Vincent non poteva fare a meno di chiedersi come potesse essere così fortunato ad avere Gilbert. 
Suo fratello era di gran lunga una delle persone più generose che avesse mai conosciuto. La sua infinita gentilezza non smetteva mai di stupirlo. Il modo in cui poteva avvicinarsi a quasi tutti e convincerli a diventare amici, con un semplice sorriso, era al di là delle sue capacità. La gentile personalità di Gilbert era così in contrasto con la sua...
Voleva lasciarsi avvolgere da quella gentilezza.

Era cominciato tutto una notte, quando aveva trovato Gilbert che si stava ancora allenando con la pistola, oltre mezzanotte. Da quello che poteva notare, il maggiore sembrava quasi pronto a crollare. Quando si è avvicinato a lui, non si aspettava che Gilbert gli facesse un saluto, correndo ad abbracciarlo.
Successivamente, Vincent aveva cercato di convincerlo a tornare in camera, ma il ragazzino si era rifiutato, senza dare alcun tipo di spiegazione. Scosse solo la testa, insistendo sul fatto che stava bene e che avrebbe potuto continuare ad allenarsi senza problemi. Quindi, invece di insistere, Vincent gli aveva chiesto di sedersi e prendersi almeno una pausa di cinque minuti. Gilbert aveva acconsentito e i due rimasero seduti in un confortevole silenzio, fino a quando il maggiore non iniziò a canticchiare una piccola ninna nanna.
 Anche Vincent era stando e sbadigliò. Ad ogni secondo che passava poteva sentire il caldo invito del sonno che lo attirava grazie al mormorio di Gilbert. Era bello, una melodia gentile che lo faceva sentire a suo agio.
Gil continuò a canticchiare la ninna nanna finché non sentì il russare silenzioso di Vincent. Da lì aveva accuratamente riportato il fratellino nella loro stanza alla villa Nightray, sistemandolo nel letto prima di mettersi accanto a lui. Aveva ovviamente dato a Vincent abbastanza spazio in modo che ci fossero almeno pochi centimetri di spazio tra di loro, ma quando arrivò il mattino, si ritrovarono stretti in un abbraccio.
Quella stessa mattina, Gilbert si era scusato, dicendo quanto gli dispiaceva per essere rimasto fuori così tardi, facendolo preoccupare; per essersi intromesso nello spazio personale di Vincent e per altre varie ragioni che riteneva fossero appropriate per scusarsi in quel momento.
Il più piccolo aveva semplicemente scosso la testa, facendogli capire che andava tutto bene. Tuttavia, aveva chiarito che la prossima volta che lo avrebbe trovato che si allenava fino a tarda notte, lo avrebbe personalmente trascinato indietro senza nemmeno chiedere il permesso. Senza lasciarsi più influenzare da nessuna ninna nanna.
Gilbert aveva riso alle parole del fratellino, pensando che fossero solo una promessa vuota. Quella stessa notte dovette ricredersi, dato che fu trascinato nella stanza, dove finì per raccontare a Vincent di alcuni brutti sogni che aveva avuto.
Per diverse notti, aveva fatto una serie di incubi, uno dopo l'altro; ognuno dei quali si svolgeva in modi che poteva solo desiderare rimanessero nei suoi sogni. Ha spiegato come pensava che rimanendo sveglio fino a tardi, avrebbe potuto stancarsi abbastanza da poter dormire senza fare alcun tipo di sogno ma, così facendo, si era sentito più stanco durante la giornata.
Vincent aveva ascoltato in silenzio, annuendo di tanto in tanto, finché Gilbert non ebbe terminato, poi si prese un momento per lasciare che le informazioni penetrassero, cercando di pensare a dei modi per aiutare suo fratello ad addormentarsi con sogni più pacifici. Ma ogni idea che ha avuto sembrava troppo assurda o semplicemente irragionevole.
Così fece l'unica cosa che gli parve sensata in quel momento: si era sdraiato sul letto, allungando le braccia in un aperto invito verso Gilbert e fece un sorriso assonnato.
Ci vollero pochi secondi prima che il viso dell’altro assumesse una brillante tonalità scarlatta a causa dell'imbarazzo. La sua bocca si era aperta e chiusa più volte, le parole cercavano di uscire, ma ogni volta taceva.
"Vince..."
"Proviamo, fratellone. Forse aiuterà i tuoi sogni a trasformarsi in qualcosa di più dolce" 
La voce di Vincent era intrisa di sonno mentre parlava. Le sue dita si erano contratte, cercando di segnalare a Gilbert di unirsi a lui e, per fortuna, il ragazzino ha colto l'invito. Si era lentamente sistemato tra le braccia del fratellino che nascose il viso nel suo petto, sorridendo con gioia.
"Spero non sia troppo per il fratellone"
Aveva sussurrato mentre avvolgeva le braccia intorno al collo di Gilbert per tirarlo maggiormente nel suo abbraccio.
Il più grande aveva emesso un sospiro tremante ma restituì comunque l'abbraccio.
Presto si addormentarono e, come aveva detto Vincent, Gilbert non fece alcun tipo di incubo. Riuscendo finalmente, dopo tante notti, a dormire tranquillamente. 
Continuarono ad addormentarsi così per le notti successive finché non divenne un'abitudine. Al momento erano alla terza settimana quando Gilbert si prese del tempo per esaminare il bel viso addormentato del fratellino.
Ogni mattina, Gilbert era stato il primo a svegliarsi. Lasciando il letto, usciva dalla stanza per poi tornare con qualcosa da mangiare per entrambi. 
Ma una mattina in particolare, era stato Vincent a svegliarsi per primo. Vedendo questa come un'opportunità unica, attirò il fratello più vicino, strofinando il viso tra i capelli scuri, lasciando un bacio e godendosi il profumo dello shampoo che era solito utilizzare, immergendosi nella felicità che quel gesto gli donava.