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Autore: thors    03/01/2021    5 recensioni
[contest] Storia partecipante alla challenge "Solo i fiori sanno" indetta da Pampa313 sul forum di EFP.
[contest] Questa storia partecipa alla Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.
[intro] Sono i primi giorni prigionia, e la piccola Edel è così affascinata dal demone e dal luogo in cui si trova da ignorare gli avvertimenti della preoccupata sorella maggiore. Seguirete Edel in un suo sogno e poi in una sua piccola avventura tra le misteriose sale del palazzo.
[cit] Affascinata e curiosa, la inseguì in stanze e saloni mai visti prima, osservò dipinti e arazzi magnifici appesi alle pareti, mobili di legno intarsiato degni della dimora reale. Scrutò dentro una sfera di vetro colorato che qualche magia teneva sospesa e si scosse quando la fanciulla era ormai lontana.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il demone'
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Un palazzo da scoprire

 

Il sogno era sempre lo stesso: un palazzo identico a quello in cui ora viveva, ma popolato da persone in vesti eleganti, servitori in livree con cuciture argentate e bambini irrequieti e sorridenti. Giliath era il padrone di quella reggia e dell’immenso giardino, nonché il Signore della città senza notte. Con gentilezza rara per la bambina, le insegnava a leggere e scrivere, le parlava delle stelle, delle piante medicinali, degli incantesimi di cura e di qualunque cosa lei desiderasse sapere. La portò anche nella città; e lei, nelle vie lastricate di marmo bianco, vide gli spettacoli di acrobati, musicisti e teatranti, che si esibivano sia alla luce del giorno sia a quella dorata dei lampioni.

Erano tutte soltanto illusioni, ma rattristavano i suoi risvegli perché stanze e corridoi non avrebbero risuonato del vociare delle persone, né di allegre risate. Il palazzo, però, era altrettanto bello e misterioso, e incredibili meraviglie attendevano nel totale silenzio d’essere scoperte.

Prima ancora che si alzasse dal letto, preoccupata e quasi in lacrime, Nemune le raccomandava sempre: «Edel, sta attenta al demone e resta dove io possa vederti».

“Lui non è malvagio”, pensava la piccola. “Ha bruciato il villaggio, ci ha rapite e vuole che mia sorella lo ascolti, ma deve esserci un motivo, perché Giliath così mi ha detto. E poi lui mi ha curata da una febbre che mi stava consumando, e qui non soffro più la fame.”

 

Una mattina s’attardò più del solito a far colazione. Leggiadra e con passo felpato, una fanciulla di pietra tanto bella da sembrarle una dea entrò nella saletta, sparecchiò il tavolo in totale silenzio, portò in cucina le stoviglie e le lavò come fosse una donna di casa.

Edel la seguì a bocca aperta. Cercò anche di aiutarla, ma la statua sembrò non accorgersi di lei. Affascinata e curiosa, la inseguì in stanze e saloni mai visti prima, osservò dipinti e arazzi magnifici appesi alle pareti, mobili di legno intarsiato degni della dimora reale. Scrutò dentro una sfera di vetro colorato che qualche magia teneva sospesa e si scosse quando la fanciulla era ormai lontana. L’essersi persa la impaurì sin quasi a farla strillare.

Un chiaro rumore di passi sempre più forti zittì i suoi lamenti, poi la statua di un soldato in armatura varcò una porta.

La piccola scappò terrorizzata, ritrovò la fanciulla, l’abbracciò rincuorata, ma di nuovo il guerriero la raggiunse. Cercò di nascondersi dietro di lei, poi le girò attorno per non farsi prendere e si bloccò quando ella alzò le braccia.

Le parve di vedere un’espressione rassegnata sul volto di pietra della dea; poi il soldato fece un inchino e tornò da dov’era venuto.

La fanciulla le prese delicatamente una mano e la riportò indietro, dove il demone l’attendeva.

Contenta, fiduciosa, ansiosa di raccontargli tutto, la piccola gli corse incontro, strinse il suo nero mantello e sorrise alla maschera bianca e inespressiva che ne era il volto.

Ingenua, non si domandò quale incantesimo avesse reso statue vive la fanciulla e il guerriero.

 

Note

Questa storia prende spunto da “Il demone”, un racconto lungo e attualmente in corso, e nasce dal mio desiderio di approfondire un poco il punto di vista di Edel, messa sempre in ombra dalla sorella maggiore.

Non ho svelato cosa lui stia chiedendo a Nemune perché non ho voluto dare troppe anticipazioni a chi subisse la folle idea di avventurarsi nelle vicende del demone e delle ragazzine.

 

Questa storia partecipa a:

 

  • Contest Tra il dove e il quando di Earth, dove vi partecipa con il pacchetto “Nella nuova casa”.

     

  • Challange “Solo i fiori sanno” di Pampa313 con il pacchetto “Fresia: mistero e fascino”.

     

  • Challenge “delle Parole Quasi Intraducibili” di Soly Dea con il pacchetto “Won: la difficoltà di una persona nel rinunciare a un’illusione per guardare in faccia la realtà”.

 

È stato forse un azzardo presentarla a così tanti eventi? Ammetto di esser stato spudorato, ma confido di non aver fatto torto a nessuno dei tre.

   
 
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