Hime fissò quel volto incredula. Lui era lì di
fronte a lei, il Principe, la creatura misteriosa che si era
risvegliata dal suo lungo sonno. E quel volto…Era
perfettamente identico a quello di Dai Dai…
“Dai Dai…” Non sapeva come spiegarselo.
Irrazionalmente era qualcosa che andava aldilà della sua
immaginazione eppure ciò che vedeva era
realtà…o forse solo apparenza?
“Ti stupisci cara Himechan?” sogghignò
Minako avvicinandosi verso di lei di qualche passo ma Lui, senza dire
una parola la fermò con un gesto secco del braccio.
Perentorio e inaspettato.
“Principe Axios…”
“No. E’ una questione che non vi riguarda
più” disse seccamente, senza lasciare spazio ad
alcun tipo di replica. “Lasciate che lo faccia
io…”
“Principe…”
“E’ una questione tra me….e
Loro…” disse con voce dura, incolore, poi rivolse
un sogghigno beffardo, odioso, ad Erika
“Principessa ti ricordi…di me?”
Erika lo fissò a lungo con espressione decisa, per nulla
intimorita, sfidandolo apertamente.
“Certo che mi ricordo di te Principe Axios… Erede
al Regno delle Tenebre… Tu, io e le tue sorelle da
bambini abbiamo condiviso molte cose. Praticamente tutto. Eravamo
inseparabili.”
“Ricordi bene… Molto bene!”
esclamò il Principe con aria di profonda
superiorità smaterializzando istantaneamente, con un gesto
rapido l’elmo dalle mani.
“E ricordi anche quello che è successo alla MIA
gente quando il Gran Consiglio decise chi sarebbe stato
l’erede legittimo al Regno della Magia?”.
Erika lo fissò, guardandolo con espressione determinata
negli occhi.
“Lo ricordo”.
Hime non riusciva a capire ciò che Axios voleva dire.
L’unica cosa buffa a cui riusciva a pensare in quel momento,
per non essere completamente travolta da tutta quella serie di eventi
inaspettati, era il fatto che Axios avesse le identiche fattezze di Dai
Dai: sentirlo parlare in quel modo, provare quella strana inquietudine
nel fissarlo e allo stesso tempo quello strano senso di tacito rispetto
le dava una sensazione curiosa e allo stesso tempo terribile. Quella
creatura appariva straordinariamente lontana dal suo caro, dolce,
amorevole Daichi. Lui giaceva poco distante, immobile. Avrebbe voluto
raggiungerlo ma aveva l’autentico terrore che se solo avesse
provato a muovere qualche passo sarebbe accaduto ad entrambi qualcosa
di irreparabile.
“Vedi cara, piccola…” ancora un
sogghigno beffardo. Come se l’avesse letta nel pensiero,
Axios le si rivolse “Himechan… La tua
amica principessa ti ha sempre tenuto nascosto il perché sia
diventata regnante effettiva del Regno della Magia da cui proviene il
Fiocco Magico… Ma ora te lo spiego
io…Dopodichè ti informo che mi
riprenderò tutto ciò che mi è sempre
appartenuto, e questo comprende il TUO Fiocco e la TUA
anima…e i TUOI sogni assieme a quelli del TUO stupido
amico”.
“Axios…Non farlo…” lo
supplicò Erika, implorante.
“Himi e Dai Dai non c’entrano niente. Prendi
me… La tua energia è stata sufficiente per
risvegliarti… Ora non hai più bisogno di loro.
Lascia che ritornino sulla terra dalle persone che gli vogliono
bene!” Stavolta la determinazione di Erika era tutta rivolta
a proteggere i suoi più cari amici terrestri.
“Taci stupida!” le gridò Minako in
maniera perentoria “Abbiamo aspettato secoli prima che il
nostro destino si compisse realmente. Ora ci riprendiamo solo
ciò di cui tu e la Tua gente ci avete privato”.
Gli occhi viola di Minako brillavano come frammenti di onice brillante
nell’oscurità improvvisa. Il loro Regno. Il buio.
La tenebra.
Hime continuava a non capire e a spostare il suo sguardo prima su Erika
e poi sui tre fratelli delle Tenebre. Le pareva tutto molto strano e
irreale. L’unica cosa di cui era certa era del sacrificio e
della sparizione del suo grande amico Pokotà e del fatto che
voleva proteggere Dai Dai a tutti i costi.
Fu Axios a risvegliarla dai propri pensieri. “Sai cara,
piccola, Himechan, immagino che Erika non ti abbia mai raccontato
qualche piccolo particolare su come lei e la sua famiglia siano
arrivati al potere nel Regno della Magia. Bhè te lo
spiegherò io… Devi sapere che in
realtà io, le mie sorelle e perfino la tua amica Erika
abbiamo molti più anni di quanto in realtà
sembri” sembrava molto deciso a raccontarle il loro passato e
da dove provenivano.
Considerato che l’anno terrestre per loro corrispondeva a
cinquanta anni del regno della Magia, ad occhio e croce, Axios, Minako
e Hanae dovevano avere all’incirca settecento anni.
Hime ebbe un sussulto… eppure all’apparenza
parevano suoi coetanei.
“C’era un tempo in cui la nostra Gente era unita a
quella della Principessa Erika” usò il termine
principessa con una punta di sarcasmo, mista a disprezzo.
“Un tempo in cui prosperità e armonia regnavano.
Un tempo in cui era la nostra Gente, la nostra Regina a
dominare… Poi però qualcosa è
cambiato… Una parte degli abitanti del Regno della Magia si
sono rivoltati contro di noi accampando diritti inesistenti…
Cercando di usurpare il trono dei nostri regnanti… E tra
questi c’erano Erika e la sua famiglia. Durante il consiglio
popolare così si è deciso di detronizzare la
Nostra Regina, per mettere a capo la famiglia della tua cara gemella.
Noi siamo stati costretti all’esilio… A vagare
senza meta nel nulla cosmico. Per anni e secoli…Cacciati
brutalmente dopo tutto quello che avevamo fatto per il Regno della
Magia… Cacciati come dei reietti…”
“E’ una menzogna!” replicò
Erika in tono determinato “Hime non credergli! E’
una menzogna! La loro mente è stata plagiata dal Male nel
preciso istante in cui hanno assunto il potere! Axios la vostra storia
è molto diversa… Lascia… Lascia che io
possa aiutare voi e la vostra Gente!”
“L’unica cosa che tu puoi fare è
lasciare che la Vostra energia confluisca in noi, per poter essere
finalmente immortali e dominare sul Regno!” le rispose Axios
con un sogghigno malvagio e perverso. Ormai era chiaro che la loro
mente fosse completamente controllata dal Male.
“Axios ricorda quali sono le tue origini! Ricorda la nobile
stirpe del tuo nome! Non lasciare che il Male abbia la meglio su di
voi!” esclamò Erika in tono pieno di passione e di
sincerità “Sai perfettamente che possiamo regnare
in armonia se perseguiamo insieme gli stessi obiettivi! La vostra Gente
è stata costretta all’esilio dal consiglio
regnante proprio perché soggiogati dall’Essenza
del Male Supremo! Ma se vi ravvedete sapete benissimo che il Regno vi
accoglierà!”.
A quel punto era evidente che la presenza di Dai Dai ed Hime fosse solo
un pretesto per scatenare l’ira della famiglia delle Tenebre.
Himi però non riusciva ancora a capire il suo ruolo fino in
fondo.
Fu Erika, come se l’avesse letta nel pensiero, a
spiegarglielo.
“Tu e Dai Dai siete solo la reincarnazione
terrestre della famiglia delle Tenebre. Nella nostra cultura tutti
possiedono un essere umano che si è reincarnato
nell’essenza di un abitante del Regno della magia. In questo
caso Dai Dai è la copia terrestre di Axios, mentre tu sei
quella di Hanae. Proprio così… Hanae era il tuo
doppio, Hime, ma il tuo doppio malvagio dopo che il Fantasma Oscuro ha
plagiato in negativo la natura della loro Gente. Minako invece
rappresenta il mio doppio, la mia…” tacque un
istante prima di parlare “La mia…parte
negativa… Hanae, Minako e il Principe Axios non sono altro
che la rappresentazione fisica della parte segreta e nascosta della
coscienza di tutti noi…La nostra pars destruens…
Quella negativa e subdola che si annida anche nella persona
più amabile dell’universo.
Senza il Male non ci sarebbe il Bene. In un certo senso possiamo dire
che… siamo complementari…”
Hime era rimasta completamente senza parole
“Dunque…Dunque…
Hanae…E’…Parte di me, nello stesso modo
in cui Minako è parte di te? E Dai Dai…”
Non ci fu bisogno di altre spiegazioni.
Erika annuì gravemente in silenzio.
“Ma che brava maestrina! Hai finito ora la
lezione?” esclamò Axios in tono sarcastico
battendo le mani, rivolgendosi ad Erika con aria infastidita.
“Eliminare la tua amica sarà uno
scherzo!” rise Hanae sprezzante “Il risveglio
completo della nostra essenza ha bisogno del sogno puro di due
terrestri. E questi terrestri siete tu cara Himechan e il tuo
amichetto… E ora… Preparatevi a dare addio al
vostro mondo!” gridò realizzando una sfera di
potere corvino sul palmo della mano per poi scaricarlo addosso ad Hime.
Prima però che l’onda di energia potentissima la
colpisse in pieno una barriera invalicabile piena di bagliori dorati la
protesse in maniera provvidenziale.
Erika e il suo scettro le avevano fatto da scudo.
“Non ti permetterò di far del male ai miei
amici!” gridò la Principessa fortemente risoluta.
“Togliti di mezzo Erika! Poi ci occuperemo anche di
te!” esclamò Minako, convogliando il proprio
potere oscuro assieme a quello di sua sorella e suo fratello.
L’energia oscura premeva sempre di più per
sfondare la protezione di luce creata da Erika in una lotta
apparentemente impari.
Il potere di tre energie negative, dettate dall’odio e da
secoli di rancore erano convogliate in un unico, indistruttibile flusso
malefico.
E stava per avere la meglio.
D’improvviso però il bagliore accecante e pieno di
calore creato dallo scettro di Erika sembrò avere lentamente la
meglio sul potere oscuro dei Tre.
“Ma cosa…” Hime neanche si era accorta
di emanare un’energia proveniente diretta dal proprio cuore,
e che accanto a lei si fosse di colpo materializzato Dai Dai che le
sorrideva fiducioso, emanando lo stesso potere benefico.
“Dai…Dai…” Si era
risvegliato. Non riusciva a capire come, ma ora Lui era accanto a Lei.
Le prese una mano, annuendo, e lei comprese.
Stavolta erano pari.
Bene e Male.
Faccia a Faccia.
I loro Doppi negativi allo Specchio.
“Tornate in voi! La vostra guerra contro di noi è
totalmente inutile!” gridò Erika utilizzando tutte
le proprie forze per contrastare il potere negativo.
Una lotta senza esclusione di colpi.
Una lotta tra le parti esatte e speculari di qualunque essere.
E fu lentamente la forza scaturita dalle mani intrecciate di Himi e Dai
Dai che ebbe lentamente la meglio su quella distruttiva dei tre
fratelli delle tenebre.
La forza dell’Amore, che andava aldilà di
qualunque logica di potere e di dolore e di Male.
Perché il Sentimento che li legava andava oltre la forza
malefica generatrice di odio e rancore supremo.
E lentamente lo scudo di luce accecante ebbe la meglio su quello oscuro
distruggendolo totalmente e polverizzandolo in una nube impalpabile.
Di colpo il silenzio regnò sullo scontro di battaglia.
Hime riaprì gli occhi proprio mentre veniva avvolta dal
calore profondamente umano dell’abbraccio di Daichi
“Stai bene?” le chiese lui a bassa voce facendole
una piccola carezza tra i capelli.
Lei annuì senza dire una parola, poi entrambi si voltarono
verso il loro Nemico.
I Tre Fratelli sembravano quasi aver cambiato aspetto, come se
finalmente avessero acquisito parte della consapevolezza che tutto
ciò in cui avevano creduto era sempre stato profondamente
sbagliato.
Erika si avvicinò lentamente al Principe Axios e gli
consegnò lo scettro tra le mani.
Poi con naturalezza pose le proprie mani su quelle di lui.
Axios, colui che vale, la fissò con una strana espressione,
profondamente interdetta.
L’energia potentissima generata da Erika e dai due terrestri
era arrivata al punto esatto di massima espansione prima che il danno
fosse irreparabile.
“Non scordare mai l’origine del tuo Nome
Axios” Il calore del suo tocco irradiò tutto il
suo corpo.
L’intensità del suo sguardo gli trafiggeva
l’anima.
L’anima tornata di colpo Pura e Splendente.
“Il…mio…nome…”
Axios continuava a guardarla incredulo, come se di colpo avesse preso
di nuovo possesso di tutte le sue facoltà cognitive.
“ORA possiamo regnare assieme. Di nuovo. La pars costruens
è stata più forte della destruens…
Ognuno è responsabile delle proprie azioni e del proprio
destino… Possiamo farlo davvero. Come un tempo”
Ancora quella curiosa sensazione di calore e di tepore.
Axios era incredulo. Incapace di parola. Era come se le due parti
contrastanti di sé, Bene e Male lottassero per avere il
sopravvento. Ma la sensazione di benessere che emanava il cosmo della
Principessa era così limpido che gli parve quasi di
rinascere a nuova vita.
Lui e le sue sorelle.
Ed Erika comprese che l’incubo era finito davvero.
Dunque, dunque eccoci giunti verso la fine della storia. Devo ammettere
che avrei potuto fare molto meglio, ma ci tenevo davvero a finirla.
Ecco spiegate le figure di Hanae e Minako e soprattutto quella di
Axios. Diciamo dunque che incarnano quella parte negativa che
è presente in ognuno di noi, più che delle
entità specifiche vere e proprie (la pars destruens come
afferma appunto Erika). Dunque ho voluto dare un risvolto del tutto
psicologico a questo finale a cui manca solamente un ultimo tassello
che inserirò nell’ultimo capitolo.
Un abbraccio e un ringraziamento speciale alla carissima Ellephedre al
cui cospetto mi inchino umilmente (grazie cara per aver recensito la
storia^^ Ammetto gli evidenti limiti narrativi e spero magari in futuro
di rivederla e migliorarla stilisticamente).
Ringrazio le mie recentrici di fiducia, la mia dolcissima gemellina
Rei, la carissima Barbidoluzza (grazie, grazie tesoro per i complimenti
^^ me davvero felice!), MewPaddy, le mie adorate fedelissime
Shirin ed Angiericcio e BabyDany94. Ovviamente un
ringraziamento anche ai fantasmini che leggono e a tutti coloro che
hanno messo la storia tra seguiti e preferiti. Voi siete la forza degli
scrittori^^
Un abbraccio a tutti, Hime