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Autore: MaryFangirl    12/04/2021    4 recensioni
Kaede Rukawa riflette sulle relazioni e sulla propria natura apatica, che considera come un principio secondo cui vivere: dopo due anni, si ritrova su un aereo diretto a Kanagawa.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Haruko Akagi, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Questa è una storia tradotta in italiano dall'inglese. Tutte le info subito qui sotto.
 
Titolo originale: Insignificant
 
Ciao a tutti ^_^ con la rilettura di Slam Dunk, allo stesso modo – e ovviamente, è una conseguenza naturale – mi sono messa alla ricerca di fanfiction HanaRu (o RuHana) e devo dire che non è facile trovarne oramai, specialmente di valide XD ce ne sono tante in cinese ma purtroppo non sono in grado di leggerle T_T...qualcosa di valido però c'è, ed ecco che mi sono imbattuta in una storia molto bella che ho deciso di tradurre e, dopo aver ottenuto il consenso dell'autrice...eccola qua :) spero che sia di vostro gradimento.
 
La storia è, chiaramente, Hanamichi/Kaede, con qualche accenno di Yohei/Haruko.
 
Ci sarà un aggiornamento ogni lunedì (salvo eccezioni e/o imprevisti). Buona lettura e, se vorrete, fatemi sapere che ne pensate. 
 
 
 
Hai mai mentito a qualcuno che ami? Per tue ragioni egoistiche, naturalmente. Volevi chiudere tutto perché in quel momento pensavi solo a te stesso, ignorando scioccamente l'altra persona. In quel momento, in qualche modo sei convinto del fatto che non ami quella persona tanto quanto un tempo. In realtà l'amavi, la ami ancora, ma la realtà è che cerchi di resistere a quel sentimento. Poi inizi a chiederti perché. Perché volevi resistere così tanto quando lo avevi praticamente accettato. Diventa quindi una battaglia confusa tra il desiderio libero e l'accettazione della sensazione di soccombere a ciò che le persone o la società ne penseranno.
 
Non c'è da fraintendermi, però, di solito non me ne frega niente del giudizio degli altri, ma quando si tratta di amore e obiettivi di vita, non so resistere all'allettante desiderio del campo, ai rumori familiari della folla e degli applausi e il quasi mistico suono del globo rotondo noto come palla da basket. Con qualsiasi tipo di relazione o storiella d'amore, può durare solo fino a un certo punto prima che io sappia che devo andarmene. Quello è uno di quei casi in cui essere indifferente nei confronti dei miei incontri con le persone sarebbe utile, mi evita la fatica di affrontare le emozioni di un'altra persona piuttosto che le mie, dato che non c'è più nulla a cui guardare se ad un certo punto decido che l'America è troppo dura per un ragazzo cresciuto nella semplice Kanagawa. Tuttavia, non è così. Sarebbe diverso se si trattasse solo di una momentanea consolazione per il solitario, ma posso subito affermare che è tutt'altro che così.
 
Le relazioni insignificanti sono quello che sono, insignificanti. E mentirei se dicessi che non ho mai avuto una relazione insignificante prima d'ora. Oltre alla mia natura molto indifferente verso tutto ciò che non è il basket, ci sono momenti in cui si avverte un temporaneo vuoto che deve essere riempito. Si potrebbe pensare che, come maschio, userei la mia manifesta popolarità per approfittarmene. Per quanto possa risultare superficiale, non è completamente falso ma neanche del tutto vero. Come chiunque altro, ho avuto la mia giusta dose di curiosità e, come qualsiasi altro ragazzo, ho notato cose che non avevo notato prima e mi sono fatto domande che non mi ero mai posto prima. Che ci si creda o no, ho dato una chance al cosiddetto 'appuntamento al buio' e anche se lei non era tanto male ed è stata un'esperienza carina, non ho sentito nulla di particolarmente speciale come speravo. Anzi, mi ha fatto pensare che le ragazze sono una scocciatura da gestire. Quella sera ho deciso che forse le emozioni non sono qualcosa che io mostro facilmente.
 
Tuttavia, c'è stata un'eccezione con un certo tizio chiassoso dai capelli rossi. C'era chimica tra noi e non sono sicuro da dove sia sbucata o come sia successo, ma era così. Lentamente ma senza dubbio, anche io ho dovuto soccombere all'anormale fascino di Hanamichi Sakuragi. Non so di cosa si tratti però, lui era rumoroso, testardo, aggressivo, per non parlare delle qualità che si attribuiva da solo. Tuttavia, a differenza di qualsiasi altra relazione in crescita, l'inevitabile è accaduto lasciando con scelte indesiderate, scelte da ritenere ingiuste. Rimanere in contatto era un'altra opzione, ma la distanza tra America e Kanagawa non è quella di un viaggio in auto e, inoltre, preferisco risparmiare il tumulto emotivo e il trambusto che questi sentimenti causano. Non ne vale la pena, non importa di chi si tratti.
 
Ricordo quel giorno molto bene. Era giugno, e avevo notato Hanamichi che passeggiava allegramente a suo solito modo.
 
 
Ehi, doaho” Kaede chiamò il rossino che camminava disinvolto di fronte a lui.
 
Che c'è?” rispose lui con un sorrisetto ancora vivo sulle labbra. Kaede guardò Hanamichi con cautela, i suoi occhi si soffermarono su quelli marroni dell'altro in un'espressione seria, facendo sparire il sorriso di Hanamichi.
 
O-ohi, kitsune, che c'è?”
 
Kaede continua a sostenere lo sguardo di Hanamichi, senza vacillare, battendo le palpebre solo una volta. Un vasto oceano di pensieri circolano nella sua mente mentre continua a fissarlo.
 
Lasciamoci” la voce di Kaede era seria e fredda, portando l'espressione di Hanamichi a diventare confusa e sorpresa.
 
L-lasciarci?” Hanamichi ripeté le dolorose parole, cercando la conferma che le sue orecchie non lo avessero tradito. Kaede si limitò ad annuire, affermando la sua asserzione.
 
Stiamo insieme da un po' e ho riflettuto” spiegò Kaede. Hanamichi rimase silenzioso e fermo. “Presto andrò in America e non potremo comunque vederci” continuò.
 
Hanamichi annuì leggermente e si morse il labbro per resistere al flusso di lacrime che lentamente si formava nei suoi occhi. Kaede si allungò a prendergli le mani nelle proprie.
 
Sarò molto onesto con te adesso, doaho, quindi ascolta” sospirò Kaede, guardando gli occhi marroni di Hanamichi. “Non credo di provare più le stesse cose”
 
Il silenzio riempì l'aria mentre nessuno dei due parlava ma si limitavano a guardarsi a vicenda, il dolore chiaramente visibile nei loro occhi.
 
Hanamichi abbassò lo sguardo sul suolo, cercò disperatamente di evitare quello di Kaede. Tolse le mani dalla salda presa di Kaede. Se non avesse provato dei sentimenti per Kaede, allora sì, sarebbe stato molto più indolore e facile. Ma li provava, e ora sentiva dolore dentro di sé. Così tanto dolore.
 
Eppure non era che non avesse mai pensato che questo potesse accadere, ci aveva pensato e pensarci sembrava più facile che sperimentarlo per davvero.
 
Non sono abbastanza?” chiese Hanamichi, cercando di trovare una ragione a quel cambiamento.
 
Kaede osservò con attenzione Hanamichi, la domanda scatenò una sensazione inspiegabile. Era compassione? Senso di colpa? Qualcosa di simile? Prese il viso di Hanamichi gentilmente tra le mani, si inclinò lentamente in avanti mentre Hanamichi si piegava indietro.
 
Non prenderla sul personale, doaho...io...” prima che potessea continuare, Hanamichi sospirò e si separò con forza da Kaede.
 
Bastardo!” ringhiò. “Fai quello che vuoi. Non mi importa più! Vai in America e...fai quello che ti pare!” imprecò rabbiosamente.
 
 
Sospiro rammentando la separazione amara e brusca tra me e Hanamichi. Come ho detto, le relazioni diventano insignificanti e non importa quanto si abbia apprezzato il sentimento o il rapporto, è meglio contare su se stessi che su qualcun altro.
 
“Hanamichi Sakuragi...”
 
È un principio con cui sto imparando a vivere ed è un ricordo con cui posso coabitare, almeno per ora.
  
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