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Autore: RaElle    17/10/2020    0 recensioni
"C'è qualche esaltato che sta assaltando tutti i carichi di mascherine, l'unica cosa che posso dirti è che temiamo che si sia già fatto un seguito. Gente che vuole emularlo, altri Negazionisti insomma. Uno solo non può aver fatto tutto quel casino, coi negozi che scoprono le loro scorte distrutte, aziende messe sotto scacco, produttori disperati".
Storia partecipante al contest “Acquerelli” indetto da Juriaka sul forum di EFP.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Koutaro Bokuto, Kozune Kenma, Shouyou Hinata, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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17 ottobre
01.39
 
Bokuto si tirò la sciarpa fin quasi sul naso, al di sopra della mascherina, meravigliandosi del freddo che già imperversava agli inizi di ottobre.
Si era concesso qualche sguardo di sfuggita mentre camminava, ma la città buia gli aveva rimandato solo le deboli luci dei pochi locali, e ogni tanto erano i fari di qualche macchina di passaggio a illuminarlo.
Il cappotto scuro lo faceva sparire nella sera, nell'inquietudine e nell'oscurità di quel posto fatiscente.
Girò l'angolo, abbandonando la via principale della città, e si infilò in una stradina secondaria.
Conosceva quel posto a memoria, e anche se non poteva vedere tutto bene, sapeva che alla sua destra c'era un terreno abbandonato da tempo, con erbacce incolte e bottiglie di alcolici, mozziconi di sigaretta e qualche cartone sudicio, che fungeva da letto improvvisato di qualche senzatetto.
Alla sua sinistra, c'era quel che rimaneva di una vecchia fabbrica ormai in disuso, dimora non dichiarata dei tossici e spaccini che pullulavano nella zona.
Bokuto conosceva più che bene quel posto, avrebbe quasi osato dire di essere un cliente abituale..
Il muro esterno era stato imbrattato per la prima volta non si sa quanto tempo addietro: una grossa conchiglia scura capeggiava sulla parete e sulle finestre fino a raggiungere il tetto della struttura. 
A Bokuto non dispiaceva quel graffito, gli si era quasi affezionato. 
L'aveva fatto sparire la prima volta, e anche quel muro dimenticato dal mondo intero era tornato bianco e intonso, così come doveva essere in principio. 
Tempo una settimana, e la conchiglia era lì, fresca di pittura. 
Bokuto non aveva potuto fare a meno di congratularsi mentalmente con l'autore di quell'arte ancora così poco compresa, ma non poteva voltare le spalle al proprio dovere. 
Fece ridipingere la facciata, una volta, due, tre, e la quarta beccò in flagranza di reato il colpevole, con tanto di borsone di bombolette spray aperto lì accanto a lui.
L'imbrattatore non portava la mascherina. 
"Non c'è nessuno", fu l'unica cosa che disse Keiji Akaashi quando Bokuto glielo fece notare. 
Bokuto aveva estratto dalla propria tasca una mascherina inutilizzata, e l'aveva allungata al ragazzo mantenendosi distante. E solo allora tirò fuori anche il suo distintivo, sorprendendo non poco il giovane. "Dovrei farti la multa, peccato che io sia qui solo di passaggio e non sono in servizio. Altrimenti dovrei fartene un'altra salatissima per questa roba. Ti conviene interrompere subito la tua opera d'arte", gli aveva detto indicando la conchiglia in fase d'opera. 
 
Bokuto provò a fare mente locale, ma non ricordava quante volte avevano fatto ridipingere quel pezzo di muro. Lo trovava inutile, passavano i mesi ma la conchiglia tornava a capeggiare in tutta la sua maestosità su quel vecchio fabbricato. 
Strano ma vero, Bokuto non aveva mai venduto l'identità del ragazzo in distretto.
Si limitava ogni tanto a fare un salto senza impegno, irrompeva nell'azienda abbandonata come un corvo che scendeva in picchiata su una preda, e assisteva alle peggio fughe: gli spacciatori si riconoscevano subito, avevano un agilità incredibile e guadagnavano le uscite in pochi secondi; chi invece usufruiva dei loro servigi faceva più fatica anche solo a camminare. 
Ogni serata un arresto, Bokuto aveva preso a noia tutta quella situazione così ripetitiva.
L'unica prospettiva piacevole era la chiacchierata con Akaashi.
Poteva quasi dire che fossero ormai in confidenza, ma quel tipo era così sfuggente, solitario... viveva alla giornata, se trovava un lavoretto lo portava a termine, e poi di nuovo nel fabbricato a pensare a cosa avrebbe fatto il giorno dopo. 
"Smettila di entrare in casa mia, non sei il benvenuto" sbiascicava sempre Akaashi quando se lo vedeva piombare vicino. 
Anche quella sera l'aveva guardato male, ma non disse nulla a riguardo. "Sei fuori servizio" aveva detto soltanto, buttandosi sul letto e sprimacciando il cuscino, prima di tuffarcisi sopra. 
Akaashi dormiva su un letto di fortuna, forse l'unico materasso presente in tutto l'edificio.
Era l'unico a usare quel posto come una casa, gli altri erano soliti occuparlo solo per le loro compravendite, consapevoli che quel luogo era diventato inaffidabile dal momento in cui quel particolare poliziotto aveva iniziato a frequentarlo. 
"Sì, sono fuori servizio" confermò Bokuto, guardandosi attorno. "Senti Akaashi, posso chiederti se hai notato qualcosa di strano, negli ultimi giorni?" 
Il ragazzo riemerse da sotto le coperte, vagamente curioso. "Tipo?" 
"Non so, qualcosa di diverso. Qualcosa di fuori dal normale". 
"Se parli dei nuovi spacciatori della zona, spiacente. Non parlerò-"
"Per carità, quali spacciatori!" lo interruppe subito Bokuto, scuotendo la mano con un gesto annoiato, prima di ricordarsi... "Anzi, in effetti è da un po' di tempo che volevo chiederti, non è che tu ti servi dei loro, ehm, prodotti?"
Akaashi avvertì le guance tendersi in quello che doveva essere un principio di sorriso, nel vedere Bokuto così ansioso, ma si diede un contegno. "Mi avvalgo della facoltà di non rispondere", replicò atono. "Comunque di cosa parlavi? È qualcosa che ha per caso a che vedere con i Negazionisti della mascherina?" 
Bokuto saltò sul posto, gli occhi che brillavano. "Esatto! Proprio loro! Allora, cosa sai?! Dimmi, dai!" fece, ignorando la non risposta alla domanda così delicata che gli aveva posto poco prima. 
Akaashi si lasciò travolgere dal fiume in piena, chiedendosi come facesse quel ragazzo a passare dall'essere un tipo così volubile ad una furia scatenata nel giro di mezzo secondo. 
Scosse la testa: "Ne ho solo sentito parlare al telegiornale, non pensavo che fosse il tuo distretto ad occuparsene". 
Bokuto, così come si era emozionato all'idea di avere un indizio, sentì il proprio entusiasmo scemare, fino a sparire del tutto. "Ah".
"Già". 
Bokuto alzò le spalle, prima di lasciarsi ricadere sul letto vicino al ragazzo, costringendolo a piegare le gambe per fargli spazio. "Comunque no, grazie al cielo non è il nostro distretto a occuparsene... è per un mio vecchio allievo, che sta da tutt'altra parte. Mi ha chiesto aiuto ma non so nemmeno da dove cominciare per dargli una mano". 
Si passò le mani sulla faccia, per schiarirsi le idee, ma non gli venne in mente nulla. Brancolava nel buio più totale.
"Che cosa sapete di questo caso?"
Bokuto sorrise, ma avrebbe tanto voluto piangere dalla disperazione. "Nulla di più di quanto dicono i telegiornali. C'è qualche esaltato che sta assaltando tutti i carichi di mascherine, l'unica cosa che posso dirti è che temiamo che si sia già fatto un seguito. Gente che vuole emularlo, altri Negazionisti insomma. Uno solo non può aver fatto tutto quel casino, coi negozi che scoprono le loro scorte distrutte, aziende messe sotto scacco, produttori disperati. Non sappiamo nulla di più", disse, sdraiandosi di traverso a sua volta. "Certo che un altro letto qui mi farebbe comodo!"
"Non hai una casa in cui dormire?"
"Certo che ho una casa! E pure un mutuo ventennale!" ribatté stizzito Bokuto, balzando in piedi e guardandolo storto. "Se scopri qualcosa, sei pregato di dirmelo".
Akaashi distese di nuovo le gambe sul letto nuovamente libero. "Per chi mi hai preso?"
Bokuto si limitò a guardarlo di sfuggita, prima di tirare fuori dal letto il borsone di bombolette spray, e prenderne una in mano. "Trovo affascinanti i graffiti, peccato che io non abbia la mano dell'artista. Non so perché continui a disegnare in giro per la città conchiglie, ma so che mi piacciono. Giro e mi dico toh, «Akaashi è stato qua», perché sarebbe impossibile non riconoscerti" e nel dire questo, gettò la bomboletta nella borsa, tornando a guardarlo. "Eppure mi stai simpatico, quindi mi limito a far ridipingere i muri, ignorando le richieste dei miei superiori di fare il nome di chi imbratta la città intera. Faccio finta di non saperlo. In cambio ti chiedo solo un aiuto, se vedi qualcuno, o qualsiasi cosa che ti sembri fuori dal normale... ecco, se noti qualcosa dimmelo".
Akaashi si nascose sotto le coperte, impassibile.
"Cosa sono, il tuo informatore?"
La voce giunse a Bokuto ovattata, lontana. Si avvicinò al letto e scostò le coperte, scoprendo di nuovo il ragazzo.
"Da oggi, sei ufficialmente un mio informatore. Beh, sei anche l'unico, ma sorvoliamo!" disse di nuovo col sorriso.
Akaashi sbuffò, guardandolo. "Un detective che ha bisogno di qualcuno che gli dia informazioni... non è un controsenso?"
"Magari fossi un detective! Sono solo un poliziotto, un semplice e banale poliziotto che non riesce nemmeno a tenere pulita una città, dannate conchiglie!"
Akaashi ignorò la frecciatina, e si coprì di nuovo fino al collo con le coperte di fortuna. "Certo, se mai vedrò qualcuno bruciare una mascherina, saprò a chi rivolgermi", disse con uno sbadiglio finale. 
Bokuto guardò l'ora sul suo cellulare, e si rese conto che era un orario indecente. "Ti ho trattenuto anche troppo, comunque non scherzo, se vedi anche una sola cosa che ti sembri strana, dimmelo". 
Akaashi non rispose, e sentì i passi leggeri di Bokuto allontanarsi piano dal suo letto. "Hei, detective," lo richiamò piano, gli occhi chiusi e il sonno che incombeva: "Sono un artista di strada, terrò gli occhi aperti. E no, non faccio alcun uso di droghe".
Akaashi non lo vide mai, ma Bokuto rilasciò un sospiro di sollievo dietro la mascherina che indossava. 
E a proposito di mascherine... 
Ora aveva qualcuno con cui dividere il lavoro. 
 
 
#Non riesco a fare a meno di scrivere di un Akaashi accostato alla droga e a Bokuto che di conseguenza si preoccupa per lui! 😂 
Comunque non è questo il tema di questa mini raccolta - e grazie tante! - ma la mascherina! O i negazionisti, chissà! 
Saranno tre capitoli leggeri, quindi tre coppie di personaggi. 
Il prossimo capitolo dovrebbe essere su Hinata e Kenma, e l'ultimo su Ushijima e Oikawa, tutti e tre come brotp. O almeno ci provano ad essere amici!
 
   
 
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