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Autore: Ste_exLagu    15/05/2020    2 recensioni
Dal testo: Quando qualche mese dopo sono svenuto in campo, dopo la partita abbiamo parlato per ore, è venuto a casa mia come faceva prima del mio infortunio, a mia mamma è sempre piaciuto molto, ed è rimasta stupita che qualcuno di così assennato si avvicinasse a me. Quel pomeriggio abbiamo parlato e dopo quasi due anni mia mamma mi ha portato in camera del the con dei biscotti, solo per la presenza di quel ragazzo dagli occhiali che mi ha sempre fatto battere il cuore un po’ più forte del normale.
Per il MitKo day in ritardo.
Dedicata a Cathy_Black
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hisashi Mitsui, Kiminobu Kogure
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La fine delle superiori per me è stato un momento di svolta, mi sono rimboccato le maniche ed ho cominciato a lavorare. L’officina di Tetsuo è stata per me una sorta di casa, un posto dove ho portato a compimento la rinascita che era cominciata quel giorno in palestra quando Kiminobu mi ha affrontato, il ragazzo più tranquillo che abbia mai conosciuto mi ha sfidato nell’unico modo che non sapevo fronteggiare, le parole.

Quel periodo della mia vita è stato bello, lo ricordo con nostalgia, ma non sono stupido, so di aver sofferto tantissimo.

Quel giovane uomo che si è stagliato davanti a me, con una maglietta con una stampa kawaii e mi ha fatto crollare, crollare sulle ginocchia, ha anche abbattuto il muro di dolore che mi era creato da solo.

Quando qualche mese dopo sono svenuto in campo, dopo la partita abbiamo parlato per ore, è venuto a casa mia come faceva prima del mio infortunio, a mia mamma è sempre piaciuto molto, ed è rimasta stupita che qualcuno di così assennato si avvicinasse a me. Quel pomeriggio abbiamo parlato e dopo quasi due anni mia mamma mi ha portato in camera del the con dei biscotti, solo per la presenza di quel ragazzo dagli occhiali che mi ha sempre fatto battere il cuore un po’ più forte del normale. Penso di essermi preso la cotta più veloce della storia per lui, sono arrivato come una celebrità allo Shohoku, ero contornato da ragazze, ma il mio sguardo si è posato su quella figura che stava leggendo un libro sotto un albero del giardino.

Siamo diventati amici durante il primo anno, mentre da fuori sembravo calmo la mia mente mi urlava ad ogni passo di baciarlo, e l’ho fatto, l’ho fatto dopo due anni, dopo aver bevuto una tazza di the e mangiato dei biscotti in camera mia, i suoi occhi si sono fatti più grandi sotto le lenti ed il mio cuore è impazzito. Abbiamo scoperto col tempo cosa vuol dire essere una coppia, e crescere, lui è partito per l’università ed io ero bloccato in officina, di nuovo senza basket, e con il mio ragazzo lontano, mi sono dato un nuovo obbiettivo, provare a fare il test di ammissione a quella che per me pareva la scelta più ovvia, università pubblica con una buona squadra di basket, e quindi poco costosa. Un anno di lavoro, e son riuscito a mettere da parte un po’ di soldi. L’ho raggiunto nella città dove studiava e abbiamo cominciato a convivere, io mi destreggiavo tra lo studio, la squadra e un lavoro part time in un’officina vicino a casa.

Ho un nodo alla gola ogni volta che penso alla nostra casa, ora è diventata una moda le chiamano micro case, ma era solo uno stanzone soppalcato, con un bagnetto e un cucinotto, il massimo che riuscivamo a permetterci dopo che i suoi genitori lo hanno disconosciuto perché omosessuale.

Era veramente un buco, ma non ci mancava niente, c’eravamo noi, l’uno per l’altro. Siamo stati insieme diversi anni, e ci siamo divertiti un casino, abbiamo litigato, e fatto l’amore, abbiamo fatto l’amore riversando i nostri cuori sull’altro.

Le cose belle però si incrinano soprattutto se ci sono io di mezzo. Non so come sono stato chiamato per giocare con una squadra straniera, poco dopo la laurea, non so chi, come o quando mi ha visto giocare con la nazionale e ha deciso che aveva bisogno di un cecchino un po’ ammaccato. Al tempo avevo tre gloriose convocazioni in nazionale. La prima ho scaldato la panchina, la seconda sono entrato per tre minuti e ho fatto così schifo che anche Naismith si è rivoltato nella tomba, e solo grazie agli incoraggiamenti di Kimi non ho mandanto tutto in frantumi e sono stato convocato la terza volta, e durante il terzo minuti del terzo tempo l’allenatore ha puntato di nuovo su di me. Mi ha messo in campo dicendo “Mitsui scelgo te” in puro stile pokemon, e ho sempre sospettato che avesse in atto un esaurimento nervoso, la squadra non girava, e ha deciso di mettere me, inesperto a quel livello, soprattutto non stavamo giocando con gli ultimi arrivati nel mondo della pallacanestro. Non so come ho fatto la partita perfetta, quella che capita un paio di volte nella vista, dove telepaticamente richiami a te la palla che addomesticata fa tutto quello che vuoi. Abbiamo comunque perso quella partita ma solo di una manciata di punti.

L’offerta di andare a giocare in Italia, tra le sette e le otto ore di fuso orario, dipende dal periodo, sono proprio strani per questo.

Io e Kimi ci siamo trovati seduti sul nostro letto a parlare con il cuore in mano.

Hisashi, non possiamo girarci intorno, anche se si resta innamorati non possiamo continuare la nostra storia, non possiamo proprio, tu andrai a migliaia di chilometri da qua, e quando da te sarà pomeriggio qua sarà la mattina del giorno dopo, non funzionerebbe per nessuno dei due. Ti amo Hisashi, sei l’unico uomo della mia vita. Anche se l’amore continua, il rapporto deve finire. Domattina farò le valige e non ci vedremo più. Non dire niente, non aggiungere altro dolore, fa l’amore con me”.

Con il cuore in frantumi l’ho baciato, e abbiamo fatto l’amore e abbiamo dormito abbracciati, ma quando mi sono svegliato lui era sparito dalla mia vita. Non sono riuscito a chiamarlo, non avevo un numero dove farlo.

Sono partito per giocare a basket, solo, per un paese di cui non conoscevo nemmeno la lingua.


Ieri sono tornato in Giappone dopo un tempo che sembra quasi infinito, e si ho avuto qualche storiellina, ma nessuno come lui, non ho amato nessuno come ho amato lui.

Sono al matrimonio di Rukawa, lui ha trovato una ragazza che gli tiene testa ed hanno invitato tutti, anche la testa rossa, che si presenta a braccetto con una ragazza identica alla moglie del volpino, e la cosa è comica, stanno con due gemelle identiche. Gli dei ogni tanto mi mandano gioie come queste.
“Mitchi, come va?” mi si avvicina Hanamichi

Scimmia rossa, va quasi tutto, e siete uno spasso, siete cognati adesso” .

Non me lo ricordare, ogni tanto Sharon viene da me a chiedere le traduzioni del volpinese”

rido come non lo facevo da tempo.

Come va in NBA?” chiedo quando mi riprendo

Bene dai, ma la sai la notizia?” scuoto la testa e lui sospira

Forse non dovrei dirtelo” aggiunge

Ora me lo dici o ti pesto” lui alza le mani in segno di resa nel suo smoking grigio

Ok, lo sai che Kogure si è sposato?” i miei occhi si devono essere allargati.

La voce del rosso mi sembra quasi un brusio lo vedo e quando incrocia il mio sguardo si allontata.

Ha un dottorato sul Giappone Feudale, e adesso è professore all’università, ha tre figli, due femmine e un maschio tra i quindici e i tre anni” Sospiro.

Quindici?” chiedo amareggiato

Si, Yume ha quasi quindici anni Hisashi ne ha dodici e Dia ne ha tre”.

Devo proprio andare, a dopo”. Mi congedo di filato dall’amico di un tempo.

La ricerca del mio ex è breve, è seduto su una panchina sotto un albero., con la moglie e una bambina che gioca poco lontano.

Ciao Kogure” lo saluto, spero che il tremolio nella mia voce non si senta.

Ho sentito che i tuoi sogni si sono avverati, ho sentito che ora hai una moglie amorevole”

aggiungo un dettaglio che non posso sapere, ma non voglio offendere la donna che divide con lui il posto a sedere sulla panchina.

Avrei voluto scriverti, avrei voluto ritrovare il mio amico, anche dopo anni, al tuo compleanno. Lo sai troverò qualcuno come, come” mi interrompo vorrei dire come te, ma c’è lei

che mi faccia sentire l’uomo più fortunato della terra e che mi faccia credere che sono capace di tutto, nonostante tutto” cerco di non piangere davanti all’uomo con cui sono cresciuto, ma che è sparito, e che, quando mi ha visto si è nascosto.

Non dimenticarti, non dimenticare quel ragazzo che mi ha affrontato che si è alzato in piedi e ha sedato una rissa con il solo uso delle parole. Lo troverò, ma non dimenticare”

forse è il Sake che mi fa parlare, forse l’amore che ancora provo per lui. Faccio un piccolo inchino e mormoro “Per qualche giorno sono da Tetsuo, se sei in vena di parlare ancora con un vecchio amico”. Mi allontano di scatto e torno nel turbinio della festa, devo complimentarmi con gli sposi nel loro giorno più bello. Ma troverò qualcuno che mi farà sentire come mi ha fatto sentire lui, qualcuno che mi accompagni in questo mondo sgangherato.


Parole Sparse

Mitsui: ora ti voglio prendere a manganellate…

Ste: Welcome back, è tanto che non ti intrufoli nelle mie note.

Mitusi: sei malvagio

Ste: sono in ritardo per il MitKo day. Ma avevo promesso a Cathy…

Mitsui: Ite….

Ste: La canzone che mi ha ispirato è Someone like you di Adele. Non so se anche per la bestiaccia ci sarà un lieto fine da qualche parte, se non smette di minacciarmi

Mitsui: Oh sommo Water...

  
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