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Autore: Allen Glassred    30/10/2020    1 recensioni
Vanitas ed Ivy si ritrovano ad osservare il loro popolo e come conducano la loro esistenza alcuni di essi. E la cosa non si rivelerà spiacevole nemmeno per il Re Bambino, che finalmente parrà mostrare un minimo di umanità verso la sua gente.
Genere: Generale, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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La Principessa Ivy giunge alle campagne di Veritas accompagnata da Dante. Il maggiordomo affianca la sua signora, mentre lei non può fare a meno di osservare la sfera infuocata che è divenuto il sole, ormai prossimo al tramonto. La ragazza pare essere decisamente sorpresa e, passato il primo momento di totale stupore prende finalmente parola. " Dunque, è questa... ". Sussurra solamente. L'uomo dalla chioma arancione fa un cenno affermativo con il capo.

" Si, questo è il villaggio da cui provengo. Il villaggio che, molti anni fa, vostra madre salvò dalla tirannia di vostro padre ". Spiega brevemente il maggiordomo.

" Tu... ". La mora fa una breve pausa senza ancora guardare l'uomo, limitandosi ad osservare gli uomini al lavoro e le donne che accudiscono i loro bimbi. "... tu la amavi molto, dico bene? ". Chiede ad un certo punto la figlia di Kevin e di Luna, spiazzando letteralmente Dante che, per un istante, in Ivy non può fare a meno di vedere la madre con i capelli corvini. " La amavi al punto di restarle vicino pur sapendo che avrebbe sposato mio padre, la amavi al punto da rimanere con lei anche dopo le nozze, proteggendo lei ed i figli suoi e di colui che te l'ha portata via. Hai preferito soffrire ma assicurarti che lei fosse al sicuro, lei e le persone a cui teneva di più al mondo: i suoi figli ". Sussurra solamente la Principessa mentre Dante, sorpreso da tali e veritiere parole, rimane in silenzio qualche istante e limitandosi ad osservare le ombreproiettate dalle case ed il panorama suggestivo dato da esse e dal tramonto.

" Si, la amavo ". Fa di lì a poco l'uomo: lui e la ragazza osservano ora le silouette dei contadini al lavoro: le loro ombre sembrano essere quasi uguali, solo gli attrezzi da loro usati somno differenti. " La amavo, ma non vorrei parlare di questo: so che vi potrei turbare con ciò che direi ". Ammette,mentre anche lo sguardo di Ivy è ora puntato alle silouette degli uomini al lavoro.

" Rispetterò la tua decisione, ma sappi che non mi avresti mai tirbata: mi fa piacere sapere che c'è stato qualcuno che ha amato mia madre e che, sono sicura, lei stimava molto ". La corvina sorride, Dante rimane spiazzato. " Posso immaginare che per lei, vivere al fianco di mio padre non sarà stato facile. Acere il tuo appoggio le sarà stato di grande aiuto, non posso che ringraziarti per questo ". Conclude la Principessa, mentre il maggiordomo la guarda sconcertato: più guarda lei e più rivede Luna, ogni sua movenza, la forza d'animo ma, soprattutto, il suo sorriso e la sua incrollabile voglia si reagire malgrado le avversità. " Sai, Dante: mi sarebbe davvero piaciuto se tu fossi stato mio padre. Ma purtroppo, i genitori non si possono scegliere. Ma gli amici si ". Sorride e, prima che il rosso possa proferire qualsiasi parola, può solamente notare l'ombra di Ivy allungarsi per poi scomparire, mentre la Primcipessa raggiunge i contadini. Uno di essi pare essere piuttosto affaticato e, data l'età, la cosa è più che comprensibile. Mentre stà per cadere a terra esausto qualcuno lo sorregge da dietro, per poi porgergli un bicchiere d'acqua.

" Se continuerete a  lavorare a questo modo, finirete per stramazzare al suolo: non ho bisogno di un lavoratore debole e stanco, quindi cercate di rallentare un pò ". L'uomo sgrana gli occhi sorpreso, mentre qualcuno giunge davanti a lui, una giovane che non può fare a meno di sorridere.

" Ah, ma allora anche tu hai dei sentimenti ". Scherza lievemente: lo sapeva. Sapeva che in fine sarebbe venuto anche lui, sapeva che in fine le avrebbe dato ascolto. L'altra persona la guarda lievemente imbronciato, come ci si aspetterebbe da un bimbo più che da un ragazzo della sua età.

" Sta zitta, lo faccio solo per non perdere un paio di braccia che lavorino per il regno ". Borbotta colui che si è rivelato essere un giovane dalla chioma corvina. Dopo essersi dissetato l'anziano non può fare a meno di rimanere shoccato da coloro che si trova davanti.

" Maestà! Principessa Ivy! Voi qui... ". Sussurra sorpreso, mentre Ivy sorride gentilmente e lo aiuta a sedersi su un masso lì vicino.

" Ecco: posate la zappa e riposatevi ora, o finirete per stramazzare al suolo esausto "- Commenta semplicemente la mora. L'uomo osserva prima lei poi suo fratello. Il Re bambino si sente osservato e, di lì a poco, ne intuisce le ragioni e sbuffa pesantemente.

" Ve l'ho detto, riposate: non voglio stramaziate al suolo moribondo, mi servono lavoratori in forma. Quindi non vi punirò se rimarrete a letto per un pò,e... ". L'uomo sorride grato, rivolgendosi ora al Re.

" Ho sentito tante cose su di voi, ma solouna è certa: siete così simile a vostra madre, la Regina Luna. Sono davvero felice che voi e vostra sorella abbiate potuto riunirvi ". Commenta, spiazzando sia Vanitas che Ivy: è la prima volta che sente qualcuno dire a suo fratello che è simile alla madre. Moltospesso se non sempre, viene paragonato a Kevin e viene accentuata la loro somiglianza fisica, tuttavia quel contadino ha saputo vedere al si là di essa. La Principessa sorride gentilmente, mentre Dante osserva da lontano la scena, soffermandosi sulla silouette del più anziano che sorregge il bicchiere a lui destinato, riposandosi seduto sul masso. Di lì a poco anche altre silouette posano i propri attrezzi, godendosi il loro meritato riposo mentre il sole è oramai tramontato, regalando le ultime e suggestive ombre per poi scomparire dietro l'orizzonte.


Vanitas ed Ivy si ritrovano ad osservare il loro popolo e come conducano la loro esistenza alcuni di essi. E la cosa non si rivelerà spiacevole nemmeno per il Re Bambino, che finalmente parrà mostrare un minimo di umanità verso la sua gente.
   
 
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