-Atsushi-kun! Forza, mangia! Non è certo velenoso!
Ancora perplesso, il giovane ragazzo dai capelli bianchi passava lo sguardo dall’uomo alla nuvola rosa di zucchero filato che gli aveva comprato, e viceversa. Dovette persino proteggerlo da una ventata di aria fresca, per non farlo finire in una pozzanghera a terra – e dall’ombra di un grande albero si levarono alcune foglie verdissime assieme a petali rosati.
Balbettò, stringendosi sopra quella panchina umidiccia.
-N-non sto pensando che ci sia della roba strana dentro, Dazai-san-
-Ah, no?
Il sorriso malizioso di lui lo fece arrossire.
-Mi chiedevo solo perché.