A volte Gilbert si chiede da dove Vincent ottenesse tutta la sua dannata energia. Nel tempo impiegato da lui per uscire dalla stanza, attraversare il corridoio e scendere le scale, Vincent si è vestito, ha fatto colazione e ha già seguito alcuni ordini dati da Leo. 
Forse è una leggera esagerazione, ma il suo fratellino è sempre molto più avanti di lui. Lo è sempre stato e continua ad esserlo.
"Buongiorno, Nii-san!" 
Lo saluta con un sorriso smagliante e Gilbert risponde con uno sbadiglio che lo fa ridacchiare. Anche il maggiore sorride alla fine, accendendosi una sigaretta mentre si appoggia al tavolo del salone, lasciando che l'altro lo abbracci come ogni mattina, per poi vederlo raggiungere Leo.
"Vincent, è ora di riprendere le lezioni di pianoforte”
Dice il nuovo Glen entrando nella stanza con alcuni spartiti tra le braccia. Gilbert, sorpreso da tale rivelazione, sposta gli occhi su suo fratello.
“Stai imparando a suonare?”
“Sì! Al nostro padroncino non piace suonare da solo, quindi gli faccio compagnia”
Risponde Vincent, allegramente, facendo avvampare Leo che gli urla contro, con imbarazzo.
“N-non è per quello! S-solo…aahhh zitto e andiamo!!!”
Detto ciò lo afferra per un braccio, trascinandolo velocemente via, sotto lo sguardo ancora perplesso di Gilbert che li segue, curioso di sentire il suo fratellino suonare. Ricorda che Elliot aveva provato a insegnare qualcosa a entrambi, fallendo. Gilbert era completamente negato; Vincent, invece, se l’era cavata piuttosto bene.
Come sempre, era più avanti di lui. Questo lo rendeva orgoglioso e gli permetteva di dare il massimo per non sfigurare col suo geniale fratello minore.
Segue Leo e Vincent, fermandosi sulla soglia della porta e guardandoli sedersi l’uno accanto all’altro. L'ultima volta non era andata così bene la lezione: ogni volta che Vincent faceva un errore, Leo lo picchiava scherzosamente. Gilbert capì a cosa erano dovuti tutti quei lividi che gli aveva trovato per il corpo l’ultima volta che lo aveva visto nudo.
"Vincent concentrati!”
“Agli ordini padrone”
Risponde il ragazzo con tono gentile. Leo gonfia le guance per la presa in giro mentre si avvicina più a lui, mostrandogli quale canzone avrebbero imparato quella mattina.
Non era ormai un segreto che il nuovo Glen si fosse preso una cotta per Vincent e Gilbert lo sapeva bene. Tutti lo sapevano. Eppure, per qualche ragione, si sente infastidito dalla cosa.
Che fosse geloso delle attenzioni che il suo fratellino stava rivolgendo a Leo invece che a lui? Sì, molto probabile.
Non ci pensare!
Si ripete Gilbert lanciando un’ultima occhiata ai due prima di allontanarsi per svolgere le sue mansioni.
Sul più tardi, quando si rincontrano, sono da soli.
“Allora? Come è andata? Leo ti ha picchiato?”
Vincent rise.
“Giusto un po’. Fortuna non ha mirato al mio bellissimo faccino”
Scherza facendo sorridere Gilbert che gli si avvicina, posando una mano sulla testa di Vincent e scompigliandogli i capelli. Il più piccolo si lascia coccolare felicemente e chiede:
“Ora hai qualcosa da fare, Nii-san?”
“No. Ho finito per oggi. Tu? Leo ti lascia libero?”
Vincent annuisce.
“Non so cosa fare adesso. A stare con le mani in mano mi annoio. Per te è lo stesso no? Cerchiamo qualcosa da fare insieme”
Aggiunge allegramente.
"Sono sicuro che ti verrà in mente qualcosa"
Sospira Gilbert che non disdegna all’idea di passare un po’ di tempo in compagnia del fratellino. Ultimamente le cose tra loro stanno andando così bene che non gli sembra vero. Vede Vincent molto più contento e rilassato, e ne è felice dopo tutto quello che sono stati costretti a passare. Sente Vincent che ridacchia, sporgendosi verso di lui per fissare i suoi occhi dorati con una giocosità che Gilbert conosce fin troppo bene.
Allungando le braccia verso di lui, gli cinge il collo.
“Beh, per il momento non mi viene in mente nulla, quindi mi limiterò ad infastidire il mio Nii-san”
Sussurra, sporgendosi verso il l’orecchio di Gilbert. Le labbra di Vincent sfiorano a malapena la sua pelle calda e Gilbert non dice una parola, né muove un muscolo, ma un brivido gli corre lungo la spina dorsale.
"Vince, non contro il piano di Leo o ci ucciderà entrambi”
Ribatte e Vincent gli fa la linguaccia, allontanandosi dal suo prezioso fratello che continua ad osservarlo.
“Non preoccuparti. Nessuno ucciderà nessuno”
Risponde con tono stuzzicante. Gilbert riconosce quello sguardo negli occhi di Vincent. Mentre il ricordo di una notte bollente gli passa per la mente, guarda Vincent fare uno sbadiglio finto. 
"Sai, penso che andrò di sopra e mi sdraierò"
Dice, i suoi occhi fissi su Gilbert.
"Ma ti sei appena svegliato”
Lo prende in giro il maggiore, intuendo le sue reali intenzioni; infatti, Vincent risponde:
"Non ho mai detto che sarei andato a dormire, Gil, non nella mia camera, non con tutti i vestiti addosso”
Ammicca e Gilbert emette un lungo gemito mentre il suo viso diventa rosso.
Spegnendo la sigaretta, cammina dietro Vincent e non gli importa se tutto il mondo sa cosa stanno andando a fare di sopra. Se riesce a far sorridere, ridere o gemere Vincent...accidenti, lo farà!
“Ti amo”
Sussurra in modo affettuoso e con un sorriso sulle labbra. La sua voce non arriva alle orecchie di Vincent, non del tutto.
“Cosa hai detto, Nii-san?”
Chiede voltandosi a guardarlo curioso, stringendo i palmi dietro la schiena come è solito fare, mentre si china verso Gilbert.
"Niente, non è importante"
Sussurra il ragazzo entrando in camera con lui. Ci sono cose che gli sussurrerà solo quando i loro corpi saranno vicini, le labbra appena aperte e respiri caldi che si mescolano nell'aria.