"Cosa c'è che non va?”
Gli chiese Vincent, guardandolo curiosamente.
“Non riesci a sopportare un po’ di ghiaccio?"
Gilbert gemette dal suo posto vicino alla ringhiera, fissando Vincent, le sue mani saldamente fissate all’asta come se la sua vita dipendesse da essa, come la sua dignità. Il minore quasi si piegò in due dalle risate mentre lo guardava lottare solo per mantenendosi in piedi.
Era un’uscita improvvisata, non sapevano dove andare fino a quando non passarono davanti alla pista di pattinaggio. Non sopportando più di stare dentro la villa dei Nightray, se l’erano svignata. Di certo, al ritorno, Elliot li avrebbe sgridati per non averlo portato con loro anche se sapeva bene che, se l’avessero fatto, i suoi fratelli si sarebbero arrabbiati maggiormente. Comunque, una cosa tira l'altra e si erano ritrovati sul ghiaccio. Gilbert si rese presto conto che, al contrario del fratellino, pattinare non faceva proprio per lui e temette per la propria incolumità. Avrebbe preferito portare Vincent altrove. Qualsiasi altro posto gli sarebbe andato bene, ma il fratellino aveva insistito così tanto che non era riuscito a dirli di no, soprattutto quando mise su un broncio adorabile. Con quelli riusciva sempre a convincerlo; lo sapeva bene e li usava a suo vantaggio.
Ora lo guardava muoversi agilmente su quella lastra ghiacciata come se fosse la cosa più semplice di questo mondo. Era molto veloce e sembrava sentirsi a suo agio. Quasi fece dimenticare a Gilbert di aggrapparsi alla ringhiera, mentre un rossore appariva sulle sue guance, e non a causa del freddo. Il suo fratellino era a dir poco fantastico. Era così orgoglioso di lui!
"Dai Gil, abbraccerai davvero quella ringhiera più di me?" 
Vincent era per metà imbronciato e per metà supplichevole. Gilbert continuava a fissarlo, vedendolo poi avvicinarsi a lui. Posò delicatamente una mano sulla sua per aiutarlo e rassicurarlo. Gilbert pensò che sarebbe andato tutto bene ma dovette ricredersi quando il sorriso di Vince divenne quasi malvagio mentre lo allontanava dalla ringhiera, iniziando a trascinarlo nonostante le sue proteste. Il maggiore lo osservava con gli occhi spalancati e le gambe traballanti, mentre sentiva tutto il suo orgoglio andare a farsi benedire, per non usare un’altra parola.
“V-Vince!”
“Non devi avere paura, Gil. Ti aiuto io, tranquillo”
“Ma-“
“Non ti lascerò mai cadere, fidati di me”
Lo guardò negli occhi, dolcemente, e Gilbert cedette di nuovo. Così, stringendogli le mani con più forza, si costrinse a restare in equilibrio. Non poteva permettersi di fare brutta figura proprio davanti a Vincent. Che razza di impressione avrebbe dato? Lui era il fratello maggiore e doveva dare il buon esempio! Anche se in quel momento avrebbe solo voluto tornare ad aggrapparsi alla ringhiera.
“Ti fidi di me, vero?”
"Ovvio che mi fido di te. E’ del ghiaccio che non mi fido affatto”
Rispose. Indipendentemente da ciò, ora che Vincent lo aveva tirato troppo lontano dalla sua preziosa ringhiera, Gilbert non aveva altra scelta che aggrapparsi alle braccia del fratello. Le sue gambe gli tremavano terribilmente. Vincent non poteva davvero fare a meno di sorridere mentre lo guardava così concentrato. Lo trovava davvero adorabile.
“Rilassati, stai andando alla grande”
“Non mentire a tuo fratello, Vince”
Il più piccolo si fece scappare una risata mentre lo aiutava a non scivolare.
“Continua”
Gilbert annuì, prendendo un respiro profondo, cercando di fare del suo meglio. Si rifiutava comunque di lasciar andare il braccio di Vincent, ma almeno riusciva a muoversi senza cadere. Sentiva che stessero passando ore, ancora aggrappato saldamente al suo fratellino che di certo non poteva lamentarsi. Era felice del fatto che, per una volta, era Gilbert ad aver bisogno di lui e non il contrario. Alla fine il maggiore prese abbastanza coraggio per lasciarsi andare, cercando di bilanciarsi con le braccia. È quasi inciampato più di una volta, provocando ulteriori risate da parte dell’altro. Il ghiaccio era troppo scivoloso per il suo stesso comfort ma, in qualche modo, se la stava cavando.
Forse ci stava davvero prendendo la mano. E proprio mentre Gilbert lo pensava, è scivolato. Quasi urlò cadendo all'indietro, atterrando malamente. Vincent si sbrigò a raggiungerlo, preoccupato.
“Gil! Stai bene, Gil?”
In risposta si limitò a gemere, quasi tentato di sdraiarsi e restare lì. L'unica cosa che lo fermava era il freddo del ghiaccio. Vincent ridacchiò ancora, offrendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi. Gilbert non ha esitato, lasciando che Vince lo tirasse su, tentando di tornare alla sua amata ringhiera. Aveva già perso abbastanza della sua dignità.
"Non credo che il pattinaggio faccia per me”
Piagnucolò. Vincent lo raggiunse, chinandosi per baciargli la guancia.
"Andiamo, non sei stato così male. Imparerai e io ti aiuterò”
"Mhhh...forse un altro bacio mi aiuterebbe a fare meglio la prossima volta"
Non ebbe il tempo di terminare la frase che Vincent lo abbracciò, cominciando a riempirlo di baci, facendolo ridere.
“Va bene, va bene. Riproviamoci”
Disse infine, facendolo staccare leggermente, ma aggrappandosi a lui ancora una volta.
“Non preoccuparti, sarò felice di stringerti. Molto, molto vicino"
Gilbert sorrise. Vincent non poteva davvero lamentarsi; ogni scusa andava bene se gli procurava dei tentativi mal nascosti di coccole. Sarebbe comunque rimasto più vicino alla ringhiera, così da far sentire il maggiore più a suo agio. In fondo, l’unica cosa che desiderava, era continuare a tenere la mano di Gil.
Una cosa era certa: la serata non si stava rivelando affatto noiosa.