«Questi sono per te.»
‘Questi’ altro non era che un pacchetto di cioccolatini infiocchettato; davvero semplice semplice! Non era la prima volta che ne riceveva, qualche sua compagna aveva l'abitudine di prepararli in casa, ma a regalargli ‘questi’ — dopotutto — non era chiunque! E per di più erano del tipo che a lui piaceva davvero!
Erano nel bel mezzo della stazione di Tokyo; non in bella vista, certo, ma c'era un certo via vai attorno a loro. Nishinoya, gli occhi sgranati, serrò forte le labbra, prendendosi i cioccolatini (e guardandoli quasi come se fosse sul punto di lanciarli via, quando in realtà non era così) sotto lo sguardo imbarazzato dell'altro ragazzo.
Aveva tirato fuori il cioccolato dalla borsa senza pensarci, giusto il tempo di salutarsi, e ora il più piccolo era lì, completamente bloccato con una mano trepidante nascosta dietro la schiena.
«...GRAZIE INFINITE» sbottò infine — per la sorpresa del più grande e lo spavento di qualche passante —, gli occhi chiusi e la voce fin troppo alta, gettando il capo in avanti in un brusco e sentito inchino. «MORISUKE!»
Prima che Yaku, in preda alla perplessità e alla sorpresa, potesse dire qualsiasi cosa al suo ragazzo, quest'ultimo si tirò su di scatto, e con altrettanta enfasi tirò fuori da dietro la schiena un mazzetto di fiori. Glielo spinse tra le braccia così improvvisamente e velocemente che Yaku dovette strizzare gli occhi per proteggerli dai candidi petali.
«Cos... Yuu!»
«PER TE!» gli parlò sopra Nishinoya, prima di schizzare letteralmente via di colpo, sparendo dietro un pilastro là vicino.
«...ma come—?» La scena non era nuova a Yaku.
Nishinoya ricomparve dopo qualche istante, una volta finito di soffocare le urla tra i palmi delle proprie mani, come se non fosse successo niente e afferrando la mano di Yaku con un sorriso.
«Allora andiamo?»
Yaku fissò Nishinoya per qualche istante con un sopracciglio inarcato, ma alla fine, con un piccolo sbuffo divertito, gli rivolse un mezzo sorriso affettuoso. Strinse la sua mano, i fiori al sicuro, scuotendo il capo. «Incredibile.»
L'espressione vispa di Nishinoya si ammorbidì un poco, ma il suo entusiasmo non era sfumato di una virgola quando fece dondolare le loro mani giunte e rispose: «Anche tu lo sei».
Alla faccia del dejà-vu.

𝟏𝟒 𝐟𝐞𝐛𝐛𝐫𝐚𝐢𝐨, 𝐨𝐠𝐠𝐢.

Erano le dieci passate, i piatti e gli utensili della colazione erano belli che lavati e lasciati ad asciugare e oramai la scusa del ‘mi sono appena svegliato’ non era più valida; secondo l'orologio interno di Yuu, Morisuke aveva carburato abbastanza, specie dopo le attività post-colazione. Era decisamente di umore migliore rispetto a com'era sempre appena sveglio, abbastanza da non guardarlo male quando si scostò il suo braccio di dosso e propose di uscire.
«Hhm, prima ho una cosa da darti» Il castano si allungò verso il cassetto del comodino, coprendo la visuale del moretto su cosa avesse da dargli. Si rigirò verso di lui e gli porse una scatola di cioccolatini con un piccolo sorriso. «Per te.»
Yuu riconobbe subito la marca; erano speziati, al peperoncino (come del resto erano sempre stati), al che s'illuminò, sentendosi come se avesse tanti scoppi e scintille dentro di sé. Entusiasta, quasi vibrando, accettò il dono — solo per travolgere Morisuke, avvolgendosi attorno alla sua figura snella con braccia e gambe, come un koala, e tirare entrambi giù.
«Yuu!»
Yuu rise alle finte proteste del più grande, finendo col contagiarlo. Gli tempestò il viso di baci, facendo letteralmente rotolare entrambi ovunque, avanti e indietro. Non finirono col cadere per terra per mera questione di pratica e karma.
«Appuntamento!» sbottò dopo un po', scoccando un ultimo bacio all'angolo della bocca di Morisuke e indicando prima sé stesso e poi il fidanzato. «Io e te, Valentino. Ora!»
Yaku, le guance accaldate, sollevò un sopracciglio. «Ma dai — Valentino?»
«Da un sacco di tempo a questa parte, trecentosessantacinque giorni l'anno» Yuu guardò il suo fidanzato come se avesse appena detto la cosa più ovvia e naturale del mondo, proprio senza mezzi termini. E dopo tutti quegli anni di cambiamenti, be', un po' ovvia lo era dopotutto. «Più i bisestili!» aggiunse con un piccolo occhiolino.
Morisuke non batté ciglio, impassibile, ma alla fine sospirò con un sorriso affettuoso a piegargli le labbra, e diede un buffetto al nasino di Yuu.
«Scemo» lo riprese appena.
«Sì, forse, ma sono il tuo scemo.»
L'espressione vispa di Yuu si ammorbidì un poco, ma il suo entusiasmo non era sfumato di una virgola quando rotolò sopra Morisuke e lo strinse un'ultima volta prima di alzarsi. Quest'ultimo pensò che sì, era decisamente suo.
«Allora andiamo?»
Yuu prese le mani di Morisuke tra le proprie per tirarlo su, i cioccolatini al sicuro su uno dei cuscini.
«In piedi, forza! Go go go!»
 

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Note random:
Non sono una fan di questa giornata, ma decisamente sono una fan di questa ship, sono soulmate material, stelline! Inoltre avevo questa cosina scritta, per cui heilà?? Il titolo viene direttamente da questa canzone, che sta praticamente in cima alla mia piccola playlist dedicata a loro. Se qualcuno è arrivato fin quaggiù, grazie di aver letto! Spero che questa OS ti sia piaciuta! :D