Chiunque, anche solo all'idea, avrebbe avuto una paura folle, un fremito gelido che gli si aggrappava alle spalle con sporadica negatività, alimentando il terrore ferreo.
Ma Aido non era quel chiunque, anzi!
Se doveva dirlo, il giovane voleva quelle punizioni, desiderava la sottomissione da parte di colui che avrebbe servito fino a collassare in una morte lenta.
Lui desiderava quello che il vampiro, bello come un Dio greco, era capace di fargli.
Era come prendere una droga, per quanto facesse male e lo sballasse in contemporanea, portava la dipendenza.
E l'unico modo per avere la sua droga era il non seguire gli ordini.
Il piacere della trasgressione... Quanto lo adorava.