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Autore: Ciuffettina    18/01/2021    4 recensioni
Terza stagione. Dean abbassò il finestrino e fece volare fuori il libro, incurante del gemito contrariato del fratello, quando gli arrivò uno scappellotto dietro la nuca che gli fece abbassare la testa.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
- Questa storia fa parte della serie 'I Missing moments di Supernatural'
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«Sammy, guida tu, devi prendere confidenza con questa meraviglia» disse Dean, lanciandogli le chiavi dell’Impala.
Una frase normale che però fece venire i brividi a Sam: suo fratello non lo faceva mai guidare la sua Baby. Mai. Doveva proprio essere troppo ubriaco o stanco per cedere il comando, in quanto, in quelle occasioni, non aveva la forza di opporsi a Sam che gli strappava le chiavi dalle mani, facendolo poi accomodare dal lato del passeggero.
Ma questo succedeva prima. Prima che evocasse un dannato demone degli incroci per stipulare un maledetto contratto che, entro un anno, l’avrebbe fatto trascinare all’Inferno dai Segugi Infernali.
La cosa peggiore era che Dean l’aveva fatto per riportarlo in vita e sembrava che non gli importasse di finire all’Inferno e che recitare la parte di “uomo morto che cammina” gli piacesse fin troppo.
Per esempio un giorno Bobby gli aveva chiesto: «Ma come diavolo fai a mangiare cheeseburger e bacon a colazione?»
«Beh, ora ho venduto l’anima e mi resta solo un anno, il colesterolo non è un problema» era stata la risposta pronunciata come se fosse la barzelletta dell’anno.
Mentre guidava, Sam ripensò a una conversazione che avevano avuto qualche giorno prima…
 
«Sono contento di quello che ho fatto» si era lasciato sfuggire Dean. «Non posso vivere se tu muori. Non posso».
«E non pensi a come mi sentirò io?» gli aveva replicato Sam, cupo. «Io vivrò ma tu morirai».
«Questa è l'idea, grossomodo. La verità è che sono stanco, è come se ci fosse una luce alla fine del tunnel».
«Sono le fiamme dell'Inferno, Dean».
«Sì, può darsi, ma tu sarai vivo. Ho un anno da vivere, Sam, e voglio godermelo fino in fondo, quindi che ne dici di andare ad ammazzare insieme qualche demone, uh?»
 
Bello scambio! Suo fratello trascinato all’Inferno e lui si sarebbe sentito in colpa per il resto dei suoi giorni. «Ciò che è morto deve restare morto» era il motto di Dean, quando c’era da far fuori i vampiri e gli zombi, perché non aveva applicato quel principio anche a lui? Perché aveva deciso di salvarlo al prezzo della propria anima?
Ogni volta che Sam tentava di convincerlo che dovevano trovare un modo per riprendersi il contratto o annullarlo, Dean si chiudeva a riccio e cambiava discorso.
Mentre Sam faceva quelle riflessioni, Dean aveva visto sbucare dal borsone del fratello un libro e l’aveva preso. «E questo da dove salta fuori?»
«L’ho comprato alla libreria là all’angolo, mentre facevi colazione» rispose Sam, sperando che l’indagine finisse lì.
«Un libro sugli angeli? Davvero? Davvero? Cioè Sammy, davvero?» domandò Dean, appena vide la copertina.
«Ci sono molte più testimonianze sugli angeli che su qualsiasi altra cosa a cui abbiamo dato la caccia» disse Sam sulla difensiva.
«Ah sì? E dov’erano gli angeli quando nostra madre o Jessica bruciavano sul soffitto?» domandò acido Dean, mentre lo sfogliava. «Dov’erano quando nostro padre vendeva l’anima a Occhi Gialli? Dove sono quando succedono brutte cose alla brava gente?»
«Ma se esiste il male, esisterà anche il bene…»
«Peccato che il male abbia sempre la meglio… puah, che libro sdolcinato! “…ciascun Angelo ha caratteristiche ben definite e uniche, benché tutti abbiano in comune due cose: l’Amore incondizionato e assoluto verso Dio e l’Amore puro e totale per gli esseri umani…” Se esistono non è che lo stiano dimostrando molto. “…Gli Angeli reagiscono solo all’energia dell’Amore. Amateli e poi chiedete…” Mi si cariano i denti solo a sfogliarlo, comunque perché l’hai comprato?»
Che cosa poteva rispondere? Sam optò per la verità. «Ho… ho pensato che se gli angeli esistessero e se riuscissimo a contattarne uno, forse potremmo convincerlo ad aiutarci a impadronirci del tuo contr…»
«No Sam, lascia perdere!» esclamò Dean. «Mettitelo bene in testa: non c’è nessun Paradiso, nessun Dio e nessun angelo.» Abbassò il finestrino e fece volare fuori il libro, incurante del gemito contrariato del fratello. Dopo qualche minuto disse: «Parlando di cose serie, eccoci sulla scena del crimine, dove le seghe elettriche si riaccendono da sole…» quando gli arrivò uno scappellotto dietro la nuca che gli fece abbassare la testa. «Ma che…?» Stava per dirgli che non era il caso di pigliarsela per un libro che non era nemmeno di Bobby, quando nell’abitacolo esplose uno sparo e il proiettile andò a conficcarsi nel poggiatesta del suo sedile, mentre Sam frenava di colpo.
Ci volle qualche istante prima che i ragazzi capissero che cos’era successo: erano finiti in mezzo a una sparatoria fra gang rivali e un proiettile vagante era entrato nel parabrezza perciò si acquattarono sotto i sedili per paura di essere colpiti.
Subito dopo sentirono le sirene della polizia e delle auto partire sgommando.
«La mia Baby!» urlò Dean uscendo dalla vettura. «Non solo dobbiamo guardarci dai demoni, vampiri e fantasmi; pure i teppisti di strada vogliono farci la pelle!» Subito dopo si rese conto che se suo fratello non gli avesse dato quello scappellotto per farlo abbassare, sarebbe sicuramente morto.
«Dean, stai bene?» domandò Sam, uscendo anche lui.
«Sto bene, grazie a te» rispose Dean. «Come hai fatto a vederlo?»
«Vedere che cosa?» gli domandò perplesso.
«Il proiettile! Mi hai colpito per farmi abbassare la testa, ottimo tempismo, complimenti!»
Sam scosse la testa. «Ma che dici? Io stavo guidando, non mi sono accorto di niente fino a quando non è esploso il parabrezza».
«Tu non…? Allora era giusta la mia prima intuizione, per un attimo ho pensato che fossi diventato come Eta Beta».
«Prima intuizione? Ma di che cosa stai parlando?» domandò Sam, che continuava a non capire.
«Del fatto che mi hai dato uno scappellotto solo perché ti ho buttato via quello stupido libro, ma visto che stavolta fare la Samantha mestruata è stato utile, dopo che abbiamo risolto il caso, vincerò un paio di partite a biliardo e te lo ripago, così ti dai una calmata».
«Ma di quale scappellotto parli? Io non ti ho colpito».
Risalirono in macchina con Dean che continuava a sostenere che Sam gli aveva dato uno scappellotto per uno stupido libro e il fratello che continuava a negare.

Mentre ripartivano, un redivivo Trickster li guardò allontanarsi, con l’immancabile lollipop in bocca. «Gli angeli esistono, Dean, ma dubito che sarai felice di fare la loro conoscenza».
   
 
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