Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: SkyDream    26/06/2020    3 recensioni
Un flusso di pensieri attraversa il cuore e l'anima di Inuyasha, alla ricerca di quelli che sono i propri obiettivi e sentimenti.
D'altronde, per un mezzo demone da sempre abituato a vivere da solo, non è di certo facile abituarsi ad avere una ragazza disposta a tutto al proprio fianco.
Dal testo:"Perché nulla era mai stato come Kagome, perfino Kikyo - per quanto fosse stata forse la parte più importante della tua vita - non aveva potuto ricoprire un ruolo simile.
Kagome era il tuo braccio destro, al pari di Tessaiga, presente in ogni battaglia. In ogni momento di calma, stesi sull’erba a dormire con i capelli scompigliati dal vento."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rumore di pensieri 

Che il sangue sgorghi dalle ferite come un piccolo fiume, che cerchi sempre di scivolare verso il basso creando piccole onde, questo lo sapevi già.
Che emanasse un forte odore metallico, che diventasse tiepido a contatto con l’aria e che macchiasse tutto in modo indelebile, anche questo ti era ormai noto.
Ma che le ferite bruciassero, che il sangue sfrigolasse a contatto con gli unguenti, questo proprio non lo sapevi.
Non perché non ti fossi mai ferito, semplicemente perché nessuno si era mai preso la briga di medicarti.  Di avvicinarsi a te, nel momento del pericolo, tendendoti una mano per salvarti.
Forse per questo avevi trovato Kagome così singolare. Seppur Kikyo ti avesse sconvolto la vita, mai una volta aveva avuto l’occasione di medicarti o di farti giacere accanto a lei. Invece Kagome sì, aveva potuto starti accanto con tutta se stessa.
Con Kikyo era stato un periodo sereno, tentennante sotto gli attacchi nemici, ma mai buio. Kagome invece riusciva a farti credere che andasse tutto bene, sempre, perfino quando eri impregnato del tuo stesso sangue.
Ricoperto dalle ferite inferte da Tessaiga che, a causa di uno specchio magico, ti si erano ritorte contro.
Erano ormai ore che non riuscivi a capire cosa stesse accadendo attorno a te, sentivi solo le urla di Sango, urla strazianti di dolore, e vedevi Miroku in lontananza - sfocato - che correva per soccorrerla.
Kagome, al tuo fianco, piangeva silenziosamente. Aveva le mani unte di erbe dall’odore pungente, continuava a pulirti il petto e a strofinarci qualcosa sopra. Sfrigolava, come carne sul fuoco. E bruciava in modo altrettanto forte.
« Mi dispiace così tanto, Inuyasha. Mi dispiace così tanto…» continuava a ripetere, mordendosi il labbro inferiore per non singhiozzare.
Shippo era rimasto incantato a guardarla mentre ti medicava con quelle dita svelte, ormai esperte.
Non avevi la più pallida idea del perché si scusasse implorando il tuo perdono, probabilmente i sensi di colpa la stavano divorando dentro. Non aveva potuto scagliare la freccia prima che lo specchio riflettesse il tuo colpo destinato alla Cicatrice del Vento.
E ora? Soffriva per te?
Kagome era stata l’unica a piangere per te, al pensiero della tua morte. Il solo pensiero di perderti era davvero così straziante?
Quanto avresti voluto rassicurarla, dirle che non avresti permesso nuovamente a Naraku di mettersi tra te e le persone che ami.
Perché nulla era mai stato come Kagome, perfino Kikyo - per quanto fosse stata forse la parte più importante della tua vita - non aveva potuto ricoprire un ruolo simile.
Kagome era il tuo braccio destro, al pari di Tessaiga, presente in ogni battaglia. In ogni momento di calma, stesi sull’erba a dormire con i capelli scompigliati dal vento.
Adoravi vederla dormire, così piccola al tuo confronto. Quante volte eri rimasto a vegliarla di notte? Quante miriadi di volte ti eri ritrovato a nutrire il fuoco che la scaldava nelle sere fredde?
Quante volte, a sua insaputa, ti eri tolto la giacca per poggiarla sulle sue minute spalle.
La notte, al riparo dagli occhi indiscreti degli altri membri, riuscivi a nutrire il più profondo affetto per lei. Peccato che, alla luce del sole, mostrarti vulnerabile non fosse esattamente il tuo talento primario.
Nonostante ciò, e consapevole dei tuoi sentimenti per Kikyo - impossibili da ignorare -, lei aveva deciso di rimanere al tuo fianco. Ti aveva stretto la mano, forte, dichiarandoti i suoi sentimenti e promettendoti di non lasciarti mai.
Aveva giurato: per sempre.
 
Sollevasti una palpebra, notasti che aveva le dita impregnate ancora del tuo sangue, premevano forte contro una ferita sul tuo petto. La coordinazione delle tue braccia non era quella di sempre per cui, al posto di prenderle una mano, finisti con l’urtare prima contro il muro in legno, provocando un rumore sordo.
«Inuyasha? Sei sveglio?» Ti chiese con un sussulto. Al secondo tentativo riuscisti finalmente a stringerle il polso per costringerla ad avvicinarsi al tuo viso.
«Ka-gome. Le tue gambe- posso-» Inutile tentare di continuare la frase, i polmoni ti bruciavano dentro lo sterno. Eri scosso da brividi febbrili, del sudore freddo ti stava imperlando la fronte accaldata, e l’unica cose che avresti voluto in quel momento era scomparire tra le sue braccia, riposare sul suo ventre e sentire la sua voce sussurrarti alle orecchie.
«Inuyasha, vuoi per caso poggiarti alle mie gambe?» Kagome era visibilmente arrossita, ma nonostante ciò non si oppose.
La notte era ormai calata, Sango dormiva serena nella tenda accanto insieme a Miroku e al piccolo Shippo.
Kagome scivolò accanto a te, poggiando la schiena contro la parete e sollevandoti su di se. In quella posizione era libera di asciugarti il viso e di scompigliarti teneramente i capelli.
Forse fu quel gesto così materno e carico d’affetto che riuscì, una volta per tutte, a farti addormentare. Al caldo, con lei accanto e inondato dal suo profumo, per la prima volta in vita tua, ti dimenticasti del dolore delle ferite.
 
L’Inuyasha che doveva medicarsi da solo, nel bosco, lontano dagli occhi degli altri, che doveva cacciarsi da solo il cibo e che passava le giornate guardando gli altri ragazzi vivere felici nei loro paesi, ormai non c’era più.
Avresti vendicato la morte di Kikyo e dopo, solo dopo, ti saresti concesso il lusso di vivere sereno accanto alla donna che ti eri accorto di amare.
   
 
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