Sono le tre, è notte fonda, fa troppo caldo a Shinjuku così mi sveglio e ti guardo dormire accanto a me…sei così bella Kaori.

Stai sorridendo nel sonno ed io non posso fare a meno di chiedermi cosa stai sognando, dove sei nel sogno Kaori? O forse stai sorridendo a qualcuno? Serro la mascella al solo pensiero che qualcun altro possa occupare i tuoi sogni, i tuoi più intimi pensieri e che possa avere i tuoi sorrisi, quei sorrisi disarmanti che riservi solo a me.

Sei così vicina eppure così distante da me in questo momento, sento il tuo cuore che batte forte, vedo il sangue pulsare nelle vene attraverso la pelle del tuo bellissimo collo, potrei morirci sul tuo collo Kaori. Per chi sta battendo il tuo cuore? Io non lo so, non posso saperlo e all’improvviso mi sento pervadere da un senso di angoscia e insicurezza, paura di perderti.

Forse sono solo pensieri sciocchi questi che si affacciano nella mia mente, stupide fantasie dettate dall’insonnia, ma il pensiero che tu un giorno possa stancarti di me o che tu possa smettere di amarmi è sempre presente, come fai ad amare uno come me Kaori?

Forse c’è un altro con te nel sogno, stringo i pugni pensando che nel dubbio preferirei ucciderli tutti i tuoi sogni per essere certo solo della realtà che racchiude solo noi due.

Dove sei Kaori, sei con me? È per me che sorridi? Seguo il ritmo del tuo respiro, movimenti leggeri appaiono sulla tua fronte… quando sogni non sei mia Kaori e io ho paura, una paura folle, adesso che ti ho non posso e non voglio perderti, ne morirei, ho faticato così tanto ad accettare di vivere questo sentimento incredibile che provo per te e la gioia che sento scoppiarmi dentro da quando stiamo insieme.

Mi perdo ancora nelle mie riflessioni, mi alzo dal letto per fumare una sigaretta, sono agitato, questi brutti pensieri mi fanno agitare. Mi appoggio alla finestra di camera nostra e continuo a guardarti dormire mentre espiro il fumo dalla bocca, osservo il tuo corpo nudo, sinuoso e sento nascere di nuovo il desiderio di te ma devo fermarlo, non posso farlo se prima non so, devo essere sicuro che mi ami ancora come il primo giorno, che mi ami anche nel sonno.

Guardo l’orologio e sono già le sei, è quasi l’alba e un nuovo giorno si affaccia su Tokyo, guardo fuori dalla finestra e il sole sta sorgendo, quando mi volto di nuovo verso di te mi accorgo che ti stai muovendo nel sonno e che il tuo cuscino è scivolato giù, muovi i piedi cercando i miei e un’espressione delusa appare sul tuo viso perché non mi trovi, senti il vuoto accanto a te dall’altra parte del letto. Mi affretto a buttare la sigaretta ormai finita e mi avvicino a te occupando di nuovo il mio posto, ti guardo, ti venero, ti sorrido, tu ti stai svegliando e i tuoi occhi mi sorprendono, un attimo fa quei tuoi occhi da cerbiatta erano chiusi e adesso il tuo sguardo dolce è su di me, rivolto a me e mi sorridi dicendomi “Sognavo di te”.

Arrossisci imbarazzata tirandoti su le lenzuola fin sopra la testa per nasconderti da me, dal mio sguardo curioso, cosa stavi sognando Kaori? Mi avvicino ancora di più a te per sfiorare la tua pelle ma tu te ne accorgi e mi tiri un calcio, a quest’ora hai già voglia di giocare? Provo a toccarti ma gridi, poi ti giri e ridi, ridi di quella risata sincera e spensierata che io amo tanto di te, Kaori io amo tutto di te.

Io non dico niente, non una parola, i miei occhi parlano per me e le mie mani li accompagnano nel desiderio che ho di te, ma tu lo capisci, lo avverti, la sintonia che c’è tra noi è qualcosa di unico, mi sorprende ogni volta, ricambi il mio sguardo ormai inequivocabile e mi dici dolcemente “Sì”.

E facciamo di nuovo l’amore lasciandoci travolgere dalla passione e dal desiderio, dal bisogno che abbiamo l’uno dell’altra, i nostri occhi si cercano, le nostre mani si sfiorano, i nostri corpi si chiamano e si fondono perché si appartengono, sì Kaori noi ci apparteniamo e sarà così per il resto della nostra vita.

Il sole ormai alto nel cielo ci sorprende abbracciati, accaldati e ansanti per la passione appena vissuta, ti stringo ancora più a me e ti bacio la fronte mentre il ricordo di quel tuo sogno è già lontano, dimenticato, perché il tuo sogno è diventato realtà.