Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Ricorda la storia  |      
Autore: Stekao    18/06/2020    10 recensioni
Ciao a tutti!
Questa mia ff riprende l'episodio nel quale Kaori, sentitasi presa in giro per l'ennesima volta, decide di non lavorare più con Ryo e diventare collega di Mick.
Che cosa potrebbe accadere tra Ryo e Kaori se lei decidesse di non perdonarlo e di non tornare da lui, come invece avviene nel manga ad episodio concluso?
Vi auguro una buona lettura!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mick si trovava in ospedale stringendo fra le braccia una preoccupatissima Kazue. L'incarico affidatogli da Hazuki si era rivelato più difficile del previsto, ma per fortuna tutto era andato per il verso giusto. 
Quell'occasione era servita per dimostrare, per l'ennesima volta, quanto Ryo e Kaori fossero perfettamente ingranati sul lavoro e quanto non potessero fare a meno l'uno dell'altra ma, nonostante questo, il disagio fra i due era ancora fortemente palpabile. 
"Allora Kaori, immagino che tornerai a lavorare con Ryo adesso" disse Mick con convinzione.
"No, non tornerò. Perché dovrei farlo?" di fronte a una simile osservazione rimasero tutti ammutoliti.  
"Immagino che tu e Kazue abbiate dei progetti insieme adesso, quindi potrei chiedere al professore di essere io la sua assistente... Lo chiamerò oggi stesso. Del resto Ryo saprà cavarsela egregiamente. Ho trovato a casa il suo taccuino dove aveva elencato minuziosamente tutte le ragazze che avrebbero potuto prendere il mio posto, non gli sarà difficile quindi sostituirmi. Adesso scusatemi ma devo lasciarvi, come immaginerete ho un po' di faccende da sbrigare. Passerò da casa tua Mick a riprendere le mie cose". 
In tutto quel lasso di tempo non aveva degnato Ryo neanche di uno sguardo e così fece anche quando uscì dalla stanza dell'ospedale. 
Cominciò a correre per poter raggiungere il prima possibile l'uscita.  
Si era trattenuta per troppo tempo e non voleva rischiare che qualcuno potesse vederla piangere.
Arrivò trafelata a casa di Mick e si lasciò andare ad un pianto liberatorio. Era stata una decisione difficile, ma l'unica che potesse prendere.
Non avrebbe più permesso a Ryo di prendersi gioco di lei.  
Dopo quanto avvenuto con Kaibara aveva creduto e sperato che le cose tra lei e Ryo potessero cambiare e invece lui aveva continuato coi suoi soliti colpi bassi, a fissare incontri con le altre donne a sua insaputa ed era parso quasi felice e sollevato che fosse andata a lavorare con Mick... Troppi affronti che non era più in grado di sopportare.
Persa com'era tra i suoi pensieri, sentì suonare alla porta. Cercó di risistemarsi in fretta, non voleva che qualcuno capisse che stava piangendo. 
Aprì la porta e si ritrovò davanti Miki. 
"Kaori sono stata all'ospedale e mi hanno raccontato tutto.. Ma cosa è questa storia? Davvero sei decisa a non essere più la partner di Ryo?" le chiese l'amica incredula. 
"Sì Miki, non è facile per me, tu puoi capirmi ma in tutto questo tempo credo di essermi sbagliata. Ormai è inutile negarlo, penso che abbiate capito tutti quanto sia forte il mio amore per Ryo, ma lui...non credo che provi i miei stessi sentimenti. Non ti nego che mi ero illusa... Per un attimo ho sperato che quanto accaduto con Kaibara ci avesse avvicinato ed invece non è cambiato niente. Io sono certa che Ryo a modo suo mi voglia bene, sono la sorella del suo migliore amico del resto e dopo tutti questi anni insieme...ma l'amore... L'amore è un'altra cosa". 
E detto questo non riuscì più a trattenersi e gettó le braccia al collo dell'amica stringendola forte. 
"Non voglio più essere un ostacolo per lui Miki... Forse in tutto questo tempo sono stata soltanto un peso... Forse gli ho negato di conoscere davvero una persona in grado di fargli battere il cuore... L'ho sempre trattenuto a causa della mia gelosia senza rendermi conto di non averne il diritto... Vedi? Anche adesso che hai suonato alla porta speravo potesse essere lui, ma non ha cercato di fermarmi nemmeno in questa occasione...Devo dimenticarlo Miki, devo farlo". 
"Kaori..." Miki non riuscì a dire altro e si unì al pianto dell'amica rimanendo abbracciate per lungo tempo. 
"A questo punto devo riprendere in mano la mia vita, chiederò ospitalità al professore, magari avrà bisogno di una nuova assistente... Me la caveró e il tempo mi aiuterà". 
"Io invece sono certa che le cose si aggiusteranno, Ryo è sempre stato uno stupido ma non credo che voglia davvero rischiare di perderti..." Miki cercava di consolarla e in cuor suo sperava di aver ragione, ma non aveva mai visto l'amica così determinata. 
"Vuoi che ti dia una mano qui?" 
"No grazie Miki, ho quasi finito...Torna pure al cat's eye, Umi ti starà aspettando... Ti terrò aggiornata" e così dicendo le due amiche si salutarono. 
Kaori chiamò il professore che, come immaginato, fu ben felice di accoglierla in casa sua, finì quindi di preparare i bagagli ed uscì. 
Una volta arrivata sul marciapiede antistante casa, le parve di vedere Ryo dall'altra parte della strada, che stava fissando nella sua direzione. Si bloccò per un attimo ma non accadde nulla. 
-Ecco- pensò.. - È il solito egoista, se proprio vuole che me ne vada almeno potrebbe aiutarmi con questi bagagli pesanti.. Non cambierà mai!- 

Erano passate tre settimane da quando si era trasferita dal professore. Ci erano voluti diversi giorni per abituarsi alla nuova vita, ma tutto sommato se la stavano cavando bene insieme. 
Iniziare il nuovo lavoro però era stato più difficile del previsto.
Dopo così tanti anni da sweeper non si sentiva in grado di fare altro, la mancanza della vecchia vita continuava a farsi sentire prepotentemente e le mancava Ryo tanto che ogni pensiero rivolto a lui, le toglieva il respiro. 
Non si era fatto vivo nemmeno una volta da quando era andata via... Lei continuava a piangere tutte le notti, ma non lo avrebbe mai ammesso di fronte a nessuno. Miki, Umi, Mick... In tanti erano stati a trovarla e con loro rispolverava sempre il suo più bel sorriso. 
Non voleva che sapessero quanto ancora stesse male e quanto fosse delusa dal fatto che Ryo non avesse mai provato a parlarle nemmeno una volta in tutte quelle settimane. Se è vero che non l'amava, avrebbe potuto almeno farsi vivo in segno di amicizia no? Ma una cosa era certa... Non sarebbe stata lei a cedere, non più! 
"Ho saputo che Ryo sta lavorando con Reika in questo periodo..." disse il professore cercando di risvegliarla dai suoi pensieri. 
"Non mi interessa cosa sta facendo quello stupido!" rispose piccata Kaori..
"Ah ma mi ha detto Kazue che non sta andando molto bene, non hanno ancora avuto un incarico vero e proprio... Reika non sarà mai in grado di tenere a bada uno come Ryo. Del resto lo sappiamo tutti che lui avrebbe bisogno di una come..." 
"Basta professore!" Kaori non gli fece terminare la frase 
"So quello che sta cercando di fare, ma non mi interessa più niente di Ryo, sta lavorando con Reika? Sono tanto felice per lui...finalmente potrà avere davanti a sé tutti i giorni una vera donna su cui posare i suoi occhi e le sue mani da pervertito!" e così dicendo uscì dalla stanza sbattendo la porta. 
L'idea di lui e Reika insieme le mandava completamente il sangue al cervello, sapeva che non sarebbe stato facile ma tutto quel dolore da sopportare era troppo.

"Hey Ryo, non è che per caso stai pensando a Kaori?" chiese Umi vedendolo assorto nei suoi pensieri al bancone del cat's eye
"Ma che diavolo ti salta in mente?" Ribatté Ryo in evidente imbarazzo. 
"Lascialo perdere Umi" si intromise Miki  
"Tanto anche se fosse non lo ammetterebbe mai. Sei proprio uno stupido Ryo... Kaori ha fatto proprio bene ad andarsene, in tre settimane non hai provato a chiamarla nemmeno una volta... Dopo tutto quello che quella ragazza ha fatto per te in questi anni..." 
"Smettetela voi due, Kaori ha fatto la sua scelta e se è felice così...e poi neanche lei si è fatta più viva con me!" Ryo provò a difendersi ma con poca convinzione… 
"Ma sentitelo..." disse Miki alzando la voce 
"Non pretenderai anche che sia lei a farsi viva con te dopo tutto quello che ha subito! Non hai neanche cercato di fermarla il giorno che se n'è andata! Sei proprio un pessimo elemento e sai che ti dico? Spero che Kaori trovi finalmente un uomo in grado di amarla come merita e che tu possa rimanere per sempre solo perché una come Kaori non la ritroverai mai!”
"Miki calmati" Umi le si avvicinò cercando di tranquillizzarla… 
"Hai ragione..." disse Ryo mentre si avviava all'uscita con un velo di malinconia negli occhi.

Intorno alle tre del mattino Kaori si svegliò di soprassalto. Le parve di aver udito un rumore proveniente dal piano di sotto. Che fosse il professore? Decise di andare a controllare, ma non senza la cara pistola di suo fratello che aveva deciso di tenere con sé.
Scese le scale e vide una strana luce proveniente dallo studio del professore, la porta era socchiusa e diede un'occhiata al suo interno. Una figura scura con in mano una torcia stava rovistando fra i cassetti e non si trattava certo del professore...
Con tutto il coraggio che l'aveva sempre contraddistinta, decise di affrontarlo...
Accese la luce all'improvviso e urlò  
"Hey tu che cosa stai facendo?".
Accadde tutto in pochi secondi. L'intruso puntò una pistola verso Kaori e premette il grilletto, Kaori fece appena in tempo a rispondere al fuoco, poi il silenzio.
Il professore si svegliò di colpo e si precipitò verso lo studio.
L'immagine che si ritrovò davanti non l'avrebbe mai dimenticata per il resto della vita. 
Kaori e uno sconosciuto erano riversi a terra in una pozza di sangue, si avvicinò di corsa a Kaori e con sollievo realizzò che fosse ancora viva, ma si rese anche conto che lui avrebbe potuto fare ben poco con gli strumenti presenti nello studio. 
Kaori aveva perso troppo sangue e probabilmente sarebbe stata necessaria una trasfusione, chiamò quindi l'ambulanza che arrivò dopo pochi minuti.
Il ladro se la sarebbe cavata facilmente, ma la ferita di Kaori si rivelò piuttosto grave e l'operazione a cui si sarebbe dovuta sottoporre, non sarebbe stata affatto facile.
Ryo fu il primo ad arrivare in ospedale.
"È molto grave purtroppo, Ryo. Quel ladro le ha sparato a sangue freddo e..." il professore non riuscì a pronunciare altro, si sentiva in colpa poiché tutto era avvenuto a pochi metri da lui senza che si rendesse conto di niente.
Ryo era come impietrito, rimase seduto nella sala d'aspetto con le mani tra i capelli e non alzò lo sguardo nemmeno quando, col passare dei minuti, anche tutti gli altri iniziarono ad arrivare.
Mick, Kazue, Miki, Umi, Reika...erano tutti presenti ed estremamente preoccupati per la sorte della loro amica.
Arrivò anche Saeko con alcuni colleghi per prendere in custodia il responsabile e non permettergli di farla franca. 
L'operazione richiese diverse ore e nella sala d'attesa regnava un silenzio assoluto. Quando il chirurgo apparve, Ryo gli si avvicinò rapidamente.
"L'operazione è stata piuttosto complicata. Il proiettile ha colpito un polmone e siamo riusciti ad estrarlo ma ha perso molto sangue e se non dovesse risvegliarsi nelle prossime ore..." fece una pausa che a Ryo parve interminabile… 
“Abbiamo fatto il possibile, a questo punto non resta che aspettare. Vi consiglio di andare a riposare, se dovessero esserci novità vi contatteremo"  e detto questo il dottore si allontanò.
"Io resto qui, non ho nessuna intenzione di andarmene, voi andate pure" disse Ryo rivolgendosi agli altri.
"Ma sei sicuro?" azzardó Reika... 
"Forse dovremmo riposarci tutti e tornare tra un po'..." 
"Io non devo riposarmi, ho detto che resto qui!" e lo sguardo di rabbia che Ryo rivolse a Reika nel pronunciare queste parole, bastò per far capire agli altri che non sarebbe stato il caso di insistere ancora. 
Ad uno ad uno lasciarono l'ospedale ma Ryo tornó a sedersi in attesa che riportassero Kaori nella sua stanza. Quando questo accade, contro il parere di medici e infermieri, decise comunque di entrare e sedersi accanto a lei. 
Le prese le mani e la guardò come non era mai riuscito a guardarla in tutti quegli anni, preso com'era a dover nascondere a tutti i costi i suoi veri sentimenti. 
Vederla in quel letto, inerme... Era un dolore troppo grande per lui. Passarono alcune ore, ma Ryo non mostrava alcuna intenzione di andarsene. 
"Scusami Kaori... Ti ho lasciata andar via perché credevo che senza di me avresti avuto una vita migliore, pensavo che fosse l'occasione giusta per allontanarti dalla crudeltà del mio mondo, non ti ho cercata perché volevo che mi odiassi e invece adesso sei qui ed è tutta colpa mia... avrei dovuto tenerti con me, avrei dovuto proteggerti. Come ho potuto fare uno sbaglio così grande, come ho potuto..." Ryo non riuscì a trattenere le lacrime. 
Dalla porta socchiusa, una incredula Miki lo stava osservando... Nessuno aveva mai visto Ryo in quello stato, nessuno lo aveva mai visto piangere davvero. Di fronte a quella situazione ogni sua difesa era crollata mostrando apertamente tutto l'amore che provava per Kaori.
Miki non osò intromettersi ed attese pazientemente che uscisse dalla stanza, cosa che accadde quasi due ore dopo e solo a causa dell’ennesima rimostranza da parte di una delle infermiere. Quando lo vide gli andò incontro...
"Ryo, devi scusarmi per quello che ti ho detto al cat's eye...Sono stata ingiusta e  solo adesso ho capito..."
Lui riuscì a rivolgerle solo un lieve sorriso e tornò a sedersi. 

Nei giorni che seguirono niente cambiò. Kaori era caduta in un sonno profondo e nonostante avesse ripreso a respirare autonomamente, non accennava a risvegliarsi. 
Ryo le era sempre rimasto accanto, aveva riposato pochissimo, rinunciato alla doccia e non aveva più idea di cosa fosse un pasto caldo. 
Si presentava in ospedale al mattino presto e ne usciva la sera tardi, trovava sempre il modo per sedersi e stare accanto alla sua Kaori e le infermiere del reparto, ormai intenerite da tanta ostinazione, col tempo smisero di rimproverarlo. 
Quel giorno era iniziato come tutti gli altri... 
"Buongiorno Kaori, sono stato nello spogliatoio delle infermiere e non hai idea di quante cose carine ho trovato..." 
Ogni tanto faceva lo stupido.. Sperava che sentendo certi suoi racconti Kaori si risvegliasse all'improvviso per tirargli una delle sue mirabolanti martellate. 
Dio solo sapeva quanto avrebbe voluto soccombere ancora alla sua ira funesta... Avrebbe sopportato tutto pur di riaverla. 
"Sai Kaori, oggi ho deciso che sarebbe stato un giorno speciale. Ho deciso di dirti tutto quello che in questi anni non ho avuto il coraggio di dire e che meriti di sentire... " 
Prese le mani di Kaori e con lo sguardo fisso su di esse cominciò... 
"Numero 1: Non è vero che sei un uomo... Ti chiedo scusa per tutte le volte che te l'ho detto e che ti ho fatto arrabbiare. In realtà per me tu sei la donna più bella che abbia mai visto. 
Numero 2: quando  Mick ha provato a baciarti avrei voluto ucciderlo
Numero 3: quando sei andata via non è passato un solo giorno senza che ti pensassi 
Numero 4: lavorare con Reika è stata la cosa più idiota che potessi fare. Sei tu la mia partner e nessuno potrà mai prendere il tuo posto. 
Numero 5: faccio lo stupido con tutte e ti ho fatto soffrire spesso, ma la realtà è che sei tu la persona più importante per me... 
Numero 6: ti prometto che appena ti risveglierai non aspetterò un minuto di più per dirti quanto ti amo".
A queste parole l'emozione prese il sopravvento e non riuscì più a trattenere le lacrime. 
"Puoi ripetere la numero 6 che non ho capito bene?" sentendo questa frase Ryo alzò lo sguardo di scatto e gli occhi di Kaori incontrarono i suoi. 
"Kaori ti sei svegliata!" disse Ryo in preda alla più  completa euforia. 
La ragazza gli rivolse il sorriso più bello che avesse mai visto. 

Il giorno delle dimissioni Ryo si presentò puntuale in ospedale. Non poteva certo far aspettare Kaori, quello era un giorno importante, una volta usciti di lì niente sarebbe stato uguale a prima. Era spaventato a morte ma lo era stato molto di più al pensiero di perderla. 
Mentre si incamminavano verso l'uscita dell'ospedale, Kaori non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Non gli aveva ancora confessato di aver ascoltato tutti i punti della sua lista e a quel pensiero si sentì avvampare. Si rivolse a lui con malizia, certa di metterlo in difficoltà... 
"Ryo scusa, ma come era la numero... " 
"Ti amo" rispose lui senza permetterle di finire la frase, si bloccò in mezzo al corridoio e senza che Kaori avesse il tempo di reagire, la strinse forte a sé e la baciò.
Kaori rispose a quel bacio atteso da troppo tempo e si abbandonò completamente fra le sue braccia. Quando si separarono si guardarono a lungo negli occhi come non avevano osato guardarsi mai. 
"Andiamo" le sussurrò sorridendo 
"Torniamo a casa nostra".


   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: Stekao