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Autore: orphan stories    14/01/2021    0 recensioni
Gli studenti (e persino gli insegnanti) non fanno che parlare del triangolo amoroso tra i prof Skywalker, Amidala e Kenobi. Solo che nessuno al liceo Coruscant riesce a capire chi sta con chi.
{ Obi-Wan/Anakin/Padmé | Long | 9616 parole | Modern!AU | Traduzione di Hiraeth }
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ahsoka Tano, Altri, Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi, Padmè Amidala
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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V



L’estate volava via e Anakin non riusciva ancora a credere alla sua fortuna. Lui, Padmé e Obi-Wan erano già così intimi che saltarono il tipico imbarazzo della fase iniziale di una relazione per passare quasi immediatamente a una rassicurante routine. Infatti il loro rapporto non era cambiato granché rispetto a quando erano solo amici. Tranne per alcune cose. Alcune cose che apprezzavano tutti e tre.

 E come se quello non bastasse, Anakin li aveva presentati a sua madre, che aveva sentito parlare di loro ininterrottamente sin dal primo giorno di scuola, e Shmi li aveva adorati. Era stato nervoso quando l’aveva chiamata per informarla che non solo aveva la ragazza, ma anche il ragazzo; Shmi, però, nonostante lo stupore, gli aveva assicurato che, fintantoché lui era felice, anche lei lo sarebbe stata.

 Era tutto perfetto, rifletté Anakin con gioia un pomeriggio di fine agosto, una settimana prima che riprendessero le lezioni. Loro tre avevano appena terminato di sistemare le loro aule, ma non ci avevano impiegato molto dato che avevano le stesse dell’anno precedente. «Cosa facciamo quando la scuola ricomincia?»

 «Cosa intendi?» chiese Anakin.

 «Lo annunciamo a tutti?» Un’espressione preoccupata le attraversò il viso. «Ci è permesso uscire insieme? Pensate che ci cacceremo nei guai?»

 «Certo che no» la tranquillizzò Obi-Wan. «Non è insolito frequentarsi tra colleghi. Lo stesso principio vale per gli insegnanti».

 «Anche con Mace come nuovo vicepreside? Non so voi, ma preferirei non fornirgli alcun pretesto per sgridarmi» ribatté Anakin con tono derisorio. Solo poche settimane prima, il vicepreside Dooku aveva improvvisamente e inaspettatamente comunicato il suo ritiro alla vita da pensionato, costringendo la scuola a cercare un sostituto temporaneo. Fino a quando non avrebbero trovato un candidato in grado di occupare la posizione in maniera permanente, Mace Windu si sarebbe fatto carico di alcune mansioni extra in aggiunta all’insegnamento.

 Gli altri due risero. «Sul serio, però» ripeté Padmé un minuto dopo. «Dovremmo dirlo a qualcuno?»

 Obi-Wan si morse il labbro. «Non lo so. La gente sarà dell’opinione che sia strano che stiamo tutti e tre insieme, e non vorrei che diventassimo carne da macello per i pettegolezzi da salotto dei professori».

 «Obi-Wan ha ragione» concordò Anakin. «E poi non sono affari loro. Dovremmo tenercelo per noi, almeno per un po’».

 «D’accordo» annuì Padmé. Poi ridacchiò. «E comunque avevo difficoltà a immaginare le reazioni di tutti se il primo giorno fossi venuta e avessi dichiarato che siete entrambi i miei fidanzati».

 Risero una seconda volta.

 L’anno scolastico iniziò piuttosto bene. Anakin fu nuovamente agitato alla prospettiva del primo giorno, ma nemmeno lontanamente quanto l’anno prima. Lui e Padmé avevano ancora il pranzo alla stessa ora, ma Obi-Wan pranzava all’ora seguente; d’altro canto, Anakin e Obi-Wan avevano di nuovo un’ora buca quando Padmé aveva lezione, così continuarono a venire a salutarla tutte le volte che osarono farlo (ma dopo che la disturbarono ogni singolo giorno per due settimane di fila, Padmé istituì una regola che li autorizzava a visitarla tre volte alla settimana al massimo).

 Era un venerdì di novembre e loro due avevano già consumato le loro visite della settimana, perciò quella sesta ora decisero di stare nell’aula vuota di Anakin. «Finito» esclamò Anakin trionfante, schiaffando quell’ultima verifica in cima al mucchio di compiti.

 «Credevo che adesso te li correggesse sempre Ahsoka» commentò Obi-Wan.

 «Vero, ma non può fare tutto. Devo sv0lgere almeno una porzione del lavoro, visto che sono io il prof».

 Mentre Obi-Wan ridacchiava, Anakin si alzò e chiuse la porta, poi ritornò e trascinò Obi-Wan via dalla sedia. «Ci rimangono quindici minuti» mormorò Anakin, provando ad attirarlo a sé.

 Obi-Wan lo schivò. «Anakin, non ho intenzione di prendere parte a questo in aula, nel bel mezzo di una giornata di scuola».

 «Dai» lamentò Anakin. «E chi ha detto che ti faccio niente? Voglio solo baciarti».

 «Seriamente? Tutto qui?»

 «Be’, mi piacerebbe combinare qualcosina in più, ma contrariamente a quanto pensi, non sono assolutamente avventato».

 «Davvero? Non si direbbe». Ma Anakin capì che stava cedendo, e difatti un minuto dopo Obi-Wan sospirò, scosse il capo con un sorriso e lo baciò.

 Anakin rispose con entusiasmo, e sorrise contro la bocca di Obi-Wan quando l’altro lo spinse contro la lavagna bianca. Per quindici minuti si distrassero talmente che balzarono dalla sorpresa quando la campanella segnò la fine della sesta ora. Anakin imprecò e si sistemò la cravatta, poi si passò le dita tra i capelli tentando di renderli meno scompigliati, anche se di norma erano sempre disordinati e dubitava che qualcuno avrebbe mai notato la differenza.

 «Come sto?» domandò Obi-Wan, lisciandosi il gilet.

 «Hai l’aspetto di uno che ha appena trascorso un quarto d’ora a limonare con il suo ragazzo supersexy perché la vostra ragazza supersexy vi ha vietato di disturbarla».

 Obi-Wan ruotò gli occhi e diede ad Anakin un bacio veloce sulla guancia. «Ci vediamo dopo scuola». Si girò e uscì dalla porta, che nel frattempo era rimasta chiusa… ma che avevano scordato avesse una finestrella.

 Anakin intuì che era successo qualcosa il lunedì mattina, quando la classe della sua prima ora entrò in aula e cominciò subito a ridacchiare. Lui assottigliò gli occhi, insospettito. «Che vi prende?»

 Ma loro si limitarono a scrollare le spalle innocentemente, così Anakin scosse la testa e iniziò la lezione.

 Il secondo segnale venne da Padmé a pranzo: raccontò che gli studenti e persino alcuni degli insegnanti non avevano fatto altro che rivolgerle occhiate compassionevoli. «E sai cos’è accaduto dopo? Plo Koon si è avvicinato a me e mi ha detto: “Mi dispiace così tanto, Padmé”. Ho passato un’ora a cercare di capire se mi fosse morto un parente senza che ne fossi al corrente».

 «Ah» le fece eco Anakin, confuso. «Strano».

 Tutto questo non divenne chiaro fino alla sesta ora, mentre Anakin e Obi-Wan camminavano per i corridoi dopo aver visto Padmé (la loro visita era stata accolta dagli studenti con occhi larghi, sussulti e mormorii, piuttosto che con i soliti sorrisi e risolini). Stavano parlando dello strano comportamento di tutti, quando di colpo…

 «DANNAZIONE, VOI DUE!»

 Si girarono allarmati e videro Mace Windu dirigersi nella loro direzione con un’espressione furibonda. Anakin deglutì. «Buongiorno, Mace» lo salutò Obi-Wan, incerto. «Come… come stai?»

 «Molto peggio di prima, grazie a voi due!» Ficcò a loro il telefono in faccia, e la bocca di Anakin si spalancò dall’orrore.

 Qualcuno aveva twittato una foto della sessione di amoreggiamenti che lui e Obi-Wan avevano avuto venerdì commentando: COLPO DI SCENA!!! Anakin strizzò gli occhi: distinse una cornice di legno ai bordi della foto, e si ricordò all’improvviso della finestrella alla porta. Ops.

 «Ah» replicò Obi-Wan. «Possiamo spiegare…»

 «Adesso devo venti dollari a Qui-Gon!» urlò Mace.

 Obi-Wan lo fissò. «Cosa?»

 «Non ce l’hai con noi?» ribatté Anakin. «Per, che so, aver rotto qualche regola o robe simili?»

 Mace li scrutò con uno sguardo assassino. «Ovvio che ce l’ho con voi! Mi avete fatto perdere venti dollari! Contro Qui-Gon

 E se ne andò infuriato senza aggiungere un’altra parola.

 «Cosa?» ripeté Obi-Wan. Anakin fece spallucce, sbigottito quanto lui.

 Erano quasi giunti all’aula di Obi-Wan, quando di colpo lui disse: «Hai letto quel commento? Perché affermava che questo è un colpo di scena? Se è un colpo di scena, qual è la trama?»

 «Okay, prof di letteratura». Anakin aggrottò la fronte, riflettendo, e sgranò gli occhi quando si ricordò di una cosa. «Ho dimenticato di dirvelo, ma l’anno scorso la mia classe di fisica avanzata mi ha chiesto se avessi una cotta per Padmé. E non penso che fossero gli unici a credere che fosse vero».

 «Be’, ma tu avevi una cotta per Padmé» osservò Obi-Wan.

 «Lo so, ma non è questo il punto. Comunque, mi hanno domandato se avessi impegni con Padmé il giorno di San Valentino e, quando ho risposto di no, Ahsoka ha suggerito che Padmé potesse essere indaffarata con te».

 «Okay» disse Obi-Wan lentamente. «Qual è la tua teoria?»

 «La mia teoria è che la gente abbia creduto che noi tre fossimo in una specie di triangolo amoroso». Anakin si accigliò. «E che io e te fossimo rivali in amore per Padmé. E quindi il fatto che stiamo insieme è un colpo di scena».

 «Uhm. Suppongo che abbia un po’ senso» riconobbe Obi-Wan. «Come facciamo a verificare la veridicità della tua congettura? Consultiamo Mace?»

 Anakin rabbrividì. «Preferirei aspettare che gli passi l’arrabbiatura». Poi si ricordò di una cosa che Padmé gli aveva mostrato il primo giorno di scuola dell’anno precedente. «Diamo un’occhiata ai social network».

   
 
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