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Autore: Illidan    13/08/2009    13 recensioni
1998! Non scorderò mai quell’anno... Gli zombie mi mangiarono il mio cellulare nuovo! Ebbene sì, questa è la parodia di Resident Evil 4!!!
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ada Wong, Albert Wesker, Altro Personaggio, Leon Scott Kennedy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNDICI: PAULÈT EL NINÌ

CAPITOLO UNDICI: PAULÈT EL NINÌ 

 

Leon si rialza e guarda la testa del Bocia: l’occhio di vetro si stacca dal bulbo e cade. L’agente americano lo raccoglie.

 

Leon:- Capisco che serva per aprire la porta, ma che schifo!!! Bleah!-

 

Esce dal capanno tenendo l’occhio tra il pollice e l’indice della mano destra con un’espressione disgustata. Ashley gli viene incontro.

 

Ashley:- Sei ancora vivo, incredibile! Ma che è quello schifo che tieni in mano?-

 

Leon (parlando a denti stretti sempre con la solita smorfia di disgusto):- Lascia stare e andiamo!-

 

Ashley:- Ma come hai fatto a cavartela contro il Bocia?-

 

Leon:- Diciamo che ho ricevuto un aiuto dall’alto.-

 

Ashley:- Da Dio?-

 

Leon:- No, più in alto!-

 

Ashley lo guarda stupefatta, comprende e tace in segno di rispetto reverenziale. I due arrivano al portone, Leon infila l’occhio nell’incavo e il portone si apre. L’agente americano e la figlia del presidente lo attraversano e si avvicinano a un ponte levatoio davanti a un castello in stile medievale.

 

Leon:- Dall’altra parte del ponte!- (Leon parte di corsa. Ashley lo segue camminando.)

 

Ashely:- Ma perché corri? Non c’è nessuno che ci insegue!-

 

Leon (guardandosi alle spalle):- Ah, già... Chissà dove sono finiti i bergamados...-

 

Intanto a Milano, in Piazza del Duomo...

 

Uomo con il forcone (con una t-shirt Trussardi, dei jeans Cavalli e una cintura D&G da 500000 euro):- Ura sé ca nur sèm d’i figürì!- [trad: Ora sì che siamo dei figurini!-]

 

Tutti gli altri bergamados (vestiti più o meno allo stesso modo):- Pòta!- [trad: Certo!]

 

Contemporaneamente vicino al castello...

 

Leon:- Va beh, entriamo nel castello, ci servirà come riparo per la notte.-

 

Ashley (furiosa):- Per la notte??? Ma io domani devo andare al party della figlia del segretario Runsfild e ho bisogno di cinque ore come minimo per prepararmi prima, non posso perdere tempo qua!!!-

 

Leon:- Ashley, cerca di ragionare, per ora non ci sono più elicotteri di salvataggio e...-

 

Ashley:- Non me ne importa un cavolo delle tue scuse! Io non entrerò mai in quello stramaledettissimo castello!!!- (Ashley pianta i piedi a terra, incrocia le braccia e mette il broncio voltandosi di spalle a Leon.)

 

Leon (tra sè):- Devo riuscire a convincerla a seguirmi... Hum, forse ho un’idea... (Ad Ashley.) Ashley, lo sai che in quel castello ci saranno almeno 15000 stanze? Di sicuro ci saranno anche bagni dove potrai farti il make-up...-

 

Ashley (girandosi di scatto):- Davvero? Allora muoviamoci, che stiamo aspettando??- (Attraversa il ponte alla velocità della luce.)

 

Leon:- He, he! Lo sapevo!-

 

Leon segue la ragazza ed entrambi entrano nel castello. Dal cortile esterno si introducono in un corridoio interno attraverso una porta. Camminano cautamente, perché, nonostante Ashley voglia trovare il necessario per il make-up in fretta, anche lei si è accorta del clima tetro e lugubre del luogo. Leon avanza davanti a lei con la pistola in un pugno. Tutto sembra tranquillo, quando all’improvviso...

 

Mercante (saltando fuori da una nicchia):- Buh!-

 

Leon:- AAAH!!!-

 

Mercante:- He, he, he!-

 

Leon (respirando affannosamente):- Ma devi sempre comparirmi davanti così???-

 

Mercante:- Ho dell’ottima merce da vendere, straniero!- (Mostra una mitraglietta.)

 

Leon:- Sì, mi potrebbe servire, grazie! (Allunga la mano, ma il mercante gliela allontana con uno schiaffo.) Ahi!-

 

Mercante:- Non hai abbastanza soldi, straniero! He, he, he!-

 

Leon (grattandosi la testa):- Oh, accidenti! E se ti promettessi una percentuale sul mio futuro stipendio?-

 

Mercante (con aria scettica):- See, ma quale stipendio? Solo cash, straniero! He, he, he!-

 

Leon (frugandosi nelle tasche):- Hum, aspetta un attimo... Ehi, la vuoi questa pietra che ho trovato per terra poco fa?- (Estrae la lacrima viola.)

 

Mercante:- Ah, la comprerò a un alto prezzo!- (Gli dà la mitraglietta. Il mercante prende la pietra, tira fuori dal mantello un tavolino, un martello e una cannuccia e comincia a frantumare la lacrima viola.)

 

Leon:- Non mi dire che ti fumi anche questa!-

 

Mercante:- No, sei matto? He, he, he! Questa non si fuma assolutamente! (Dispone la polverina ottenuta in modo da formare delle piste, prende la cannuccia, se la avvicina alla narice e comincia a sniffare.) He, he, he!-

 

Leon:- ‘Sta storia qua è piena di droga!-

 

Mercante:- Alla prossima, straniero! He, he, he!-

 

Leon e Ashley si allontanano dal tossicomane e riprendono il cammino nei corridoi dell’antico edificio.

 

Leon:- Beh, direi che ora siamo al sicuro, Ashley. Siamo in un bel castello medievale, guarda che roba! Torce, arazzi, antiche armature, vetrate, un gruppo di pazzi fanatici avvolti in sai monacali che ci viene addosso con delle mazze ferrate, mobili antichi, tappeti...-

 

Ashley (indicando il gruppo di fanatici):- Spara, idiota!- (Leon comincia a far fuoco con la mitraglietta. Un monaco però riesce ad afferrare Ashley e portarla via.)

 

Leon:- Ashley! NO! (Spara al monaco e Ashley cade a terra. Leon si avvicina.) Stai bene?- (Ashley gli strappa la mitraglietta di mano e scarica tutto il caricatore contro l’incappucciato a terra.)

 

Ashley (rivolta al cadavere del fanatico):- Così impari a toccarmi il culo, pervertito!- (Strappa una mazza chiodata dalle mani di un altro fanatico e continua a infierire sul cadavere.)

 

Leon:- Comincia a farmi paura...-

 

Fanatico senza più la mazza chiodata:- Pò a mé!- [trad: Anche a me!] (Ashley colpisce anche il fanatico senza più la mazza chiodata con la sua mazza chiodata e gli altri fanatici decidono che per ora è meglio cambiare aria e scappano via a gambe levate. Squilla la ricetrasmittente di Leon. Lui risponde.)

 

Ingrid:- Leon, noto che sei sopravvissuto allo scontro con il capoccia.-

 

Leon (gasandosi):- Sì, dovevi vedermi: gli ho tirato un sinistro, poi un destro, poi un sinistro ancora, poi un calcio in faccia e...-

 

Ingrid:- Leon, è inutile che ti pavoneggi: tua madre è qua in ufficio, so benissimo che è stata lei a chiamare Chuck Norris a salvarti!-

 

Leon:- Acc...-

 

Ingrid:- Vuole sapere come stai.-

 

Leon:- Sì, sto bene e pure Ashley. Ringrazia mia mamma per l’aiuto.-

 

Ingrid:- Dove vi trovate adesso?-

 

Leon:- Siamo entrati in un castello, ma credo che anche questo sia legato alla setta dei Bergamasch. Ci sono un po’ di pazzi fanatici vestiti da monaci in giro.-

 

Ingrid:- Hum, senti, ho un’idea, ma ho bisogno che tu...-

 

Leon:- Che io ti inviti a cena?-

 

Ingrid:- Leon, se non la pianti con questa storia giuro che non appena ti vedo ti stacco le p...- (L’audio della ricetrasmittente viene disturbato da delle interferenze e contemporaneamente l’immagine di Ingrid comincia a diventare sfuocata e a ballare fino a svanire del tutto.)

 

Leon (colpendo la ricetrasmittente con una mano):- Maledizione, si è rotta! E pensare che la garanzia assicurava dodici mesi.-

 

Ashley:- Quando l’avete comprata?-

 

Leon:- Quindici anni fa, ma che c’entra?-

 

Ashley riprende a camminare scuotendo la testa e sospirando. I due escono dal corridoio e camminano su un tratto di mura all’aperto.

 

Gigi (raggiungendoli da dietro):- Oh Leone! (Lancia una trave di legno prendendo in piena fronte Leon che si è voltato e buttandolo a terra.) Ops, scusa...-

 

Leon (rialzandosi con una mano sul nuovo bernoccolo):- Ahia! Gigi! Ma perché l’hai fatto di nuovo?-

 

Gigi:- Dalle nostre parti ci si saluta ‘osì. C’ho qualhosa per voi bischeri... (Si fruga le tasche, ma non trova nulla.) Maremma maiala! L’ho smarrito quando son ruzzolato giù dalle scale fuggendo dai Ciellìn.-

 

Ashley:- Cos’hai perso?-

 

Leon:- Chi sono i Ciellìn? E perché hai un occhio nero?-

 

Gigi:- ‘azzi miei. Loro gl’enno li pazzi fanatici ‘onciati ‘ome monaci ‘he stan in ‘sto ‘astello. ‘redo ‘he siano gerarchihamente più in su dei bergamados, ma sono ‘omandati da un nàcchero* ‘he pare davvero un cittino d’otto anni. ‘omunque, io so ‘he v’hanno iniettato la Verzas. Dovreste ‘apirlo anche da soli: i sintomi son dire ‘he quei pori ‘risti ‘he vivono a Sud del Po’ fanno ‘osì tanto schifo ‘he un si posson vede’.-

 

Leon:- Ma no, Gigi. Io non dico che i napoletani, scusa la parola, fanno così tanto schifo che non si possono vedere, anzi: sono degli ottimi fenomeni da baraccone per il circo! (Gigi e Ashley lo guardano preoccupati. Leon sbianca in viso e si porta le mani alla bocca.) O mio Dio, cos’ho detto?-

 

Gigi:- Maremma maialissima! Sta già principiando a farti effetto! Parli ‘ome quei babbalei buhaioli! Devo ire ‘ndietro a pigliavvi l’antidoto. (Fa per andare, poi si ferma.) O ma ‘he è ‘odesta storia? Uno rischia ‘l ‘ulo per voi e un gli dite nulla?-

 

Ashley:- Giusto: sbrigati a trovare l’antidoto che io non tempo da perdere!!!-

 

Gigi:- L’era meglio prima! Ci vediamo, Leone!-

 

Gigi si allontana tornando indietro mentre i due attraversano un portone ed entrano in un grande salone in stile neogotico illuminato da torce. A un certo punto una risata stridula echeggia dall’alto della sala. Leon e Ashley alzano lo sguardo e vedono sopra un piccolo balcone un tappo dalla pelle grigia vestito all’ultima moda (secondo i canoni del 1768) con in testa una parrucca col codino sormontata da un tricorno. Ai suoi fianchi ci sono due tizi avvolti in tuniche verdi molto ampie. Sono le sue temibili guardie del corpo: i Verdani.

 

Paulèt:- Stavo cominciando a chiedermi quando ti avrei incontrato!-

 

Leon:- Chi sei?-

 

Paulèt:- Mi chiamo Paulèt Fumagalli e sono l’ottavo castellano di questa magnifica speculazione edilizia! Io sono stato onorato con il prodigioso potere del grande signùr Soddler!-

 

Leon:- La prolissità?-

 

Paulèt:- Sì... Cioè no! Il potere della Verzas, che anche voi presto otterrete!-

 

Ashley:- Io non voglio alcun potere schifoso, ma solo una stanza dove farmi il make-up in pace! Quindi finiscila di dire idiozie e lasciaci passare, tappo!-

 

Paulèt:- Tappo??? Come osi sbeffeggiare la mia invidiabile altezza di un metro e diciassette centimetri??? Sei proprio una ragazzina viziata e maleducata!-

 

Leon:- Ha ragione lui, Ashley, non è gentile chiamare tappo un bambino. Deve ancora crescere!-

 

Paulèt:- Esatto, e... Cosa??? Io un bambino??? Ma signor... (Si gratta la testa sotto il tricorno.) ehm... Washington?-

 

Leon:- Il mio cognome è Kennedy!-

 

Paulèt:- Kennedy, Washington, che differenza fa? Sempre un presidente americano è! Insomma, quanti anni credi che io abbia?-

 

Leon:- Otto?-

 

Paulèt (fumando dalle orecchie per la rabbia):- OTTOOO?!?!-

 

Leon:- Sei? Quattro?-

 

Paulèt:- Ne ho ventisette!!!-

 

Leon:- Sì, certo, bambino. Ora però fammi parlare con i tuoi genitori, da bravo!-

 

Paulèt (con la faccia deformata dalla rabbia):- Grrr!!! Ti farò pentire amaramente di questo affronto, signor Jefferson! Morirai tra atroci tormenti!!!- (Paulèt stringe convulsamente la ringhiera in preda a un’enorme collera. Uno dei due Verdani gli si avvicina.)

 

Verdano 1 (prendendo Paulèt per un braccio):- Venga signore, è l’ora del bagnetto!-

 

Paulèt (frignando):- Nooo, non voglio il bagnetto!!!- (I due Verdani lo afferrano per le spalle, lo sollevano e lo portano via mentre grida e scalcia.)

 

Verdano 2:- Capo, non faccia così, si sta comportando da vero ninì**!-

 

Paulèt:- Non è vero!!! Buhaaa!!!- (I due Verdani lo portano via.)

 

 

 

*nàcchero=piccolo uomo sciancato.

 

**ninì=bambino ancora tanto piccolo da essere cullato, vezzeggiativo per chiamare un bimbo.

 

 

È vero, sono in ritardo mostruoso, molto più delle altre volte! Spero di essere riuscito a farmi perdonare almeno un pochino con questo capitolo!

 

Ringraziamenti:

 

@Suikotsu: Beh, in effetti, quando si parla di Lui è difficile confondersi...

 

@Sengir: Sì, un gran fiuto del pericolo... infatti ci si caccia sempre!

 

@nueblackcrowfriend: Spiacente, ma avevo già deciso di farla in un altro modo.

 

@RahizelRathalos: Non è proprio presto, ma spero ti piaccia sempre...

 

@White Shadow: Vabbeh, non c’è problema, tanto io poi ci ho messo un secolo ad aggiornare...

 

@utada_hikaru: Magari ci sarà qualche flashback sul passato di Mrs Kennedy... Se sai com’è la storia, tra poco Ida avrà una buona occasione di farlo fuori... Ah, ti è piaciuta la parte sul mercante?

 

@VioletNana: Rispetto agli altri, per te è relativamente presto. Ma ti sconsiglio di assumere parodie intere in così poco tempo: causano danni celebrali a volte irreparabili (ne so qualcosa...)!

   
 
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