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Autore: Fratilla    17/05/2020    0 recensioni
Pokemon Spada/Scudo — Dandel/Laburno, Hop/Gloria, femOC/femOC e altre coppie o tensioni assortite — Sopratutto Dandel, Laburno, Sonia, Azzurra, Kabu, Rose, Gloria, Hop — Storia in tre tempi incentrata su Dandel e i suoi compagni a dieci, sedici e vent’anni. Una storia di draghi, di surf, di fiducia in sé stessi e di amicizia, con un narratore sarcastico che ha deciso di non prendere il suo lavoro troppo sul serio. Ho aggiunto dei personaggi necessari laddove mancavano per forza di cose: la Campionessa prima di Dandel, soprattutto, e la Capopalestra di Knuckleburgh mentore di Laburno.
Genere: Angst, Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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    In altre circostanze, Sonia si sarebbe guardata intorno con circospezione. Conservava ricordi per lo più incongrui, se non propriamente allucinogeni, del Bosco Brillabirinto. Per di più, la gravità del fatto di essersi persi subiva un’escalation dal livello Circostanze Preoccupanti a quello di Massima Criticità a causa della presenza di Dandel, che non era il miglior alleato che si potesse mettere in campo in caso di smarrimento in una foresta senza punti di riferimento. I loro Rotom phone avevano perso la capacità di localizzarli sulla mappa quando si erano addentrati nelle profondità di un tunnel di alberi dall’aspetto tutt’altro che allettante — e, d’altra parte, il Rotom di Dandel aveva gettato la spugna con lui molto tempo addietro.

In altre circostanze, Sonia si sarebbe preoccupata. Però, non in queste circostanze.

Ascoltava le corde della chitarra arpeggiare sottovoce. Finì di raccogliere le sue cose vicino alla sua tenda e si andò a sedere accanto a Dandel, sollevando inavvertitamente, dal masso che utilizzò come sedia, una nube di spore di un intenso color magenta. Risero, tossendo.

« Mi sembri un po’ strana ».

« Macché, » rispose Sonia, gingillando con le antenne di Rotom, con grande incomodo di quest’ultimo. 

« È perché ci siamo persi? » chiese lui, arpeggiando con disinvoltura. 

« Carino questo plurale, lo fa sembrare tipo come se non fosse colpa tua ».

Ridacchiarono di nuovo, a bassa voce per non svegliare chi dormiva. 

 

Era tardi, ma era impossibile prendere sonno. Per loro due, almeno. A parte il freddo pungente e a parte la generosa porzione multi-familiare di curry speziato alle salsicce, la quale non si sposava troppo bene con la salubre istituzione del sonno ristoratore, c’erano anche i numerosi rumori del Bosco Brillabirinto. Per dirla in poche parole, era come se un reggimento di creature malevole avesse deciso che le due e mezzo di notte fossero un orario appropriato per dedicarsi a qualsivoglia genere di consesso sabbatico fosse congeniale alla loro anima nera; il che era probabilmente quel che stava accadendo intorno a loro, non fosse che le creature malevole avevano il volto sfacciato e zuccherino dei Folletti.

L’unico che era stato rapito dal sonno tanto improvvisamente e profondamente da addormentarsi vicino al fuoco, accoccolato fra le sue cose in una bizzarra posizione, probabilmente sconsigliabile dal punto di vista articolare, era Laburno. Stava dormendo come un sasso fin dall’immediato dopocena e, se non l’avessero sentito trarre qualche respiro profondo ogni tanto, aggiustando la posizione come un gatto che si godeva il caminetto, avrebbe potuto sembrare morto. Sonia non avrebbe immaginato che potesse dormire così di gusto in una foresta di Folletti con due gradi sotto zero, ma sembrava che la cosa non lo tangesse neanche un po’. Evidentemente, tutto era tornato a posto nel mondo dei Draghi dopo le avventure che avevano affrontato negli ultimi anni. 

« Visto che ci siamo persi, tanto vale allenarsi, » disse Dandel allegramente, come se non ci fosse niente di strano nella proposta di lanciarsi addosso Pokemon a vicenda alle due e mezzo del mattino. 

« Non svegliarlo, » bisbigliò Sonia, trattenendolo per il braccio. La sua pelle era calda come se fosse stato un focolare vivente, come sempre. Dandel si sedette di nuovo, e stavolta oltre alla nube di spore si sollevò anche una sinistra falena iridescente, con un volto terrificante sulle ali, che svolazzò fastidiosamente intorno alle loro teste in preda al più completo vilipendio. « Domattina potrete distruggere tutti gli alberi secolari che volete con i vostri delicatissimi Pokemon, » osservò Sonia, cercando di scacciare la creatura. 

« Non vuoi allenarti anche tu con noi? » chiese Dandel con estrema semplicità. Ma, come spesso accade con la semplicità, essa ebbe conseguenze difficili da prevedere. 

Molti pensieri attraversarono la testa di Sonia, aggiungendosi agli altri; così, in breve, la sua mente divenne un calderone che ribolliva vivace di inadeguatezza, eccesso di curry, ricordi dolorosi di Piquedilly, un sogno inquietante di dieci anni prima con diversi Wooloo che rotolavano al ritmo del più completo crollo dell’autostima e della percezione di autoefficacia, e infine malinconia e tristezza. 

« No, no. Non credo che Cody sia impaziente di essere spiaccicato da Duraludon, » rise Sonia, mascherando abilmente il crogiolo mentale delle sue molte sconfitte tramite una sapiente pantomima in cui faceva le feste a Cody, il suo Yamper, come se non avesse avuto un problema al mondo; Dandel sorrise senza rispondere e riprese a strimpellare, a basso volume. 

« Grazie ». 

« Per cosa? » chiese lui, sorpreso. 

« Perché ti sei accorto che fingo, ma non insisti. Sei diventato un ragazzo sensibile, con la vecchiaia ». 

Magari la nonna avesse manifestato la medesima attenzione, nelle sue interazioni con la nipote; ovviamente non difettava di buone intenzioni e la vecchiaia di certo non le mancava, ma questa non aveva portato con sé neanche una goccia di delicatezza. Molte delle sue ramanzine roteavano furiosamente nella mente di Sonia adesso, rinfocolate dalla vicinanza del villaggio testimone del suo più grande fallimento.  

« Hai deciso cosa fare? »

« Ci devo pensare ». 

Sonia riconobbe la canzone e cominciò a sussurrare le parole. Era un bisbiglio cristallino, leggerissimo, che sentirono solo loro.

 

You say you wanna move on, and

You say I'm falling behind

Can you read my mind?

I never really gave up on

Breakin' out of this two-star town

I got the green light

I got a little fight

I'm gonna turn this thing around

Can you read my mind?

The good old days, the honest man

The restless heart, the Promised Land

A subtle kiss that no one sees

A broken wrist and a big trapeze...

 

   
 
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