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Autore: Roxy8    13/08/2009    2 recensioni
[Nina, la bambina della sesta luna-Moony Withcer]
“E tu chi sei?”esclamò.
Vicky improvvisò, maledicendosi per essere incappata in tale situazione:”M…mi chiamo Vicky e d…devo dirti una cosa importante.”
Nina rifletté un istante, e poi disse:”Ehm…e chi mi conferma che non sei dalla parte di Kar…insomma, che non sei dalla mia parte?”azzardò.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DESCLAIMER:Questi personaggi non sono miei,sono di proprietà di Moony Withcer (eccetto Vicky). Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

Arrivò nella camera sfinita.
Stare in macchina da Roma a Venezia è stressante, se poi sei appena scesa da un aereo partito dalla Sicilia, sei messa proprio male. Si buttò sul letto, spossata. Suo padre, nel frattempo, aveva acceso la televisione.
Vicky afferrò una penna dallo scrittoio e aprì a caso l’enigmistica che aveva in mano, cercando di ignorare la musichetta del TG.
Ma non potè ignorare la prima notizia: ”Astronauti sono bloccati da una strana barriera gommosa. Tutto ciò non è spiegato da nessuna legge della fisica. Stiamo aspettando maggiori informazioni…”
All’inizio la ragazza continuò a ragionare sul Kakuro, ma non poteva ignorare quello che era appena entrato nelle sue orecchie. Ma si sforzò.
“Ehm…allora…”e lanciò un’occhiata al libro che si era portata. “Nina, la bambina della sesta luna”.
Tutta questa storia puzzava di disastro.
E se non fosse solo un libro?
Così decise di uscire. In fondo era già a Venezia, a pochi chilometri dalla sua meta.
Si guardò allo specchio. Vide una ragazzina di prima media –o meglio, che aveva appena finito la prima media- dai capelli castani, gli occhi verdi e un naso tremendamente a patata.
Sì, in fondo era abbastanza presentabile. Infilò nella borsa il libro, dei fazzoletti, una bottiglia d’acqua e un panino d’urgenza, avvertì che usciva, girò la chiave nella serratura e…
“Quasi dimenticavo!”afferrò le sue fedelissime caramelle alla fragola e uscì cacciandosene una in bocca.
“Ehm…dove devo andare?”si chiese. Afferrò una cartina e si avviò decisa verso l’isoletta.
Stupida! Come puoi pensare che Villa Espasia esista davvero?
Arrivò infine nel posto che aveva tanto cercato. Inizialmente fu stupita dalla sua esistenza.
Poi si chiese cosa fare. Non poteva certo arrivare normalmente, essendo una perfetta sconosciuta. Si lasciò cadere in bocca una caramella alla fragola e poi bussò.
Il suono del campanello rimbombò per tutto il vicinato e il cancello cigolò mentre si apriva.
Vicky si mise in bocca un’altra caramella alla fragola e avanzò. Sulla soglia c’era Nina.
“E tu chi sei?”esclamò.
Vicky improvvisò, maledicendosi per essere incappata in tale situazione:”M…mi chiamo Vicky e d…devo dirti una cosa importante.”
Nina rifletté un istante, e poi disse:”Ehm…e chi mi conferma che non sei dalla parte di Kar…insomma, che non sei dalla mia parte?”azzardò.
Formulando quelle parole, non potè fare a meno di rabbrividire.
Anche l’altra ragazzina tremò: se esisteva Nina, indubbiamente esisteva anche Karkon.
Impacciata, mormorò:”Potresti usare quella pozione…Della Simpatia Lunga, mi sembra.”
“Vorrai dire dell’Amicizia Duratura…”disse, ma poi capì cosa significava”Come fai a saperlo?”
Vicky le spiegò brevemente dei libri, e Nina le rispose con un “Capisco…ma qual è il problema?”
“Ti spiego dentro”Le rispose l’altra e,cacciandosi in bocca un’altra pasticca alla fragola, fece per avviarsi nella villa.
“No. Torna tra qualche ora, io preparo la pozione” e si avviò dentro, annunciando a Ljuba che andava in laboratorio.
Vicky si guardò intorno sconcertata e poi tornò all’albergo.
  
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