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Autore: LadyHeather83    28/09/2020    5 recensioni
AVVERTIMENTO: non leggete la storia se non avete visto lo speciale di New York (possibile SPOILER)
Una situazione alternativa, ad una delle scene più significative.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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N.B: se non avete visto lo speciale di New York, non leggete, questo è una situazione alternativa ad una delle scene, a mio parere, più significative.

*

SLIDING DOORS

*

Capitolo unico

*

Il cielo si era fatto scuro sopra New York, l’aria più umida e fredda lo costrinse a chiudersi di più dentro la giacca.

Non sarebbe stato più Chat Noir, aveva consegnato il suo miraculous e di conseguenza affidato il suo amico Plagg, a Lady Bug, l’unica in grado di poter trovare a lui qualcuno più adatto.

Non era più niente, solo Adrien adesso.

Non era più degno di combattere al suo fianco.

Niente più responsabilità o irresponsabilità, per causa sua e del suo potere, aveva quasi ucciso la figlia di Majestia, ma per fortuna c’era lei a rimediare ai suoi errori.

Si sentiva uno schifo, proprio come quella fogna da dove era uscito poco prima.

E come se non bastasse, era combattuto tra i sentimenti che provava per Lady Bug e quelli nuovi che stavano nascendo per Marinette, la sua compagna di scuola.

Se non fosse stato per lei, non si troverebbe in quella splendida città, a prendersi a schiaffi da solo per il casino appena combinato.

Si ritrovarono ancora una volta faccia a faccia, Marinette, che sarebbe scoppiata a piangere da lì a poco ed Adrien, nella medesima situazione.

Che cosa li avesse ridotti entrambi in quello stato, rimase un mistero.

Nessuno dei due proferì parola, si limitarono a guardarsi negli occhi, sperando che uno dei due fosse il primo a parlare.

Arrivò la macchina grigia e quando la portiera si aprì, Gabriel dallo schermo incluso nello schienale del passeggero, ordinò al figlio di lasciare subito la città perché diventata troppo pericolosa, all’aeroporto, avrebbe trovato il loro jet privato ad aspettarlo.

“Mi dispiace Marinette, ma mio padre ha ragione, non sarei mai dovuto venire a New York”.

Salì in macchina esitando qualche secondo, voleva essere fermato, voleva un motivo per restare.

Gli bastava una parola, una parola soltanto.

Chiuse la portiera e mentre l’auto ripartiva e passava davanti a lei, Adrien la guardò per l’ultima volta, appoggiando la mano sul vetro in segno di saluto.

*

Alya scese di corsa dalle scale “Ma che fai???” Le domandò.

“L’ho lasciato andare” Pianse.

“Che cos’è Adrien per te, un amico o più di un amico?” Le chiese prendendola per le spalle, spronandola a far chiarezza subito, prima che fosse troppo tardi.

“Lo amo”.

“Allora non lasciare che prenda quel volo”.

Marinette corse più veloce che poteva ed estrasse dalla borsetta il cellulare, non avrebbe mai raggiunto l’auto.

Non fu difficile trovare tra le ultime chiamate il suo numero, anche se le gocce di pioggia le stavano annebbiando la vista.

Il cellulare squillò e comparve nel suo display la foto di chi lo cercava.

Sbuffò pensando fosse suo padre che si voleva sincerarsi che avesse obbedito.

Marinette?” Rispose.

“Non andartene Adrien, io…ti…amo” Le disse in preda agli ansimi.

“Ferma la macchina” Ordinò al suo autista, che obbedì senza battere ciglio.

Scese di corsa sotto la pioggia che aveva cominciato a battere più forte, non si curò di bagnarsi, non gli importava, gli importava solo di raggiungerla nel più breve tempo possibile e dirle cosa provava anche lui.

Girarono lo stesso angolo nello stesso momento scontrandosi.

Adrien le porse la mano per aiutarla ad alzarsi, erano entrambi zuppi d’acqua ed infreddoliti.

Si guardarono negli occhi “E’ vero quello che mi hai detto poco fa?”. Chiese alzandole con due dita il viso costringendola a perdersi per l’ennesima volta dentro quegli occhi di smeraldo.

Sospirò e prese coraggio “Ho perso un amico prima, un compagno fedele, una persona a cui tenevo. Mi ha lasciato una voragine dentro il mio cuore. Non voglio perdere anche te. Ti amo Adrien, ti ho amato dal primo momento che ti ho visto, non voglio che tu te ne vada, resta qui”.

“Milady” Disse a fior di labbra intuendo che il compagno che aveva perso qualche ora fa, era il suo alter ego, Chat Noir.

“Non può essere…” Scosse il capo incredula.

“Sono io, milady” La trasse a se, facendole appoggiare la sua testa sul suo petto, il suo cuore batteva all’impazzata e Marinette lo potè sentire “Ti amo anch’io”. Le disse poi stringendola ancora di più.

Si staccarono da quell’abbraccio, perché le loro labbra avevano urgenza di incontrarsi.

Fu il primo bacio per entrambi, puro e casto, come il loro amore appena dichiarato.

“Mio padre aveva torto, valeva la pena venire a New York” Disse riprendendo il bacio.

“Ho fatto bene allora a tirar fuori la Lady Bug che era in me, per averti qui”

“Mi chiedo perché ci hai messo tanto milady”.

Si staccò da lui allontanandolo con le mani “Lo sai che mi irriti quando mi chiami così”.

“Mi piace quando ti arrabbi” Le confessò sogghignando divertito.

“Ho qualcosa che ti appartiene” Marinette estrasse dalla borsetta l’anello del gatto nero e appena lo mise al dito, apparve Plagg, che felice di aver ritrovato il suo padrone, lo abbracciò per quanto gli fosse possibile.

“Amico mio, scusami”

“Ah non ti preoccupare, tutto è bene quel che finisce bene”

“Intendevo di scusarmi perché ho lasciato qualcosa in sospeso con Marinette” Gli disse tirandola a se e spostando il piccolo kwami.

“Vieni qui Plagg, prima che ti prenda un malanno” Marinette aprì la borsetta e lo fece entrare.

“Ciao zuccherino, mi sei mancata!”

“Non mi chiamare così” Replicò Tikki cercando di spostarsi un po' di più.

“Zuccherino?” Dissero all’unisono.

“Ecco da cosa dipendeva la tua spavalderia” Sogghignò Marinette.

“Pensi che quando siamo Lady Bug e Chat Noir siamo in qualche modo sotto l’influenza dei nostri kwami?” Chiese interrogativo.

“Non lo so, ma ora non mi importa” Lo riprese a baciare appassionatamente, fino a quando il rumore che sembrava essere una bomba, non squarciò il silenzio.

“Dobbiamo andare” Dissero entrambi, avevano una missione da compiere.

*

FINE

*

Angolo dell’autrice: Ciao a tutti, grazie mille per aver letto questa one shot, scritta di getto dopo aver visto lo speciale di New York.

Questa è la mia idea su cosa mi sarebbe piaciuto vedere, ma non disdegno quello che è successo realmente.

Sono convinta che prima o poi quei due si metteranno insieme, in questo speciale, si è potuto vedere come Adrien stia cambiando opinione su Marinette, e quest’ultima sembra aver fatto finalmente chiarezza sui suoi sentimenti, per quanto li cerca di opprimerli, nel suo cuore ci sarà sempre Adrien.

E Lady Bug finalmente si sta accorgendo che Chat Noir non è solo un amico.

*

p.s. non dimentichiamo che la sinossi del prossimo speciale “Shangai” recita così:”per stare più vicino ad Adrien…” questo significa che i due saranno più che amici, a mio parere.

Attendo come al solito le vostre impressioni

  
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