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Autore: MadAka    27/06/2020    0 recensioni
Ewan Cassian Hill | Classe 1990 | Londra - New York | Fratello maggiore di Charlotte | Migliore amico di Alastair | Meccanico | Sarcastico | Nerd | Music, pizza e beer lover |
Ewan è un personaggio di cui scrivo su altre piattaforme. Per lo più sono piccoli frammenti della sua vita, sguardi fugaci nella sua mente e brevi interazioni con persone che fanno parte della sua esistenza.
Ho deciso di raccogliere e pubblicare qui alcuni di questi miei scritti.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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| John F. Kennedy International Airport; New York; 13/10/2018 H:11:48 |

 

C'era un traffico umano ai limiti dell'inverosimile. Tuttavia si trovava in un aeroporto ed erano sempre così gli aeroporti. Luoghi di saluti, ritrovamenti, abbracci, promesse. Quando Ewan vi entrava non riusciva mai a fare a meno di osservare gli aerei decollare, vedere quella moltitudine di colori sollevarsi in cielo. Gli sembravano giocattoli per bambini formato gigante, gioielli di ingegneria e tecnica in grado di lasciare perplessi al tempo stesso.

Era in attesa nella zona degli arrivi, dietro il cordone di sicurezza che delimitava un'area da cui si poteva solo uscire, la sorella ferma accanto a lui. Quasi fremeva nell'attesa, emozionato come non si sentiva da un po'. Sarebbe stato capace di contare i secondi, i minuti che stavano scorrendo dal momento in cui aveva visto il boeing con la coda della British Airways atterrare preciso sulla pista.

Sembrava stesse trascorrendo un'eternità. C'erano i controlli, lo sapeva. Il recupero del bagaglio da stiva, certo.

Non voleva dare l'idea di essere troppo eccitato a Charlotte, ma sapeva bene che lei lo aveva già intuito. Lo aveva capito dalle sue occhiate. Parole senza suono, ma al tempo stesso di una chiarezza e una precisione unica.

Quando le prime persone iniziarono a comparire dal varco degli arrivi, dopo i controlli e con le valige al seguito, Ewan aguzzò la vista. Allora sì che cominciò a contare. Non i secondi, i volti. Visi sconosciuti di cui non gli importava niente, alla ricerca di quell'unico volto amico, troppo amico. Finalmente individuò il suo ciuffo dietro ad alcune persone. Non gli servivano conferme di nessun tipo, avrebbe potuto riconoscere quel groviglio di capelli bruni ovunque. Gli si dipinse d'istinto un sorriso in volto quando realizzò che, alla fine, Alastair era lì. Uno dei suoi pezzetti di Londra preferiti era arrivato.

  
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