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Autore: SilkyeAnders    28/12/2020    1 recensioni
Le missioni in montagna riservano sempre delle sorprese inaspettate ma, decisamente, Gray non si aspettava questo!
"-Contiamo i fiocchi di neve...-"
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gruvia (Hypothermia) Hypothermia


Doveva essere solo l'esecuzione di un incarico.
Doveva essere solo una cosa di poche ore e una giornata di viaggio a piedi verso Magnolia, non doveva certo finire così.
La montagna riservava sempre sorprese inaspettate effettivamente ma tutto si aspettava eccetto quello.
Voleva partire da solo ma Juvia lo aveva convinto e quindi se l'era portata dietro anche se con riluttanza. Era una missione abbastanza complessa e si era detto che, essendo Juvia una grande maga, sarebbe potuta essere utile.
Non si immaginava nemmeno lontanamente che si sarebbe sentito così in colpa a portarla con sé.
-Juvia, i soccorsi stanno per arrivare- disse in un sospiro.
Erano ormai venti minuti che era andato a chiamare aiuto per poi tornare da lei.
Non sapeva nemmeno bene cosa fosse successo e come si fossero trovati in una simile situazione.
Mentre camminavano lungo una scarpata Juvia era scivolata sul terreno nevoso e, cadendo, si era incastrata il piede in una roccia e non sarebbe stato nemmeno un problema se non fosse iniziata una tormenta con i fiocchi.
Gray era abituato a trovarsi in quelle situazioni, la lasciò sola pochi minuti per cercare aiuto ma non aveva trovato nessuno. Fece l'unica cosa che gli sembrò sensata e utilizzò il razzo per i soccorsi che gli era stato consegnato appena arrivati.
Era certo che presto qualcuno sarebbe arrivato ad aiutarli.
Aveva anche provato ad usare la magia ma, dopo la missione, era quasi totalmente scarico e si sentiva a dir poco esausto.
-Juvia...- la chiamò di nuovo.
La ragazza era anche più pallida del solito ad eccezione del suo naso e delle guance totalmente arrossati dal freddo.
Il suo corpo tremava in modo convulso e non rispondeva agli stimoli.
-Accidenti- ringhiò Gray.
Si tolse rapidamente la giacca, la sciarpa e la maglietta per prestarli a Juvia. Era abituato a rimanere nudo in mezzo alla neve e al freddo, non gli causava nessun tipo di problema e doveva assolutamente mantenerla al caldo come meglio poteva.
-Juvia- la chiamò di nuovo.
Gli occhi blu notte della ragazza iniziavano a farsi pesanti, lo guardava e riconosceva la sua voce ma era come se non lo vedesse sul serio.
-Ok, ascoltami... Come ti senti?-
Juvia sorrise appena, o meglio, assunse l'espressione di una che provava a sorridere :-Juvia sta bene, Gray-sama non deve preoccuparsi per Juvia...-
La sua voce era una specie di strumento a fiato rotto, non si capiva bene quello che cercasse di dire. Era come un mormorio fatto sottovoce, senza un concetto preciso.
Gray frugò rapidamente nel suo zaino e ne estrasse un thermos piuttosto piccolo che conteneva del caffè nero.
-E' ancora caldo- si disse.
Le porse il tappo riempito della bevanda calda :-Bevi, coraggio-.
Juvia non si fece pregare, le mani le tramavano senza che potesse fermarle e non riusciva ad afferrare ciò che Gray le porgeva.
Il mago del ghiaccio sospirò e, con fare un po' brusco, le avvicinò il liquido alla bocca e le tirò appena i capelli per farle spostare indietro la nuca.
Juvia riuscì finalmente a bere e iniziò lentamente a scaldarsi un po'.
-Bene, va meglio no?-
Juvia annuì.
Gray ripose rapidamente il thermos nello zaino e sollevò gli occhi al cielo :-Ma quanto ci mettono ad arrivare?- chiese spazientito.
La tormenta si faceva sempre più forte e, doveva ammetterlo, anche lui iniziava a sentire un certo freddo.
Prese lo zaino di Juvia e ne estrasse un berretto e dei guanti, con dolcezza le mise il cappello e le sistemò i guanti sulle mani.
-Gray-sama...- sospirò lei.
-Juvia... Ascolta... Ahem, non puoi dormire chiaro?- disse impacciato.
Notò che gli occhi della ragazza iniziavano a chiudersi, non sembrava affatto lucida.
-A-ascolta, ti ricordi quella combo che volevo insegnarti? Quella per il combattimento... Oggi non abbiamo potuto provarla ma domani, una volta arrivati alla gilda, mi piacerebbe vedere se riusciamo a creare una combinazione più pulita. Che ne dici?-
-A Juvia piacerebbe- rispose flebilmente la maga.
-Hai visto Levy stamattina?- chiese Gray.
Ormai cercava di distrarla come poteva, non sapeva più nemmeno di cosa parlare.
-No...-
-Ah, la sua pancia sta crescendo a dismisura. Gajeel deve essersi dato un bel da fare-.
-Sarà un... Un bambino...- il respiro di Juvia era affannato e la sua voce sempre più flebile :-Bellissimo...-
-Sì, sperando che prenda da sua mamma- scherzò Gray.
Juvia sorrise appena.
Il tempo scorreva inesorabile, il vento e la neve erano sempre più forti.
-J-Juvia- balbettò Gray.
Ora ne era certo, anche lui iniziava ad avere freddo ma non aveva intenzione di riprendersi gli indumenti che aveva prestato alla ragazza. Ur gli aveva insegnato a sopportare il gelo ed era quello che avrebbe fatto.
La maga dell'acqua mosse appena la bocca ma non uscì alcun suono.
-Juvia... Contiamo i fiocchi di neve... Dai, non puoi dormire. Contiamo i fiocchi di neve- disse :-Uno, due...-
Si voltò ancora un po' verso di lei e le cinse la vita con le braccia, se ne sarebbe sicuramente pentito in seguito ma non poteva perdere assolutamente un'altra persona a cui teneva.
-Dai Juvia, non posso contarli da solo, sono troppi. Uno, due...- continuò :-Conta-.
La ragazza mormorò appena :-Tre, quattro...-
Gray posò una mano sul collo della ragazza e premette con due dita per sentirne il battito cardiaco :-Rallenta...- mormorò.
-Cinque... Sei... Sei...-
-Sette, Juvia. Sette-.
-Sette...-



Era passato tanto tempo, Gray non avrebbe saputo più dire quanto di preciso.
Le labbra di Juvia, solitamente rosee e soffici, erano viola e screpolate.
Aveva gli occhi rossi e faceva fatica a stare sveglia, lui iniziava a sentire la testa leggera mentre il corpo gli si arrossava leggermente. Non importava, lui era abituato.
Aveva iniziato a sfregare le sue mani sul corpo della ragazza per scaldarla di più, dagli zaini aveva tirato fuori due coperte e gliele aveva avvolte attorno.
-I soccorsi stanno arrivando- mormorò.
-Lo... Lo hai detto... Anche prima... Anche prima Gray-sama...-
-Sì, ma ora arrivano sul serio. Te lo prometto... Non morirai qui Juvia-.
-Juvia vuole... Vuole vedere il sole...- sospirò la ragazza.
-Lo vedrai, ne vedrai cento di soli- disse lui deciso, le prese il viso fra le mani :-Appena arriveremo alla gilda potrai riposarti ma ora devi tenere gli occhi aperti Juvia. Hai capito?-
-Sì...-
-Guardami, ti ricordi il giorno in cui ci siamo conosciuti?- chiese lui.
La sua voce era affrettata, come se avesse urgenza di dirle quelle cose.
-Sì...-
-Ricordi il sole?- chiese lui incalzante.
-Juvia se lo ricorda...- mormorò ancora lei.
-Pensa a quel sole, pensaci-.
-Era caldo...-.
-Sì, era caldo... E poi?-
-Gray-sama era così... Era bello sotto al sole-.
-Perché? Sotto alla neve non sono bello?- chiese lui fingendosi offeso.
Juvia posò la testa sulla sua spalla.
-No, Juvia... Juvia, apri gli occhi!-
Nessuna risposta.
-No, no...- mormorò :-No!-
Iniziò a darle degli schiaffetti sul viso ma non ottenne risposta, il cuore batteva ancora anche se debolmente e il respiro era così fievole.
Gray decise di tentare, doveva provarci.
-Ice Make ice knife-.
La voce gli tremava e si sentiva esausto :-Ice Make ice knife- ripeté più deciso.
Fra le mani, improvvisamente, gli comparve un coltello di ghiaccio piuttosto affilato. Gray non perse tempo e ne infranse la punta contro la roccia che bloccava il piede di Juvia riuscendo finalmente a romperla.
-Sì!- esclamò.
Prese la ragazza in spalla, come se stesse caricando un sacco di patate e iniziò a risalire la scarpata.
-Juvia- chiamò.
Nessuna risposta.
Quando arrivò alla cima vide una sciarpa familiare corrergli incontro, stremato si concesse di cadere a terra privo di sensi.
Poteva lasciarsi andare, Natsu li aveva trovati.


Odore di ammoniaca e alcol, luci bianche... Era in ospedale.
No, non in ospedale, in infermeria.
Voltò di scatto la testa, lei era lì ed era sveglia seduta nel letto affianco e lo fissava con dolcezza.
-Juvia!-
-Juvia sta bene, Gray-sama... Juvia sta bene grazie a Gray-sama. Hai salvato Juvia ancora una volta-.
-Non ho fatto nulla... Non metterti strane idee in testa- rispose infastidito Gray.
-Anche se Gray-sama non vuole dirlo a Juvia non importa... Senza Gray-sama Juvia non sarebbe qui-.
La ragazza si avvicinò e gli posò un dolce bacio sulla fronte :-Ma che fai? Lasciami stare!- esclamò nervoso lui.
Juvia sorrise e tornò al suo letto forte di una nuova consapevolezza: Gray voleva prendersi cura di lei anche se non lo avrebbe mai ammesso!

   
 
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