Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Fuyuko_takahashi    26/05/2020    0 recensioni
#Ranmasa
Tratto dalla storia:
Aitor non avrebbe mai immaginato che un giorno si sarebbe ritrovato nascosto dietro un cespuglio per cogliere ogni minimo movimento e abitudine di Gabi. Gabriel Garcia. Quel lucida labbra gigante lo mandava fuori di testa. Come ci era arrivato a quel punto? Non lo sapeva nemmeno lui. L'unica cosa certa era che non riusciva più a staccare gli occhi dal rosa. Quei grandi occhi celesti gli sembravano così luminosi e lo attraevano. E poi il suo sorriso. Aitor pensò di non aver mai visto opera d'arte più bella. Scosse la testa, riprendendosi da quei pensieri che gli sembravano fin troppo assurdi per uno come lui. Si allontanò da quel posto, con le mani cacciate in tasca e la testa rivolta verso il basso.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kariya Masaki, Kirino Ranmaru
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Aitor non avrebbe mai immaginato che un giorno si sarebbe ritrovato nascosto dietro un cespuglio per cogliere ogni minimo movimento e abitudine di Gabi. Quel lucida labbra gigante lo mandava fuori di testa. Come ci era arrivato a quel punto? Non lo sapeva nemmeno lui. L'unica cosa certa era che non riusciva più a staccare gli occhi dal rosa. Quei grandi occhi celesti gli sembravano così luminosi e lo attraevano. E poi il suo sorriso. Aitor pensò di non aver mai visto opera d'arte più bella, anche se ormai il ragazzo in questione sorrideva poco. Scosse la testa, riprendendosi da quei pensieri che gli sembravano fin troppo assurdi per uno come lui.

 Gabriel Garcia se ne stava comodamente seduto al tavolino di un bar in compagnia del suo migliore amico. Riccardo aveva notato il comportamento schivo che da un po' di giorni era parte del carattere del rosa ma, quando quel pomeriggio lo aveva invitato a prendere un gelato con lui, di certo non si sarebbe mai aspettato uno sbuffo e un "come vuoi" pronunciato senza interesse come risposta. Questo però lo aveva motivato ancora di più a scoprire come mai Gabi avesse cambiato atteggiamento. Il turchese si allontanò da quel posto, con le mani cacciate in tasca e la testa rivolta verso il basso mentre alle sue spalle Riccardo Di Rigo cercava inutilmente di coinvolgere il ragazzo dai codini rosa in una divertente conversazione. Provò prima con gli argomenti da studiare per il compito di storia del giorno successivo, poi cercò di parlare della squadra e della partita amichevole che l'allenatore Evans aveva organizzato insieme all'allenatore Sharp contro la Royal Academy.

"Vuoi dirmi che ti succede?" Il Virtuoso, ormai stanco delle risposte in mugolii e monosillabi del rosa, poggiò con determinazione il palmo della sua mano sul tavolino freddo. L'altro si spaventò, alzando subito lo sguardo sul suo amico. Girò la testa, non volendo rispondere, e abbassò gli occhi per non far vedere quanto stesse male in quel periodo. "Gabi, sono il tuo migliore amico. Non devi farti problemi con me. Dimmi che hai, è da giorni che i pochissimi sorrisi che fai sono spenti e hai gli occhi sempre tristi."

La mano dell'altro si strinse in un pugno nervoso mentre si mordeva il labbro, indeciso se rivelare o no quel dettaglio di sé che non riusciva più ad ignorare. Alzò gli occhi, incontrando quelli castani di Riccardo colmi di preoccupazione. Si decise a parlare, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.

"Sono gay" Due sole parole, che però avevano un peso tedioso sulle spalle del ragazzo. Si alzò e si diresse alla cassa, intenzionato a pagare i due coni e andarsene da quel posto. L'altro lo seguì in silenzio, capendo che il rosa volesse affrontare l'argomento in un posto più appartato. 

Quando arrivarono al campo al fiume, Riccardo si sorprese di non vedere Arion che si allenava, come ormai faceva ogni pomeriggio dopo scuola. Sarà con Victor. Pensò questo e si girò verso Gabi, che aveva cominciato a torturare l'orlo della maglia verde che indossava quel giorno. Il castano liberò il pezzo di stoffa dalla morsa delle dita dell'amico e lo trascinò, fino a farlo sedere al centro del campo. Erano uno di fronte all'altro, quando Gabi si lasciò andare ad un pianto disperato. Raccontò di come lo avesse capito e della paura assurda che aveva di rivelarlo, temendo che questo potesse cambiare il modo in cui tutti lo guardavano. Il suo migliore amico lo abbracciò, lasciandolo sfogare e accarezzandogli la schiena. 

Dopo una decina di minuti Gabi si staccò e si domandò interiormente se valesse la pensa continuare a parlare o se fosse meglio stare zitto.

"Gabi per me non cambia nulla. Sei e rimarrai sempre il mio migliore amico. Capito?" Il rosa tirò su col naso e annuì, era un sollievo sentire quelle parole che gli diedero anche la spinta per continuare il suo sfogo e raccontargli quel particolare che all'inizio voleva tenere nascosto.

"Mi piace una persona" Il Virtuoso sorrise, immaginando già di chi stesse parlando. Il sorriso nascosto, tutte le piccole scuse che il rosa trovava per stargli vicino e gli occhi persi, sempre fissi su Aitor. Si, Riccardo sapeva cosa stesse provando Gabi. Ci era passato anche lui un po' di tempo prima con Terry. 

"Aitor" Quando l'amico alzò la testa di scatto, a Riccardo scappò una piccola risata. 

"Come?..." Gabi lo guardava confuso, chiedendosi come potesse essersene accorto. 

"Ti conosco. Gli sguardi che gli lanci durante l'allenamento sono chiari. E anche quando ti infastidisce o ti fa uno scherzo. Lo vedo che nascondi un sorriso, per il semplice fatto che lui ti sta accanto e che ti da attenzione. Ora ho solo avuto la conferma di ciò che pensavo da tempo." Guardò l'altro, che si asciugò con la manica della maglia le guance e fece un piccolo sorriso, contagiato dalla felicità di Riccardo. Passarono pochi istanti però, prima che il panico si impossessasse di lui.

"E se l'avesse capito anche lui? O qualcuno che potrebbe dirglielo?" Di certo Aitor penserà che sono patetico. Si strofinò gli occhi, gonfi e rossi e sbuffò a quel pensiero.

"E perché non glielo dici prima tu? Anche lui prova qualcosa per te" 

"E tu che ne sai" si spostò un ciuffo rosa che si era liberato dalla stretta dei codini e guardò l'amico.

"L'ho capito. E poi è geloso di me, quando questa mattina ti ho invitato a uscire mi ha guardato malissimo" Gabi scrollò le spalle, volendo ignorare le parole di Riccardo.

"Hey ragazzi!" un urlo lontano li fece voltare entrambi, Arion e Victor stavano correndo verso di loro. O meglio, Arion correva entusiasta con un pallone in mano mentre Victor lo seguiva col suo solito passo calmo e le mani all'interno delle tasche del suo pantalone viola. Il blu cercò di trattenere un sorriso guardando il suo fidanzato, ma con scarsi risultati. Una volta raggiunti i due in campo, Arion chiese loro se volessero giocare un po' con lui e Riccardo annuì, prima di girarsi verso Gabi.

"Tu hai altro da fare" Il rosa capì subito a cosa l'ex capitano si riferisse e provò a protestare, ma fu fermato con un cenno della mano e dalla voce autoritaria del Virtuoso "vai" 

Gabi annuì e prese a correre verso la sua meta, mentre Riccardo lo guardava sorridendo prima di essere richiamato da Arion. 

 

***

Aitor aveva appena finito di parlare a telefono con Lucian, il suo migliore amico, sulla questione 'Gabi'. Il viola era l'unico a conoscenza dei sentimenti del turchese per quel ragazzo e incoraggiava sempre il suo amico a dichiararsi, convinto che anche il rosa provasse lo stesso. Finita la chiamata si era steso sul suo letto, a fissare il soffitto e pensare allo sguardo triste che da giorni occupava il viso del suo senpai. Chissà cosa lo rende così preoccupato...

Il suo momento di riflessione venne spezzato dalla voce di uno dei suoi tutori, Jordan, che lo chiamò dal piano di sotto. Aitor scese svogliatamente, contando ogni suo passo per cercare di distrarsi dai suoi pensieri che erano ormai concentrati solo su quel ragazzo. Il pistacchietto gli indicò la porta con un cenno della testa e Aitor trascinò i piedi fino a quel punto. Quando aprì la porta per poco si strozzò con la sua stessa saliva. Quante probabilità c'erano che la persona a cui stava pensando in quel momento si trovasse fuori alla porta? 

Non fece in tempo a dire nulla che Gabi attaccò le sue labbra su quelle del più piccolo, trascinandolo in un bacio disperato e pieno di amore. Il turchese, dopo attimi di stupore, si rilassò e ricambiò il bacio che aspettava da tempo.

"Ti amo Aitor" Il rosa lo confessò così, senza giri di parole. Riprese a baciarlo ignaro che due teste, una verde è una rossa, li stessero spiando per mera curiosità sorridendo dalla cucina. Quando si staccarono nuovamente fu il turno di Aitor a parlare.

"E ti ci è voluto così tanto a capirlo?" Xavier scosse la testa, tornando in cucina ad impanare le cotolette, mentre chiedeva a suo marito di prendere l'olio dalla dispensa. Gabi abbracciò il minore e gli pizzicò un fianco.

"Ahiiii, perché l'hai fatto?" Gabi rise per poi lasciargli un bacio sulla guancia e staccarsi dall'abbraccio.

"Dimmelo" Occhi contro occhi, nessuno dei due poteva più nascondere ciò che provava.

"Cosa?" Il rosa alzò un sopracciglio, e Aitor rise. Si avvicinò al suo senpai e gli circondò il collo con le braccia. "Ti amo anche io baka" 

Gabi sorrise, sentendo poi le labbra di quello che era ormai il suo ragazzo muoversi sulle sue.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Fuyuko_takahashi