Le urla e i lamenti di Delia giungono alle mie orecchie.

Non ha ancora smesso di piangere, malgrado la sua situazione di prigioniera?

Questi suoni, così pieni di dolore, mi deliziano.

Hai perduto la tua superbia, Delia, davanti ai corpi dei tuoi figli?

Tutto quello che amavi è stato distrutto.

Grazie alla Clessidra del Tempo, ho ridato giustizia alla mia povera madre.

Ti ho tolto tutto quello che amavi, puttana, e presto impazzirai dal dolore.

Di tuo marito e dei tuoi figli non resta nulla.

E’ terribile stringere solo ricordi tra le tue mani?

Ma il tuo dolore, Delia, non è nulla rispetto a quello che ho patito io.

Devi conoscere le sofferenze che hanno lacerato la mia vita.

Per colpa tua, io non ho conosciuto l’affetto di una famiglia e, per anni, ho creduto di essere stato abbandonato.

E questo non si può perdonare!

Tu, che un tempo eri tronfia e arrogante, devi rotolare nel fango della disperazione.

Devi chiedere l’oblio della morte e io non te lo concederò mai.

No, sarebbe troppo facile ucciderti.

Porrei fine alle tue pene e non è questo il mio desiderio.

A causa tua e della tua superbia, Argus mi ha strappato all’affetto di mia madre.

Quel vile bastardo le ha fatto credere che io fossi nato morto e lei si è consumata in una angoscia irrimediabile.

Lei ha avuto la colpa di credere alle promesse di Argus!

E per quello che lei ha patito non avrò alcuna pietà, per te, Signora del Fuoco.

La tua nobile stirpe di edeniana sarà la tua condanna ad un eterno cammino di lacrime.