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Autore: LeanhaunSidhe    21/08/2009    8 recensioni
"I morti non cercano qualcuno che li vendichi, ma che li ricordi" Con questa frase si dice che una semplice donna riuscì a entrare nel cuore di Death Mask
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cancer DeathMask, Nuovo Personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ballata dei finti immortali'
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Aveva capelli rosso fuoco e occhi di smeraldo, occhi che non avrebbero più voluto vedere, chioma del colore del sangue. Lo stesso che le imporporava la veste prima candida.

Non erano riusciti ad usarle violenza, non avevano fatto in tempo, ma tutta quella a cui era stata costretta ad assistere l’aveva segnata. Un marchio a fuoco nella carne.

Avanzò a fatica verso le porte del Santuario: la Dea Atena era l’ultimo baluardo a cui chiedere aiuto. Non aveva più nulla da proteggere: ciò che amava l’avevano già distrutto.

Con quella schiacciante consapevolezza che predeva corpo si trascinò come un automa fino al portone centrale della cinta muraria. Le avrebbero dato asilo solo per come era stata ridotta.

Quando la sentinella la vide si lasciò scappare un’invocazione agli dei e si apprestò a offrirle il braccio. Chiese alla straniera chi fosse, da quale inferno fosse scampata, ma lei si ostinò a non rispondere nulla.

La sventurata viveva non il presente, ma il passato: la gente del suo villaggio che correva in cerca di una via di fuga, le urla, il terrore, il fumo, la morte. E quella morte la dilaniava. Non sapeva ancora che il loro carnefice, un ex-allievo traditore del Santuario era già stato messo ai ceppi e sarebbe stato giudicato di li a poco. Non le importava. I cavalieri di alto grado tornavano in vita, la gente comune no.

Era già stata abbandonata dai genitori quando era in fasce nei pressi di un villaggio greco, nei territori protetti da Atena. Era stata cresciuta da una famiglia del posto come se ne fosse davvero figlia. I suoi fratelli avevano capelli neri e iridi d’ebano, la pelle abbronzata, lei chiara come la neve e ,nonostante fosse stata diversa, l’avevano amata come una perla rara.

Li rivedeva in rapidi flash, mentre offrivano la schiena al nemico nel disperato tentativo di proteggerla. Ricominciò a piangere, ma le lacrime che le rigavano il volto non le parvero sue.

Dov’era Atena quando morivano? Che giustizia era quella che aveva tenuto in vita lei e sterminato gli altri? Le avessero fatto del male forse si sarebbe sentita meno in colpa.

Si aggrappò al braccio della guardia. Le gambe non la ressero e cadde in ginocchio. Il soldato la prese in braccio e continuò ad avanzare verso l’infermeria. All’interno trovarono due che litigavano animatamente di fronte lo studio del medico.

Uno alto, abbronzato, inveiva contro un ragazzo dai lineamenti gentili e aggraziati, stupendi a vedersi. Fu proprio questo a girarsi per primo, a chiedere spiegazioni. La guardia si fece indietro di un passo. Avrebbe dovuto inginocchiarsi, ma non poteva. Così esitava soltanto. Nel frattempo anche l’altro si era calmato e avvicinato, stranamente, con interesse.

La ragazza, per un momento, si concentrò su entrambi. Per primo guardò Aphrodite, ma la sua bellezza la lasciò indifferente. Rivolse un’occhiata fugace a Death Mask poi riprese a contemplare il soffitto.

Il cavaliere dei pesci li lasciò passare stizzito per tanta mancanza di attenzione, quello del cancro invece tacque. Lui uno sguardo come quello lo conosceva bene.

Consideratelo una sorta di prologo, un’inquadatura non ben definita dei personaggi principali, anche perchè casco dal sonno. Spero che una roba così, almeno come inizio possa interessare. Fatemi sapere gente. Kiss!

   
 
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