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Autore: klausaeba    15/02/2021    11 recensioni
Ryo ripensa al suo passato, alla sua vita prima di conoscere Kaori, fino all'incontro con Lei, l'unica donna che gli ha rubato il cuore.
Song fic basata sulla canzone 'Sbandando' di Eros Ramazzotti e scritta in collaborazione con la Regina delle fanfiction, la nostra Littlefirestar84
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Ryo aveva sempre saputo di non essere un santo, non aveva mai saputo dire di no ai piaceri della carne, aveva avuto molte donne, forse troppe. Aveva dedicato metà della sua vita a combattere, poi ad uccidere, finché quel 26 marzo non aveva conosciuto Lei, Kaori Makimura e da quel momento aveva pensato che anche se non avrebbe potuto cambiare il suo passato, avrebbe potuto essere felice con Lei, per Lei e grazie a Lei nel futuro, perché il suo percorso di vita lo aveva portato esattamente lì, dove voleva essere, insieme a Lei che era da sempre nel suo destino

_________________

Ho passato così quasi metà della mia vita, in cerca di qualcosa, qualcosa che ancora non so… l’infanzia e l’adolescenza le ho vissute nella giungla, ero poco più che un ragazzo quando sono venuto in Giappone, sono venuto qui a Tokyo perché sapevo di trovarci il Professore ma anche perché a quanto pare sono giapponese, o almeno in parte, non ne sono sicuro.

L’uomo che mi ha trovato dopo l’incidente aereo disse che avevo circa tre anni e che dicevo spesso “Ryo", probabilmente era questo il mio nome, forse è così che mi chiamavano i miei genitori.

È lui che mi ha tenuto con sé, mi ha cresciuto in mezzo ai guerriglieri, mi ha addestrato a combattere il nemico.

Purtroppo quello stesso uomo mi ha usato per i suoi scopi, non ero che un ragazzo di 17 anni o giù di lì quando mi ha somministrato una droga micidiale che ti rende quasi invincibile, non so nemmeno io come ne sono uscito indenne, sono vivo per miracolo e solo grazie alle cure del Professore.

Shin Kaibara era il nome di quell’uomo, gli ho voluto bene un tempo, ma si può dire che non è il genere di padre che tutti vorrebbero, dato che più volte ha cercato di uccidermi.

Venendo qui ho sperato di poter cambiare vita, di poter dimenticare tutto quell’orrore, tutto quel sangue, tutti quei morti intorno a me… quella parte del mio passato mi ha forgiato, mi ha reso un uomo forte, un combattente, un assassino…ma dentro di me sono anche altro, per quanto io cerchi di nasconderlo al mondo e a me stesso, sono semplicemente un uomo e forse, forse ho sperato di poter trovare qui le mie radici, o almeno qualcosa da cui ripartire seppur da solo.

Quell’uomo che io chiamavo padre mi ripeteva continuamente di fare affidamento solo su me stesso e che non bisogna fidarsi di nessuno perché anche chi crediamo esserci amico, chi ci sta vicino, è pronto a tradirci e lui me l’ha ampiamente dimostrato quando mi ha iniettato quella droga maledetta… al solo pensarci stringo i pugni fino a far diventare bianche le nocche.

Ho alzato muri e barriere per proteggermi dagli altri e anche da me stesso, quello che è successo nella giungla mi ha reso impenetrabile…eppure c’è questo vuoto costante dentro di me, un vuoto che da sempre cerco di colmare ma non so come, ho sempre pensato che il sesso fosse abbastanza, mi piacciono le donne, mi sono sempre piaciute e ne ho avute molte, ma non ho mai voluto legarmi a nessuna di loro, sono state sempre solo avventure di una notte o poco più, ma non è servito a niente se non a soddisfare i miei bisogni fisici e ora che sono un uomo mi rendo conto che mi manca qualcosa.

IN CERCA DI UN AMORE, DI QUALCOSA CHE

POTESSE DARMI UN PO’ DI PIÙ

TI VA DI STAR CON ME, È TARDI SON LE TRE, A ME PERÒ SEMBRA UN NO

GIRANDO PER LE STRADE SEMPRE IN CERCA DI AVVENTURE

QUALCUNA SPORCA, ALTRE INVECE PER FORTUNA PURE

CERCANDO UN PO’ DI LUCE COME UNA FARFALLA CHE

SBATTE CONTRO I MURI PROPRIO COME ME

Che sia l'amore questo qualcosa? Che poi io l’amore non so neanche cosa sia, non so cosa significa amare né essere amati. Giro per le strade di Tokyo, soprattutto di notte, mi piace respirare l’aria fresca che accompagna le notti di una città come la mia, amo la mia città, amo il mio quartiere, Shinjuku è casa mia.

Tento di conquistare ogni bella donna che incontro, conquiste facili, ma il più delle volte mi ritrovo l’impronta di uno schiaffo o di una borsetta sul viso, ma non mi arrendo, questo continua ad essere il mio passatempo preferito e ammetto che se mi ci metto di impegno e non faccio il cretino, è capitato che qualche mia cliente cedesse alle mie lusinghe o che si innamorasse di me e io le ho lasciate fare, oppure nelle notti solitarie è capitato che mi ritrovassi tra le braccia di ragazze che ho incontrato nei locali notturni del Kabukicho, ma la mattina, all’alba di un nuovo giorno questo vuoto è sempre lì presente e mi rendo conto che il sesso fine a se stesso appaga solo il mio corpo ma non la mia anima, quindi continuo a cercare e a cercare come una falena che cerca la luce e non si ferma finché non la trova, questo qualcosa o forse…potrebbe essere qualcuno?

UN PO’ DI QUI, UN PO’ DI LÀ SBANDANDO

GUARDANDO IL VENTO QUANDO ARRIVA E SEGUENDO DOVE VA

UN GIORNO QUI, UN GIORNO LÀ VIVENDO LA MIA VITA

LA VITA DI UN RAGAZZO CHE CERCA SOLAMENTE DI CAPIRE

LA VITA DI UN RAGAZZO STANCO DI SBAGLIARE

Ho sempre vissuto alla giornata, prima di arrivare qui a Tokyo soprattutto non avevo un posto fisso dove stare, vivevo la mia vita prendendo quello che mi capitava, ero uno spirito libero e in fondo un po’ lo sono ancora, non sono un uomo comune che può fare un lavoro comune, ma di errori sì, posso dire di averne fatti tanti e sono stanco di sbagliare e pagarne le conseguenze, vorrei un po’di serenità, stabilità.

QUALCHE ORA DI TRISTEZZA E TANTE DI FELICITÀ

COL NASO IN ARIA IN CERCA DI UN PROFUMO CHE VIA NON VA

VORREI SAPER CHE COSA FAI STASERA

L’INVERNO È GIA PASSATO, È ARRIVATA PRIMAVERA

E sono in cerca di un Profumo, quel Profumo che lascia il segno, che ti marca la pelle e non va più via, un Profumo che sa di casa, di vita, un Profumo che sa d’amore, sei forse tu quel Profumo Kaori?

UN PO’ DI QUI, UN PO’DI LÀ SBAGLIANDO

TU MI SEMBRI UNA RAGAZZA DIFFERENTE E UN PO’ DIVERSA

FINALMENTE NOI SIAMO RICCHI SAI, IL MONDO CI APPARTIENE

RESTA SEMPRE ACCANTO A ME PERCHÉ HO SCELTO TE AMORE MIO

PERCHÉ IO HO SCELTO TE, AMORE MIO

Sei arrivata nella mia vita inaspettatamente e sei stata una sorpresa che mi ha letteralmente sconvolto l'esistenza, tu non sei affatto come tutte le donne che ho incontrato o frequentato, tu sei diversa, meravigliosamente diversa e da quando ci sei tu io mi sento completo, quel vuoto perenne che avevo dentro è sparito, anche se il nostro conto in banca piange quasi sempre a causa mia, noi siamo ricchi Kaori, ricchi d’amore, il tuo amore mi ha salvato, mi ha fatto rinascere, mi ha reso migliore.

Ti prego Kaori resta sempre con me, resta sempre accanto a me, non riuscirei più a stare solo senza di te, non riesco a immaginare di vivere come prima di conoscerti, stammi accanto Kaori, nonostante la vita che facciamo, perché io ho scelto te, tra tutte il mio cuore ha scelto te amore mio, Ti Amo Kaori.

PERCHÉ SONO UN UOMO VERO ANCH’IO

QUESTA VITA HA IL SAPORE E IL PROFUMO DELL’AMORE

QUELLO CHE SENTIAMO NOI, CHE NON ABBIAM PROVATO MAI

VERO AMORE, QUEL GRAN BENE STO PROVANDO E TU MI DAI

STAI TRANQUILLA, NON CI LASCEREMO MAI

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E adesso, tutta quella vita, così lunga, eppure così breve, tutte quelle avventure, tutti quei visi senza nome, quei corpi subito dimenticati lo avevano portato lì, in quel preciso istante, seduto sul suo letto che guardava Kaori piegargli le camicie sbuffando.

“Cos’è, improvvisamente hai scoperto che piegare le camicie è di tuo interesse?” Alzando un angolo delle labbra, gli occhi sorridenti, Kaori gli lanciò addosso una camicia verde acqua, colpendolo in pieno viso. “Allora renditi utile e fai qualcosa pure tu!”

Ryo, con un sorriso un po’ sciocco, ma tanto innamorato, di pace sul viso, annusò il capo, riempiendosi i polmoni con il profumo dell’ammorbidente – vaniglia. Profumava come Kaori, come casa, come pace; era un profumo di cui mai e poi mai si sarebbe potuto saziare, era il profumo che aleggiava in casa – le candele del salotto, le lenzuola in cui lei dormiva – e a cui lui agognava ogni giorno di tornare. Per tanti anni era stato così, ma aveva vissuto quell’oblio dei sensi nascostamente, beandosi di annusare i capelli di Kaori quando lei dormiva, standole vicino con le scuse più disparate. Ma ora non più: adesso era finalmente giunto al punto giusto, dove si sarebbe già dovuto trovare già da molto tempo; aveva allungato, deviato, sbagliato strada, aveva tergiversato, in più di un’occasione aveva lottato contro se stesso e gli eventi, per andare dalla parte opposta rispetto a quella che il cuore gli indicava.

Ma alla fine, aveva finalmente trovato la retta via.

Gettando la camicia per terra, allungando un braccio, afferrò una sorpresa Kaori per il polso, facendola poggiare sulle sue ginocchia. E mentre lei lo guardava a bocca aperta, le guance arrossate ed il cuore a mille, Ryo, in pace come non era stato da tanto, troppo tempo- o forse come mai prima di allora – le lasciò un veloce bacio a fior di labbra, senza indugiare; si coricò nel letto, portando la sua amata con sé, stringendola contro il suo petto affinché potesse essere cullata dal battito del suo cuore.

Sì, la strada era stata lunga, tortuosa, ma ne era valsa la pena, perché alla fine era arrivato a casa.

   
 
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