Anime & Manga > I cinque samurai
Ricorda la storia  |      
Autore: PerseoeAndromeda    29/03/2021    0 recensioni
[Fanfic scritta per la “6character challenge” del gruppo “Non solo Sherlock – Gruppo eventi multifandom”]
Durante un allenamento tra gli alberi, Touma ha un incidente. Per fortuna c'è chi si prende cura di lui.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cye Mouri, Kento Rei Faun, Rowen Hashiba, Ryo Sanada, Sage Date
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fanfic scritta per la “6character challenge” del gruppo “Non solo Sherlock – Gruppo eventi multifandom”
 
Autrice: Perseo e Andromeda – Heatherchan
Fandom: Yoroiden Samurai Troopers
Quinto personaggio: Touma Hashiba
Personaggi presenti: Touma e tutti i nakama più Byakuen
Titolo: Il calore di una sera
Prompt suggeriti: Allenamento, sotto la pioggia, caduta
Rating: verde. Era tanto che non scrivevo qualcosa di così puramente fluff :P
Avvisi: Niente da segnalare :P Una piccola nota: non l’ho specificato, ma ho immaginato che i ragazzi possano essere in vacanza nella casa di famiglia di Ryo, tra le montagne di Yamanashi, per questo si parla di boschi. Non sono a Tokyo
 
IL CALORE DI UNA SERA
 
«Sta piovendo a dirotto» disse Shin, poggiando la mano sul vetro della finestra, le parole sovrastate dal tamburellare delle gocce sempre più intense all’esterno. «Avranno finito di allenarsi?».
«Ryo non ci farebbe neanche caso» rispose Shu, le gambe incrociate sul pavimento, senza distogliere lo sguardo dall’ennesima partita con il suo videogioco preferito. «Ma confido nel buon senso di Touma. Vedrai che tra poco arrivano».
«Bisogna vedere se riuscirà ad imporsi su Ryo».
Il terzo protagonista della scena era rannicchiato sul divano, dove era stato costretto dai nakama, avvolto in una coperta pesante, reduce da un febbrone che aveva lasciato dietro di sé un raffreddore persistente.
Terminò il suo intervento con una risatina che, però, venne spezzata da un colpetto di tosse.
Shin fece una smorfia e lo guardò preoccupato ma, proprio in quel momento, la porta di casa venne aperta con foga e, preceduto da Byakuen, Ryo varcò la soglia, reggendo tra le braccia un Touma fradicio e infreddolito.
«Cos’è successo?» scattò Seiji, alzandosi dal divano e lasciando scivolare via da sé la coperta.
Shin si era fermato nel mezzo della stanza e Shu aveva interrotto il proprio combattimento virtuale, lasciandosi sconfiggere dal computer per rivolgere ogni attenzione alla tigre e alla coppia di nakama appena entrati.
«Niente di grave» borbottò Touma, imbronciato, le guance arrossate. Non riusciva a nascondere l’imbarazzo di venire trasportato come una principessa dal suo leader e quell’espressione contrita, sotto i capelli gocciolanti, gli conferiva un’espressione al contempo buffa e decisamente tenera.
Ryo si fece strada fino al divano e ve lo adagiò sopra:
«Ci allenavamo tra gli alberi… è caduto saltando da un ramo all’altro».
«Touma?!» chiesero, in coro, Shu e Shin.
Era strano in effetti, Touma era forse il più agile tra loro quando si trattava di alberi e foreste, era un arciere, sapeva come muoversi in certi ambienti, tra i rami aveva la grazia di uno scoiattolo.
L’interessato arrossì, distolse lo sguardo e rabbrividì.
«Vado su a prendervi qualcosa di asciutto» disse Shin, mentre Seiji si inginocchiava accanto al divano, per controllare le condizioni del nakama.
Passando accanto a lui, Shin raccolse la coperta che era scivolata a terra e gliela drappeggiò sulle spalle:
«Tu riguardati, non sei ancora guarito, non prendere freddo».
Seiji levò gli occhi al cielo, ma non ribatté nulla, concentrando invece le proprie attenzioni su Touma:
«Vediamo questa gamba».
«Non… fa tanto male…» borbottò Touma, senza poter nascondere la timidezza né il rossore che, nel momento in cui le mani di Seiji lo sfiorarono, si fece ancora più intenso. Gli occhi non sapevano più dove guardare.
«Certo» commentò Ryo accovacciandosi a terra accanto a Seiji. «Infatti ti ho dovuto portare in braccio fino a casa».
«Hai insistito per non lasciarmi camminare!» sbottò Touma.
Sulle labbra di Ryo comparve un ghignetto:
«Quando ci hai provato mi sei praticamente caduto addosso».
«E tu non mi hai lasciato riprovare!».
«Non mi sembrava ti dispiacesse così tanto».
Shu si intrufolò tra Ryo e Seiji, a quattro zampe, posando il mento sulle loro spalle:
«La principessa Touma probabilmente avrebbe preferito un principe più forte e dalle braccia più comode».
«Ma che scemenze dici?!» esclamò Touma e, con un moto di indignazione, fece un movimento brusco, mosse inavvertitamente la gamba e l’attimo dopo gemette di dolore.
«Resta fermo… e voi due smettetela e spostatevi da qui, che ho da fare».
Il rimprovero di Seiji convinse i due disturbatori a ritrarsi un poco, mentre lui riportava le mani sulla gamba di Touma.
Arrotolò i pantaloni fradici della tuta fino al ginocchio, mettendo a nudo una vistosa abrasione che ancora sanguinava e i cui bordi si gonfiavano e assumevano un colorito violaceo.
Seiji fece una smorfia.
«È più brutta di quel che pensavo» mormorò Ryo.
«Esagerati» sbuffò il samurai del cielo.
«Ho portato asciugamani e vestiti di ricambio» trillò la vocina di Shin, per concludere di colpo con un’esclamazione quando si fermò a pochi passi e notò anche lui la brutta ferita.
«Non ti ci mettere anche tu» lo avvertì Touma, lanciandogli un’occhiata vagamente minacciosa.
«Ma c’è tanto sangue».
«Certo, mi sono tagliato cadendo da un albero, non rischierò di perdere la gamba, tranquillo». Poi esitò un attimo, un’ombra di preoccupazione comparve sul suo viso e lanciò un’occhiata in tralice a Seiji. «Non la perderò, vero?».
Seiji si bloccò, sollevò il sopracciglio visibile sotto al ciuffo, poi abbassò lo sguardo con un ghignetto divertito:
«Se oserai muoverti nella prossima mezz’ora te la farò perdere io».
«Sadico» brontolò Touma, incrociò le braccia sul petto e guardò altrove. Ma quando Seiji cominciò a lasciar fluire il potere di Korin e la sensazione di calore si diffuse, attraverso la ferita, nelle sue membra, non poté trattenere una smorfia di dolore, che si tramutò in un sospiro di piacere quando, dopo aver passato a Ryo un asciugamano e i vestiti nuovi, Shin andò ad inginocchiarsi alle sue spalle, dietro al bracciolo del divano su cui il samurai del cielo posava il capo e prese a massaggiargli i capelli con l’altro asciugamano.
La dolcezza di quel tocco, il calore delle mani di Seiji che, da bruciante, divenne un tepore consolatorio e lenitivo, gli strapparono un sorriso.
Fuori la pioggia continuava a cadere e presto sarebbe scesa la sera, una sera di coccole, cena sul divano e un sonno ristoratore tra le loro braccia.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > I cinque samurai / Vai alla pagina dell'autore: PerseoeAndromeda