Incredibile
– no?
Pochi la guardano – occhiate
invidiose.
Nessuno le parla – sussurri
alle spalle.
Pranza sola – caffetteria
troppo grande.
Molti la guardano – curiosi
e ammirati.
Alcuni le parlano – sorridenti
e amichevoli.
Pranza circondata – bambini
ridenti.
«Hai studiato in America?»
Shiho si limita a un cenno del
capo, continuando a tagliare le carote. Il tono di Sonoko, diviso tra incredulità
ed entusiasmo, la lascia indifferente – quasi la disturba.
«Sei incredibile, Miyano-san».
Stavolta, invece, sussulta; per
fortuna ha concluso la preparazione. Il tono sincero, ammirato, di Ran l’ha
colta alla sprovvista – le ricorda Akemi, troppo.
Incredibile: non è
la prima a definirla così. Forse è l’unica a farlo senza pretendere nulla.
Il discorso si sposta sui
ragazzi americani, grazie a Sonoko che prima domanda e poi parte a parlare dei
suoi attori preferiti.
Shiho ne è grata, perché le
permette di non rispondere; non vuole deludere con la verità, non Ran – avrebbe
preferito non esserlo, incredibile.
NdA
Okay, uhm… cos’è questa storia?
Sto partecipando al writober con
una raccolta su Harry Potter, ma il prompt di oggi (Scuola) mi ha messa in
crisi per alcuni motivi e mi ha invece spinta da Shiho.
Spero si intuisca, ma i primi
due brani mettono a confronto la sua esperienza nella scuola americana, dove
non ha amici e ognuno pranza per sé, e la scuola giapponese che frequenta come
Ai, dove si pranza tutti insieme e avverte un forte senso di comunità. Lo
spezzone finale invece immagina un post-finale in cui lei, Sonoko e Ran cenano
insieme – magari aspettano anche Masumi e forse Shinichi? – e questa
parte del suo passato viene a galla. Sonoko è curiosa, Ran ammirata, ma per
Shiho l’incredibile è proprio il loro “normale”.
Io non sono del tutto certa che
questa storia abbia un senso, comunque chiudo qui le note perché rischio di
farle più lunghe della flash. Grazie per aver letto.
Alla prossima,
Mari