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Autore: Aagainst    05/03/2021    1 recensioni
Dal sesto capitolo:
“ La mia testa mi ordina di restare con lei, ma io voglio uscire. Voglio liberarmi di queste catene. Voglio seguire questa melodia. Eliza mi sta chiedendo di lottare per la mia libertà. Io non ne sono in grado. Io sono una schiava e non so come si combatte per riconquistare la propria vita. Eppure, voglio seguire questa promessa. Per la prima volta in due mesi, voglio fidarmi.”
Sono due mesi che Alycia non esce di casa. Due mesi che lotta contro qualcosa di traumatico che le ha devastato la vita. Riuscirà Eliza a riportarla in vita e ad aiutarla ad affrontare il dolore che la trascina, ogni giorno, sempre più a fondo?
[Eliza Taylor x Alycia Debnam-Carey]
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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38.

 

And I know you needed me
But I swear I needed you too
And I know I gave up
But you never gave up on me
(Awaken I Am-Hindsight)

 

Eliza POV

 

L’ospedale. Io odio l’ospedale. Mi riporta alla mente brutti ricordi. Mi riporta alla mente la morte di Sean. Scuoto il capo e mi faccio coraggio. Busso alla porta ed entro, senza aspettare che Lindsey mi dia il permesso di farlo. È a letto, attaccata a una flebo. Ha un po’ di lividi in volto, ma nulla di veramente serio. Non appena nota la mia presenza, china il capo. Mi si stringe il cuore a vederla così. Ha sbagliato, ma non è del tutto colpa sua. Charles l’ha manipolata a suo piacimento e l’ha rivoltata contro di noi. Lindsey è stata vittima di un inganno e deve saperlo. Deve capirlo e accettarlo.
«Ehi.» esordisco, avvicinandomi a lei.
«Ehi.» risponde, senza guardarmi in faccia. Due grosse lacrime le rigano il volto e non posso fare a meno di stringerla a me. Non appena appoggia la testa al mio petto, scoppia a piangere. La lascio sfogare e le carezzo la fronte, con tenerezza.
«È tutta colpa mia, io... Dio, se ti avessi ascoltata ora Alycia non avrebbe rischiato di... Lui voleva...»
«Ehi, ehi, shhh.» interrompo quel flusso di pensieri. Le circondo il volto con le mani e la costringo a guardarmi negli occhi. Le sue iridi nocciola sono offuscate dal senso di colpa e io non desidero altro che liberarla da questo peso.
«Charles ti ha manipolata, Linz. Anche Alycia lo sa. Quello che le ha fatto è una sua responsabilità, non tua.»
«Io non l’ho allontanato quando avrei potuto, ho creduto a lui e non a te, io...» prova a ribattere lei, ma la fermo immediatamente.
«Linz, ti ha ingannata. Al tuo posto mi sarei, probabilmente, comportata allo stesso modo. E, nonostante tutto, hai preso il telefono e, con coraggio, hai provato ad avvisarci. Sei la mia migliore amica Linz e ti vorrò sempre bene.». Lindsey prende un bel respiro e si asciuga le lacrime. La cullo dolcemente e la sento calmarsi.
«Ti ricordi il primo giorno da Alycia?» le chiedo. Annuisce, un po’ confusa.
«Quando l’abbiamo trovata in preda al panico, con la colazione per terra, io ero paralizzata. Se non ci fossi stata tu, non avrei saputo cosa fare. Sei sempre stata fondamentale Linz, per entrambe. Sei stata il collante fra noi due. Sei stata la prima con cui Alycia si è confidata e la prima a sapere che mi stavo innamorando di lei. Se non fosse stato per te, a San Diego non sarei mai riuscita ad aprire quella porta e nessuno avrebbe messo Jessica al suo posto. Sul set dello spot Alycia ha voluto che ci fossi anche tu e, in questo ultimo periodo, nonostante tutto, la tua preoccupazione era che non mi lasciassi influenzare troppo da ciò che le era successo. E, al di là di Charles, è una preoccupazione legittima.». Lindsey alza lo sguardo, gli occhi lucidi. Le sorrido.
«Grazie.» mormora. «Forse dovrei andare da lei. Sai come sta?»
«È indubbiamente provata, fisicamente e mentalmente. Ha paura di tutto, perfino di me, ma ne uscirà, Linz. Ora è davvero finita e nessuno le farà più del male.» rispondo.
«E Marny?» chiede.
«Ha preso una brutta botta, ma i medici sono molto ottimisti. È sveglia e la commozione cerebrale sembra essere meno seria di quello che credevamo. Staranno bene, tutte e due.» spiego. «Secondo me parlare con Alycia potrebbe farvi bene, Linz.» aggiungo poi. Lindsey annuisce. Non è troppo convinta, lo sento. Da un lato vorrebbe andare da lei, vederla, scusarsi, dall’altro la vergogna e la paura di farle male sono troppo forti. Le carezzo la guancia, con la voglia di trasmetterle tutto l’affetto che provo nei suoi confronti. Rimaniamo così, abbracciate, senza parlare. È Lindsey la prima che interrompe questo silenzio.
«Mi aiuti a scendere?».

 

Alycia POV

 

Un bip dietro l’altro. Sono un tutt’uno con flebo e cavi, i miei unici compagni di stanza. Mi hanno imbottita di tranquillanti e antidolorifici, eppure l’angoscia continua ad assillarmi, minuto dopo minuto. Non mi lascia andare e mi stringe in una morsa crudele. Mi hanno detto che è finita, che Charles è morto e che non mi potrà più fare del male. È una menzogna. Charles è vivo, più che mai. È nella mia cicatrice, nei miei lividi, nella mia mente. È in ogni respiro che esalo, in ogni attacco di panico che mi assale. Non è finita, non lo sarà mai.
«Aly.» qualcuno mi chiama. Mi volto verso la porta. Eliza è di fronte a me e mi sorride. Dietro di lei, Lindsey distoglie lo sguardo. Sono consapevole del fatto che, razionalmente, dovrei odiarla, ma sono felice di vederla. A differenza di Eliza. So che mentiva, ma Charles è riuscito ad assestare l’ultimo colpo. È riuscito ad instillarmi il dubbio e ora ho così paura che Eliza non veda l’ora di gettarmi via, che non faccio altro che aspettare questo momento.
«Vi lascio sole.» annuncia, mentre Lindsey mi si avvicina, seduta sulla sedia a rotelle. Seguono degli imbarazzanti minuti carichi di silenzio.
«Ciao.» esordisce lei, infine.
«Ciao.» rispondo, a fatica. Lindsey si tortura il labbro con i denti, mentre strizza gli occhi alla disperata ricerca di qualcosa da dirmi. Vorrei poterla aiutare, tranquillizzare, ma non ne sono in grado. Lindsey rimane ferma di fronte a me. Alza di poco lo sguardo, fino ad incrociarlo con il mio.
«Mi dispiace.» scoppia a piangere. «Ti prego, perdonami.». Sento le lacrime bagnarmi le guance. Mi protendo verso di lei e, incurante delle flebo e dei cavi che mi circondano, l’abbraccio.
«Ti voglio bene, Linz. Non è colpa tua, non mi hai mai fatto del male.» cerco di rassicurarla. «So cosa provi Linz e non ti lascerà mai veramente andare. Non credo che riuscirò davvero a superare quello che ho subito. In qualche misura, questo dolore, queste domande, questo senso di sporcizia, queste ferite non spariranno mai. Quello che ci ha fatto non sparirà mai.». China il capo, ma io la costringo a guardarmi. Non so da dove mi stia nascendo il coraggio. So solo che vedere Lindsey mi sta facendo venire voglia di combattere tutto questa insensatezza che mi circonda.
«No, quello che Charles ci ha fatto non sparirà mai, Linz. Eppure, una volta qualcuno mi ha detto che non siamo ciò che subiamo. E quel qualcuno eri tu, nel bagno di casa mia.». Sobbalza. Lo ricorda bene quel dialogo, risale a quando ha scoperto la mia cicatrice. Sembra passata una vita intera e, forse, è davvero così.
«Ti voglio bene, Aly.» mormora.
«Anche io, Linz. Anche io.». E, con la coda dell’occhio, non posso proprio evitare di notare Eliza che ci osserva sulla soglia, con il sorriso sulle labbra.

 

Eliza POV

 

Accompagno Lindsey nella sua stanza e l’aiuto a rimettersi a letto. Attendo che Marie venga a darmi il cambio e mi dirigo da Alycia. Mi siedo accanto a lei e le tengo la mano. È pensierosa e la sento distante. Non so cosa abbia vissuto a causa di quel mostro. Non ho idea di cosa stia vivendo adesso. L’unica cosa di cui sono certa è il sentimento che provo per lei. Allungo lentamente la mano e le carezzo i capelli, stando attenta a non spaventarla.
«Aly, io ti amo. Lo sai, vero?». Vorrebbe annuire, ma non ci riesce. Le sorrido, un tentativo disperato di rassicurarla. Si morde forte il labbro, mentre io le sistemo una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Sembra una bambina spaurita.
«Eli, io ci sto provando, ma è così difficile.» esordisce.
«Lo so, Aly. Sei forte e ce la farai. Ce la faremo.». Rimane in silenzio e io ho così paura. Ho bisogno che mi parli e che si confidi con me.
«Aly, ti prego, parlami. Cosa succede? A cosa stai pensando?» le chiedo, al limite della disperazione. La vedo deglutire. Ha paura di come potrei reagire, ho capito. Le sorrido. Voglio che torni a fidarsi di me. Ne ho bisogno.
«Non chiederti perché io sia qui.» le sussurro. Si avvinghia alla mia maglia, un gesto che non mi aspettavo da parte sua.
«Perché me? Perché non Bob? Lui può farti felice, Eli. Io non... Io ho paura di crollare.». Non la tocco, non la sfioro nemmeno. Mi limito a guardarla. I suoi occhi verdi sono carichi di dolore e sento una morsa al cuore.
«Ti stancherai di me, Eli. E non potrà essere altrimenti. Sono un disastro e non so nemmeno se starò mai veramente meglio.» continua lei. Credo di conoscere l’origine di questi dubbi. Voglio solo schiacciare la testa di questo serpente e ricacciare all’inferno tutto ciò che ha generato. Sarà un percorso lungo e tortuoso, ma strapperò Alycia a quelle spire. Lei vivrà, ne sono più che certa.
«Io sono qui e non me ne andrò mai. Ho sempre saputo che non sarebbe stato facile e, onestamente, non mi interessa. A differenza di Bob, tu mi fai felice, Aly. Mi rendi felice perché sei tu la persona che amo.». Non replica, si limita a fissarmi. Non si immaginava una risposta del genere, è evidente. Eppure, le ho solo detto la verità. È questione di un attimo. Le sue labbra sono sulle mie, così desiderate ed inaspettate al tempo stesso. E ora lo so, la strada che ci aspetta non sarà senza meta.




Angolo dell'autrice

Questo è uno dei miei capitoli preferiti. Ho spesso cercato di attirare la vostra attenzione su Lindsey, non solo perché l'ultima parte della storia la vede come personaggio chiave, ma perché senza di lei, in realtà, Alycia ed Eliza avrebbero fatto molta più fatica. Lindsey è sempre stato il collante tra le due e la crudeltà di Charles si è vista in primis quando l'ha spinta contro di loro. Eppure, non per un secondo Alycia ed Eliza l'hanno odiata. Alycia qui ha mantenuto la promessa fatta nel capitolo 33, si è ricordata del fatto che Lindsey le vuole bene. Il dialogo che ne viene fuori mostra semplicemente quanti passi ha fatto, anche proprio grazie all'aiuto di Linz. E, tuttavia, la ricaduta è sempre in agguato. Charles è ancora presente, è un veleno che le fa credere di aver meritato tutto quel dolore. Eppure, Alycia non è sola, non lo sarà mai più. 
Vi ringrazio tantissimo per le recensioni e per leggere questa storia. Il prossimo capitolo sarà l'ultimo e devo dire che un po' mi dispiace, mi mancherà. 
Beh, che dire, a martedì!
   
 
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