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Autore: Libra95    29/05/2020    0 recensioni
Questa è la storia di un amore, nato da due anime destiate a stare insieme per sempre!
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Clarke Griffin, Lexa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A te, che nonostante tutto continui ad amarmi.



Vi racconto cosa so sull’amore.
Parto dal principio, sono Lexa, ho 24 anni e da tutta la vita sono innamorata dell’amore. Amo ciò che provoca, i suoi effetti, la sua dipendenza, la sua forza, la sua anima. L’amore per me è quel bagliore che si accende nel tuo cuore, quella mancanza d’aria che non ti accorgi di aver perso, quel subbuglio interiore che scaturisce una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. 

Ho solo 24 anni e forse anche un po’ di innocenza, ma sono sempre stata una sognatrice che ama il suo happy-ending. Posso dire di aver avuto un po’ di esperienze per poter capire, tramite i loro fallimenti, che l’amore è un dono prezioso da non poterlo avere con chiunque.

Ho avuto due relazioni durature, una abbastanza fallimentare sin dal primo momento, lui si chiamava Zach, ma non so come durò tre anni, tra lasciti, riprese e stress cumulativo; un’altra più dolce, un conoscersi ogni giorno, nonostante ci conoscessimo da più di 10 anni, per poi arrivare alla conclusione dopo otto mesi, con la consapevolezza che purtroppo era un bene che non poteva mai diventare amore, lui era Lincoln.

*Maggio 2017*

Era un giorno di maggio quando nella mia vita entrò a far parte una persona che di lì a breve l’avrebbe stravolta. Il suo nome era Clarke, poco più piccola di me, bionda, con due occhi azzurri che neanche il cuore dell’oceano può splendere più di essi. Era inciampata nella mia vita per casualità e da lì non si è più mossa. Ricordo quella sera, i suoi boccoli biondi appoggiati su una giacca nera che le definiva il tronco, il suo sorriso radioso che illuminava quel lugubre locale del centro. Era con un’altra ragazza, ballavano, bevevano e si divertivano, io e la mia amica Anya decidemmo di aggregarci a loro. Ci presentammo e nessuna delle 4 poteva mai immaginare che saremmo diventate uno splendido quartetto inseparabile. 

I giorni passarono ed io legai sempre di più con Clarke, ci sentivamo ogni istante, dal buongiorno alla buonanotte, non avevamo mai un momento si silenzio. 
Ricordo la prima volta che ci invitò a casa tua, era in cima alla rampa di scale, ci aspettava, mi aspettava. Il suo sguardo, molto deciso era calamitato su di me, mi osservava, lo sentivo e ogni tanto la beccavo a farlo. Ignoravo tutto questo, non davo peso a questo e andavo avanti per la mia strada. 

Trascorremmo l’estate quasi tutti i giorni insieme e sentivo che nel nostro rapporto c’era qualcosa di diverso rispetto a quello con le altre. Ero molto confusa, perché provavo qualcosa mai provato prima. 

Una sera eravamo sdraiate a letto e guardavamo una delle nostre serie preferite, ad un tratto sentì dentro di me l’istinto di dovermi avvicinare sempre di più a lei, era presa dall’episodio ed io la osservavo, studiavo i suoi lineamenti, le sue espressioni del viso, i suoi colori, le sue labbra, non rendendomi conto che nel farlo io mi fossi dimenticata di come si respirasse. Si girò, eravamo occhi negli occhi, rideva ignara delle mie volontà, tornai alla realtà con un rumore proveniente dalla strada e feci l’unica cosa che forse non avrei dovuto fare, con una scusa banale scappai via da lì.

Tornai a respirare.

Non parlammo mai di quella sera, entrambe sapevamo, entrambe negavamo. Due migliori amiche che sentivano una fiamma iniziare a crescere nei propri cuori, pronte a spegnerla con chiunque ci sembrasse adatto, sbagliandoci, di poterlo estinguere. 

*Febbraio 2018*

Com’è che si dice? Anno nuovo vita nuova? Beh, questo detto è entrato di prepotenza nelle nostre vite. 
Più il tempo passava e più la sentivo distante e la paura di poterla perdere era tanta, così la presi di petto e la costrinsi a rivelarmi tutto quello che le passava per la testa in quel periodo. Lo fece, sapevo già cosa mi stesse rivelando, dentro di me l’ho sempre saputo, si era innamorata di me.

Mi sono sempre reputata una ragazza forte, ma lei era l’unica capace di farmi vacillare. Aveva aperto il suo cuore e nonostante in cuor mio lo sapessi già, per me stessa ho negato tutto, spingendo ad auto convincermi che io non provassi nulla di più che un semplicissimo affetto comune per due migliori amiche. 
 
Lei mi chiedeva distanza, io non gliene davo, si, ero egoista, ma lei doveva rimanere nella mia vita. 
Una sera non si trattenne più e mi dese un ultimatum e mi chiese di rivelarle quello che provassi realmente nei suoi confronti. Cedetti, le rivelai che stavo sopprimendo quel sentimento che piano piano cresceva nei suoi confronti. Sono sempre stata con ragazzi e la consapevolezza di provare un sentimento del genere per una ragazza mi terrorizzava. 

Riuscimmo a vederci solo dopo una settimana, eravamo da sole a casa sua, parlavamo e scherzavamo come se nulla fosse. Ad un tratto mi ritrovai in un deja-vù, stavolta però eravamo sul divano e lei era distratta dal telefono, l’ultima volta scappai, quella sera invece presi coraggio, presi il suo visto tra le mani e la baciai, ero troppo vicina per non farlo, era troppa la voglia di farlo. 
Lei rimase immobile in un primo istante, realizzando dopo poco quello che stesse accanendo, per poi ricambiare e approfondire quel bacio tanto agoniato. Non riuscimmo a fermarci, ci divorammo bacio dopo bacio, ci staccammo per necessità, per poi proseguire in corridoio, sbattendo parete per parete, come se fossimo in una nave in preda ad una tempesta. Esauste e prive di fiato ci buttamo nuovamente sul divano, cercando di ritrovare ossigeno e la forza per separarci. 

Decidemmo che da quella sera nacque un noi, imparando a scoprici sotto nuovi aspetti. 
ALa nostra prima volta fu dolce, nonostante la passione carnale che bramava in entrambe. Si prese per prima lei cura di me, facendomi raggiungere punti mai visitati in tutta la mia vita. 

Era aprile, i suoi erano fuori e mi propose di dormire da lei, dormire, si come no. Passammo tutta la notte a fare l’amore, fino a quando le prime luci dell’alba non fecero capolino nella stanza. Eravamo un uragano di ansimi e orgasmi, calde in preda alla passione, assaporando i nettari l’una dell’altra, portandoci all’apice e amandoci fino a crollare esauste l’una sull’altra. 

Purtroppo a causa del suo studio a settembre dovette partire, distanti 600km, stavamo insieme da appena sei mesi, una prova d’amore un po’ troppo prematura per una storia così acerba e che avesse il bisogno di essere nutrita ogni giorno dal conoscersi e dal viversi.



*Due anni dopo*



Cos’è successo in due anni? Beh, la qualunque.
Dopo poco più di un anno, ci siamo prese una pausa, la distanza ad un certo punto era entrata di prepotenza della nostra storia, noi abbiamo fatto di tutto per abbatterla, ma i dubbi e le incomprensioni ci stavano facendo vacillare. 
Era durato tutto per solo dieci giorni, ma il non sentirci completamente, per due come noi era davvero dura.
Ad oggi stiamo ancora insieme, più forti di prima. La nostra storia è cresciuta tanto, noi siamo maturate e nei momenti più dolci progettiamo il nostro futuro insieme. 

Amo ciò che mi provoca, amo l’effetto che mi fa, amo la dipendenza che ho di lei, amo la forza della nostra storia, amo le nostre anime che si fondono in una.
In noi si è acceso quel bagliore, quel senso di apnea quando siamo vicine, quel subbuglio interiore che scaturisce una bomba che esplode ogni volta che facciamo l’amore. 
Lei è, la parte migliore di me.

Amo te!

Per sempre tua, nonostante tutto.

Questa OS l’ho scritta un anno fa ed è stata ritrovata nei meandri delle note di un tablet. Non pretendo commenti o recensioni, ma il vostro parere mi fa sempre piacere. Grazie a chi legge. Amate, amate sempre, senza una ragione contro tutto e tutti!

 

  
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