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Autore: saffyj    19/04/2021    4 recensioni
Una commessa alle prese con gli straordinari, un cliente affascinante e un intruso misterioso....
E fu così che io, Bella Swan, la donna che reputava gli uomini solo un’inutile perdita di tempo ed energie… si ritrovò a fantasticare su due uomini… e per di più nel periodo di codifica e chiusura dell’anno… il periodo in cui tutte le sinapsi dovevano essere concentrate sul lavoro e non in inutili pensieri romantici!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Dopo anni di silenzio sono tornata!!! E per farmi perdonare pubblico questa storia scritta con la mia grandissima amica Vanessa!!!
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate!!!
Una braccio grandissimo!!!

QUESTIONE DI CODICI


L'intruso



Maledetti codici, di questo passo mi ci vorranno settimane prima di finire.... 
Stavo facendo questi pensieri quando alzai gli occhi verso la porta e vidi un uomo. 
Se ne stava immobile, nascosto nella penombra, con degli strani oggetti in mano e un cappellino che gli copriva il viso.
“Siamo chiusi” dissi cercando di nascondere il tremore della mia voce, dato che il mio inconscio mi suggeriva che non era un cliente che aveva sbagliato orario.
“Lo so” rispose con voce bassa e roca, sorridendomi.
“Se ha bisogno di qualcosa… può venire domani… apriamo alle nove…” provai a dire alzandomi lentamente per avvicinarmi al cellulare sul bancone. Il tempo di voltare lo sguardo alla ricerca del telefono che l’intruso svanì.
Dopo alcuni secondi di smarrimento, lo seguii fuori dalla bottega e lo cercai, ma non c'era nessuno. 
Ancora scossa dall'accaduto tornai dentro e, con mani tremanti, presi la mia roba, chiusi tutto e fuggii anch’io dal negozio.
 
 
Era passata una settimana da quella sera.
Non avevo detto a nessuno della strana visita e ogni sera mi ero fermata fino a tardi… sia per finire i miei amati codici, sia per assicurarmi che l’intruso non tornasse… o tornasse…
Anche se cercavo di tenere la mente occupata con i codici, i clienti e tutto il lavoro che dovevo svolgere… il sorriso dell’intruso continuava a popolare i miei pensieri.
Un sorriso malizioso, dolce, sexy…
Mi serviva urgentemente una vacanza … non era da me fare certi pensieri su un uomo che nemmeno conoscevo e che non avevo nemmeno visto in volto… oltre al fatto che non l’avevo più rivisto e forse me lo ero sognato… anche se, da quella sera, non avevo più provato quella sensazione di solitudine che mi aveva accompagnata le prime sere di straordinario… mi sentivo protetta, osservata… in compagnia…  
 
Era ormai notte quando decisi che era ora di chiudere e tornare a casa. 
Mentre stavo prendendo i miei effetti personali dal bancone mi sentii abbracciare da dietro. Un sensuale profumo di sandalo mi abbracciò insieme a due forti braccia. D’istinto cercai di allontanarmi, ma l’uomo strinse la presa con gentilezza e, alitandomi sul collo, disse “Non voglio farti del male.”
Smisi di muovermi, inebriata dal suo profumo e dalla sua voce… avevo proprio bisogno di ferie… “Volevo solo sapere se eri una fata…”
Mi sfiorò il collo con la punta del naso, inspirando il mio profumo “Sì… lo sei sicuramente…” mormorò roco prima di liberarmi e svanire nuovamente. Ringhiai arrabbiata, sia con me stessa per non aver reagito contro l’intruso che si era permesso di abbracciarmi, sia contro di lui perché era di nuovo fuggito.

***
 
Mentre stavo sistemando gli ultimi arrivi sullo scaffale dietro al bancone, sentii la porta del negozio aprirsi ed un senso di déjà-vu invadermi. Con un’esitazione che non riuscivo a spiegarmi, mi voltai lentamente e rimasi senza fiato nel vedere un uomo bellissimo. Era alto, slanciato, con un corpo tonico fasciato divinamente da un vestito di alta sartoria. I capelli erano ribelli e biondo-ramati come la barba… non troppo lunga, ma che evidenziava in modo tremendamente sexy la mandibola squadrata da vero uomo, peccato che gli coprisse leggermente le labbra. Gli occhi erano di un intenso color verde e sembrava che riuscissero a leggermi nell’anima… 
Il telefono del negoziò squillò, facendomi tornare coi piedi per terra e ricordandomi che ero una commessa e dovevo essere professionale.
“Mi scusi” gli dissi prendendo il ricevitore.
“Faccia con comodo, Isabella” mi voltai di scatto per capire chi fosse. Tutti mi chiamavano Signorina Swan, nessuno mi conosceva per nome, credo nemmeno i miei amici, che mi chiamavo Bella. Ma non c'era più, e al suo posto faceva bella mostra un mazzo di rose rosse ed un biglietto che riportava una frase “ La prima volta che ti ho guardato negli occhi, ho capito che avevo voglia di te” E fu così che io, Bella Swan, la donna che reputava gli uomini solo un’inutile perdita di tempo ed energie… si ritrovò a fantasticare su due uomini… e per di più nel periodo di codifica e chiusura dell’anno… il periodo in cui tutte le sinapsi dovevano essere concentrate sul lavoro e non in inutili pensieri romantici!
 
Le mie giornate, a dispetto di cosa mi suggeriva il senso del dovere oltre che il buon senso, furono intervallate dal giorno, in cui attendevo una nuova visita da parte dell’affascinante uomo dei fiori e dalle notti, in cui attendevo il misterioso intruso.
Ed ovviamente, i giorni passarono senza più nessuna visita da parte di entrambi, ma con la costante compagnia dei codici maledetti.
Il sabato arrivò e con lui la promessa di una domenica dedita al relax assoluto, lontano da numeri, merci, e speranze di incontrare qualcuno.
Stavo preparando la merce che avrei codificato il lunedì, quando l’intruso mi abbracciò senza darmi la possibilità di voltarmi. Mi intrappolò le mani tra le sue e mi strinse a sé facendomi appoggiare al suo petto. Inspirò il mio profumo solleticandomi il collo con la punta del naso.
“Anche se non mi hai risposto l’altra sera. Sono certo che tu sia una fata” Disse alitandomi nell’orecchio e facendomi fremere. Cercai di voltarmi per guardarlo, ma lui strinse maggiormente la presa. 
“Sono solo una commessa… se avessi la magia…” 
“…Avresti codificato tutto con un colpo di bacchetta” finì per me leggendomi nel pensiero, ed io annuii sorridendo. 
“Perché sei qui? Cosa stai cercando?”
“Te”. Mi rispose sicuro mordendomi delicatamente il lobo dell’orecchio “O che annulli l’incantesimo…” e prima che potessi rispondergli si era già volatizzato.
Mi abbracciai per allontanare quello strano senso di vuoto mentre osservavo la porta ancora aperta.

 
Spero vi stia piacendo!!! E che vorrete scoprire con me chi è l'intruso e cosa vuole!!

** ATTENZIONE SPOILER **

“Certo!” sbuffai con una smorfia “Quello è come il vento… non è facile braccarlo… e poi forse… ciò che mi attrae di lui è il mistero, il non sapere chi sia…”


 
   
 
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