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Autore: Angie_Dreyar    05/12/2020    1 recensioni
Una breve One-shot su Laxus e Fried, ambientata alla festa del premio letterario di Lucy.
Dal testo:
Lanciò un’altra occhiata a Fried, ancora contrito nella sua espressione, mentre mangiucchiava qualcosa al buffet. Si chiese per un attimo se davvero fosse la serata ideale, non lo vedeva poi di così buon umore. Forse sarebbe stato meglio rimandare. Ma Laxus non ce la faceva più a tenersi dentro quella cosa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Fried Justine, Fried/Laxus, Luxus Dreher
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Festa per il premio letterario di Lucy Hertphilia

Era una delle poche volte in vita sua in cui si sentiva in diritto di festeggiare, contento di far parte di quella gilda tanto casinista quanto unita. Aveva ragione il nonno, Fairy Tail era la sua famiglia. Lanciò un’occhiata a Evergreen ed Elfman, chiedendosi se davvero stessero insieme. Sembravano effettivamente una coppia di sposini, nonostante litigassero spesso. Gli sfuggì un sorrisetto divertito a guardarli, e Mirajane gli tirò una gomitata.

-Stai ascoltando?- gli fece inarcando un sopracciglio.

-Certo- fece Laxus spostando lo sguardo sulla ragazza seduta accanto a lui, quella non smetteva di parlare un attimo, e se all’inizio era stato piacevole fare due chiacchiere con lei ora stava esagerando.

-Sai, Ichiya ci ha chiesto di tornare a trovarli, un giorno o l’altro- disse la maga. Laxus sbuffò e poggiò la testa sulla mano, leggermente annoiato da quelle chiacchiere e non particolarmente eccitato all’idea di tornare a Blue Pegasus.

-Ma fammi il piacere- fece. Non sapeva neanche perché avessero deciso di andare in quella gilda quando Fairy Tail era stata sciolta, ma tutti e tre i suoi compagni si erano trovati bene. Nemmeno lui si era poi trovato così male, ma preferiva di gran lunga l’aria di casa di Fairy Tail. Notò che Fried lo stava fissando da lontano leggermente accigliato, e un sorrisetto gli sfuggì. Forse aveva trovato la scusa per allontanarsi da Mirajane, in fin dei conti si sentiva di buon umore, e quella sarebbe stata la sera ideale per parlare col ragazzo.
-Vado da Fried- le disse alzandosi in piedi e lei lo lasciò andare, mentre un leggero sorriso malizioso le aleggiava sul volto. Che sapesse? Si chiese Laxus. Ma no, era impossibile, si era premurato di essere il più discreto possibile. Non riuscì a raggiungere il ragazzo che Lisanna gli passò davanti con un tenero sorriso.

-Ciao Laxus, ho sentito che partirai per una missione domani- gli disse lei. Il biondo la osservò un po’ perplesso, chiedendosi se fosse una particolarità della famiglia Strauss quella di sapere sempre tutto di tutti.

-Sì, partiremo oltre le Montagne a Ovest- le rispose infilandosi una mano in tasca.

-Forse sarebbe il caso di posticipare, penso che la festa andrà avanti per le lunghe qua, ci divertiremo parecchio- gli disse allegra. Laxus inarcò un sopracciglio, fosse per lui sarebbero anche partiti due giorni dopo, ma era Fried il Capitano dei Raijinshuu e generalmente era lui che prendeva in mano la situazione come un vero leader. Quando decideva qualcosa sapeva essere tremendamente testardo e sapeva che non avrebbe voluto posticipare l’impegno. Anche se, Laxus sapeva di avere un certo effetto su quel ragazzo, forse sarebbe riuscito a convincerlo a ritardare la partenza. Aveva già un’idea di come fare e poggiò una mano sulla testa della ragazza davanti a lui, non sapendo bene cosa dire.

-Sei sicura di essere quella vera?- le fece.

-Ti preoccupi ancora per quella storia?- fece la ragazza gonfiando le guance offesa, e poi si allontanò da lui. Laxus in effetti era sollevato che si fosse allontanata e lanciò un’occhiata a Fried sentendo una leggera agitazione allo stomaco. Ne era sicuro, era la serata giusta. Doveva esserlo, e il mago delle rune era lì per lui. Anche se aveva quell’espressione accigliata sul volto e le braccia incrociate. Probabilmente stava pensando alla missione dell’indomani ed era seccato da Bixlow che continuava a bere. Bere, forse doveva bere, giusto per sciogliersi un po’ e prendere coraggio. Sono un mago di classe S, pensò. Aveva sconfitto nemici forti e potenti e si spaventava davanti a quel ragazzo? Era patetico. Doveva parlargli, se lo era ripromesso e stava ritardando da troppe settimane ormai.

-Laxus! Beviamoci su!- sentì urlare Kana da poco distante. Si voltò verso la ragazza già palesemente ubriaca e pensò che sì, dell’alcol gli avrebbe fatto decisamente bene.

-Ottima idea- fece e le si avvicinò, si sedette con lei a un tavolo mentre la ragazza continuava a versare vino, ignorando il fatto che lo stesse spandendo più fuori che dentro al bicchiere. Sorrise divertito e si portò il bicchiere alle labbra. Quella leggera sensazione di disagio non lo abbandonava, ma era davvero felice di essere lì e poi, non aveva nulla di cui preoccuparsi. Lanciò un’altra occhiata a Fried, ancora contrito nella sua espressione, mentre mangiucchiava qualcosa al buffet. Si chiese per un attimo se davvero fosse la serata ideale, non lo vedeva poi di così buon umore. Forse sarebbe stato meglio rimandare. Ma Laxus non ce la faceva più a tenersi dentro quella cosa, e probabilmente anche Fried non avrebbe voluto aspettare ancora. Bevve diversi bicchieri con Kana, ignorando le sue chiacchiere, che perlopiù erano biascichii incomprensibili, continuando a pensare al mago delle rune. Era in ogni caso tutta colpa di Evergreen, quella ragazza gli aveva detto di farsi avanti, che sarebbe stato facile, soprattutto data l’ammirazione che Fried provava verso di lui. Più beveva e più l’agitazione aumentava, non avrebbe dovuto essere il contrario? Era sempre stato convinto che Fried provasse solo una profonda ammirazione verso di lui, e una lealtà incrollabile. Certo, ogni tanto aveva avuto qualche dubbio che il ragazzo potesse provare qualcosa per lui, ma erano sempre segnali troppo deboli. Evergreen gli aveva detto di non preoccuparsi, e che sarebbe andato tutto bene. Ma ora Laxus si sentiva agitato, come non lo era mai stato con nessuna donna. Forse era proprio perché si trattava di Fried, quello che aveva considerato per anni il suo migliore amico, la persona che non lo avrebbe mai abbandonato, a prescindere da cosa sarebbe successo. Si alzò pensando che era arrivato il momento di parlargli seriamente, ma osservandosi attorno si accorse che era sparito dalla circolazione. Dov’era finito? Si avvicinò a Bixlow per chiedere informazioni ma il mago stava cercando qualcosa di buono e sostanzioso da mangiare.

-Oi, Bixlow- lo chiamò.

-Finalmente hai finito di provarci con tutte le ragazze della gilda- scherzò il mago della possessione. Laxus inarcò un sopracciglio, lui non ci aveva provato proprio con nessuno. Stava per chiedergli dove fosse finito Fried quando sentì la sua voce dietro di sé e lo vide arrivare con due piatti in mano.

-Laxus! Devi davvero provare questo arrosto!- esclamò. Laxus fu abbastanza stupito di vederlo lì, era sparito e riapparso in pochi secondi?

-Ah, bhe…perché no…- fece, sentendosi improvvisamente vagamente a disagio. Era davvero arrivato il momento.

-Oh, finalmente si mangia!- esclamò Bixlow accanto a lui, prendendo uno dei piatti che Fried stava porgendo loro. I tre si sedettero a un tavolo e Laxus osservò di sottecchi il mago delle rune, chiedendosi che gli frullasse per la testa. Davvero era come diceva Evergreen? In effetti, tutto cominciava ad avere un senso nella sua testa, Fried si preoccupava per ogni cosa, certo, c’era anche da dire che era il leader dei Raijinshuu: si preoccupava per tutti loro. C’erano però delle cose che faceva solo per lui, ad esempio i massaggi. A Bixlow li aveva sempre negati. Laxus doveva farsi coraggio, se Ever gli aveva detto che sarebbe andato tutto bene, si sarebbe fidato. Anche se Fried era una maschera, anche se era freddo e glaciale con tutti, anche se era un mago estremamente potente e sagace, e anche se sapeva diventare letale con i nemici peggiori. Si concentrò sul proprio cibo, e dopo un po’ Laxus si alzò.

-Vado a prendere una boccata d’aria- disse e voltò lo sguardo verso Fried, sperando che si accodasse a lui senza che dovesse chiederglielo. Ma quel ragazzo era estremamente intelligente, capiva sempre tutto al volo, e si offrì di accompagnarlo in terrazza. I due si allontanarono e passarono tra le varie persone, scontrandosi con una Kana palesemente ubriaca e Gildarts che cercava di tenere sua figlia calma e tranquilla. Fried comunque aveva perso lo sguardo accigliato che lo aveva contraddistinto per tutta la serata, ora era decisamente tranquillo. Era l’occasione ideale.

Raggiunsero la terrazza, c’era qualche persona, ma i due si misero in un angolo abbastanza distante dagli altri, osservando la città buia davanti a loro. Laxus lanciò un’occhiata a Fried, mentre il vento faceva svolazzare la sua lunga coda verde. Era dannatamente bello. Quella sensazione di disagio tornò, mentre osservava il suo profilo e i suoi lineamenti sottili e taglienti. Si chiese esattamente quando si fosse innamorato di lui, forse era successo anni prima senza che neanche se ne rendesse conto. In fin dei conti era sempre stato abituato ad averlo intorno, era la sua spalla ed era normale che fosse sempre presente. Solo quando era stato espulso da Fairy Tail si era effettivamente reso conto di quanto sentisse la sua mancanza. Ma quando era tornato sembrava che i suoi sentimenti in qualche modo fossero aumentati, probabilmente per il cambiamento di carattere che avevano subito tutti i Raijinshuu. Si erano adeguati bene a Fairy Tail, avevano stretto amicizie, perciò Laxus era stato parecchio sorpreso quando quei tre lo avevano accolto con abbracci e pianti. Non se lo era aspettato, non dopo ciò che li aveva obbligati a fare. Se fossero stati cacciati anche loro tre dalla gilda, non se lo sarebbe mai perdonato. Non che si fosse ancora perdonato per quella questione. A quei pensieri si rabbuiò e spostò lo sguardo sulla città.

-Tutto bene?- chiese Fried dopo un po’. Laxus accennò un sorriso, quel mago lo conosceva meglio di quanto lui conoscesse sé stesso. Perfino durante la battaglia di Fairy Tail sapeva dei suoi veri sentimenti verso quella gilda, prima ancora che Laxus se ne rendesse conto.

-Sì, stavo solo pensando- disse. Non si sarebbe mai perdonato, ma doveva andare avanti. Si voltò verso il ragazzo dai lunghi capelli verdi e si rese conto che non lo aveva convinto.
-Mi conosci proprio bene- fece accennando un sorriso. Fried corrugò la fronte.

-Se c’è qualcosa che posso fare per te…- cominciò e Laxus lo interruppe.

-Sì- gli disse senza fargli finire la frase. Fried aspettò un suo ordine e il biondo sentì di nuovo un po’ di agitazione nello stomaco. Di che si preoccupava? Era Fried, con lui aveva sempre parlato di tutto, e se non lo aveva fatto era perché non serviva e aveva capito da solo. Desiderava che anche in quel momento capisse cosa gli stava passando per la testa.
-Vorrei allontanarmi un po’ dalla festa- disse quindi.
-Sai, tutto il casino…- fece. Voleva restare da solo con lui. Fried annuì, capiva che a Laxus non piacesse troppo stare in mezzo alla gente.

-Possiamo scendere in giardino- gli propose il mago delle rune indicando l’ampio spazio sotto di loro. Laxus annuì e Fried posò una mano sulla sua spalla, per poi sparire in mille rune e ricomparire di sotto. In effetti lì era molto più tranquillo, e i due cominciarono a camminare in silenzio tra le piante. Se c’era una cosa che a Laxus piaceva di Fried, era la tranquillità, poteva stare in silenzio per ore con lui e sarebbe comunque stato bene, senza sentirsi a disagio. Al biondo piaceva pensare che tra loro due ci fosse un legame speciale, in fin dei conti ne avevano passate tante assieme, in effetti, Laxus non ricordava la sua vita prima che arrivasse Fried. Era stata una costante nella sua vita, una bella costante, e non riusciva neanche a immaginarsi un futuro senza di lui. Onestamente, non voleva un futuro senza di lui. Forse era per quello che era un po’ a disagio, perché non era certo al cento per cento che Fried provasse qualcosa per lui. Certo, c’erano i segnali, e certo, Fried aveva promesso di stargli accanto per sempre finché voleva, ma Laxus voleva che fosse lo stesso Fried a voler stare con lui per sempre, che non lo facesse solo per obbligo o per una promessa fatta anni prima. Si voltò verso il ragazzo e si fermò in mezzo al giardino, abbastanza distante in modo da non poter essere udito dagli altri Dragon Slayer. Fried si fermò accanto a lui e gli sorrise.

-Qua c’è più calma- disse il mago delle rune. È bellissimo. Laxus lo osservò un po’ in silenzio, e gli passò una mano sulla ciocca di capelli che gli incorniciava il volto. Quei capelli che non faceva toccare a nessuno tranne che a lui. Vide il volto del ragazzo arrossire davanti a lui. Era solo una sua impressione, o era davvero innamorato, come gli aveva detto Evergreen?

-Stai bene- gli disse il biondo. Vide l’espressione di Fried farsi confusa.
-Con i capelli raccolti, stai bene- spiegò quindi Laxus, e le guance di Fried si fecero ancora più rosse.

-Oh…grazie…- balbettò. Laxus non era bravo a flirtare, e onestamente non sapeva nemmeno come farlo con il suo amico, ma era arrossito. Questo significava che gli aveva fatto piacere, no? Passò la mano dalla ciocca al suo collo, per poi passargli il pollice sulle labbra, osservando attentamente le reazioni del ragazzo.

-L…Laxus…- balbettò Fried, arrossendo ancora di più a vista d’occhio. Se Laxus pensava che Fried fosse dannatamente bello quando combatteva o quando dava ordini a manetta ai Raijinshuu, lo stesso pensava di lui in quei momenti. Era bello sapere che lasciava cadere le sue difese in sua presenza. Voleva dire che anche Fried si fidava di Laxus, che non aveva bisogno di mantenere il suo carattere freddo che allontanava chiunque altro. Il biondo non era bravo con le parole, ma sapeva che avrebbe dovuto dirgli come si sentiva. Era ormai passato troppo tempo, e anche se non pensava davvero di aver capito cosa fosse l’amore, era sicuro di una cosa: voleva passare tutta la sua vita con Fried. E non voleva averlo come compagno di squadra, né come amico, non gli bastava più. Si avvicinò a lui facendo un passo in avanti, senza togliere la mano dal suo collo. Sperò che non si tirasse indietro, ma Fried era immobile e lo fissava confuso e rosso in volto. Laxus abbassò il proprio volto su di lui, fino a sentire il suo respiro sul proprio viso. Deglutì nervoso, ma Fried non si era spostato, e lo guardava come se stesse aspettando qualcosa. Fanculo. Si chinò in avanti e unì le proprie labbra a quelle del mago delle rune, che sussultò un attimo. Ma fu solo un attimo, subito dopo sentì le braccia del mago delle rune sul proprio petto, e ricambiò il bacio. Laxus chiuse gli occhi, godendosi la loro morbidezza, il tocco di Fried, il suo sapore, l’odore che tanto lo rilassava. Cominciò a sentire una sensazione di calore espandersi dal suo petto, specialmente nei punti in cui Fried lo toccava. Si staccò piano da lui, e aprì gli occhi, vedendo che davanti a lui il ragazzo aveva ancora gli occhi chiusi, come a godersi quel momento. Li aprì piano e Laxus si immerse in quei pozzi blu, che lo fissavano estasiato. Dopo un po’ lo sguardo di Fried si fece confuso, e aprì la bocca.

-Che…?- cominciò, ma la voce gli uscì rauca e Laxus capì che voleva capire cosa fosse quel bacio. Sorrise leggermente e unì le loro fronti, per godere ancora di quella vicinanza, mentre abbassava le mani sulle braccia del ragazzo stringendolo verso di sé.

-Sei bellissimo- gli disse, e lo sentì rabbrividire a quelle parole. Ora Laxus ne era sicuro: il modo in cui lo guardava, in cui si stringeva a lui. Fried lo amava davvero. E se non era amore, era qualcosa che si avvicinava molto.

-Laxus…io…ti amo- sussurrò Fried, e a quelle parole Laxus si sentì sciogliere, e si sentì talmente leggero da poter salire a volare nel cielo. Era come essere finalmente a casa, in un posto in cui sarebbe rimasto davvero per sempre. Poteva meritarsi una persona del genere? Laxus si riabbassò sulle sue labbra, unendole di nuovo, e stavolta non lo colse impreparato, sentì subito la lingua di Fried e le sue mani lungo la propria schiena, mentre lo spingeva verso di sé. Il suo cuore sussultò e una vampata di calore gli salì dritta allo stomaco, mentre passava le mani sul corpo del ragazzo per stringerlo a sua volta. Quel ragazzo era tutto ciò che voleva nella sua vita. Cominciò a sentire l’eccitazione salire, e si staccò dal ragazzo prima che prendesse il sopravvento, per posare di nuovo gli occhi su di lui, e sorridere. Non gli era affatto difficile in quel momento, si sentiva su di giri. Se solo lo avesse fatto prima, invece di perdere tempo. Fried era bellissimo, ancora leggermente rosso in volto, con un sorriso sincero che lo illuminava, e lo sguardo sognante.

-Non sto sognando, vero?- chiese a bassa voce. Laxus non riuscì a trattenere una breve risata.

-Potrei dire lo stesso- fece, e poi passò la mano sui suoi capelli, rendendosi conto che non gli aveva ancora detto nulla. Fried si era accontentato dei suoi baci, e non lo obbligava a dire nulla, perché sapeva che per Laxus era difficile parlare. Seriamente, non lo merito. Doveva dirgli qualcosa, glielo doveva, e voleva farlo, voleva rassicurarlo e dirgli che anche lui ci sarebbe sempre stato per Fried.
-Fried, io…- cominciò ma si interruppe subito, e un’altra sensazione di disagio lo colpì. Non era affatto bravo con le parole, non sapeva nemmeno bene cosa dire. Sentì un dito sulle proprie labbra, e si accorse che Fried lo stava fissando con un sorriso sul volto.

-Non serve- gli disse. Dannazione, lo capiva davvero. Ma Laxus non poteva lasciarlo così. Sarebbe stato incompleto, voleva andare fino in fondo, fargli capire quanto ci teneva a lui.

-Mi conosci davvero bene- fece quindi con un sorrisetto divertito, sperando di alleggerire la situazione, per sé stesso più che per Fried. Il mago delle rune però era al settimo cielo, continuava a sorridere e Laxus era contento che lo facesse per lui.

-Non voglio sentire cose che non sei pronto a dire- chiarì Fried, e Laxus corrugò la fronte leggermente confuso.
-Te l’ho detto perché era da troppo che lo tenevo dentro- continuò Fried.
-Sei la persona che mi ha salvato dal mio passato, il primo vero amico che io abbia mai avuto, e il mio primo e unico amore. Non potrei desiderare altro che la tua presenza nella mia vita, solo poterti stare accanto mi rende felice. Non serve che dici niente, non è importante, so che mi vuoi bene e adesso so anche che in qualche modo potrei piacerti. Perciò, non sentirti in obbligo a dire niente- disse il ragazzo. Laxus rimase per un attimo spiazzato, mentre la sensazione di calore aumentava e un sorriso gli si allargava sul volto. Fried era davvero il ragazzo perfetto, e Laxus era contento di essere così importante per lui. Poggiò di nuovo la testa sulla sua fronte.

-Hai parlato molto- fece.
-Ma hai sbagliato su una cosa. È importante per me dirti cosa sento- aggiunse poi. Fried rimase in silenzio a osservarlo, e per un attimo Laxus si sentì talmente su di giri da volerlo baciare di nuovo, e portarlo via con sé, magari a casa propria sul suo letto. Dio, sentiva che stava impazzendo. Lo spinse verso una panchina e lo baciò di nuovo, Fried cadde per dietro e Laxus gli si sedette accanto, spingendolo sul bordo, mentre affondava le mani sui suoi capelli e lo stringeva a sé, sentendo di nuovo l’eccitazione salire. Lo voleva baciare, assaporare tutto, sentire la sua lingua, le sue mani, dio quanto lo voleva. Quando gli mancò il fiato si staccò, e appena vide le labbra rosse di Fried, i suoi occhi pieni di lussuria, e le sue mani sulle proprie spalle che lo tiravano ancora a sé pensò che davvero sarebbe impazzito. Fried lo voleva tanto quanto lo voleva lui, si baciarono di nuovo, e Laxus cominciò a far scorrere le mani sulla giacca del ragazzo, togliendogliela e poi passando una mano sulla camicia leggera, su quei muscoli che tanto ammirava, e che aveva voluto toccare da tempo. Si rese conto che non era così che avrebbe voluto andasse la serata, e si staccò, cercando di riprendere fiato e passandosi una mano tra i capelli agitato. Fried lo osservò con un sorriso in volto.

-Vuoi andare a casa?- gli chiese. Laxus lo voleva. Distolse lo sguardo.

-Non ho ancora finito di parlarti- disse. Se non lo guardava forse sarebbe stato più facile. Fried gli si avvicinò e gli posò una mano sulla coscia.

-Ti ho detto che non serve, i tuoi gesti parlano per te- gli disse. Laxus si voltò verso di lui, e una morsa allo stomaco lo colpì.

-Perché sei così?- gli chiese -Non ti merito- borbottò. E lo pensava davvero. Non meritava l’amore che gli stava offrendo, non dopo le sue azioni, non dopo come lo aveva trattato.

-O forse sono io che non merito te- ribatté Fried.
-Ha davvero importanza? Se entrambi lo vogliamo, chissenefrega se ce lo meritiamo o meno- disse. Laxus sentì per un attimo una certa connessione con lui. Capitava spesso. In fin dei conti sapeva che anche Fried si sentiva in colpa per aver preso parte alla battaglia di Fairy Tail, anche se Laxus tendeva a prendersi tutta la responsabilità. Forse, Fried aveva ragione. Sorrise e posò la mano su quella di Fried.

-Hai ragione- gli disse.
-Sei la cosa più bella che io abbia mai avuto in tutta la mia vita. Sono sicuro di non meritarti, e di non meritare neanche un briciolo del tuo amore. E vorrei, vorrei davvero darti tutto l’amore che meriti, perché lo meriti sul serio. Ma io non so nemmeno cosa sia l’amore- continuò. Fried lo guardava in silenzio, mentre un leggero rossore gli riempiva il volto.

-Fried, io…non so davvero cosa sia l’amore- ripeté in un sussurro.
-Ma, se dovessi descriverlo, parlerei di te- aggiunse infine. Appena un sussurro, ma Fried lo sentì e gli occhi gli si inumidirono. Laxus sentì le mani del ragazzo poggiarsi sulle sue guance, e un attimo dopo un dolce bacio raggiungerlo. Chiuse gli occhi, pensando che un’altra volta aveva fatto un casino per nulla. Perché in quel momento, mentre sentiva le labbra del ragazzo sulle sue, e tutto l’amore che gli trasmetteva in quel dolce bacio, ne era sicuro. Amava quel ragazzo.





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Nota:
Grazie a tutti per aver letto questa fanfiction!
L'ho scritta velocemente questo pomeriggio, e non so esattamente cosa ne sia uscito, avendo scritto tutto di getto.
Spero vi sia piaciuta, lasciatemi un commento se vi va.
Buona serata!
Angie
   
 
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