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Autore: Moriko_    25/12/2020    3 recensioni
"Quella sera Yuzo non riusciva a chiudere occhio. Aveva lo stomaco sottosopra, eppure ne era certo: la fastidiosa sensazione di pesantezza che stava avvertendo in quella zona non era a causa del pollo fritto che aveva mangiato quella sera con Mamoru.
No. Decisamente quella sensazione non era dovuta al cibo; c'era dell'altro che ancora non riusciva a comprendere."

Un portiere, una lettera da un caro amico e la vigilia di Natale. Allo scoccare della mezzanotte, la magia del Natale sarà portatrice di un dono inaspettato.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction

Sommario. 
Un portiere, una lettera da un caro amico e la vigilia di Natale. Allo scoccare della mezzanotte, la magia del Natale sarà portatrice di un dono inaspettato.

 

 

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Just another Christmas... or maybe not.

 

 

 

 

Caro Yuzo,

come stai? Immagino benone, vista l’ultima partita che abbiamo affrontato come rivali... caspita, è stato difficile riuscire a farti un gol!

Comunque qui tutto bene: tra calcio e tempo libero, solita vita. Qui a Tokyo fa un freddo che non immagini: fortuna che abbiamo finito il campionato, tra allenamenti e partite mi stavo congelando sul campo! Stavo scherzando, mi piace sempre stare su un campo da calcio... però è vero che qui in città fa più freddo rispetto all’ultima volta che ti ho scritto.

Ora sono vicino alla finestra che si affaccia sul panorama del Fuji-san. Ogni volta che lo guardo mi ricordo sempre della mia cittadina e della mia infanzia... e per questo mi dispiace dirti che quest’anno, purtroppo, non potrò tornare a Nankatsu in occasione delle feste natalizie. Lo sai: mi sarebbe piaciuto molto uscire con i miei amici, con te in particolare... pensa che avevo anche preparato la valigia! Però all’ultimo secondo mi hanno incastrato con alcuni impegni ai quali non posso mancare, perciò questa volta sono costretto a rinunciare. Accidenti, che sfiga!

Ho sempre amato le luci di Natale: Tokyo risplende come sempre: le decorazioni che hanno installato a Shiodome, Shibuya... ogni strada è costellata da migliaia e migliaia di piccole e grandi luci che risplendono nel cuore della notte. Però, lo sai: adoro molto di più le illuminazioni che ci sono nella nostra Nankatsu! I balconi delle abitazioni del centro, i viali: ogni angolo della nostra città avvolto da quelle mille luci colorate. Mi manca tutto questo, e mi dispiace davvero non essere dei vostri quest’anno...

Tornando a noi, sai che qui sta circolando la voce che ti sei fidanzato? L’ho sentito dai miei compagni di squadra, durante una pausa pranzo... non so se sia vero, ma nel caso: come è successo? Tu sei sempre stato sulle tue, con la storia “Sto benissimo da solo, se l’amore vuole arrivare arriverà ma non sarò io a cercarlo”... e così, all’improvviso, fai questa bella sorpresa senza dire niente a nessuno? Roba da non credere: tutti stanno trovando l’anima gemella tranne me, di questo passo resterò scapolo a vita!

Cupido ha fatto centro in un periodo perfetto: sono certo che trascorrerai un Natale fantastico anche senza di me. Come ti invidio, davvero! Se è vera questa storia, aspetto una foto della persona che ha conquistato il tuo cuore, mi raccomando!

Comunque mi manchi... mi manchi davvero tanto, e non vedo l’ora di riabbracciarti. Intanto divertiti, e quando ti incontri con gli altri salutameli tanto: scommetto che anche loro si stanno godendo questo periodo di pausa dal calcio. Ce lo meritiamo tutti, dopo questo campionato che è stato davvero duro!

A presto, amico mio! Aspetto tue notizie, mi raccomando. :3

Abbi cura di te.

 

 

 

Tokyo, 22 dicembre

 

Yamamoto Hikaru

 

 

 

[Nankatsu. 24 dicembre, pochi minuti prima della mezzanotte.]

 

Quella sera Yuzo non riusciva a chiudere occhio. Aveva lo stomaco sottosopra, eppure ne era certo: la fastidiosa sensazione di pesantezza che stava avvertendo in quella zona non era a causa del pollo fritto che aveva mangiato quella sera con Mamoru.

No. Decisamente quella sensazione non era dovuta al cibo; c’era dell’altro che ancora non riusciva a comprendere. Un attacco di panico proveniente dal subconscio? Forse... ma in tal caso qual era il fattore che lo aveva scatenato?

Il portiere sondò tutte le possibilità, come se fossero state le pecore che avrebbe dovuto contare per addormentarsi. Aveva trascorso una serata tranquilla in compagnia dei suoi amici, di persone che egli rispettava e stimava molto; inoltre nel corso di quella serata non erano accaduti imprevisti o altro del genere che avrebbero potuto sconvolgere il suo animo. Da poco la sua squadra aveva concluso un campionato ricco di belle emozioni e imprese riuscite, e lui - insieme ai suoi compagni - si era fatto valere e aveva raggiunto un ottimo posto nella classifica dei portieri. Infine i membri della sua famiglia stavano bene e giorno dopo giorno ciascuno di loro, anche quelli che erano lontani centinaia di chilometri da Nankatsu, continuava a mostrargli il grande affetto che li univa nonostante la distanza, piccola o grande che era. Perfino la sua stanza, all’interno di quella casa dove era cresciuto e nella quale era tornato dopo la chiusura del campionato e in occasione del periodo natalizio, lo aveva accolto con lo stesso calore di sempre, come una madre che aspettava sempre il suo ritorno.

A proposito di calore, anche in amore Yuzo era stato piuttosto fortunato. Si era fidanzato da poco, con una persona che lo amava profondamente e che lo aveva accolto nella sua vita con tanto entusiasmo e voglia di lottare. Gelosia a parte, ma quella era un’altra storia... e Yuzo ne era certo: di sicuro non erano stati nemmeno i vari episodi di gelosia accaduti in un vicino o remoto passato a essere la causa di quella strana sensazione che avvertiva all’altezza dello stomaco. Per fortuna, Yuzo non aveva al suo fianco una persona estremamente possessiva al punto di controllare ogni minuto della sua vita: questo era un aspetto della loro relazione che il portiere gradiva, perché in quel forte legame di complicità c’era molta libertà ma anche un profondo affetto che di tanto in tanto portava entrambi a scrivere anche solo un “Mi manchi” per messaggio, per sentirsi vicini l’uno con l’altro.

Quindi... cosa potrebbe mai essere?

All’improvviso Yuzo comprese la ragione di quel fastidio che lo stava torturando. Si sedette sul letto e osservò la lettera che aveva lasciato sul comodino prima di uscire di casa per trascorrere la vigilia di Natale: quella lettera era arrivata nelle prime ore del mattino e, non appena aveva visto il nome del mittente, si era precipitato nella sua stanza per leggerla.

[Yamamoto Hikaru.]

Da quando il suo caro amico d’infanzia si era trasferito a Tokyo, con lui Yuzo aveva preso l’abitudine di scrivere delle lettere. Per entrambi era un altro modo per sentirsi vicini nonostante la grande distanza che li stava separando: ogni tanto riuscivano a incontrarsi, però mancava quel rapporto di grande affetto fraterno che i due avevano manifestato attraverso la condivisione di quante più ore possibili di gioco e studio, fin dall’infanzia.

Alla fine delle medie inferiori Hikaru era partito alla volta della capitale del Giappone, e da allora non era più tornato nella sua città natale come residente, ma la sua passione per il calcio non si era mai affievolita: anche a Tokyo era entrato a far parte di un club di calcio, questa volta di una delle più prestigiose scuole della zona dove risiedeva e, alcuni anni dopo, era riuscito a fare di questo sport la sua ragione di vita diventando un giocatore professionista. Con gli impegni che anno dopo anno crescevano sempre più, le occasioni di far ritorno a Nankatsu erano sempre meno; tuttavia Hikaru non mancava mai di rivedere i suoi amici d’infanzia in occasione delle feste natalizie, dove tornava a giocare e a parlare con loro a lungo, come se il tempo si fosse fermato al momento in cui erano solo dei bambini che non vedevano l’ora di tirare due calci a un pallone, senza troppi pensieri per il futuro. Tra quegli amici c’era anche Yuzo, con il quale Hikaru trascorreva quasi l’intera giornata insieme passeggiando per le vie di Nankatsu con il loro pallone tra i piedi, salendo fino al belvedere dove, poi, si sedevano e ammiravano il meraviglioso tramonto sulla zona dove sorgeva la cittadina.

Quello sarebbe stato il primo anno che Hikaru non avrebbe festeggiato il Natale nella sua Nankatsu... e questa notizia aveva lasciato Yuzo con un senso di tristezza, che aveva provato a colmare trascorrendo una piacevole serata insieme ai suoi cari, agli amici e alla persona che amava, ma alla fine non era riuscito a dimenticare completamente l’assenza di Hikaru. Il portiere non poteva farci niente: quel sentimento di nostalgia sarebbe sempre emerso ogni volta che sarebbe rimasto da solo e attanagliandogli lo stomaco, proprio come stava accadendo in quel momento.

Yuzo si alzò dal letto, si avvicinò alla finestra e, con uno sguardo malinconico, spostò leggermente la tenda. Fu proprio in quel momento che una strana ombra comparve nella sua visuale e si frappose tra lui e la casa che si trovava di fronte. Fu questione di secondi, e lui riuscì a focalizzare l’insolita figura: un tizio vestito da Santa Claus che, non appena l’aveva visto, non perse tempo a reagire e con grande vivacità appoggiò le mani al vetro della finestra.

«Merry Christmas, Yuzo!»

Il portiere cacciò un urlo e finì col sedere a terra per l’improvviso spavento; ci impiegò un po’ prima di ricomporsi e rialzarsi, rendendosi conto di chi aveva di fronte a sé. Sebbene il volto fosse coperto da una riccioluta barba e una bianca parrucca, dalla voce Yuzo era riuscito a riconoscere il suo amico.

«Hi-Hikaru?!» balbettò con stupore, e si avvicinò di nuovo alla finestra. «Cosa ci fai qui? Non... non avevi scritto che...»

L’amico diede uno sbuffo divertito. «Si scrivono tante di quelle idiozie... soprattutto quando vuoi fare una bella sorpresa al tuo migliore amico!»

«L’hai... l’hai fatto per me?»

«E per chi, sennò?»

Hikaru chiuse gli occhi e sorrise, sotto lo sguardo sempre più incredulo di Yuzo.

Dopo qualche secondo di silenzio, fu proprio quest’ultimo a riprendere la parola. «Certo che quest’anno hai avuto un’idea strana per festeggiare il Natale: vestirti da Santa Claus...» disse, portando le braccia al petto. «Però so che lui entra dal camino, non dalla finestra... a proposito: come hai fatto a entrare nel cortile di casa senza essere visto dai miei? E poi... sei su una scala? Come hai fatto a portarla da solo? Soprattutto una scala del genere, per arrivare fino al primo piano... non sarà pericoloso? Potevi suonare al campanello e chiedere di me: la sorpresa sarebbe riuscita alla perfezione senza rischiare la vita...»

«Giusta osservazione! La sicurezza prima di tutto» esclamò l'altro con grande divertimento, per poi indicare verso il basso. «Santa Claus ha i suoi aiutanti... e anch’io, essendo un Santa Claus, ne ho qualcuno!»

Yuzo appoggiò il volto contro il vetro della finestra, guardando nella direzione che gli aveva indicato il suo amico: fu così che notò le loro rispettive sorelle, Hanako e Hoshiko, che stavano reggendo la scala mentre chiacchieravano allegramente tra loro, come se per entrambe la scena che si stava svolgendo al di sopra di loro non fosse stata per nulla bizzarra. Le due ragazze erano vestite con gli abiti tipici degli elfi di Natale: giacca e pantalone verdi, scarpe e cappello a punta.

«Sono state brave a nasconderti tutto!» affermò Hikaru con allegria. «Così come il resto della tua famiglia: ora so su chi contare quando dovrò farti una sorpresa!»

«E pensi che la prossima volta non mi insospettirò?» domandò il portiere con tono scherzoso. «Mi conosci molto bene, e sai che non sarà facile ingannarmi per ben due volte...»

«Allora vorrà dire che mi inventerò qualcosa di diverso, amico mio!»

Mentre i due stavano parlando, dal cielo iniziò a cadere qualche fiocco di neve. Entrambi alzarono gli occhi verso l’alto con lieto stupore, mentre Hikaru aprì il palmo della mano: su di esso si posò la neve, che dopo qualche secondo si sciolse a contatto con il calore del guanto che indossava.

Poi, non appena si accorse che quella precipitazione nevosa stava per intensificarsi, Hikaru rivolse lo sguardo verso Yuzo e disse: «Allora? Cosa dici: mi fai entrare? Babbo Natale arriva nelle case allo scoccare della mezzanotte, e dato che è già mezzanotte... non sei curioso di vedere il regalo che ti ha portato?»

Il portiere trattenne una risata. Aprì il vetro e fece come l’amico gli aveva chiesto, aiutandolo a scavalcare la mensola della finestra; quando Hikaru si trovò dentro la stanza di Yuzo, i due si affacciarono e diedero un segnale di rassicurazione alle due sorelle, che subito approfittarono di quel momento nel quale i due amici si trovavano dentro casa per iniziare a rincorrersi sotto i soffici fiocchi di neve che scendevano sempre più numerosi dal cielo.

Hikaru aprì il sacco che stava portando sulle spalle e porse un piccolo dono al suo amico, accompagnandolo con un silenzioso sorriso.

«Quanti ricordi» disse Yuzo, e osservò il regalo che Hikaru aveva ancora nella sua mano. «Ora che ci penso, da piccoli ci divertivamo ad attendere l’arrivo di Santa-san per i regali, cercando di non addormentarci per vederlo di persona... quanto tempo sarà passato dall’ultima volta che è entrato in questa casa?»

«Eh... chissà. È passato così tanto di quel tempo che non ricordo più!»

«Dici che quest’anno Santa-san mi avrà portato un bel regalo? Guarda che ho fatto il bravo!»

Yuzo prese il regalo tra le proprie mani, e iniziò a togliere il fiocco che avvolgeva la scatola. Prima di sollevare il coperchio per vedere cosa ci fosse dentro, il portiere guardò negli occhi il suo amico che, mentre alle sue spalle la neve continuava a scendere copiosa, gli rivolse un dolce sorriso.

«Puoi giurarci.»

 

 


 

[Angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]

E fu così che i due amici festeggiarono l'arrivo del Natale in totale serenità e allegria. Fine. Visto che quando mi impegno so scrivere anche delle storie piene di serenità, eh? Gioite, gioite: per una volta il mio Hikaru né ha sofferto né ci ha lasciato in un modo orribile! ;D

Detto questo, torno seria. So che coloro che sono affezionati a Hikaru (per chi ancora non lo conosce, è sempre il mio OC che è comparso in un sacco di storie con Yuzo come protagonista) ci tenevano a leggere una fanfiction nella quale lui... insomma, trascorra un momento felice della sua esistenza, senza incidenti né imprevisti di ogni sorta. Questo è anche uno dei motivi per i quali questa storia è dedicata in particolare a Melanto e khrenek - sì: quando Fanwriter.it ha pubblicato l'iniziativa del Secret Santa, ho subito pensato "Bella idea! Potrei approfittarne e scrivere qualcosa come regalo di Natale per qualcuno che conosco..."

... e, sempre sì: è la prima volta che partecipo a un'iniziativa del genere. Ho corso contro il tempo per terminare questa storia in tempi ragionevoli e così pubblicarla il 25 dicembre... certo: c'era tempo fino al 6 gennaio per pubblicare, ma non è forse vero che i regali si aprono proprio a Natale? C'è la giusta atmosfera, secondo me ;P

Una piccola curiosità: come avete visto la storia è suddivisa in due parti. Il motivo è dovuto alle rispettive dediche: la prima parte doveva essere di khrenek - che adora Hikaru, quindi era giusto renderlo il protagonista assoluto - mentre la seconda a Melanto che adora Yuzo alla follia. Però, in corso di scrittura qualcosa è andato storto... così la prima parte è uscita microscopica rispetto alla seconda, gasp! Perciò, alla fine, ho deciso di dedicare a entrambi l'intero risultato finale che avete appena letto, anche perché a entrambi piace anche Yuzo, entrambi lo shippano con Mamoru anche se non l'ho reso palese nella storia, ma secondo voi perché ho specificato il nome di Mamoru quando ho scritto del pollo fritto? Occhiolino occhiolino XDD e entrambi hanno adorato il mio Hikaru per cui li ringrazio soprattutto per quest'ultimo punto, awww. ;////;

Detto questo, passiamo alla storia. Prima di tutto il personaggio di Hikaru che compare qui non è lo stesso di The feathers on the wings of time (perché lì l'ho fatto uscire di scena molto prima ;___;) e nemmeno di Brand new dawns (perché qui è evidente che non ha avuto quel brutto problema agli occhi :3). In realtà questa è una versione nata qualche mese fa, quando ho iniziato a giocare a Rise of New Champions e avevo creato il suo personaggio. Ragionando sulla possibilità di scelta delle tre squadre (la Musashi, la Furano e la Toho - ora si è aggiunta anche la Otomo, se qualcuno ancora non ne fosse a conoscenza), l'ho fatto finire alla Musashi. Ora, io ho provato tutte e tre i percorsi, e non so se sono state le scelte che ho provato o se sono stata coinvolta di più emotivamente la prima volta rispetto alle altre per la curiosità verso il nuovo, ma sinceramente ho amato molto il percorso che Hikaru ha fatto proprio nella Musashi e in seguito con la Nazionale giapponese. Senza contare tutte le interazioni con Yuzo... awww, ammetto che in certe scene erano proprio come li avevo immaginati! **

Qui vi mostro una sua immagine: in realtà non è così alto ma quando l'ho creato ho sbagliato a calcolare l'altezza, LOL!

Tutto questo mi ha permesso di pensare a un'altra sua versione dove si trasferisce a Tokyo, entra nella squadra di Jun e da lì fa un percorso che lo porta a essere un giocatore professionista. Anche se in Episode of New Hero il personaggio che può essere creato ha due anni in meno di Tsubasa e coetanei (compreso Yuzo, dunque), nella mia immaginazione Hikaru ha ancora la stessa età del suo amico d'infanzia.

Insomma: alla fine sono riuscita a creare una versione di questo personaggio che rispetto alle precedenti gode di ottima salute - e non esce di scena in anticipo, soprattutto. A Natale si è tutti più buoni... e anch'io lo sono, e spero che questa versione di Hikaru vi piaccia come le altre. :D

Per concludere, di seguito vi lascio qualche nota che potrebbe spiegare meglio qualche passaggio presente nel testo:

 

- Tra le varie tradizioni natalizie in Giappone, il 24 dicembre è tradizione mangiare il pollo fritto in un fast-food. Molto gettonato - e proprio quello che in realtà ha lanciato questa peculiare tradizione! - è quello della catena americana KFC (Kentucky Fried Chicken): nel 1974 in occasione del periodo natalizio lanciò il pollo fritto come cibo americano che si consuma proprio in occasione del Natale (in realtà carne di tacchino, ma a causa della difficile reperibilità in Giappone si è preferito sostituirlo con il pollo), così da allora i giapponesi lo consumano proprio durante la vigilia di Natale.

- Anche in Giappone esiste la figura di Babbo Natale! Loro lo chiamano Santa-san... ma lo sapevate che, in realtà, ha un "concorrente"? Sto parlando di Hoteiosho, un monaco buddista che porta doni a tutti i bambini; questa divinità conosce ogni cosa di ciascun bambino, infatti si dice che abbia due occhi anche dietro la testa così i bambini giapponesi sono ben attenti a comportarsi bene, perché pensano di essere sempre visti da lui. In questa storia ho preferito lasciare il caro Santa-san... però mai dire mai!

- I giapponesi chiamano il monte Fuji... Fuji-san. Quel "-san" non è il suffisso che loro usano nei confronti delle persone, ma la lettura in Sino-Japanese del carattere yama (山, "montagna"). Un altro nome è Huzi, ma su questo vi rimando all'omonima fanfiction di Melanto che vi consiglio di leggere perché merita, anche se sono trascorsi diversi anni dalla sua pubblicazione!

- Nelle lettere in giapponese tra amici, solitamente la data è collocata alla fine dello scritto e prima della firma. In realtà la questione è molto più complessa perché dipende dal modo di scrittura (verticale/orizzontale), per cui vi rimando a questo sito per un approfondimento.

 

Detto questo, auguro a tutti voi che siete arrivati fino a qui buone feste... che questo periodo possa essere il più possibile sereno. :)

A presto!

--- Moriko

 

 

   
 
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