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Autore: Tayr Seirei    10/11/2020    2 recensioni
Il Faraone è l'incarnazione di Horus in terra.
Il prediletto dagli dèi, il nostro sole.
D'accordo, fin qui nessun problema.
Ma che si fa con un'incarnazione di Horus che ha seri problemi di sonnolenza cronica? Un Faraone ghiro...!

Quel giorno in cui il Faraone è in colossale ritardo, ma talmente in ritardo che l'intero Egitto ne è a conoscenza, è il giorno in cui il Faraone ha bisogno di esibirsi in una grande performance.
Certo, se solo Mana l'avesse svegliato prima...
[Spudoratamente anacronistica, e spudoratamente Vase]
[Per chi se lo ricorda, è il primo capitolo della ex-Ohana ripreso, rivisitato e postato singolarmente.]
Diamo il saluto al nuovo giorno.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atemu, Corte Sacra, Mana
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il nostro vaso'
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Miracle Morning




Il Faraone è l'incarnazione di Horus in terra.
Il prediletto dagli dèi, il nostro sole.
D'accordo, fin qui nessun problema.
Ma che si fa con un'incarnazione di Horus che ha seri problemi di sonnolenza cronica? Un Faraone ghiro...!

Principe era in catalessi, altro che sonno rigeneratore. Certo non sarebbe rimasto a ronfare sotto le sue regali coperte, se fosse stato consapevole d'essere in ritardo sulla tabella di marcia di quelle cinque, sei ore... ma appunto non lo sapeva, e continuava a dormire beato.
E quale persona crudele, mostro abominevole, avrebbe potuto andare a svegliare senza riguardo una creatura tanto adorabile? Certo non Mana. Il fatto che ne avesse approfittato per nascondersi sotto le coperte con lui e bearsi della sua visione mentre dormiva, poi, non volevano dire nulla. Si era ritrovata lì per caso. Per caso, diceva!
Embè, a voi non è mai capitato di inciampare, cadere, rotolare e rimbalzare dentro il letto di qualcuno altro?
Forse avrebbe dovuto preoccuparsi di tutta la routine quotidiana del giovane sovrano ormai andata a rotoli, ma proprio non riusciva. La sua mente, al momento, era tutta occupata pensieri di ben più prosaica natura: del tipo... ma non aveva forse delle labbra bellissime, Principe?
- Mana... - chiamò improvvisamente l'oggetto dei suoi perversi desideri, distogliendola da quell'attrazione magnetica che gli stava causando il suo bel visetto. - Che ci fai in camera mia? Anzi, nel mio letto?
Dannazione, il suo istinto di sopravvivenza era veramente uno dei più fini e allenati dell'intero regno d'Egitto.
A giudicare dalla voce impastata, però, il ragazzo più che dal regno d'Egitto sembrava appena riemerso dal Regno dei Morti. Principe aveva il sonno piuttosto pesante. Dubitava che si sarebbe svegliato pure se gli fosse cascato un obelisco sulla testa. A voler essere del tutto onesti, però, sarebbe stato probabile che si facesse più male l'obelisco, considerando la notevole quantità d'oro che il principino aveva addosso.
Con eroico sforzo per recuperare un minimo di lucidità, il nostro si tirò su, puntellandosi su un gomito, l'altra mano impegnata a strofinare gli occhietti violacei gonfi di sonno.
- O per meglio dire, che ci fai sotto le mie lenzuola...?
- E' che mi piace guardarti dormire, Principe!
Che occhi grandi hai, nonnina!
Sono per fissarti meglio che sei così carina, nipotina mia! Anche se forse era una citazione un po' anacronistica, ma le venne spontaneo pensarlo.
Solo allora Atemu dovette notare l'Espressione Poco Rassicurante di Mana. Molto poco rassicurante.
Si voltò di scatto verso la finestra, da cui filtrava, accecante, la luce del sole allo zenit.
Allo zenit.
- Oh, cazzo-! Il rito del saluto mattutino al sole! ME NE SONO SCORDATO!
L'altro si fiondò giù dal letto, lanciando in aria coperte e quant'altro - sì, dormiva con il gonnellino, un vero peccato.
Certo, a Mana piaceva moltissimo guardarlo dormire.
Ma mi diverto molto di più a guardarlo correre in giro gridando e agitando le braccia quando è in ritardo!
- Shimon mi ammazzerà...! Mi sventrerà, farà in pezzettini piccoli piccoli e poi li darà in pasto ai coccodrilli sacri! E dirà a tutti che è stato Bak'ra, certo, così nessuno sospetterà di lui e la mia morte resterà impunita!
Aveva una fervida fantasia, il ragazzo. Il fatto, poi, che lo dicesse correndo da una parte all'altra, ficcandosi addosso capi di vestiario in ordine del tutto casuale, non rendeva assolutamente la faccenda ancora più comica.
- Mana, smettila di ghignare e dammi una mano!
- Principe, che cavolo ci fai arrotolato nel mantello?
- Mi sono incastrato... - Ad un passo dalle lacrime.
Con un sospiro (tanto per nascondere le risate, che un minimo di decenza ce l'aveva pure lei) si alzò e, in due mosse esperte, lo liberò dalla presa mortale del terribile Mantello Constrictor.
Il giovane re si massaggiò il collo. - Se mi mettessi un boa vivo, al collo, rischierei di meno.
- Principe, non per metterti fretta, ma dovresti proprio...
- Correre? - azzardò, lanciandole un'occhiata indecisa.
- Eh, già.
- Ma non è da Faraone professionale correre!
Roba da non credere. Se Principe non fosse stato tanto carino, di sicuro, lo avrebbe davvero accoppato il Gran Visir prima di Bak'ra. Anche se, interrogato a riguardo, Bak'ra aveva garantito che lo avrebbe difeso sempre da qualunque pericolo - non causato da lui - e da chiunque - non fosse lui. Perché "non avrebbe lasciato il piacere più grande della sua vita a nessun altro", aveva concluso. E tutta quella cosa aveva assunto una sfumatura Caste che lei disapprovava molto.
Comunque fosse, Mana avrebbe comunque amato Principe di tutto cuore, mantello o no, ritardo o no, Casteshipping o no.
Era l'ora di prendere in mano la situazione.
Mana indicò con un ampio gesto il cielo terso e la luce violenta. - Principe, siamo già a mezzogiorno e per colpa tua, tecnicamente, il sole non è ancora sorto! MUOVITI! AVANTI, MARSH!

Sulla terrazza principale, il Sacerdote Mahado e il Gran Visir Shimon Muran si scambiavano occhiate disperate. Tutta la popolazione di Eliopoli si era radunata là sotto, nell'attesa che il loro beneamato Faraone desse il benvenuto al sole e, allo stesso modo, anche via ad un nuovo giorno; peccato che il suddetto Faraone fosse in colossale ritardo.
Tuttavia, gli astanti sembravano averla presa con filosofia.
C'era chi aveva messo su bancarelle di souvenir a tema (perfino gadget a forma di ghiro con il crestino punk tricolor - ogni riferimento è puramente voluto;) mentre altri, più attivi, si muovevano fra la folla, vendendo patatine e bottigliette di coca-cola dietetica (Essendo nudi o semi tali per il 90% del loro tempo, gli egizi ci tengono, alla linea).
Qualcuno, infine, si era munito di ombrellone e sdraio, e ne approfittava per migliorare l'abbronzatura.
- Stavolta lo metterò in punizione, quell'irresponsabile - stava giust'appunto sibilando Shimon che, nell'attesa, aveva maturato vari istinti omicidi degni del migliore professore nei confronti dei suoi alunni. Ovvio che non lo avrebbe mai ucciso, certo. Avrebbe potuto fare di molto peggio.
- Non può metterlo in punizione, Visir, è il Faraone! - s'intromise Mahado che lo difendeva sempre, incrollabilmente, perfino quando si dimenticava il fornello acceso e prendeva fuoco mezzo pherao. Anche se Shimon aveva sospettato per giorni che in quell'occasione la colpa non fosse esattamente sua e il Faraone avesse approfittato del fatto che tutti cedevano ai suoi occhioni dolci per difendere la vera colpevole - supponibilmente, quella disgraziata dell'altra pupilla di Mahado. Un suo coinvolgimento diretto avrebbe spiegato anche dove lo avevano trovato loro un fornello moderno nel milleduecento avanti Cristo circa.
- ... al limite - Proseguì Mahado, forse cercando di essere il più conciliante possibile. - Il nostro divino Faraone può mettersi in punizione da solo, se lo riterrà necessario.
E a volte Shimon si chiedeva perché si ostinasse a parlare con lui a quel riguardo. Tuttavia era un uomo caparbio, quindi insisté, con la persistenza tipica degli anziani: - Sì, ma non può passare TUTTE le notti in piedi fino a tardi a giocare con Animal Crossing e Super Mario Kart!
Mahado si posò una mano sul cuore. - Il nostro amatissimo Faraone è solo un ragazzo, ed ha sulle spalle un peso che noi non possiamo neanche immaginare. - Parlò, grave. - Naturalmente, appena ha del tempo libero, lo sfrutta per le sue passioni più profonde.
- Potrebbe anche investirlo in maniera più proficua, che so, uscendo il sabato sera o cercando la nostra futura Regina... Eh, ai miei tempi sì che si dava la caccia alle belle fanciulle... mica ai tombaroli!
- Anche quello è un passatempo di tutto rispetto, Visir. Specie se il summenzionato tombarolo cerca di distruggere tutto l'Egitto ogni volta...
Una voce gelida, alle loro spalle, interruppe l'ormai folle scambio di battute. - Scusatemi tanto, Sacerdote Mahado e Gran Visir - esordì Seth, con un tono pericolosamente calmo. - Se il ritardo del nostro giovane sovrano è così seccante, perché nessuno si è ancora preso la briga di andare a buttarlo giù dal letto?
Mahado assunse un'aria costernata. - ... temo sia colpa mia - confessò. - In realtà, mi ero recato nelle sue stanze per svegliarlo anche in anticipo, questo mattino, ed evitare un altro ignominioso ritardo. Tuttavia, quando ho visto il suo sereno volto addormentato... io non...! - Quasi gemette, al ricordo di quella visione al contempo meravigliosa e terribile.
- Va bene, Sacerdote Mahado, non c'è bisogno di proseguire... - sbuffò Seth, porgendogli un fazzoletto. - E lei, Gran Visir? - volle sapere ancora, ignorando Mahado che singhiozzava nella stoffa "Era così carino... così carino...".
Oh, giusto.
- In effetti... - rispose Shimon, cogitabondo, accarezzandosi il mento. - Temo di non averci pensato.
Ma non l'avrebbe fatto passare per quello in colpa. Dunque replicò, prontamente: - E perché non l'hai fatto tu, Sacerdote Seth?
Sul viso affilato di quest'ultimo apparve un sorriso maligno. - Ma come? E sciuparmi tutto il divertimento?

E finalmente, simile ad un miraggio, sulla terrazza apparve anche l'amatissimo, ricercatissimo , assonnatissimo Faraone. Mana, tanto per sicurezza, era rimasta imboscata dietro una colonna. Se Shimon e Mahado avessero saputo che era stata con lui fino a quel momento e non solo non l'aveva svegliato, ma se l'era pure goduta, non gliel'avrebbero fatta passare liscia. Magari mi vieterebbero il dessert per un mese!
Atemu avanzò tutto impettito fino al parapetto, ignorando le occhiate omicide di Shimon, Mahado che aveva recuperato una lira chissà dove e ora stava intonando l'alleluja, e pure Seth che si limitava a sogghignare, in un angolo.
Karim e Shada, invece, ormai stanchi dell'attesa, si erano nascosti nella colonna limitrofa alla sua, trovando un piacevole passatempo nel pastrugnarsi. Aisis doveva essere alle prese con, boh, probabilmente la gestione del palazzo sacro e di tutte quelle cose che re e sacerdoti NON stavano facendo.
Principe si affacciò.
Ogni membro della popolazione di Eliopoli lì radunata alzò il capo di scatto - e qualcuno sobbalzò, cavandosi così un occhio con la cannuccia della coca-cola. Ecco perché Shimon insisteva che non dovessero mai fare movimenti bruschi quando ne avevano una in mano.
Il Faraone era in strepitoso ritardo e lo sapeva tutto l'Egitto.
Loro guardarono Atemu. Atemu guardò loro.
Per trarsi d'impiccio, stavolta, occorreva una Grande Performance.
Il Faraone alzò le mani al cielo e gridò: - BUONGIORNISSIMO, SOLE!
... A circa tre quarti dell'Egitto caddero le braccia.
- Okay, è finita, potete andare a lavorare, forza - continuò imperterrito, agitando le mani verso la folla: - Su, su, SCIO'! Lo so che avete di meglio da fare! Lo spettacolo tornerà domani!
... quindi era quella, la performance.
Anche se un po' perplessi, alla fine, i cittadini apprezzarono il gesto. E così scoppiò una standing ovation.
Atemu si voltò con un gran sorriso verso Shimon. - Ecco, visto? Problema risolto. Sicuramente è un rituale che, come dire... non scorderanno tanto presto!
Dopo il lievissimo shock iniziale, alla fine, anche Mana si ritrovò ad applaudire - silenziosamente, certo - e fare la hola dietro la colonna. Oh, dèi pensò, intenerita. Come si potrebbe non innamorarsi di qualcuno così... così... così?
Eh, così. Atemu stava facendo il segno della vittoria verso il pubblico: alcuni avevano cacciato fuori i loro smartphone di contrabbando per testimoniare il lieto evento.
Così. Sospirò ancora, mentalmente.
Quel mattino s'era scansato il bacio a sorpresa, ma meglio: non l'avrebbe mai molestato nel sonno. Era troppo leale nei suoi confronti.
Eppure, poteva star certo che quel bacio mancato gliel'avrebbe dato, un giorno.
Non sapeva quando e come, ma gliel'avrebbe dato.
... quel giorno temo non sarà oggi, però. Pensò, agghiacciata.
Una nefasta presenza aleggiava dietro di lei.
Shimon l'aveva individuata nonostante l'astuto nascondiglio.
- Mana...
E dunque, anche per lei quel giorno era arrivato il momento di correre. Ma correre molto veloce e molto lontano.
Dannazione. Odiava quando il riscontro karmico era così istantaneo.



Note

- I lettori di vecchia data ricorderanno che, qualche millennio fa (ovvero nel luglio 2011) postai il primo capitolo di una fanfiction chiamata Ohana: sarebbe dovuta essere una raccolta di oneshot comico/demenziali sulla vita nell'Antico Egitto dei nostri eroi. Non aveva un filo conduttore, era solo una parodia a sfondo Vaseshipping (più altre coppie di quando in quando). Dato che non aveva una trama effettiva e che in seguito mi ero dedicata a svariate altre fanfic, col tempo avevo scordato cosa dovessi metterci - cosa che mi portò poi a cancellare la fanfic da EFP.
A rileggerla, comunque, il primo capitolo va benissimo preso anche singolarmente, dunque eccolo qua come oneshot a se stante, senza niente a cui legarlo.
Potrei forse riprendere in mano l'idea di fare una parodia della vita in Egitto in futuro (che io amo, ma a volte trovo venga presentato in modo un po' troppo sacrale) ma credo la imposterei comunque in modo un po' diverso. (No, perché a quanto ricordo nel secondo capitolo di Ohana dovevano esserci dei coccodrilli sessualmente iperattivi e filtri d'amore, quindi forse era un pochino più borderline di come scrivo ora... lol. Se la rifacessi, sarebbe cazzara ma un po' più calmina.)
- Il rito del saluto mattutino al sole... non ho idea di cosa sia. All'epoca avevo letto una saga di libri ambientati nell'antico Egitto, quelli di Meren, e ad un certo punto nominavano questa cosa. Non mi presi la briga di andare a controllare cosa fosse di preciso, o se a tutti gli effetti esistesse. Dato che la fanfic è comunque una cosa caricaturale, non ho controllato manco stavolta ^^! (Manco a dirlo, se mai scriverò qualcosa di pseudo realistico sulla parte egizia, mi baserei su mie conoscenze reali - che ho quei tre scaffali di libri a tema - o andrei a documentarmi.)
- La miracle morning è ovviamente un concetto moderno: si tratta di una routine mattutina da seguire per iniziare al meglio la giornata (ovviamente ognuno se la sistema come vuole e comprende attività tipo fare yoga, andare a correre, leggere...). L'idea sarebbe di iniziare la mattina facendo cose produttive e distensive che aiutino a iniziare bene la giornata e rimanere lucidi e laboriosi. Cioè tutto il contrario della mattina qui raccontata, dunque mi sembrava un buon titolo.
- Non è mai stato detto quale sia la città di Atemu e Co., tuttavia nelle mie storie io vado con Eliopoli perché era uno dei principali luoghi di culto del sole, e di Atum (la divinità a cui è ispirato il nome di Atemu).
- Ora, la oneshot risale al 2011: le ho ovviamente dato una spolverata e l'ho, come dire, messa un po' in tiro per rimanere più coerente con come scrivo ora, ma di base è molto simile all'originale. Vi pregherei quindi di godervela così com'è, e di non prenderla come un esempio del mio stile attuale.



Commentino

Ma come, di già?, starà pensando qualcuno. Eh, già.
Yohoo!
Sì, in realtà ho postato da poco in sezione, ma dato che stavo rimaneggiando un po' di vecchie storie, file e cose strane assortite, ho deciso di acchiappare subito questa, rimetterla in ghingheri e postarla. Ho deciso di non tenere più le cose nascoste (?) dove le vedo solo io, che non c'è alcun motivo.
Sssì, ho qualche piano per il futuro. Tuttavia, dato che anche dopo anni rimango una persona squisitamente incostante, non dico nulla finché non sono sicura di farlo e soprattutto finché non ho tutto pronto. Ma ho una buona notizia: ho concluso un piccolissimo progetto che avevo provato anni fa (fallendo, coff), e se tutto va bene lo posterò a breve. Così, anche solo per soddisfazione personale.
In tutto ciò, dalle ultime mie fanfic si potrebbe evincere che mi sia ripresa bene con la Vaseshipping. No, ragazzi. No. Non c'è stata alcuna interruzione. Sto solo finalmente scrivendo (e postando) tutte le Vase che per qualche ragione misteriosa non ho scritto dieci anni fa.
e_e" Per chi ancora si ricorda di Ohana, chiedo scusa se non l'ho mai proseguita. Ci rimane questa splendida (??) testimonianza della stessa e, chissà, se mai mi tornerà voglia è un'idea che rimaneggerò. Intanto, ne approfitto anche per ringraziare chi all'epoca la recensì e mise negli elenchi. Vi voglio bene!
Detto ciò vi saluto. Visto il periodo, mi raccomando di essere... più attenti del solito.
Bye!

P.S.: dato che originariamente era del 2011, quando Shimon dice Animal Crossing pensavo a Wild World. Tuttavia adesso è il 2020, dunque vi autorizzo a sostituirlo in spirito con New Horizons x°


  
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