Arrivato
alla vecchia fattoria abbandonata un po' fuori città, che
secondo le
informazioni raccolte avrebbe dovuto essere il rifugio dei vampiri
responsabili di parecchi omicidi nei dintorni, Dean
parcheggiò
l'Impala in un luogo nascosto e si preparò a compiere il suo
ingrato
lavoro. Era un grosso covo e distruggerlo da solo era molto
pericoloso ma non se ne parlava di coinvolgere Sam o qualche altro
cacciatore che conosceva. Ormai erano pochi quelli con cui aveva
mantenuto un minimo di rapporto e dopo l'ultimo litigio avuto con il
fratello qualche giorno prima non l'avrebbe certo chiamato per
chiedergli di aiutarlo. Per fortuna sapeva come muoversi per evitare
di farsi scoprire e ben presto fu abbastanza sicuro di averli uccisi
tutti. Il padre gli aveva però insegnato a controllare, se
possibile, di aver concluso il lavoro e stava quindi finendo il giro
dell'edificio quando, entrando con cautela in una stanza chiusa,
inciampò in qualcosa di non bene identificato. Soffocando
un'imprecazione, puntò la torcia sul pavimento e
scoprì, con un
tuffo al cuore, che si trattava di un corpo. Si era forse imbattuto
nell'ultima vittima di quei mostri?
Dispiaciuto
come sempre per essere arrivato troppo tardi, mosse il fascio di luce
per illuminare il volto di quello che, con ogni probabilità,
era
l'ennesimo uomo ancora giovane di una lunga lista di ragazzi e
ragazze, tutti adescati chissà come nei bar della zona, e
per poco
non gli venne un infarto.
«Sammy!»
esclamò sconvolto, riconoscendolo all'istante e lasciandosi
cadere
dolorosamente al suo fianco per la fretta di cercare il battito. Non
riusciva a credere di averlo trovato lì ma non poteva
sbagliarsi.
Quello era proprio il suo fratellino e il fatto che non si fosse
ancora mosso non prometteva nulla di buono.
Terrorizzato,
gli appoggiò due dita sul collo cercando di ignorare la
quantità di
sangue che continuava a colare dal morso su quel lato e finalmente,
dopo qualche secondo, poté riprendere a respirare. Il
battito era
debole ma c'era e per il momento bastava.
«Maledizione,
possibile che non possa lasciarti solo un minuto?»
sbuffò
esasperato ma con un accenno di sorriso sulle labbra. Passavano gli
anni ma suo fratello sembrava quasi fare apposta a procurargli uno
spavento dopo l'altro e questa volta si era decisamente impegnato.
«Dean...?»
mormorò a quel punto il più giovane con un filo
di voce, muovendosi
appena nel vano tentativo di ripararsi dalla luce.
«Va tutto
bene, Sammy, sono qui» gli disse dolcemente, allontanando di
poco la
torcia per diminuire il fastidio e illuminare nel frattempo anche il
resto del corpo. All'inizio non aveva fatto caso a eventuali ferite
supplementari ma prima di portarlo fuori doveva sapere in che
condizioni fosse.
«I
vampiri... dobbiamo distruggere il covo!» si
ricordò all'improvviso
il ragazzo con un sussulto, aggrappandosi a lui per cercare di
alzarsi.
«Tranquillo,
ci ho pensato io» lo bloccò Dean, accortosi di
quanto tremasse per
lo sforzo di sollevarsi, spingendolo di nuovo a terra con la massima
delicatezza. Come immaginava, il fratello lo guardò sorpreso
ma il
più grande era troppo occupato a controllare che fosse tutto
a posto
per fornirgli spiegazioni. La torcia non aveva rivelato altro sangue
sui suoi vestiti ma doveva esserci un motivo se un vampiro era
riuscito a trascinarlo in quella stanza, disarmato, per poi nutrirsi
fino a farlo svenire. Al suo ingresso, infatti, non c'erano segni di
lotta da nessuna parte e nei dintorni della casa non c'era nemmeno la
sua macchina.
«Come sei
arrivato qui?» domandò alla fine, premendogli un
fazzoletto a lato
del collo per fermare l'emorragia.
«Non lo
so. Ero andato a fare qualche domanda nei bar da cui sono scomparse
le vittime e uscendo dall'ultimo sono stato colpito alla testa. Al
risveglio c'era un vampiro vicino a me; abbiamo lottato per un po' ma
alla fine è riuscito a mordermi e devo essere
svenuto» rispose
piano dopo qualche attimo di riflessione.
Dean annuì
e di nuovo si ritrovò a ringraziare in silenzio il padre per
quella
raccomandazione. Non osava immaginare come si sarebbe sentito se
qualche giorno dopo avesse scoperto per caso che Sam era stato
trovato morto nell'ultimo posto in cui aveva lavorato.
«Non
sembrano esserci danni gravi» mormorò pensieroso
dopo aver tastato
delicatamente la testa del fratello. L'aveva sentito gemere piano per
il dolore a un certo punto ma non c'era traccia di ferite tra i
capelli e rispondeva a tono a tutte le domande.
«Te la
senti di alzarti?» chiese poco dopo, quando fu certo che il
sangue
si fosse fermato.
Il
più giovane annuì e Dean, sia pure con qualche
difficoltà, lo
aiutò a rimettersi in piedi, raccomandandogli di fare piano,
per poi
sostenerlo per tutto il tragitto fino alla macchina. Era davvero
molto debole e una volta arrivati al motel, si
ripromise di impedirgli ad ogni costo di andare in giro
per la
stanza da solo. Sapeva che il fratello detestava averlo sempre
intorno a fargli da balia, soprattutto se poco prima avevano
litigato, ma non poteva fare altrimenti.
Una
volta arrivati all'Impala, gli sembrò strano averlo di nuovo
sul
sedile del passeggero e non poté fare a meno di sorridere
mentre
avviava il motore. Nonostante i litigi e le incomprensioni, almeno
per quanto lo riguardava, non riuscivano proprio a stare separati e
per l'ennesima volta, negli ultimi tempi, si domandò se per
Sam
fosse lo stesso, visto ciò che gli aveva detto in
quell'ultimo
litigio pochi giorni prima. Non era il momento di pensarci,
però, e
si sforzò di concentrarsi invece sulla sua presenza,
controllando di
tanto in tanto che stesse bene. Era stranamente silenzioso e il
suo istinto di fratello maggiore, sempre più allarmato, non
gli dava
pace. Faceva così perché era ancora arrabbiato o
stava davvero male
per la perdita di sangue eccessiva? Preoccupato,
iniziò a
domandarsi se non fosse il caso di portarlo invece in ospedale con
qualche scusa, ma vista la quantità di demoni sulle loro
tracce,
decise di tenerlo semplicemente d'occhio, evitandogli nel frattempo
ogni sforzo inutile, nella speranza che bastassero le sue cure.
«Tra poco
potrai sdraiarti in un letto» lo informò dopo un
po' con finta
leggerezza mentre parcheggiava davanti al motel in cui alloggiava.
«Come
sapevi che ho preso qui una stanza?» domandò
confuso Sam, già
mezzo addormentato, cercando istintivamente di alzarsi per scendere
dalla macchina.
«Non lo
sapevo, infatti; volevo portarti nella mia» rispose stupito
Dean,
appoggiandogli una mano sulla spalla per trattenerlo il tempo
necessario a fare il giro dell'auto.
A quanto
pare non era il solo a rispettare, sia pure inconsciamente, il
vecchio accordo che aveva sempre permesso ai Winchester di ritrovarsi
e l'ondata di sollievo che lo investì spazzò via
per un attimo il
peso che gli gravava sul cuore da quando si erano detti con rabbia
cose terribili che si augurava Sam non pensasse davvero. Cosa sarebbe
successo se si fossero incontrati per caso la mattina dopo, o in
qualsiasi altro momento, senza sapere che l'altro fosse lì?
Il
pensiero li fece sorridere entrambi mentre camminavano insieme,
lentamente, fin dentro al motel. Fortunatamente il proprietario al
bancone non fece commenti al loro ingresso
e i due poterono quindi salire le scale senza dare
spiegazioni.
Fu
un'impresa arrivare al piano superiore e una volta entrati nella
stanza di Sam, più comoda da raggiungere, il più
grande lo fece
sdraiare subito sul materasso per poi cercare del ghiaccio e
l'occorrente per medicarlo. Il trambusto creatosi nel rifugio alla
scoperta dei corpi che aveva lasciato a terra doveva aver costretto
il vampiro ad abbandonare il pasto appena in tempo ma era fin troppo
chiaro che il fratello non fosse in grado di provvedere da solo alle
necessarie medicazioni. In realtà Sam provò
comunque a convincerlo
che aveva solo bisogno di riposarsi un attimo ma Dean gli
intimò di
starsene buono e lasciar fare a lui.
Ignorandone
le proteste per nulla convincenti, poco dopo era di nuovo al suo
fianco per lavare e disinfettare la ferita, come aveva sempre fatto,
cercando di trattenere la rabbia per il brutto segno, di nuovo
sanguinante, che aveva davanti. Se non avesse fatto un ultimo giro
della casa, chissà se e quando il suo corpo sarebbe stato
ritrovato
e il pensiero lo faceva impazzire.
In
silenzio, medicò con cura il morso e lo coprì
infine con la garza,
registrando con ulteriore preoccupazione che Sam, sia pure sveglio,
non diceva una parola. Per fortuna aveva
smesso presto di lamentarsi della sua presenza, ma non era
sicuro di poter considerare un buon segno il suo mutismo.
«Grazie,
Dean» mormorò alla fine, voltandosi nella sua
direzione con un
sorriso stanco sul volto pallidissimo.
«Non dirlo
nemmeno, Sammy. Sai che non potrei fare altrimenti» gli
rispose
sorridendo con un'ondata di sollievo. «Vuoi qualcosa da
mangiare o
da bere?» aggiunse poi.
«Non
preoccuparti, sono solo stanco. Domani starò bene»
lo rassicurò
piano il fratello, intuendo evidentemente cosa gli passava per la
testa.
Dean lo
guardò dubbioso per qualche secondo ma alla fine si arrese.
Si
vedeva che faticava a tenere gli occhi aperti e con ogni
probabilità,
al suo ritorno dal bar di fronte, l'avrebbe trovato addormentato.
«D'accordo.
Cerca di riposare allora e chiamami se hai bisogno di qualcosa.
Resterò qui con te» gli raccomandò,
sistemandogli le coperte per
poi scostargli dolcemente un ciuffo di capelli dalla fronte madida di
sudore freddo.
«Non ce
n'è bisogno» provò a dire Sam, sia pure
grato per l'offerta, in un
ultimo moto di indipendenza ma il più grande non gli
lasciò neanche
finire la frase.
«Scordatelo»
chiarì deciso. «Non puoi alzarti in questo stato e
non voglio
trovarti domani mattina lungo disteso per terra. Ho già dato
prima
in quel covo di vampiri» aggiunse severo, rabbrividendo di
nuovo al
ricordo.
Il
fratello, già pronto a protestare, lo guardò
sorpreso per un attimo
a quell'ultima frase, decidendo alla fine di lasciar perdere. Con
ogni probabilità, non sarebbe comunque riuscito a fargli
cambiare
idea e in cuor suo non poteva negare che la presenza di Dean gli
facesse piacere, soprattutto dopo ciò che si erano detti
pochi
giorni prima. Senza contare che non si era mai sentito così
debole e
avere qualcuno di fidato nella stanza avrebbe potuto rivelarsi
fondamentale in caso di bisogno.
«Quel
vampiro mi ha preso alla sprovvista e non ho potuto fare
niente»
ammise piano cambiando discorso.
«Lo
immagino ma per fortuna il caso aveva attirato anche me e sono
arrivato in tempo» rispose Dean intenerito. Non si aspettava
quella
frase ma il tono con cui era stata pronunciata gli aveva ricordato
quando, da ragazzini, lo consolava nei momenti di fragilità.
Chi
l'avrebbe mai detto che quelle scene sarebbero tornate anni dopo in
contesti del tutto diversi?
«Mi
dispiace per quello che ho detto quel giorno. Non lo pensavo
davvero»
si scusò ancora Sam e il più grande dovette
sforzarsi sul serio,
questa volta, per non abbracciarlo come faceva allora.
«È così
anche per me, fratellino, e non cambierà mai. Angeli e
demoni
possono fare quello che vogliono ma tu potrai sempre contare su di
me, qualunque cosa accada» gli disse invece guardandolo negli
occhi
e Sam sorrise con evidente sollievo.
«Cerca di
riposare adesso e non preoccuparti. È tutto a
posto» aggiunse poi
dolcemente, riprendendosi il sacchettino di ghiaccio mezzo sciolto
che era ancora appoggiato sulla sua testa.
Poco dopo
il più giovane dormiva e Dean, tornato un attimo nella sua
stanza a
recuperare le sue cose, cercò una posizione comoda sulla
poltrona,
spostata accanto al letto, per essere sicuro di sentirlo se si fosse
svegliato.
Prompt: Solite cose + Personaggio X ha di fronte a sé personaggio Y gravemente ferito (Wheel challenge)
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero che la storia vi
sia piaciuta e che mi farete sapere che ne pensate, se vi va. Grazie
intanto per il tempo che mi avete dedicato anche solo leggendo.
<3
Come
ho accennato nell'introduzione, la fic partecipa alle iniziative
“Easter Advent Calendar 2021”
e “Wheel challenge” indette dal gruppo fb Hurt/Comfort
Italia - Fanart & Fanfiction.
Mi raccomando, ringraziate anche l'admin se la storia vi è
piaciuta,
perché senza di lei non sarebbe probabilmente mai nata. ;)
Se a
qualcuno interessa, ho fondato tempo fa un gruppo facebook
principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e
manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime
opere, saremo ben felici di accogliervi qui
(attenzione ai possibili spoiler se non seguite le scan online
però,
anche se cerco di stare attenta). Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto
augurandovi una buona notte e buona giornata per domani.
Bacioni
e alla prossima!
Ellygattina