Kaori ha una vecchia polaroid.
Fin da quando ha visto Ryo per la prima volta, a sedici anni, la usa per fotografarlo, spesso e volentieri di nascosto oppure all’improvviso Ha decine di foto sue, forse centinaia, perché continua a fotografarlo, quasi fossilizzare su pellicola l’immagine di lui le possa permettere di rendere più reale e duratura la presenza dell’uomo nella sua vita.
Non lo vede mai fare foto a lei, però. Non si indigna, si limita a scrollare le spalle, senza sapere che ogni sera, prima di coricarsi, lui da un bacio al quadrato di carta lucida: lei che dorme nel letto del compagno, dopo che hanno fatto l’amore per la prima volta.