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Autore: Leuvia    28/08/2009    0 recensioni
" è solo un incubo..vero?" " avremmo dovuto dargli ascolto.." [tremors]
Genere: Comico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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" è solo un incubo..vero?"
" avremmo dovuto dargli ascolto.."


questa fic è ispirata ad un film horror abbastanza noto, intitolato " tremors ".
per chi non sapesse di che si tratta, prego di fare ricerche.
io non linko niente perchè ammetto di essere spaventata da quei mostri!
ed ho scritto questa ff per superare la mia paura T__T spero vi piaccia.



Chap 1

All’una meno cinque, un esserino piccolo e dalla capigliatura tutta sconciata, mise i piedi a terra,
sollevandosi così, per sedersi sul materasso sul quale poco prima riposava intensamente. Ma il caldo
asfissiante lo costrinse ad aprire gli occhi, la sera si era assopito senza badare a niente ed adesso
aveva il corpo bagnato come se fosse appena uscito dalla doccia. Si diede un’accennata sistemata ai
capelli e si alzò in piedi per dirigersi verso il bagno. Si trovava in hotel, insieme ai suoi bandmate
che dormivano in camera con lui, sparsi chissà dove. Kohara era sul letto, era riuscito ad intravederlo,
ma degli altri nessuna traccia – o almeno fin quando con il piede, colpì in pieno viso
Shinji appisolato a terra con un solo cuscino. – sicuramente, sul pavimento si stava più freschi -
Un lamento, dalla bocca della tigre uscì un grido di disapprovazione che fece spaventare Hiroto tanto da
farlo indietreggiare di due passi. Si portò la mano sul viso, evitò di parlare e poi si accucciò a
terra per verificare le condizioni del compagno. L’altro, era passato da una posizione
‘ laterale avvinghiato al cuscino’, ad una che l’aveva fatto stendere a pancia sopra con il polso destro sugli
occhi a coprirsi da chissà quale fantasma luce. “ scusami, non ti avevo visto “ mormorò il piccolo
battendosi una manina sulla fronte per confermare la propria poca accortezza: Shinji non lo cagò
di striscio comunque, probabilmente si era riaddormentato senza rendersene conto. Ad hiroto quindi non
restò altro da fare che alzarsi – tanto le scuse le aveva date – e dirigersi verso il bagno; La stanza
d’albergo era al buio, ovviamente, e grazie alla luce bluastra che proveniva dai lampioni giù per
strada, gli oggetti presenti intorno agli alicenine assumevano delle strane forme. Nulla di cui
spaventarsi, fortunatamente. L’unico cretino che poteva urlare però, per aver visto qualcosa di
anormale, era sicuramente Hiroto. Dopo esser uscito dal bagno privato infatti, ripiombò in camera e
focalizzò sul muro una forma che gli fece gelare lo stomaco. Cos’era? Un dinosauro? Trattenne il
respiro, poi chiuse gli occhi e cercò di scivolare senza far danni, verso il caro letto intriso di sudore.
– non ci voleva dormire lì, ma non si sognava nemmeno di spiaccicarsi a terra come aveva fatto
il compagno. - A prima vista, in quelle quattro mura, nemmeno si riuscivano a vedere dove erano
finiti gli altri due. Solo dopo uno sguardo ‘attento ‘ – per quanto poteva essere attento lo sguardo
di un mezzo-sonnambulo – di Hiroto, si scoprì che Takashi si era sistemato sul divanetto accanto alla porta
e che Naoyuki aveva ben pensato di rifugiarsi sotto la finestra, aperta.

“ perché dobbiamo andare in vacanza proprio in un posto così afoso? Kami-sama non vi è bastata la
nottata che abbiamo appena passato?? “ Al solito, quello che si lamentava di tutto – e nei momenti
sbagliati – era Shinji: chiamato affettuosamente Tora o Tigre, dalle fan. Le ultime due sillabe,
canzonate dall’espressione interrogativa, erano state snocciolate fuori nel momento in cui la tigre
stessa, stava caricando un grosso borsone nero all’interno della Toyota Rav 4. 2.0 VVT: il suo bel
fuoristrada metallizzato di nero lucente. Puntualmente però, appena lui si lamentava, Takashi
arricciava il nasino infastidito dal pessimismo del compagno. Era sfizioso, Takashi, quando faceva
così, perché si toglieva la maschera dell’introverso che solitamente aveva addosso. “ mamma mia sei
peggio di mia madre! “ chiuse la portiera, non badò minimamente a come doveva chiuderla e si beccò
un ennesimo ringhio infastidito da parte del ragazzo dalla capigliatura semi- bionda e semi-nera. In
risposta Takashi, alzò le braccia per mandarlo a fanculo. “ Shinji-kun, tieni prendi un po’ di caffè
che ti tira su di morale “ questo era Naoyuki. La sua bontà era invidiabile, nonostante avesse mille
cose da fare – poiché era senza dubbio l’unico in grado di fare il leader – si tagliava sempre uno spazio
per i suoi bandmate. Allungò il bicchierino di plastica con l’acqua marrone zuccherata
verso l’altro e corricchiò poco dopo verso Takashi per porgergli la sua tazzina. Kohara, in tutto questo,
non si era ancora fatto vedere. Hiroto era seduto in macchina, sulle gambe aveva uno zaino in cui
frugava e sembrava non fare minimamente caso ai battibecchi che fuori dalla vettura coloravano l’aria.
“ ma dov’è ko? “ Shinji chiuse il cofano – delicato, poiché ci teneva alla sua DONNA – e si sporse
verso i compagni: Takashi, alzò le spalle infilando il braccio nel finestrino per raggiungere lo zaino
del piccolo - infilandoci dentro il portafogli - e questo inarcò le sopracciglia; Pooh
– l’orsacchiotto di turno distributore di caffè – alzò gli occhi al cielo per cercare di fare mente locale.
Di Kohara, ripetiamo, nessuna traccia.
  
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