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Autore: Miss Trent    13/08/2009    3 recensioni
Piccola quanto inutile flashfic su un personaggio che mi accompagna da quando avevo otto anni e che adoro con tutto il cuore, ma su cui non ho mai trovato il coraggio di scrivere.
Nata completamente per caso verso le tre di un'ordinaria afosa notte d'agosto, immaginando un'alba nella tenuta Croft.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Risveglio.

Croft Manor, ore 05.28

   Le lenzuola di lino erano diventate una gabbia infernale. Faceva davvero troppo caldo, tuttavia Lara Croft non aveva voluto accendere il condizionatore. Era abituata a quel caldo umido che le ricordava gli ormai innumerevoli viaggi nella giungla boliviana, o tra i templi della Cambogia.
   Con un gesto ampio si scoprì e si sistemò meglio sul grande materasso, facendo un respiro profondo. Da fuori filtrava la luce dell'alba, che gettava riflessi dorati sul bianco candido del letto, e il canto dei pettirossi giungeva lontano attraverso la finestra semiaperta. Lara riusciva appena a sentirli, intontita com'era dal dormiveglia. Stava sognando di un piccolo villaggio in Tibet che aveva visitato qualche tempo prima, solo che nel sogno gli abitanti erano le persone più disparate – Alister, Anaya, Winston, persino Ruthland e Von Croy – tutti vestiti da monaci buddisti.
   Sorrise a quel dettaglio, girandosi a pancia in su. Una lieve brezza aveva cominciato a spirare, facendo entrare un nastro d'aria fresca che le lambiva il viso. Continuava a dormire tranquilla, cullata dallo stormire di fronde degli alberi vicino alla finestra.
   La porta della camera si aprì piano, senza il minimo rumore, e una figura alta entrò nella stanza senza che Lara se ne accorgesse.
   Stava ancora sognando il monastero tibetano quando sentì una insolita pressione sulle labbra. Si svegliò di scatto e il suo sguardo cadde in due grandi occhi profondamente blu, che la guardavano affettuosi.
   Un piccolo tuffo al cuore.
   – Buongiorno contessa – disse piano Kurtis Trent baciandola di nuovo sulla fronte. – Il sole è appena sorto, ma Voi rischiate di sovrastarlo. –
   Lara rise, un po’ a disagio. Sapeva che lo faceva per metterla in imbarazzo, ma continuava a farlo apposta. Si alzò per mettersi seduta, mentre Kurtis aveva continuato a sorriderle. Ora era così vicino che poteva sentire il leggero sentore di profumo misto a tabacco. Il suo odore. Abbassò gli occhi per un momento, poi tornò a guardarlo.
   – Grazie Kurtis. –
   Ogni volta riusciva a sorprenderla.
   Si sporse in avanti, per poggiare la guancia contro la sua e dargli un bacio lieve. Kurtis la abbracciò, incurante del fatto che fosse ancora sudata, poi portò il vassoio della colazione sul letto.
   – So che lo detesti – rise alla faccia di Lara.
   – Attento, potrei anche abituarmi – scherzò lei. – Oggi ti porto sul fiume. Preparati a faticare. –
   – Ho attraversato mezzo mondo. Non mi spaventi mica sai? – ribatté Kurtis con un gran sorriso.
   Il sole si stava facendo alto, la luce stava lentamente invadendo la stanza.
   Un altro giorno stava iniziando nella tenuta del Buckingamshire.

  
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