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Autore: God_Eden_Imperial    28/02/2021    0 recensioni
Dal testo:
"Suo fratello e il suo migliore amico Oz erano gli unici autorizzati a vedere il vero lui"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gilbert Nightray, Vincent Nightray
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era un caldo pomeriggio primaverile e Gilbert e Vincent avevano deciso di fare una passeggiata insieme. Stavano camminando fianco a fianco in città, godendosi il cielo limpido e l’aria fresca che accarezzava loro il viso.
“Fratellone, daaaiii, ti preeegooo"
Ha supplicato il più piccolo mentre si aggrappava al braccio di Gilbert che gli lanciò un’occhiata severa, o almeno ci stava provando, ma il faccino tenero di Vincent lo fece addolcire, come sempre.
In ogni caso borbottò un "no". La sua mano libera era in tasca, l’altra ancora tra le grinfie del fratellino che non sembrava intenzionato a voler demordere tanto presto. Gilbert si rifiutava di tenere la mano di Vincent in pubblico, e questo era il motivo per cui il più piccolo non smetteva di insistere. Gilbert odiava l'attenzione più di ogni altra cosa. Dato che erano in centro, c'era un'alta probabilità di vedere gli altri membri di Pandora, peggio tra tutti Break, quindi era fuori questione; Gilbert non voleva rischiare. Nascondere le emozioni era la sua specialità, dopotutto. Suo fratello e il suo migliore amico Oz erano gli unici autorizzati a vedere il vero lui.
"Dai, solo pochi minuti! Per favore, per favore, per favore, per favoreee”
“Vince, basta" 
Rispose, poi sospirò. Quando Vincent voleva qualcosa, era difficile fargli togliere quell'idea dalla testa.
“Uff…e va bene, come vuoi”
Sbuffò Vincent staccandosi e spostando lo sguardo altrove, visibilmente dispiaciuto per il comportamento freddo del fratello. Continuavano a passeggiare per le strade, senza una parola. Non hanno mai sentito il bisogno di parlare molto; almeno, Gilbert non ne aveva bisogno. Di solito Vincent era quello loquace. Oggi è stata un'eccezione. Era stranamente silenzioso. Quando Gil lo guardò, il ragazzo sembrava immerso nei suoi pensieri. Per catturare la sua attenzione gli ha dato un colpetto alla spalla, facendolo sussultare per la sorpresa. Vince alzò nuovamente il viso verso di lui.
"Va…tutto bene?" 
Chiese Gilbert preoccupato. L'altro alzò le spalle in risposta, tornando a guardare altrove invece che lui. Il maggiore non sapeva se parlare ancora o restare in silenzio, così optò per la seconda e si zittì, per evitare di dire o fare altro che potesse far peggiorare l’umore di Vincent.
Dopo un po', Vince decise finalmente di parlare di ciò che aveva in mente.
"Fratellone..."
Il ragazzo si sentì la gola secca. Non sapeva cosa aspettarsi. Non voleva che la conversazione prendesse una brutta piega. Di litigare non aveva alcuna voglia e poi non gli piaceva discutere con Vincent.
"S-sì?"
"Perché non vuoi tenermi per mano? Come quando eravamo bambini…ti vergogni di stare con me? Sono…sono così imbarazzante? Dimmi se sono troppo appiccicoso…è solo che…mi piace stare da solo con te. Forse non vuoi più la mia compagnia? Forse i tuoi sentimenti per me sono cambiati...i miei però sono forti come sempre…credimi"
Aveva balbettato Vincent col viso arrossato, gli occhi che si stavano riempiendo di lacrime e la paura nel sentire la risposta da parte del maggiore. Gilbert sentì il suo cuore spezzarsi in mille pezzi oltre a percepire uno sgradevole senso di colpa. Non voleva far star male Vincent, eppure era proprio quello che aveva appena fatto. Era la prima volta che vedeva il fratellino così ansioso e, oh dio, non gli piaceva affatto quell’espressione di dolore dipinta sul suo faccino. Lo guardò e vide le lacrime che gli rigavano il viso. Il secondo successivo, Vincent le stava già asciugando usando il braccio.
"Vince…non piangere, ti prego. Mi dispiace per averti fatto sentire così" 
Ammise Gilbert cercando di asciugargli il viso ma Vincent lo allontanò, facendolo sentire più in colpa. 
Cosa poteva fare per tirarlo su di morale?
“Credimi, Vince...mi piace stare con te, sul serio. Non sto mentendo. E i miei sentimenti non sono cambiati. Per favore non piangere, mi-mi dispiace"
Si fermò a metà frase sentendo un paio di braccia avvolgerlo: Vincent lo stava abbracciando forte, affondando il viso nel suo petto. Ricevere così tanto affetto per Gilbert, soprattutto in pubblico, era molto insolito. Ma dal fratellino un po’ se lo aspettava e percepì improvvisamente le guance diventare rosse.
“Fratellone…ti voglio bene…ti amo…non allontanarmi" 
Le mani tremanti di Vincent si aggrapparono alla maglietta di Gilbert al quale saltò un battito.
Cielo, il suo fratellino era dannatamente adorabile!
“V-Vince…va tutto bene…sono qui"
Sussurrò Gilbert accarezzandogli delicatamente i capelli. 
“Facciamo così: puoi tenermi per mano, ma ad una condizione”
Vincent tirò su col naso e, staccandosi di poco, lo guardò.
“Quale?”
"Non chiamarmi più fratellone. Non so perché, ma mi fa sentire vecchio…e abbiamo solo un anno di differenza io e te. Sai che ormai non mi piace più essere chiamato in quel modo. Quando eravamo bambino andava bene, ma adesso…ecco…mi fa sentire lontano da te e non voglio…tu sei davvero importante per me, Vince”
Gli occhi di Vincent si illuminarono a quelle parole. Gilbert era imbarazzato e le sue guance si erano imporporate, così come quelle del più piccolo che sentì il battito del cuore accelerare per l’emozione.
"Anche tu per me sei molto importante. Allora…va bene se ti chiamo solo Gil?"
Gilbert sorrise, riprendendo ad accarezzargli la testa come fosse un cucciolo bisognoso di coccole.
“E’ perfetto”
Rispose facendolo staccare così da potergli stringere la mano nella propria. La mano di Gilbert era calda e più grande rispetto a quella di Vincent. Ci entrava perfettamente, come se fosse stata creata appositamente per tenere la sua. Con un enorme sorriso sul volto, i due hanno continuato la loro passeggiata. Dopo una dozzina di minuti, hanno deciso di sedersi per far riposare le gambe.
"Vince, c'è un motivo per cui non voglio tenerti per mano in pubblico" 
Ammise Gilbert improvvisamente. Vincent lo guardò, aspettando con ansia che continuasse.
“Sai…queste emozioni…voglio mostrarle solo a te. Non voglio che gli altri vedano quel lato di me. Ecco perché"
Aggiunse spostando il viso altrove, imbarazzato. Il più piccolo sorrise addolcito e, guardando le loro mani ancora perfettamente unite, rispose:
“Potremmo…tenerci per mano e lasciarci se vediamo qualcuno che conosciamo? È un buon compromesso, non credi?" 
Chiese timidamente prima di accarezzare la mano di Gilbert. In risposta, Gil intrecciò le loro dita, facendo arrossire Vincent ancor di più.
“Buona idea, ci sto!”
I due si alzarono poco dopo, riprendendo a camminare, fianco a fianco, mano nella mano. Mentre Vince non riusciva a smettere di sorridere, guardando il suo amato fratello, Gilbert era ancora imbarazzato. Non aveva mai immaginato che un giorno lui e Vincent si sarebbero tenuti per mano fuori. Era stato un grande passo per entrambi ed era piacevole, molto.
Da quel giorno lo avrebbero fatto molto più spesso, poco ma sicuro.
 
   
 
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