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Autore: Fiore di Giada    06/02/2021    0 recensioni
[Geras's ending/ Mortal Kombat 11]
E' una breve storia introspettiva sul finale di Geras in Mortal Kombat 11. Si affanna a cercare di creare una linea temporale perfetta, ma non ci riesce, con le ovvie conseguenze di rabbia e tristezza. E poi decide di morire, per permettere alla Clessidra di governarsi da sé. Perché lo fa?
Cosa ha visto?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lo sconforto, come una valanga, si abbatte sulle mie spalle. Di nuovo, ho fallito.
Questo futuro si è consumato in un’orgia di sangue, guerra e dolore.
Mi sento un completo inetto, incapace di afferrare il suo sogno.
Perché? Perché non riesco a creare una linea temporale perfetta, priva di conflitti?
Eppure, mi sono impadronito della Clessidra del Tempo, con la sconfitta di Kronika.
Ho sconfitto la dea che mi aveva creato, al principio del Tempo.
I miei poteri dovrebbero essere sconfinati, grazie a questo manufatto ancestrale.
Stringo i pugni e mi lascio cadere sulla spiaggia, il cuore oppresso dalla frustrazione. Odio gli esseri umani.
Per colpa del loro vuoto egoismo, precipitano sempre negli stessi, evitabili errori.
Incoscienti, si definiscono la specie superiore e, ebbri di una presunta superiorità, distruggono il creato.
La scintilla divina dell’intelligenza è uno spreco inaccettabile per loro.
Sospiro. Gli umani, col loro comportamento, mi allontanano dal mio vero sogno e io non so cosa fare.
Cosa devo fare? Come posso risolvere questo problema?
Alzo la testa e, per alcuni istanti, fisso il cielo tenebroso dell’Isola del Tempo.
Nessuna anomalia turba quell’oscurità immota.
La malinconia si impadronisce del mio cuore. Se non sentissi un tale, opprimente vuoto piangerei.
Come vorrei perdermi in quell’oceano sospeso…
In quella tenebrosità silenziosa, non sentirei il peso delle mie morti e rinascite.
Finalmente, conoscerei la quiete che mi è stata negata dal principio del tempo.
Tante, troppe vite ho vissuto così, seguendo il capriccio di Kronika.
Così, ella ha dilaniato la mia anima di cicatrici e dolore.
Ad un tratto, un pensiero attraversa la mia mente. Ma davvero agli umani serve un guardiano?
Sospiro. Sono combattuto e perplesso.
Io, Geras, mi sono ritenuto esperto conoscitore dell’animo umano, eppure non ho valutato un aspetto fondamentale.
Gli esseri umani racchiudono nelle loro anime un microcosmo di luce e ombra.
Sì, ho veduto esempi di abiezione, ma non posso negare la presenza di fulgide eccezioni.
Sono riusciti a sorprendere me, che mi ritenevo avvezzo ad ogni eccentricità.
Pur dilaniati dalle loro passioni, i virtuosi hanno scelto il bene e hanno deciso di perseguirlo, pagando un tributo assai caro di sangue e lacrime.
Come Signore del Tempo, non posso dimenticarmi di loro.
Ad un tratto, la serenità invade il mio cuore. Sì, a loro deve essere concessa la possibilità di vivere.
In loro onore, la Clessidra sarà capace di governarsi da sé.
Voi, col vostro esempio, avete riscattato l’intera umanità da un futuro incerto e nebuloso.
Voi, umani virtuosi, pur non consapevoli, mi donerete la possibilità di riposare in pace.
E di questo non vi ringrazierò mai abbastanza.
Concentro il mio potere e una luce candida sfolgora attorno alla Clessidra. Bene, sembra reagire alla mia volontà.
Forse, riuscirò in questo mio intento.
Il mio corpo, lento, comincia a dissolversi. Presto, si mescolerà con la sabbia e la Clessidra potrà governarsi da sé.
Sorrido, beato. Non sento alcun dolore.
Anzi, provo una forte voluttà.
Presto, le mie sofferenze si disperderanno nel nulla eterno…
E io, finalmente, potrò riposare il pace.
   
 
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