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Autore: Maricuz_M    26/02/2021    4 recensioni
[Bakudeku]
“Sto benissimo!”
“E allora perché ti stai appoggiando così tanto a me?”
Intendiamoci, se questa cosa fosse successa qualche mese prima Katsuki l’avrebbe semplicemente spinto via e sarebbe tornato a mangiare la sua pizza, ma il loro rapporto è cambiato a sufficienza da permettere a Katsuki di non macchiarsi di un omicidio. E di tornare a mangiare la sua pizza.

Oppure:
Le volte in cui Bakugou è diventato rosso a causa di Midoriya.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La quinta non importa
 



Katsuki si è sempre considerato un ragazzo intelligente ed estremamente forte, eppure si trova qui, così, ed è frustrante. Più ci pensa, più si sente un debole.
Si è sempre considerato anche piuttosto razionale, urla e scurrilità a parte, ma sembra che tutte le sue emozioni abbiano scelto questo momento per essere inarrestabili, facendogli fallire ogni suo tentativo di controllo.
Ovviamente davanti c’è Izuku. Solo con lui un combattimento potrebbe portare a una chiacchierata a cuore aperto. Bastardo.
Gli occhi gli si riempiono di lacrime, le guance si colorano.
È così che il volto di Katsuki Bakugou, per la prima volta, diventa completamente rosso a causa di Izuku Midoriya.
 
___

È passato un anno dallo scontro-incontro al Ground Beta. Il loro rapporto è cambiato profondamente, sebbene Katsuki rabbrividisca ancora quando qualcuno lo definisce amicizia.
Al di fuori della scuola e degli allenamenti non parlano granché, tantomeno si frequentano, ma non si può negare che quella notte aveva buttato già uno dei muri eretti tra loro.
In qualche modo i segreti uniscono le persone, e a lui sotto sotto non dispiace condividere qualcosa con Izuku. Allenarsi con lui è utile, e la sua capacità di osservare è notevole. Katsuki ha sempre pensato che non avrebbe mai avuto bisogno di aiuto, ma Izuku nota cose che nessun’altro sarebbe in grado di notare.
Questo non lo dirà mai a voce, né alta e né bassa, così come non ammetterà mai che fare sparring con il nerd è stimolante come poche cose.
Oggi è riuscito a guadagnarselo come compagno durante le esercitazioni, ed è evidente che entrambi abbiano bisogno di scaricare un po’ di stress. Se ne danno di santa ragione, non curanti delle rocce che li circondano. Dalla prima volta che erano stati lì -quando dovevano lavorare sulle tecniche speciali- sono migliorati entrambi. Lui può usare il One for All al trentaquattro percento senza rischiare la morte, mentre Katsuki ha incrementato la sua velocità, la fluidità dei suoi movimenti in aria e la resistenza al contraccolpo delle esplosioni.
Nonostante questo, dopo qualche decina di minuti si ritrova supino con testa e spalle nel vuoto, entrambe le mani dietro la schiena e, ciliegina sulla torta, una mano a stringergli il collo.
È completamente immobilizzato. Se usasse il suo quirk si colpirebbe da solo e no, si erano promessi di esser masochisti solo in casi estremi.
“Ti dà fastidio stare a testa in giù, Kacchan?”
Katsuki Bakugou schiocca la lingua con sguardo di sfida ma, per colpa del sangue che raggiunge la sua testa, diventa rosso a causa di Izuku Midoriya per la seconda volta.
 
___

La serata non è cominciata nel migliore dei modi. Sonic ha perso la testa quando Pikachu ha tirato fuori dall’armadio tre bottiglie di alcolici e ha fatto la sua entrata trionfale con tanto di base musicale.
Tutti hanno cercato di calmarlo, riuscendoci solo con la promessa che nessuno si sarebbe realmente ubriacato.
“Neanche Kirishima?” ha chiesto con scetticismo.
“Lui meno degli altri!” ha mentito Pikachu. Come se avrebbe mai lasciato il festeggiato senza alcol.
“Hey!”
Ci sono voluti una ventina di minuti, ma alla fine si è fatto fregare. Da quel punto in poi Katsuki ha cercato di evitare il più possibile di socializzare senza andarsene, in modo da accontentare se stesso e chiunque lo volesse lì: il miglior compromesso possibile.
I festeggiamenti proseguono per un paio d’ore tra pizze, bevute e musica. Niente di speciale, ma sembrano tutti divertirsi. Più il tempo passa, più gli occhi dei suoi compagni di classe diventano lucidi e i movimenti meno controllati.
Si avvicina al tavolo per concedersi un altro pezzo di pizza mentre tutti sono presi dalle danze. Nessuno sembra stare male, ma è quasi divertente vederli in questo modo, ciondolanti e idioti, anche perché fa accrescere la sua autostima.
Kacchaaaaan” Katsuki sente l’istinto di fuggire appena lo riconosce, ma un braccio intorno alle sue spalle lo ferma. Lo scuote per farlo staccare, ma non serve a niente.
“Kacchan, cosa fai tutto solo?”
“Staccati immediatamente.”
“Non vieni a ballare?”
“Ti ho detto di staccarti!”
“E dai, vieni a divertirti!”
“Ma quanto cazzo hai bevuto?”
“Poco!”
Katsuki lo squadra con un sopracciglio alzato. Izuku ricambia il suo sguardo con un sorriso a trentadue denti decisamente troppo rilassato. Se non fosse per la vicinanza fra i loro volti, non riuscirebbe a distinguere le lentiggini dal rossore sulla sua faccia idiota.
“Quantifica.”
“Due shot!”
“Due shot, Deku?” ripete incredulo.
“Minimo tre!” grida da qualche metro più in là Occhi-a-procione. Izuku sbuffa, ma non smette di sorridere.
“Non reggi un cazzo, quindi.” Commenta Katsuki. Si deve mordere il labbro inferiore per non dargli la soddisfazione di vederlo divertito.
“Sto benissimo!”
“E allora perché ti stai appoggiando così tanto a me?”
Intendiamoci, se questa cosa fosse successa qualche mese prima Katsuki l’avrebbe semplicemente spinto via e sarebbe tornato a mangiare la sua pizza, ma il loro rapporto è cambiato a sufficienza da permettere a Katsuki di non macchiarsi di un omicidio. E di tornare a mangiare la sua pizza.
A questa domanda Izuku distoglie lo sguardo e ridacchia incerto. Lo sapevo, pensa Katsuki, non ce la fa più nemmeno a stare in piedi. In fondo ha anche ballato fino a cinque minuti fa, l’ha visto saltare e muoversi a ritmo di musica con Occhi-a-procione e Faccia Tonda.
“Volevo chiederti perché non bevi.”
“E non ti puoi staccare per farlo?”
“Kacchan, non si parla con la bocca piena.”
“Non si invade lo spazio personale altrui.” Così dicendo, Katsuki riprova a scrollarselo di dosso, ma l’altro lo stringe e si avvicina di più. Ok? Ma che cazzo..?
“E io me ne sbatto.”
La fronte di Katsuki fa quasi male da quanto sta lavorando. Prima le sopracciglia aggrottate, poi una su e una giù, ora entrambe su; sembra che ballino al posto suo.
Katsuki alza il mento e prende un altro boccone, mastica appena e ribatte con la bocca piena “Io pure.”
Izuku lo fissa intensamente. La sua attenzione passa dagli occhi alla bocca di Katsuki come se facendolo potesse risolvere un indovinello. Katsuki trova strana questa concentrazione, ma per qualche motivo sceglie di non interromperla. Mastica e aspetta, curioso e divertito. Un tempo mi divertivo con cose migliori, chi sto diventando?
È così che, all’improvviso, Katsuki Bakugou diventa rosso per la terza volta per colpa di Izuku Midoriya.
“FOTTUTO NERD, TI AMMAZZO!” urla e comincia a rincorrere Izuku tra i loro compagni di classe, cercando di levarsi la salsa di pomodoro e la fetta di salamino dalla faccia.
 
___

Regola numero uno per la sopravvivenza nella classe 3-A: mai lasciare che Occhi-a-procione si annoi al di fuori delle lezioni. Specialmente in pullman, durante un viaggio di minimo un paio di ore. Soprattutto quando Katsuki è troppo vicino per sfuggire ai suoi stupidi giochi. L’unica cosa più fastidiosa di loro è l’auto-proclamata “bakusquad” quando insiste nel farlo partecipare.
“Ok quindi, Baku-bro! Obbligo o verità?”
Tipo venti minuti prima di questo momento.
Katsuki sospira continuando a guardare fuori dal finestrino “Verità.”
“Quanto mi trovi virile da uno a dieci?”
Intorno a loro si alzano cori di disappunto e qualche obiezione diretta a Capelli di merda. Persino Izuku e Icy Hot sono indignati. In tutta onestà, lo è anche Katsuki, ma in questo caso gli fa piacere avere amici cretini.
“Otto, nove, non lo so, non mi importa.”
“Oh, bro! Grazie!”
“Pessimo, Kirishima.” Borbotta Occhi-a-procione, prima di rivolgersi a Katsuki “Sta a te!”
“Obbligo o verità, Occhi-a-procione?”
“Obbligo!”
“Stai zitta per dieci minuti.”
Occhi-a-procione apre la bocca per protestare, ma non emette suono. Che meraviglia. Tra le risate del gruppo inizia a fare gesti confusi e a indicare intorno a sé. Katsuki annuisce.
“Sì, puoi continuare a giocare, ma devi parlare il meno possibile. Pikachu, metti il cronometro.”
“Ricevuto!”
Occhi-a-procione sospira e indecisa scruta tutti i partecipanti. In questi casi lei è sempre la più temibile, infatti gli unici a essere tranquilli sono Katsuki e Capelli di merda, giusto perché hanno giocato gli ultimi due turni. Tutti ricordano con orrore le urla di quella volta in cui Pikachu era stato obbligato a subire il quirk di Nastro Adesivo direttamente sulla pelle.
Katsuki è sicuro di vedere Izuku sbiancare quando la criminale punta l’indice verso di lui.
“S-sì?” incalza lui, prima di ricordarsi del divieto “Giusto, ehm, verità?”
Il ghigno sulle labbra di Occhi-a-procione fa rabbrividire i presenti “Chi pensi siano le persone più attraenti in classe?”
Stavolta si alza un coro entusiasta capitanato da Pikachu e Nastro Adesivo. Sembra che il loro scopo sia imbarazzare ancora di più Izuku, che già ha incassato la testa tra le spalle e si è coperto il viso con le braccia. Katsuki è quasi fiero di loro.
“Sei stato sfortunato, Midoriya.” Gli sorride Capelli di merda.
Occhi-a-procione alza un sopracciglio che Nastro Adesivo prende la responsabilità di tradurre “Credo sia stato graziato, invece.”
“Non capisco.”
“Non ti preoccupare, Todoroki.”
“Perché ancora non stai rispondendo?!” urla Pikachu, scuotendo il sedile su cui è seduto Capelli di Merda.
“Mmh…” Izuku si morde il labbro inferiore; è visibilmente in difficoltà e Katsuki è già soddisfatto così “Beh, ci sono tante persone attraenti in classe…”
“Vogliamo i nomi!”
Izuku fa una smorfia di sofferenza pura, si guarda intorno poi abbassa lo sguardo sulle proprie mani, strette a pugno sulle ginocchia “Uh… Beh Todoroki è un bel ragazzo, ma anche Uraraka, Kacchan, Yaoyorozu, K-“
KACCHAN?!” Un urlo collettivo lo interrompe e Katsuki non ha mai voluto ucciderli uno per uno come in quel momento.
“U-uhm…”
Le domande di tutti i presenti si sovrappongono, solo Occhi-a-procione non parla –haha-, ma si vede che sta perdendo la testa, annuendo freneticamente e indicando le persone che pronunciano dubbi che condivide.
“Ma in faccia ha sempre un grugno!”
“Ma è un gremlin!”
“Ma-”
“HAH??? VI PIACEREBBE AVERE LA MIA FACCIA.”
Katsuki, con quel briciolo di calma che gli è rimasta, si chiede quando i suoi interventi abbiano smesso di spaventare gli altri. Adesso hanno tutti rivolto la propria attenzione e le proprie proteste verso di lui, ignorando Izuku.
“E dover avere a che fare con le rughe a 20 anni? No, grazie.”
“Poi con quei capelli avrei una crisi di nervi tutte le mattine.”
Per fortuna Izuku ricomincia a parlare un attimo prima che Katsuki attivi il suo quirk. Il rossore non è ancora svanito, è sempre più rannicchiato su se stesso e fissa il sedile di fronte a lui, ma sembra entrato in modalità nerd “Kacchan è attraente, è vero che spesso fa espressioni che… distraggono, ma rimane oggettivamente bello. Ha un bel viso, un bel naso, un bel sorriso, anche se è sempre un sorriso beffardo. Ci sono momenti in cui è più evidente, tipo quando sta facendo qualcosa ed è da solo, oppure mentre studia. Poi ha un bel fisico. Per via del suo quirk ha sviluppato una muscolatura che-”
“Wow, Mido-bro. Super virile fare una dichiarazione del genere davanti a tutti!”
Non sente più niente. Non sente più le risate degli altri o le difese gracchiate di Izuku. Uno strano e nuovo imbarazzo è l’unica cosa su cui Katsuki Bakugou riesce a concentrarsi mentre le parole dell’altro gli rimbombano nella testa e diventa rosso per la quarta volta per colpa di Izuku Midoriya.
 
___

Katsuki osserva Izuku mentre tira fuori dalle buste il cibo d’asporto che hanno comprato di ritorno dalla ronda. I suoi movimenti sono nervosi e spesso inutili, mentre apre e richiude sportelli della cucina senza prendere niente. Katsuki si chiede se sia colpa sua, ma non è che sia stata una sua idea quella di autoinvitarsi nell’appartamento dell’altro per cenare insieme. Inoltre sono passati tre anni dal diploma, ancor di più da quando Izuku ha smesso di lasciarsi intimidire dalla sua presenza.
Izuku appoggia i bicchieri e un paio di bottiglie di birra appena stappate sulla tavola prima di sedersi e schiarirsi la voce. Katsuki gli passa dei contenitori in silenzio, continuando a scrutarlo.
“Grazie.”
Non risponde nemmeno, prende le bacchette e comincia a mangiare mentre Izuku fa lo stesso. Lo vede quando fa un respiro profondo col naso e alza lo sguardo verso di lui.
“Cosa pensi delle relazioni romantiche tra eroi?”
Per poco Katsuki non si strozza con i noodles. Dopo qualche colpo di tosse e un paio di sorsi di birra, risponde “Che cazzo di domanda è?”
“Solo una mia curiosità. Con gli altri parlo di più o meno tutto, so cosa ne pensano in merito a vari argomenti e beh, riguardo a questo in alcuni casi è anche ovvio. Nel senso, se Kirishima non le vedesse di buon occhio sarebbe strano visto che sta insieme a Mina da-“
“Rimpiango di aver chiesto chiarimenti.”
“Scusa.”
“Stai zitto.”
Katsuki riprende a mangiare. Lancia un’occhiata a Izuku, poi comincia a fissare il proprio piatto. L’idiota sta in silenzio e spilluzzica la sua porzione, probabilmente aspettando una sua risposta. Sembra teso ma comunque meno nervoso di prima. Era questa domanda a farlo comportare in modo strano? Idiota.
Katsuki pensa bene a cosa dire e come dirla nel modo più disinteressato possibile. C’è un motivo se questa curiosità esiste. Evitare questo tipo di conversazioni con Izuku è una fase cruciale nella missione Ignora Sentimenti e il nerd sta rovinando tutto, come al solito.
“Se non interferiscono con il lavoro, sono ok.”
“Sono ok?”
“Sì. Non mi importa se quando un eroe non lavora sta leggendo un libro o sta scopando.”
Izuku spalanca gli occhi imbarazzato dalle sue parole schiette, ma annuisce “Ha senso…”
“Certo che ha senso. Perché, tu che ne pensi?” Katsuki si pente subito di aver rigirato la domanda, ma forse è una cosa che potrebbe giocare a suo favore per dimostrare neutralità. Oppure per dimostrare che mi interessa sapere cosa ne pensa Deku. No, stai zitto, Katsuki.
“Oh, io sono d’accordo con te. Certo, ci potrebbero essere problemi di privacy con i media o per i villain potrebbe sembrare un punto debole…”
Katsuki schiocca la lingua “Se sei un eroe degno di questo nome non ti lasci intimidire da quegli scarti umani.”
“E tu sei il migliore, giusto Kacchan?” Izuku gli sorride timidamente, come se gli avesse appena confessato un segreto. Katsuki ricambia trionfante.
“Lo sono.”
“Quindi se ipoteticamente noi due ci piacessimo non ci sarebbe alcun motivo per non stare insieme.”
Katsuki sbatte le palpebre un paio di volte, la mano con il bicchiere a mezz’aria. La faccia di Izuku è sempre stata facile da leggere e lo è anche adesso, ma ha parlato con una tale velocità che non è sicuro di aver capito bene.
“Huh?”
“Ho detto…” Izuku posa le bacchette e lo guarda dritto negli occhi “Che se ipoteticamente noi due ci piacessimo non ci sarebbe alcun motivo per non stare insieme.”
Cazzo, avevo capito bene.
Katsuki appoggia il bicchiere mantenendo il contatto visivo, senza parole. Che cazzo significa “ipoteticamente”? È così o non è così? Che cazzo dice? Cosa dovrei rispondere? Sì? No? Deku di merda.
“HAH? CHE CAZZO SIGNIFICA?” è quello che alla fine esce dalla sua bocca.
“È un’ipotesi, Kacchan!”
“Le persone non ipotizzano cose del genere a caso, Deku!” urla ancora Katsuki.
“Non l’ho fatto a caso!”
“Cioè?!”
“Era a caso solo per metà!”
“Parla chiaro e basta!”
Izuku si alza di scatto, la sedia che striscia sul pavimento fa un rumore acuto. Con la sua caratteristica espressione decisa sul volto aggira il tavolo e si ferma di fianco a Katsuki, che continua a ricambiare lo sguardo dal basso. Come cambiano le cose.
“Che stai facendo?”
“Non ne sono sicuro.”
I due si fissano in silenzio, immobili. Katsuki ne approfitta per apprezzare come la luce della lampada illumina i capelli verdi dell’altro, rendendolo quasi una figura eterea insieme a quella tenera stupida faccia di merda.
Non è una distrazione sufficiente, però. Dentro di sé Katsuki ha tutto fuorché la calma che cerca di mantenere all’esterno. Non riesce a capire cosa stia succedendo e Katsuki odia non capire.
“Deku.”
“Dimmi, Kacchan.”
“Mi stai sfidando.”
“Cos- no!” Izuku apre le mani di fronte a sé a mo’ di difesa quando anche Katsuki si alza in piedi.
“Cerchi di confondermi, sfidi la mia cazzo di intelligenza.”
“Kacchan, no!” le braccia di Izuku cadono sui suoi fianchi prima di tornare su. Si passa esasperato le mani sul viso, poi di colpo afferra le spalle di Katsuki. Per la cronaca, Katsuki non ammetterà mai di aver sussultato per il movimento improvviso dell’altro.
“Ok, allora parlerò chiaro, senza tanti giri di paro-”
“La tua vita è un giro di parole.”
“Perché onestamente, Kacchan” continua Izuku, ignorando l’interruzione “parlare dei miei sentimenti mi mette abbastanza in difficoltà senza che ti ci metti anche tu.”
“Io?! Il problema sei tu!”
“Perché dovrei essere io il problema? E comunque stavo arrivando al punto!”
“Sono passati tre mesi da quando ti ho chiesto di parlar chiaro!”
La prima cosa che sente Katsuki è uno strattone che lo porta a fare un passo in avanti per non perdere l’equilibrio, la seconda delle labbra –ovviamente screpolate, stupido nerd- sulle sue.
Sarà una deformazione professionale, ma non può fare a meno di analizzare la situazione prima di agire. La mani di Izuku non stringono più la maglietta ma sono salite, posandosi leggere sulla sua nuca. I suoi pollici sfiorano i capelli dietro le orecchie di Katsuki e i brividi che attraversano la sua schiena sono dovuti al contrasto tra il freddo delle mani e il caldo delle labbra del nerd, nient’altro.
Tutto in quel momento è schifosamente delicato. Qualsiasi contatto tra loro lo è, come se Izuku gli stesse comunicando senza parole che, se volesse, potrebbe tirarsi indietro senza il minimo sforzo.
Katsuki Bakugou circonda il busto di Izuku Midoriya con le sue braccia, e non importa se questa è la quinta volta in cui diventa rosso a causa sua.
Lui non si tira mai indietro.


 

Ed eccomi tornata dopo un elegantissimo anno e mezzo.
Vi ringrazio per aver letto e vi ringrazierò ancor di più se avrete tempo e voglia di scrivermi una recensione!
Vi lascio il link ad un'altra mia one-shot bakudeku (Una giornata assurda) e al mio account Twitter!

Alla prossima,
Maricuz

 
   
 
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