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Autore: Flitwick    25/04/2021    2 recensioni
{ Modern!AU }
“N-Non mi hai detto come ti chiami.”
“Non me lo hai chiesto.”

Un ipotetico primo incontro.
[Oscar/André]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Teenage Dream

Se posso dare un suggerimento, sentirei questa canzone per entrare nel mood.

 

 

 

 

 

Oscar si maledisse mentalmente mentre si dirigeva a passo di marcia verso il suo armadietto. Aveva da poco terminato le lezioni di scherma e aveva soltanto voglia di tornare a casa e buttarsi sul letto, ma a quanto pare avrebbe dovuto ancora aspettare.

La palestra era ormai del tutto deserta, pochissimi si spingevano ad allenarsi così tardi e lei era fra questi. I campionati di scherma erano alle porte e non poteva permettersi di perdere un singolo allenamento. Passava interi pomeriggi a combattere nel tentativo di migliorare la sua tecnica, ma erano giorni che le cose non funzionavano. Sentiva la mente altrove e si ritrovava spesso confusa e sovrappensiero a fantasticare su… Lui.

Scosse vigorosamente la testa.

E piantala con queste scemate, non posso mica distrarmi.

Eppure, il suo cuore aveva iniziato a battere più forte man mano che continuava a camminare. Si sentí così idiota e il pensiero di abbandonare i suoi libri nel dannatissimo armadietto la sfiorò più volte, ma ormai era quasi arrivata, non si poteva più far dietro-front.

Il solito rumore che la accompagnava da diversi mesi quando andava a riprendere i suoi libri era presente anche stavolta, e un senso di sollievo e gioia la invase. Era certa che lui fosse lì ad allenarsi. Era apparso qualche settimana prima in totale solitudine, colpendo il sacco da boxe senza nemmeno i guanti, ma solo con delle bende scarne.

Accelerò il passo e in poco tempo si ritrovò davanti al suo armadietto, ma il rumore secco era continuo e ritmato e nonostante cercasse di fermarsi si girò a guardarlo. I capelli raccolti in una coda corvina sudati e appiccicati alle spalle madide di sudore completamente esposte al freddo della palestra, senza nemmeno una canotta a scaldarle.

Lo vide voltarsi e guardarla, probabilmente si era imbambolata come una idiota e lui si era sentito osservato, ma inaspettatamente lo vide fermarsi e sorriderle.

“Ehi”

Oscar distolse velocemente lo sguardo, sbattendo con violenza l’anta dell’armadietto e iniziando a correre verso l’uscita.

“Ehi! Aspetta! Aspetta!”

Oscar, sei una vera idiota. Guarda in che guaio ti sei cacciata, era proprio necessario fissarlo? Lo vedo al corso di storia, non c’era bisogno di fermarsi diversi minuti in adorazione.

I suoi pensieri furono interrotti quando una mano le toccò le spalle e si gelò.

Si girò di scatto in preda al panico, mentre il ragazzo si teneva un fianco per lo sforzo e nell’altra un quaderno arancione.

“Che vuoi?”

Un sopracciglio sorpreso accompagnò il sorriso bonario sul viso del ragazzo.

“Ti è caduto questo prima, ho pensato potesse servirti.”

Oscar afferrò in malo modo il quaderno, bofonchiando tra le labbra un grazie poco amichevole. La metteva a disagio essere stata vista, la metteva a disagio il suo corpo svestito e la metteva a disagio quello sguardo verde così dolce e caloroso da farle sentire le gambe molli.

“Io… Io sono André comunque, seguiamo storia medievale insieme.”

“Lo so, grazie per il quaderno, ora devo proprio andare. Ciao.”

Fece per andarsene, quando un tocco delicato sul braccio la fece sussultare nuovamente. Si voltò mentre lui ritirava la mano, evidentemente spaventato dalla sua reazione.

“N-Non mi hai detto come ti chiami.”

“Non me lo hai chiesto.”

André deglutì mentre dei piccoli brividi gli scendevano lungo la schiena, se fossero dovuti al freddo per la sua schiena nuda o per come questa strana ragazza gli si rivolgesse non ne era certo.

Pareva che nulla la scalfisse e che la sua presenza a tratti lo infastidisse. Durante le lezioni di rado interagiva con qualcuno che non fosse il professore, era sempre troppo presa a prendere appunti e una volta terminata la lezione si dileguava in un battibaleno.

“Hai ragione, ti chiedo scusa.” Sorrise teneramente inclinando il capo “Ricominciamo, okay? Ciao, io sono André, ti ho rincorso perché ti è caduto questo quaderno. Ti ho già vista, seguiamo storia insieme, come ti chiami?”

André giurò di aver visto le sue labbra rosee curvarsi in un timido sorriso, mentre distoglieva lo sguardo dal suo. I suoi occhi erano di un magnifico azzurro, gli erano piaciuti sin dal primo giorno che l’aveva vista in aula, ma più che gli occhi, ad André piaceva tutto di lei.

“Mi chiamo Oscar François, ma ora devo proprio andare André, ci vediamo in giro.”

Non gli diede il tempo di risponderle e si incamminò verso l’uscita, lentamente questa volta, come se desiderasse rimanere ancora. Era quasi a metà strada quando la voce del ragazzo la frenò nuovamente.

“Ehi, Oscar François, ti va di uscire con me?”

Oscar sorrise fra sé e sé prima di girarsi e sorridergli sorniona mentre accelerava ulteriormente il passo.

“Solo se riesci a prendermi, André.”

André rise iniziando a correre.

 

 

 

Note dell’autrice

Grazie a tutti coloro che hanno letto, è veramente tantissimo che non tornavo su questo fandom e mi sono quasi commossa quando ho scritto di nuovo sui nostri beniamini.

Ho iniziato qui, e dopo quasi sei anni torno di nuovo qui una volta cresciuta e maturata. Spero di rimanerci il più possibile.

Fatemi sapere cosa ne pensate, se dovessi mettere l’OOC o se ci dovessero essere dei refusi, sono molto arrugginita, quindi ci starebbe.

Buon 25 aprile e grazie ancora anche a chi legge in silenzio.

Flitwick

  
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