Challenge:
“Una pagina
a caso” del sito Javapedia
Prompt: Aurebesh
Dispensatrice: JeanGenie
Flashfic
Parole: 474
Rating: gillo
Coppia: het
Genere: fluff, slice of
life, missing moment
Personaggi: Leia, Ben,
Han
Aurebesh
«Hai
dieci minuti di tempo, Ben. Non uno di più. E non sperare
nell'aiuto del
droide».
Come sempre, il tono di sua
madre era più simile ad una minaccia che alla tranquilla
assegnazione di un compito.
Sbuffò mentre rivolgeva
un’occhiata accigliata alla sua figura sottile che si
allontanava
velocemente. Il suo sguardo tornò a posarsi sul mucchio di
cubetti
di legno, su ognuno dei quali era finemente incisa una lettera
dell’aurebesh.
Doveva scrivere tutti i nomi dei suoi familiari,
accostando i caratteri giusti.
Un’impresa non da poco,
visti i suoi soli quattro anni.
Era seduto a terra, con le
gambe incrociate, accanto ad un bicchiere di latte di Bantha, e
fissava quel mucchio con aria di sfida.
Si concentrò ed iniziò
determinato, prendendo la prima lettera del suo nome: besh.
Le sue mani minute
rovistarono tra i blocchi e misero insieme diligentemente le
parole: Ben, Han, Luke e Leia. Poi si fermò a fissarle con
orgoglio.
Proprio in quell’istante
udì una voce, fin troppo famigliare, provenire alle sue
spalle.
«Ehi,
ragazzino! Non vieni a darmi un bacio?»
Si voltò e il suo cuore
esultò di gioia. Suo padre era tornato
dall’ennesima missione ai
confini della galassia. Si alzò e gli corse in braccio
stringendosi
a lui.
«Promettimi
che mi porterai con te la prossima volta»
lo supplicò, prendendogli il viso tra le mani.
Suo padre gli fece
l’occhiolino, poi gettò uno sguardo attento al suo
lavoro.
«Sostituisci
la cherek con la
krill»
gli suggerì all'orecchio, prima che sua madre si avvicinasse
e
notasse il suo errore. Quelle due lettere erano simili e si
confondeva sempre. Usò la forza e mise subito tutto a posto.
«Prima
di prendere Ben in braccio, dovresti andare a darti una ripulita.
Puzzi come un Tauntaun»
ironizzò lei, non troppo sorpresa.
«Agli
ordini, altezza.»
Suo padre le chiuse la bocca con bacio e lei lo ricambiò con
un
sorriso.
«Molto
bene, Ben»
si rivolse a lui, «ma
ti ho visto quando hai usato la forza. Non si bara».
Han lo posò a terra e intervenne
in sua difesa. «Ehi!
Non è barare... È furbizia».
Si scambiò un’occhiata
d'intesa con lui e si sentì fiero di sé. Quanto
lo adorava.
«Posso
andare con lui la prossima volta?»
chiese fiducioso.
«Non
dire sciocchezze. Sei troppo piccolo e a tuo padre piace cacciarsi
troppo spesso nei guai. Vai a lavarti le mani. Tra poco si cena».
Un
moto di rabbia lo assalì
quando rimase da solo a fissare quei nomi. Sollevò una mano
e mandò
tutti i pezzi a scaraventarsi contro la parete. Poi scosse la testa e
tornò in sé.
Si avvicinò al mucchio per
rimettere tutto a posto, prima che sua madre lo rimproverasse di
nuovo, e notò una cosa strana. C'erano quattro lettere
perfettamente
allineate in mezzo al disordine. Come se dalla sua furia fosse
scaturita una parola.
Si chinò e si sforzò di
leggerla.
Kylo.
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Angolino dell'autrice:
Non mi ammazzate ^ ^'. Mi sono riallacciata al Fumetto The rise of Kylo Ren, in cui Ben confida a Snoke che il nome Kylo viene dalla sua infanzia... Io ho immaginato questo missing moment.
Hasta Luego