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Autore: loli_venres    03/05/2020    0 recensioni
La storia si costruisce attorno a due persone: uno psichiatra severo ed una esuberante ragazza. Come dice già il titolo, il personaggio di Freud sarà un curioso "terzo incomodo" e ci aiuterà a scoprire i particolari di una relazione fuori dagli schemi che si rivelerà complicata e dolorosa. Quale sarà il santimento che legherà due persone così apparentemente distanti?
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elena rimase a bocca aperta vedendo quel palazzo. I suoi genitori, Vittoria ed Enzo, l'avevano obbligata a partecipare ad una festa in onore della presentazione di un libro, scritto da un caro collega di suo padre. Lei odiava quelle feste. Nonostante la sua giovane età,  tra poco compiuto 18 anni), trovava sterili le conversazioni affrontate a quegli eventi. Politica, amore o meglio amore adultero, etc. Niente di importante per lei. Non si parlava d'arte, di psicologia, di libri...
Ma di certo c'era una persona che le faceva passare la noia, la sua storica amica Federica. Figlia del notaio e della nipote del sindaco. Animo gentile, e ragazza facilmente "consigliabile". Aveva interessi diversi dai quelli di Elly (è così si che ama farsi chiamare Elena), ma era una buona ascoltatrice.
-Cavolo!-
-Visto tesoro, ti avevo detto o no che ti sarebbe piaciuto.-
-No mamma, questo non è una di quelle noiose sale da ricevimento. Questo è stratosferico!-
Elly non riusciva a capire come quell'edificio, appena entrato, potesse ammaliarla tanto. Era un palazzo antico, di 5 piani, che affacciava su un piccolo lago. Il proprietario doveva essere per forza uno ricco, pensò la ragazza. Appena entrarono nella sala da ballo (ebbene si, c'era una sala da ballo), i suoi occhi si fermoro a fissare un enorme lampadario luccicante al centro della stanza. Mobili di legno pregiato, affreschi antichi, era tutto così affascinante...
Elly rapita ormai dal luccichio del lampadario imponente, si sentì chiamare da una voce conosciuta. Era Federica, che dall'altra parte della sala cercava la sua attenzione.
-WOW FEDE, QUESTO POSTO È UN PARADISO. Voglio vivere per sempre qui, immagina quante ispirazioni mi verranno.-
-Ma quale ispirazioni, chi sei Leopardi?-
Ed entranbe scoppiarono a ridere.
-Sei già stata qui?- chiese Elly.
-Si sono venuta l'estate scorsa.-
-Benissimo allora conosci il palazzo, forza andiamo, portami a vedere il resto!-
Federica si fermò a guardarla, avevo il sorriso di una bambina appena entrata in un negozio di caramelle.
-Uff, va bene, Okay ma lasciami il polso mi fai male! Elly!-
Federica le mostrò il giardino ed alcune stanze del primo piano.
-È tutto così dannatamente vecchio, e bello-
-E non hai ancora visto la terrazza, si vede il lago e tutto il giardino da lì.-
-Voglio andarci, voglio andarci adesso!-
-Okay ma calmati, vieni di qua, prendiamo l'ascensore.-
Mentre le due ragazze si dirigeva alla porta dell'ascensore Federica notò la piccola borsa a trocolla che Elly portava sempre con sè.
-Non ci posso credere, anche ad una festa così indossi quella tua borsa!-
-Ma che vuoi tu, è la mia borsa. C'è Lolita dentro.-
-Quante volte avrai letto quel libro? 10 forse? Anche di più.-
-Non importa quante volte, è sempre come la prima. Comunque spiegami, per andare in terrazza dovremmo passare dall'ultimo appartamento? il quinto giusto?-
-No, l'ultimo appena in realtà è il quarto e non ci si può entrare.-
-E come mai?-
-È abitato da un medico, un neurologo forse. O uno psichiatra, non lo so di preciso. Mio padre dice che è l'appartamento più bello, ma non credo sia aperto al pubblico come gli altri. Sicuramente ti piacerebbe, ma non credo il dottore ti farà mai entrare.-
-E perché mai non dovrebbe, guardami sono così carina con il mio vestitino elegante.-
-Certo e la tua bella tracolla-
-Esatto. La mia bella tracolla fa parte dell'outfit.-
Arrivate sul tettazza la vista mozzò il fiato ad entrambe le ragazze. Il cielo stellato, la luna chiara e lucente si rifletteva sull'acqua del lago. La gente passeggiava tra i sentieri del giardino e la musica, che si sentiva dalla sala da ballo, creava un'atmosfera ancora più bella.
-Okay, adesso è meglio se scendiamo o inizieranno a preoccuparsi.-
Elly la seguì in silenzio.
La serata proseguì senza intoppi, ma la curiosità di Bett nei confronti dell'appartamento del quarto piano, si fece sempre più forte.
-Fede, voglio vedere l'appartamento del dottore. Auitami!!!.-
-E io come faccio ad aiutarti?-
-Non lo so, magari è visitabile, come il resto del palazzo. Andiamo a chiedere alla reception.-
Andarono entrambe spedite, scappanto dallo sguardo dei genitori ancora una volta.
-Salve signorine, come posso esservi utile?-
Chiese l'uomo cordialmente alle due giovani. 
-Vorremmo sapere se è possibile visitare, anche per pochi minuti, l'appartamento al quanto piano.-
-Vede signorina, l'appartamento che lei dice è abitato. Noi non abbiamo il permesso di far entrare nessuno. Se ci tiene tanto lo chieda al proprietario.-
-Eh mi scusi, come faccio io a trovare il proprietario, a quest'ora starà già dormendo, ne sono sicura.-
-In realtà è il gentiluomo seduto proprio lì.-
Il receptionist indicò con lo sguardo, un uomo barbuto, elegante, ben vestito, con in bocca un sigaro (che uomo d'altri tempi, pensò Elly), che sorrideva ad uno seduto di fronte a lui. Vedendolo, le venne in mente una persona: Freud. Adesso doveva escogitare un piano per diventare sua amica, e convincerlo a farle visitare la sua cosa entro quella sera stessa. Facile no?
-La ringrazio mi è stato molto d'aiuto. Okay adesso Fede dobbiamo cercare un modo per fami notare da lui.-
-È un medico, sii te stessa, noterà sicuramente che hai qualcosa che non và, sarà un gioco da ragazzi.-
-Ahaha, sei proprio simpatica sai?! Oh, ho un idea!-


Che strano comportarmento che avevano quelle ragazze, pensò il dottor Wallner. Lui sperava di potersi riposare, dopo il suo lungo viaggio di ritorno dall'America. Non poteva di certo immaginare una festa. Almeno non in quel periodo dell'anno. Tentare di dormire sarebbe da pazzi, è impossibile, c'è troppo baccano. La musica, il vociare delle persone, i passi dei curiosi in giro per l'edificio... Notò, mentre fingeva di ascoltare il noioso discorso del suo amico, che mentre quelle ragazze si stavano allontanando, dalla borsetta di una di loro cadde qualcosa. Si precipitò a raccoglierla e si rese conto che si trattava di un libro. Le rincorse nella speranza di restituirglielo ma erano già andate via, sparite tra la folla. 
   
 
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