28/06/2020
1 recensioni{ Inghilterra ~ Autunno 1968 }
Pioveva quel giorno.
Oh si, questo Roger se lo ricordava benissimo.
Era una terribile giornata di pioggia con gocce d’acqua grandi come acini di uva che ti cadevano sulla testa e ti inzuppavano completamente in meno di dieci minuti.
Nessuno osava metter piede nei giardini del campus con quel tempaccio, preferendo fare la strada lunga attraverso i vari padiglioni dell’università per arrivare alle loro lezioni.
Ma Roger... Oh, a Roger non fregava niente del tempo.
C’erano ben altre cose nella sua testa quel giorno che preoccuparsi del diluvio universale.
Aveva parcheggiato il furgone poco lontano dalla sala dove si sarebbero tenute le audizioni per il nuovo batterista degli ‘smile’ e con una cerata in testa e un altra sopra il carrello della sua piccola batteria, si trascinava sotto il diluvio a passi svelti per non arrivare in ritardo.
“Puttana vacca... proprio oggi eh?!” Imprecò il biondo una volta entrato nel l’edificio ed essersi scrollato l’acqua di dosso e aver formato un piccolo lago sotto le sue scarpe già bagnate di loro assieme ai jeans.
“Tempaccio?!”
“Ma sei cieco idiota?! Ovvio che si” esclamò in risposta Roger alla voce alla sua sinistra per poi voltarsi e scoprire che proveniva da un ragazzo... no, diciamo una pertica su due gambe lunghissime e con i capelli mezzi corti e ricci.
TumTum...
Il ragazzo ridacchiò, mostrando un sorriso a trentadue denti che cazzo, era stupendo.
“Devi essere Roger. Ti stavamo aspettando”
“Mi stavate... merda sapevo di essere in ritardo” disse il biondo, afferrando la batteria e trascinandola dentro nella saletta prenotata. Il tutto sotto l’occhio del moro che continuava a ridere e a tenergli la porta aperta.
“Comunque sia piacere eh. Io sono Brian. Brian May”
In risposta ricevette solo un grugnito dal parte del biondo che subito allestii il suo strumento e tirò fuori le bacchette dai jeans.
“Pronto” esclamò rivolto al moro e ad un altro ragazzo che aveva assistito alla scena.
Doveva essere l’altro membro del gruppo visto per portava un basso a tracolla.
“Benissimo” esclamò brian.
“Vediamo se riesci a starci dietro” e così dicendo, iniziarono a suonare.
Roger lo seguiva come un mastino. Picchiava a ritmo e con forza e si divertiva anche. Ogni tanto brian gli lanciava qualche occhiata e per poco al biondo non mancava il fiato ma doveva concentrarsi.
Alla fine della prova i due si voltarono e lo guardarono.
“Che dici Tim?”
“Mmm... io dico di sì!” Esclamò l’altro.
Roger sorrise e nella felicità spaccò in due le bacchette per poi pentirsene un attimo dopo.
“Ops...”
La prima occhiataccia di brian... e fu lì che Roger capii di essere fottuto.
Note Autore: spero davvero che questo piccolo racconto vi sia piaciuto. Salve! Sono Nuova e da come potete aver già notato, shippo Maylor con tutto il mio cuoricino.
Pioveva quel giorno.
Oh si, questo Roger se lo ricordava benissimo.
Era una terribile giornata di pioggia con gocce d’acqua grandi come acini di uva che ti cadevano sulla testa e ti inzuppavano completamente in meno di dieci minuti.
Nessuno osava metter piede nei giardini del campus con quel tempaccio, preferendo fare la strada lunga attraverso i vari padiglioni dell’università per arrivare alle loro lezioni.
Ma Roger... Oh, a Roger non fregava niente del tempo.
C’erano ben altre cose nella sua testa quel giorno che preoccuparsi del diluvio universale.
Aveva parcheggiato il furgone poco lontano dalla sala dove si sarebbero tenute le audizioni per il nuovo batterista degli ‘smile’ e con una cerata in testa e un altra sopra il carrello della sua piccola batteria, si trascinava sotto il diluvio a passi svelti per non arrivare in ritardo.
“Puttana vacca... proprio oggi eh?!” Imprecò il biondo una volta entrato nel l’edificio ed essersi scrollato l’acqua di dosso e aver formato un piccolo lago sotto le sue scarpe già bagnate di loro assieme ai jeans.
“Tempaccio?!”
“Ma sei cieco idiota?! Ovvio che si” esclamò in risposta Roger alla voce alla sua sinistra per poi voltarsi e scoprire che proveniva da un ragazzo... no, diciamo una pertica su due gambe lunghissime e con i capelli mezzi corti e ricci.
TumTum...
Il ragazzo ridacchiò, mostrando un sorriso a trentadue denti che cazzo, era stupendo.
“Devi essere Roger. Ti stavamo aspettando”
“Mi stavate... merda sapevo di essere in ritardo” disse il biondo, afferrando la batteria e trascinandola dentro nella saletta prenotata. Il tutto sotto l’occhio del moro che continuava a ridere e a tenergli la porta aperta.
“Comunque sia piacere eh. Io sono Brian. Brian May”
In risposta ricevette solo un grugnito dal parte del biondo che subito allestii il suo strumento e tirò fuori le bacchette dai jeans.
“Pronto” esclamò rivolto al moro e ad un altro ragazzo che aveva assistito alla scena.
Doveva essere l’altro membro del gruppo visto per portava un basso a tracolla.
“Benissimo” esclamò brian.
“Vediamo se riesci a starci dietro” e così dicendo, iniziarono a suonare.
Roger lo seguiva come un mastino. Picchiava a ritmo e con forza e si divertiva anche. Ogni tanto brian gli lanciava qualche occhiata e per poco al biondo non mancava il fiato ma doveva concentrarsi.
Alla fine della prova i due si voltarono e lo guardarono.
“Che dici Tim?”
“Mmm... io dico di sì!” Esclamò l’altro.
Roger sorrise e nella felicità spaccò in due le bacchette per poi pentirsene un attimo dopo.
“Ops...”
La prima occhiataccia di brian... e fu lì che Roger capii di essere fottuto.
Note Autore: spero davvero che questo piccolo racconto vi sia piaciuto. Salve! Sono Nuova e da come potete aver già notato, shippo Maylor con tutto il mio cuoricino.