Si stava avvicinando la notte e Gilbert era sveglio.
Sulla carrozza tutti si erano addormentati. Lily in braccio a Charlotte, mentre Noise e Leo appoggiati l'uno all'altra; tutti e quattro beatamente immersi nel mondo dei sogni. Erano appena usciti dal teatro ed erano diretti alla loro villa. Gilbert era sveglio solo perché avevano colpito un dosso e da allora non era più riuscito a dormire. Sospirò, sperando solo di riuscire a riaddormentarsi presto dato che il viaggio sarebbe stato piuttosto lungo. Il teatro in cui erano andati si trovava in un'altra città.
Aveva un milione di cose per la testa, quindi sarebbe stato bello se fosse riuscito a riposare almeno un po'.
All'improvviso, sentì uno spostamento di peso sul lato sinistro e, girando la testa, vide subito una chioma bionda. Sbattendo le palpebre, si rese conto che Vincent, che era stato seduto accanto a lui per tutto il tempo, si era addormentato sulla sua spalla.
Rise leggermente. Avrebbe dovuto aspettarselo. Vincent lo faceva sempre; aveva l'abitudine di appoggiarsi a qualcuno se si addormentava in piedi. Non era sicuro se riportarlo alla posizione originale, ma un rapido momento di lucidità gli fece capire che la sua spalla era probabilmente molto più comoda rispetto alla finestra contro cui si era appoggiato prima. Inoltre, a Gilbert piaceva molto il calore emanato dal più piccolo.
Era bello.
Gilbert si mise meglio per accogliere Vincent e per rendere le posizioni più comode per entrambi. Una volta soddisfatto, si appoggiò allo schienale e si rilassò. Allungando una mano, giocò con una ciocca di capelli di Vincent che si era sciolta. Lasciò che le sue dita indugiassero un po' prima di allontanarle.
Dal suo punto di vista poteva distinguere i dettagli del viso del ragazzo: la dolce inclinazione del suo naso; le sue lunghe ciglia; il leggero rosa delle sue labbra...
Come erano morbidi i suoi capelli quando glieli aveva spostati dietro l'orecchio. Questi piccoli dettagli sono facili da perdere se non si è in stretta vicinanza.
Notò anche le borse sotto agli occhi e non se ne sorprese. Leo si rifugiava spesso da lui, anche a tarda notte, quando faceva un brutto sogno. Oppure lo teneva sveglio fino a tardi quando non riusciva a dormire e voleva compagnia.
Gilbert alzò la mano e tenne dolcemente il viso del fratellino. Ancora una volta, lasciò che la sua mano indugiasse prima di riprenderla.
Ripensandoci, era grato a Vincent per molte cose. Non solo per esserci sempre quando aveva bisogno di lui, ma anche per essere generalmente nella sua vita. Erano stati sempre insieme sin da bambini e continuavano ad esserlo mentre crescevano, anche se i loro interessi si erano allontanati. Si unirono a Pandora insieme, i loro circoli si espansero e forse questo aveva messo una certa distanza tra loro. Tuttavia, giocavano a scacchi quando Vincent gli chiedeva una partita, anche se vinceva ogni singola volta. Ora erano ancora insieme, nella loro nuova vita, e tutto era perfetto. Non si sarebbero mai più persi e allontanati. Si erano avvicinati molto e non poteva esserne più felice. Sentendo spesso la mancanza di Oz e Alice, ma anche dei suoi vecchi amici, era sollevato per il fatto che, grazie a Vincent, poteva concentrarsi su altro e distrarsi. In quelle occasioni la tristezza e la malinconia sparivano velocemente.
Ad un tratto sentì Vincent spostarsi, segno che si era svegliato, così Gilbert abbassò il viso per osservarlo. Lo trovava tenero ancora immerso nelle grinfie del sonno. Il più piccolo sbatté le palpebre un paio di volte prima di aprire la bocca e sussurrare:
"Siamo arrivati...?"
Gilbert sorrise e prese ad accarezzargli la testa, facendolo appoggiare nuovamente a se.
"No, non ancora. Torna a dormire, ti sveglierò io"
Vincent annuì debolmente, prima di accoccolarsi contro di lui e appoggiare di nuovo la testa sulla sua spalla.
Gilbert sorrise ancora una volta e aggiustò la sua posizione in modo da poter posare la testa contro quella di Vincent. Permette che il calore del corpo del fratellino lo riscaldi mentre lascia vagare i suoi pensieri.
Le cose cambiano e le persone cambiano. È una parte inevitabile della vita e anche se a volte Gilbert ha avuto problemi ad accettare il cambiamento, sa che anche il cambiamento può essere positivo.
Una cosa però gli era certa: in quel momento non avrebbe voluto cambiare niente.