Non era raro che Vincent non si trovasse in camera a quell’ora. Non aveva mai dormito molto dopo essersi trasferito con Gilbert nel loro nuovo appartamento. Restava sveglio perché gli piaceva l'atmosfera che aleggiava nel cielo notturno. Era tranquillo. Inoltre, al contrario di quando vivevano con il resto dei Baskerville, da lì la vista era decisamente migliore. C’era un panorama molto più ampio in cui immergersi.
Una fresca brezza gli accarezza il viso e Vincent si strinse nella coperta per combattere il freddo che lo attraversava. Si sporse in avanti, mettendo la testa tra le braccia, a loro volta appoggiate sulle ginocchia e intanto fissava l'enorme bellezza sopra di lui: il cielo stellato. Lasciando che i suoi pensieri fluissero dolcemente in quel mare tempestato di puntini, sorrise. La chiara luce della luna cadeva su di lui, aggrovigliandosi delicatamente tra i suoi capelli, catturando la sua pelle pallida, ritagliando la sua sagoma contro l'oscurità circostante.
"Non riesci a dormire di nuovo, eh?"
La voce di suo fratello lo fece riprendere dai suoi pensieri. Gilbert era in piedi accanto a lui, i capelli scompigliati e il viso tirato in un sorriso assonnato.
"Scusa, ti ho svegliato?" 
Chiese Vincent, spostando la coperta sulle spalle di Gilbert mentre si sedeva. Il maggiore sorrise e lo fece appoggiare a se, come quando erano bambini.
"Va tutto bene"
Rispose accarezzandogli amorevolmente la testa. Prese poi la mano di Vincent, leggermente sorpreso da quanto faceva freddo. 
"Da quanto tempo sei qui?"
"Un po’, suppongo"
Sussurrò lasciandosi coccolare dato che, con la mano libera, Gilbert gli stava massaggiando la schiena.
"Torna a letto, stai gelando"
Vincent fece un piccolo starnuto in risposta facendo preoccupare Gilbert e tornando a fissare il cielo con aria assente. Gil poteva vedere la vulnerabilità nei suoi occhi, una delicata fragilità che teneva isolata dal resto del mondo. Il respiro del maggiore accelerò, vedere Vincent così gli faceva solo venir voglia di stringerlo in un forte abbraccio. Spostando le mani dalla sua schiena, passò le dita sulla guancia di Vincent, delicatamente, come se potesse cadere a pezzi in qualsiasi momento.
"Cosa c'è che non va?"
"Non è niente, davvero"
Rispose Vincent lanciando un'occhiata a Gilbert, solo per essere accolto con uno sguardo di disapprovazione. 
“Sto bene, Gil”
Insistette con un sorriso stanco, muovendosi per accoccolarsi maggiormente contro il corpo di suo fratello. Gilbert ricambiò velocemente il gesto, abbracciandolo ancora e avvolgendo la coperta intorno a loro due. Vince si sporse di più verso di lui, facendo del suo meglio per soffocare uno sbadiglio.
"Non addormentarti di nuovo qui fuori. Al momento non credo di avere l'energia per riportarti in camera"
"Non lo farò"
Sorrise il più piccolo, riportando gli occhi sulle stelle. Sentì la mano di Gilbert muoversi di nuovo, stavolta lentamente tra i suoi capelli mentre premeva delicati baci sulla sua fronte. Sciogliendosi sotto quell'affetto, fece fatica a tenere gli occhi aperti, così iniziò a parlare per tenersi sveglio.
"Non trovi affascinante il cielo notturno?" 
Chiese, quasi sognante.
"Affascinante? Beh, sì, direi di sì"
"È incredibile quanto poco ne sappiamo veramente..."
Aggiunse con un altro sbadiglio.
“Anche le costellazioni...da quanto tempo le persone studiano le stelle..."
Si interruppe, apparentemente perso nei suoi pensieri.
"Troppo assonnato per divagare?"
"Forse"
Chiuse gli occhi e premette il viso contro il petto di Gilbert.
“Ma non mi addormenterò”
“Sembri così stanco, Vince. Dai, andiamo a letto”
Gli sussurrò Gil premendo un bacio sulla guancia come per persuaderlo.
“Mhhh…ancora cinque minuti”
Rispose Vincent alzando la testa per guardare suo fratello.
"Mi piace stare qui con te"
Anche sotto la luce fioca della notte, Gilbert poteva vedere il rossore sul suo viso.
"Sei così carino, Vince"
Bisbigliò, chinandosi per baciarlo. Vincent ricambiò il bacio, un bacio dolce e assonnato. Quando le loro labbra si staccarono, si tenevano ancora stretti, le fronti premute insieme e i respiri che si mescolavano. Rimasero così per un po’, godendosi il calore e la pace tra loro. Scambiavano morbide parole di affetto sotto il cielo stellato, muovendo le labbra l'uno sulla pelle dell'altro, sfiorandosi appena.
"Vedi? Ti stai addormentando! Dai, rientriamo”
Disse Gilbert. Alzandosi, spostò la coperta prendendo Vincent in braccio. Il più piccolo cercò di lamentarsi ma la sua voce era soffocata contro il collo del maggiore, godendosi quel profumo che tanto amava. Quindi chiuse gli occhi e si rilassò tra le sue braccia, lasciandosi trasportare fin dentro l’appartamento, verso la loro camera da letto.
Vincent si lasciò cadere sul materasso non appena poté, senza tante cerimonie, portando Gilbert con se. Il maggiore pensò che il suo fratellino fosse estremamente tenero quando era stanco. Lo aveva sempre pensato. Gli piaceva quando Vincent si aggrappava a lui, troppo esausto per rendersene conto. Appoggiandosi con il gomito al materasso, Gilbert si chinò sopra Vincent per accarezzargli i capelli, sopraffatto da un forte senso di affetto.
A volte, solo a volte, non riusciva a credere quanto fosse fortunato. Altro che sventura. Al contrario della gente, lui non aveva mai e poi mai creduto che il suo fratellino portasse sfortuna. E ora, vedere Vincent che gli sorrideva, dolcemente illuminato dalla luce lunare, sentiva di amarlo più di ogni altra cosa al mondo. Si preoccupò di coprirlo per bene con le coperte e avvolse le braccia attorno al suo corpo. Mentre Vincent si addormentava, strofinava il viso contro l'incavo del suo collo. Il respiro solleticava la pelle di Gilbert che sorrise.
Entrambi desiderarono che quel momento di pace non avesse mai fine.