Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: Ellygattina    09/04/2021    2 recensioni
In seguito a un litigio, i due fratelli decidono di separarsi e lavorare ognuno per conto proprio. Una notte però, in un covo di vampiri appena distrutto, Dean trova una sorpresa che non si sarebbe mai aspettato...
*Questa storia partecipa alle iniziative “Easter Advent Calendar 2021” e “Wheel challenge” indette dal gruppo fb Hurt/Comfort Italia - Fanart & Fanfiction.*
(Storia presente anche su AO3 con lo stesso nickname.)
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Arrivato alla vecchia fattoria abbandonata un po' fuori città, che secondo le informazioni raccolte avrebbe dovuto essere il rifugio dei vampiri responsabili di parecchi omicidi nei dintorni, Dean parcheggiò l'Impala in un luogo nascosto e si preparò a compiere il suo ingrato lavoro. Era un grosso covo e distruggerlo da solo era molto pericoloso ma non se ne parlava di coinvolgere Sam o qualche altro cacciatore che conosceva. Ormai erano pochi quelli con cui aveva mantenuto un minimo di rapporto e dopo l'ultimo litigio avuto con il fratello qualche giorno prima non l'avrebbe certo chiamato per chiedergli di aiutarlo. Per fortuna sapeva come muoversi per evitare di farsi scoprire e ben presto fu abbastanza sicuro di averli uccisi tutti. Il padre gli aveva però insegnato a controllare, se possibile, di aver concluso il lavoro e stava quindi finendo il giro dell'edificio quando, entrando con cautela in una stanza chiusa, inciampò in qualcosa di non bene identificato. Soffocando un'imprecazione, puntò la torcia sul pavimento e scoprì, con un tuffo al cuore, che si trattava di un corpo. Si era forse imbattuto nell'ultima vittima di quei mostri?
Dispiaciuto come sempre per essere arrivato troppo tardi, mosse il fascio di luce per illuminare il volto di quello che, con ogni probabilità, era l'ennesimo uomo ancora giovane di una lunga lista di ragazzi e ragazze, tutti adescati chissà come nei bar della zona, e per poco non gli venne un infarto.
«Sammy!» esclamò sconvolto, riconoscendolo all'istante e lasciandosi cadere dolorosamente al suo fianco per la fretta di cercare il battito. Non riusciva a credere di averlo trovato lì ma non poteva sbagliarsi. Quello era proprio il suo fratellino e il fatto che non si fosse ancora mosso non prometteva nulla di buono.
Terrorizzato, gli appoggiò due dita sul collo cercando di ignorare la quantità di sangue che continuava a colare dal morso su quel lato e finalmente, dopo qualche secondo, poté riprendere a respirare. Il battito era debole ma c'era e per il momento bastava.
«Maledizione, possibile che non possa lasciarti solo un minuto?» sbuffò esasperato ma con un accenno di sorriso sulle labbra. Passavano gli anni ma suo fratello sembrava quasi fare apposta a procurargli uno spavento dopo l'altro e questa volta si era decisamente impegnato.
«Dean...?» mormorò a quel punto il più giovane con un filo di voce, muovendosi appena nel vano tentativo di ripararsi dalla luce.
«Va tutto bene, Sammy, sono qui» gli disse dolcemente, allontanando di poco la torcia per diminuire il fastidio e illuminare nel frattempo anche il resto del corpo. All'inizio non aveva fatto caso a eventuali ferite supplementari ma prima di portarlo fuori doveva sapere in che condizioni fosse.
«I vampiri... dobbiamo distruggere il covo!» si ricordò all'improvviso il ragazzo con un sussulto, aggrappandosi a lui per cercare di alzarsi.
«Tranquillo, ci ho pensato io» lo bloccò Dean, accortosi di quanto tremasse per lo sforzo di sollevarsi, spingendolo di nuovo a terra con la massima delicatezza. Come immaginava, il fratello lo guardò sorpreso ma il più grande era troppo occupato a controllare che fosse tutto a posto per fornirgli spiegazioni. La torcia non aveva rivelato altro sangue sui suoi vestiti ma doveva esserci un motivo se un vampiro era riuscito a trascinarlo in quella stanza, disarmato, per poi nutrirsi fino a farlo svenire. Al suo ingresso, infatti, non c'erano segni di lotta da nessuna parte e nei dintorni della casa non c'era nemmeno la sua macchina.
«Come sei arrivato qui?» domandò alla fine, premendogli un fazzoletto a lato del collo per fermare l'emorragia.
«Non lo so. Ero andato a fare qualche domanda nei bar da cui sono scomparse le vittime e uscendo dall'ultimo sono stato colpito alla testa. Al risveglio c'era un vampiro vicino a me; abbiamo lottato per un po' ma alla fine è riuscito a mordermi e devo essere svenuto» rispose piano dopo qualche attimo di riflessione.
Dean annuì e di nuovo si ritrovò a ringraziare in silenzio il padre per quella raccomandazione. Non osava immaginare come si sarebbe sentito se qualche giorno dopo avesse scoperto per caso che Sam era stato trovato morto nell'ultimo posto in cui aveva lavorato.
«Non sembrano esserci danni gravi» mormorò pensieroso dopo aver tastato delicatamente la testa del fratello. L'aveva sentito gemere piano per il dolore a un certo punto ma non c'era traccia di ferite tra i capelli e rispondeva a tono a tutte le domande.
«Te la senti di alzarti?» chiese poco dopo, quando fu certo che il sangue si fosse fermato.
Il più giovane annuì e Dean, sia pure con qualche difficoltà, lo aiutò a rimettersi in piedi, raccomandandogli di fare piano, per poi sostenerlo per tutto il tragitto fino alla macchina. Era davvero molto debole e una volta arrivati al motel, si ripromise di impedirgli ad ogni costo di andare in giro per la stanza da solo. Sapeva che il fratello detestava averlo sempre intorno a fargli da balia, soprattutto se poco prima avevano litigato, ma non poteva fare altrimenti.
Una volta arrivati all'Impala, gli sembrò strano averlo di nuovo sul sedile del passeggero e non poté fare a meno di sorridere mentre avviava il motore. Nonostante i litigi e le incomprensioni, almeno per quanto lo riguardava, non riuscivano proprio a stare separati e per l'ennesima volta, negli ultimi tempi, si domandò se per Sam fosse lo stesso, visto ciò che gli aveva detto in quell'ultimo litigio pochi giorni prima. Non era il momento di pensarci, però, e si sforzò di concentrarsi invece sulla sua presenza, controllando di tanto in tanto che stesse bene. Era stranamente silenzioso e il suo istinto di fratello maggiore, sempre più allarmato, non gli dava pace. Faceva così perché era ancora arrabbiato o stava davvero male per la perdita di sangue eccessiva? Preoccupato, iniziò a domandarsi se non fosse il caso di portarlo invece in ospedale con qualche scusa, ma vista la quantità di demoni sulle loro tracce, decise di tenerlo semplicemente d'occhio, evitandogli nel frattempo ogni sforzo inutile, nella speranza che bastassero le sue cure.

«Tra poco potrai sdraiarti in un letto» lo informò dopo un po' con finta leggerezza mentre parcheggiava davanti al motel in cui alloggiava.
«Come sapevi che ho preso qui una stanza?» domandò confuso Sam, già mezzo addormentato, cercando istintivamente di alzarsi per scendere dalla macchina.
«Non lo sapevo, infatti; volevo portarti nella mia» rispose stupito Dean, appoggiandogli una mano sulla spalla per trattenerlo il tempo necessario a fare il giro dell'auto. A quanto pare non era il solo a rispettare, sia pure inconsciamente, il vecchio accordo che aveva sempre permesso ai Winchester di ritrovarsi e l'ondata di sollievo che lo investì spazzò via per un attimo il peso che gli gravava sul cuore da quando si erano detti con rabbia cose terribili che si augurava Sam non pensasse davvero. Cosa sarebbe successo se si fossero incontrati per caso la mattina dopo, o in qualsiasi altro momento, senza sapere che l'altro fosse lì?
Il pensiero li fece sorridere entrambi mentre camminavano insieme, lentamente, fin dentro al motel. Fortunatamente il proprietario al bancone non fece commenti al loro ingresso e i due poterono quindi salire le scale senza dare spiegazioni.
Fu un'impresa arrivare al piano superiore e una volta entrati nella stanza di Sam, più comoda da raggiungere, il più grande lo fece sdraiare subito sul materasso per poi cercare del ghiaccio e l'occorrente per medicarlo. Il trambusto creatosi nel rifugio alla scoperta dei corpi che aveva lasciato a terra doveva aver costretto il vampiro ad abbandonare il pasto appena in tempo ma era fin troppo chiaro che il fratello non fosse in grado di provvedere da solo alle necessarie medicazioni. In realtà Sam provò comunque a convincerlo che aveva solo bisogno di riposarsi un attimo ma Dean gli intimò di starsene buono e lasciar fare a lui.
Ignorandone le proteste per nulla convincenti, poco dopo era di nuovo al suo fianco per lavare e disinfettare la ferita, come aveva sempre fatto, cercando di trattenere la rabbia per il brutto segno, di nuovo sanguinante, che aveva davanti. Se non avesse fatto un ultimo giro della casa, chissà se e quando il suo corpo sarebbe stato ritrovato e il pensiero lo faceva impazzire.
In silenzio, medicò con cura il morso e lo coprì infine con la garza, registrando con ulteriore preoccupazione che Sam, sia pure sveglio, non diceva una parola. Per fortuna aveva smesso presto di lamentarsi della sua presenza, ma non era sicuro di poter considerare un buon segno il suo mutismo.
«Grazie, Dean» mormorò alla fine, voltandosi nella sua direzione con un sorriso stanco sul volto pallidissimo.

«Non dirlo nemmeno, Sammy. Sai che non potrei fare altrimenti» gli rispose sorridendo con un'ondata di sollievo. «Vuoi qualcosa da mangiare o da bere?» aggiunse poi.
«Non preoccuparti, sono solo stanco. Domani starò bene» lo rassicurò piano il fratello, intuendo evidentemente cosa gli passava per la testa.
Dean lo guardò dubbioso per qualche secondo ma alla fine si arrese. Si vedeva che faticava a tenere gli occhi aperti e con ogni probabilità, al suo ritorno dal bar di fronte, l'avrebbe trovato addormentato.
«D'accordo. Cerca di riposare allora e chiamami se hai bisogno di qualcosa. Resterò qui con te» gli raccomandò, sistemandogli le coperte per poi scostargli dolcemente un ciuffo di capelli dalla fronte madida di sudore freddo.
«Non ce n'è bisogno» provò a dire Sam, sia pure grato per l'offerta, in un ultimo moto di indipendenza ma il più grande non gli lasciò neanche finire la frase.
«Scordatelo» chiarì deciso. «Non puoi alzarti in questo stato e non voglio trovarti domani mattina lungo disteso per terra. Ho già dato prima in quel covo di vampiri» aggiunse severo, rabbrividendo di nuovo al ricordo.
Il fratello, già pronto a protestare, lo guardò sorpreso per un attimo a quell'ultima frase, decidendo alla fine di lasciar perdere. Con ogni probabilità, non sarebbe comunque riuscito a fargli cambiare idea e in cuor suo non poteva negare che la presenza di Dean gli facesse piacere, soprattutto dopo ciò che si erano detti pochi giorni prima. Senza contare che non si era mai sentito così debole e avere qualcuno di fidato nella stanza avrebbe potuto rivelarsi fondamentale in caso di bisogno.
«Quel vampiro mi ha preso alla sprovvista e non ho potuto fare niente» ammise piano cambiando discorso.
«Lo immagino ma per fortuna il caso aveva attirato anche me e sono arrivato in tempo» rispose Dean intenerito. Non si aspettava quella frase ma il tono con cui era stata pronunciata gli aveva ricordato quando, da ragazzini, lo consolava nei momenti di fragilità. Chi l'avrebbe mai detto che quelle scene sarebbero tornate anni dopo in contesti del tutto diversi?
«Mi dispiace per quello che ho detto quel giorno. Non lo pensavo davvero» si scusò ancora Sam e il più grande dovette sforzarsi sul serio, questa volta, per non abbracciarlo come faceva allora.
«È così anche per me, fratellino, e non cambierà mai. Angeli e demoni possono fare quello che vogliono ma tu potrai sempre contare su di me, qualunque cosa accada» gli disse invece guardandolo negli occhi e Sam sorrise con evidente sollievo.
«Cerca di riposare adesso e non preoccuparti. È tutto a posto» aggiunse poi dolcemente, riprendendosi il sacchettino di ghiaccio mezzo sciolto che era ancora appoggiato sulla sua testa.
Poco dopo il più giovane dormiva e Dean, tornato un attimo nella sua stanza a recuperare le sue cose, cercò una posizione comoda sulla poltrona, spostata accanto al letto, per essere sicuro di sentirlo se si fosse svegliato.


Prompt: Solite cose + Personaggio X ha di fronte a sé personaggio Y gravemente ferito (Wheel challenge)


Angolo autrice:
Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero che la storia vi sia piaciuta e che mi farete sapere che ne pensate, se vi va. Grazie intanto per il tempo che mi avete dedicato anche solo leggendo. <3
Come ho accennato nell'introduzione, la fic partecipa alle iniziative “Easter Advent Calendar 2021” e “Wheel challenge” indette dal gruppo fb Hurt/Comfort Italia - Fanart & Fanfiction. Mi raccomando, ringraziate anche l'admin se la storia vi è piaciuta, perché senza di lei non sarebbe probabilmente mai nata. ;)
Se a qualcuno interessa, ho fondato tempo fa un gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui (attenzione ai possibili spoiler se non seguite le scan online però, anche se cerco di stare attenta). Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto augurandovi una buona notte e buona giornata per domani.
Bacioni e alla prossima!
Ellygattina

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Ellygattina