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Autore: ElfaNike    26/04/2021    0 recensioni
Una storia leggera per respirare un po' in questo periodo così pesante. Scritta di getto in ventiquattr'ore.
La perfezione può davvero permettere di trovare il partner ideale? L'imperfezione può davvero essere causa di friendzone eterna?
Sono tutte domande a cui si confronteranno Adrien e Ladybug da un lato, e Marinette e Chat Noir dall'altro. Chissà che vagando al chiaro di luna non si possano trovare risposte...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel bel mezzo di altre storie molto più impegnative da scrivere, molto più lunghe e con una trama decisamente articolata, ogni tanto portare avanti qualcosa di leggero aiuta a rilassare le sinapsi. Mi sono divertita a smontare i personaggi di questo cartone, e a punzecchiare un po' le coppie canon...
Attenzione: ammetto di aver visto il cartone in francese, per cui i soprannomi e qualche esclamazione arrivano da lì. Mi dispiace per chi, invece, l'ha visto in inglese o italiano.

Questa storia non mi appartiene, ma è proprietà di Thomas Asdruc, Jérémy Zag, Zagtoon, Method Animation, De Agostini, Toei Animation et SAMG Animation.

 
Tutto iniziò a causa di Chloé. In realtà quasi tutto iniziava a causa di Chloé, per cui non c’era nulla di anormale. Però questa volta l’intervento di Chloé fu causa di molte più cose che di una semplice akumatizzazione. Settimane più tardi, Marinette prese anche in considerazione il fatto di ringraziarla.
 
Era uscita una nuova pubblicità della Maison Agreste che aveva fatto furore fra i fan di Agreste figlio. Fu per questo che, finita la scuola, Adrien si trovò circondato di ragazzine, che furono prontamente allontanate dalla sua guardia del corpo gorilla. Ce ne fu una, tuttavia, che si rivelò più tenace del previsto e assalì il ragazzo di parole affinché le firmasse la rivista che lei gli porgeva, e poi anche il cellulare, la guancia, la pancia. Era poco più di una bambina, e Adrien ne fu imbarazzato ma anche un po’ lusingato, mentre Marinette e Chloé la trovarono incredibilmente fastidiosa. Marinette decise di rispettare la pazienza del suo amato, ma Chloé fu decisamente meno comprensiva e apostrofò la ragazzina in maniera acida. I capricci della fanciulla cedettero il posto alle lacrime e quella scappò via, stringendo la rivista fra le mani.
-Insomma, Chloé.- la sgridò Adrien con un sospiro: -Non potevi essere un po’ più gentile? Era solo una bambina!-
-Mi dispiace, Adrienchou mio, ma non potevo sopportare la sua invadenza così volgare nei tuoi confronti. Doveva imparare che un certo tipo di persone non può essere abbordato per strada in maniera così poco dignitosa.- rispose lei agitando la coda con un rapido movimento di mano, il naso all’insù e un sorriso fiero.
-Sarà, ma neanche la tua reazione è stata molto dignitosa...- replicò lui amaro -Ora scusa, Chloé, ma devo andare. Ci vediamo domani!- salutò con la mano la ragazza e anche Marinette e Alya, che si erano fermate a osservare la scena.
Marinette ricambiò con un sorriso ebete e Alya dovette tirarle una gomitata perché si riprendesse: -Tutto bene, Marinette?-
La ragazza ridacchiò in preda all’imbarazzo: -Certo! Certo che sì, come non potrebbe?!-
Alya sorrise a sua volta: -Prima o poi dovrai parlargli chiaramente, Marinette. Non puoi bloccarti tutte le volte che lui ti rivolge la parola.-
Intanto la macchina di Adrien era partita, ma non aveva fatto in tempo a raggiungere il primo incrocio che un’altra auto, lanciata di traverso, gli bloccò la strada.
Alya a Marinette guardarono senza parole da dove arrivasse, e lo stesso fece Adrien, che scese dall’auto per capire cosa fosse successo.
Su un lampione stava una figura malefica, vestita in stile anni ottanta con una rivista aperta in mano.
-Ricordati, Angroupie.- le sussurrò Papillon dal suo osservatorio -Potrai ricevere tutte le attenzioni che desideri, portami solo i Miraculous di Ladybug e Chat Noir.-
-Non temere, Papillon. Ma adesso voglio il mio autografo!- l’akuma lanciò l’attacco su Adrien. Il gorilla si mise in mezzo e fu trasformato in un lucido ritaglio di rivista, patinato e colorato.
Il ragazzo guardò il pezzo di carta che poco prima era stata la sua guardia del corpo cadere volteggiando, e sentì qualcuno prenderlo per il polso. Alzò gli occhi per incontrare quelli di Marinette.
-Scappa.- gli sussurrò lei, e lo tirò via.
-No, io...- Adrien fu costretto a seguirla. Finché non si fosse allontanata non poteva trasformarsi in Chat Noir.
Mentre la ragazza lo trascinava di nuovo dentro scuola, Alya fu trasformata a sua volta in ritaglio di giornale e il suo cellulare, con cui sperava di riprendere qualche cosa di interessante per il suo blog, rimase acceso accanto al pezzo di carta atterrato con leggerezza sul selciato.
I due ragazzi raggiunsero lo spogliatoio.
-Presto, Adrien, dobbiamo nasconderci!- Marinette lanciò lo zaino in un angolo e aprì il suo armadietto: -Vai dentro!-
-E tu dove ti nasconderai?- chiese preoccupato il ragazzo.
-Andrò nei bagni. Se ci dividiamo potremo guadagnare tempo in attesa di Ladybug!-
-Buona idea!- Adrien fece un cenno di assenso, e Marinette chiuse l’anta in metallo. Con un gesto secco riprese la borsa e corse fuori. Non si accorse che il suo diario era scivolato sul pavimento.
Quando fu tornato il silenzio, Adrien uscì dal nascondiglio e si guardò intorno, mentre Plagg usciva turbinando dalla sua tasca: -Certo che quella ragazza potrebbe farsi i fatti suoi!- commentò il Kwami -Ci saremmo potuti trasformare secoli fa.-
-Marinette è una ragazza molto altruista e coraggiosa.- commentò invece Adrien -Sicuramente l’ha fatto con tutte le buone intenzioni del mondo.-
Il suo sguardo cadde sul diario abbandonato per terra: -Altruista e distratta.- sorrise raccogliendolo -Questo glielo restituirò domani.-
-Quindi possiamo intervenire?- chiese spazientito Plagg.
-Non aspetterei un secondo di più.- Adrien sollevò il pugno: -Plagg... trasformami!-

Chat Noir raggiunse Ladybug sul tetto della scuola: -Cosa abbiamo, Milady?-
-Una fan di Adrien Agreste offesa dalla solita Chloé.-
-Qualcosa di facile facile, allora!- esclamò il gattone estraendo il suo bastone.
E invece non fu per niente facile. Angroupie si dimostrò un osso duro, e soprattutto scoprirono che poteva usare gli articoli sparsi per terra per trasportarsi da un angolo all’altro del campo di battaglia. Catturarla risultò quasi impossibile.
-Finché siamo in zona non sarà possibile fermarla.- commentò esausto Chat Noir, lasciandosi andare per terra accanto a Ladybug.
-L’unico modo è allontanarla da questa zona e sperare di riuscire a intrappolarla lontano dai sui ritagli.- commentò la ragazza.
-E come facciamo? Occorrerebbe un’esca, altrimenti al primo segno di pericolo trasforma qualcuno in ritaglio e lo usa per tornare al punto di partenza.-
-Fuori dalla nostra portata.- concluse pensierosa Ladybug.
In quel momento la stessa idea colpì entrambi. Si guardarono.
-Si potrebbe...- azzardò il gatto.
-Non pensarci neanche.- ribatté lei.
-Ma è l’unico che potrebbe fare da esca! È lui che lei vuole!-
-Non metterò mai in pericolo Adrien Agreste. Neanche per sconfiggere un akuma.-
-Ma sono sicuro che lui sarebbe d’accordo!-
-È fuori discussione! Proviamo con qualcos’altro.- e lanciò il suo Lucky Charm. Lo yo-yo evocò un aspirapolvere.
-Bene. Potrai raccogliere i coriandoli quando Angroupie avrà finito con noi, con quello.-
Ladybug lo ignorò e si guardò introno alla ricerca di qualche indizio. Mentre era concentrata, Chat Noir fece due passi indietro e si allontanò di soppiatto. Rientrò a scuola e si detrasformò.
-Mi spieghi cosa vuoi fare?-
-Angroupie è troppo forte finché giocherà in casa. Non posso permettere che la mia adorata Ladybug corra troppi rischi per colpa mia.-
-E quindi cosa conti di fare?-
-Da esca, ovviamente!-
Adrien corse fuori e agitò le mani: -Ehi! Angroupie! Sono qui, vieni a prendermi!-
L’akuma lo vide: -Adrien! Vieni qui, voglio il mio autografo!- con un balzo gli fu dietro.
-Adrien! No!- Ladybug lo vide sparire per le strade di Parigi -Chat Noir, dobbiamo salvarlo! Chat Noir!- ma nessuno le rispose.
-Spero non si sia fatto trasformare in ritaglio di rivista...- sospirò preoccupata la ragazza, e con un lancio di yo-yo balzò all’inseguimento dei due.
Adrien riuscì ad allontanarsi dalla scuola schivando colpi su colpi, quando Ladybug con un arco perfetto del suo yo-yo lo prese al volo e lo portò sul tetto vicino. Si nascosero dietro un comignolo.
-Adrien, stai bene? Sei ferito?-
-Sto bene, Ladybug, ti ringrazio.-
-Cosa ti è saltato in mente di esporti così!- lo rimproverò dolcemente lei -È troppo pericoloso!-
-Fidati di me, lo facevo solo per aiutarti.-
Ladybug sorrise e gli fece cenno di stare al riparo, poi si lanciò di nuovo alla battaglia.
Adrien la vide combattere sui tetti e scostò il lembo della camicia: -Plagg, è il momento di tornare al lavoro.-
Ma non finì la frase che vide Angroupie cadere sulle lamine del tetto, colta alla sprovvista dall’impossibilità di teletrasportarsi per mancanza di ritagli. Per un momento, lo sguardo dell’akuma tornò quello della bambina e Adrien la vide per come era veramente: arrabbiata e spaventata.
Ladybug si avvicinava a lei con l’aspirapolvere in mano.
Adrien ebbe un momento di paura, e si mise in mezzo: -Aspetta!- esclamò.
Ladybug si fermò dov’era, attonita: -Adrien! Che cosa fai? È pericoloso! -
-Come può essere pericolosa una bambina?- chiese lui in tono dimesso.
-È akumatizzata, Adrien. Non è la prima bambina con cui combatto: quando l’avrò liberata il Miraculous riporterà tutto alla normalità.-
-Sì... sì. Hai ragione, Ladybug, ma...-
Contemporaneamente, Papillon aveva esclamato nelle orecchie di Angroupie: -No! Non farlo cadere!-
E la ragazzina, in tutta risposta, l’aveva afferrato.
Questo fece reagire Ladybug che si mise in mezzo e separò i due: Adrien fu tenuto stretto per la vita e fu riportato dietro il comignolo, mentre l’akuma saltò di riflesso sulla cima del lampione più vicino.
-Resta, qui, per favore. Prometto che nessuno si farà male!-
Adrien annuì perplesso e la guardò allontanarsi. Plagg uscì dal suo taschino: -Allora, interveniamo?-
-Sì. Direi di sì.- il ragazzo alzò il pugno -Plagg, trasformami!-
La battaglia fra Ladybug e Angroupie si spostava rapidamente da un tetto all’altro e l’eroina riusciva ora a gestire l’avversaria: ogni volta che l’akuma trasformava qualcuno, lei lo aspirava impedendole di creare vie di fuga.
-Eccovi qua, Milady!-
-Chat Noir! Si può sapere che fine avevi fatto?-
-Ero andato ad assicurarmi che Adrien Agreste stesse bene. L’ho cercato dappertutto ma non l’ho trovato.-
-Ma che gentile, il mio chaton!-
-Tutto per te, My Lady...-
I due attaccarono allora l’akuma, e il Cataclisma di Chat Noir ridusse rapidamente in polvere la rivista di Angroupie. Quando lei cadde, colta alla sprovvista dall’attacco, lui la prese in braccio e atterrò sull’asfalto della strada.
-Stai bene, bambina?- chiese con dolcezza.
L’akuma lo guardò spaesata, mentre il Miraculous Ladybug la faceva tornare alla normalità e riportava tutti i ritagli di riviste alla forma di persone.
-Cos’è successo?- chiese invece la piccola.
Ladybug si avvicinò con un sorriso e gli tese il pugno. Lui rispose al gesto: -Bien joué!-
La ragazzina fu rimessa in piedi, e un po’ frastornata si diresse verso casa.
I due Miraculous cominciarono a lampeggiare: -Direi che abbiamo fatto un buon lavoro anche oggi...- commentò lei.
Chat Noir fece spallucce: -Come sempre, Milady.-
-Oh, no! Adrien! Devo andare a tirarlo giù dal tetto!-
-Vai pure. Io vado a detrasformarmi.-
I due si salutarono e Ladybug corse tra i comignoli dei tetti di Parigi.
-Adrien! Adrien, dove sei?-
-Sono qui, Ladybug!- il ragazzo comparve alla vista agitando una mano: -Eccomi!-
-Oh, meno male!- sospirò lei -Vieni, ti riporto giù.-
I due atterrarono accanto all’auto degli Agreste, in cui li aspettava il gorilla. Ladybug salutò e fece per andarsene, ma Adrien la trattenne: -Ladybug, aspetta. Volevo dirti... che mi dispiace essermi messo in mezzo, poco fa. Non volevo causare problemi.-
L’eroina si girò a guardarlo con gli occhioni spalancati: -No, Adrien, non devi scusarti. Hai ragione, ogni tanto sono un po’ drastica. È l’abitudine a tante akumatizzazioni, ma non voglio sembrarti un mostro per questo.-
-Non lo sembri affatto, credimi.- sorrise lui.
I due si sorrisero ancora, poi si salutarono e Ladybug balzò via con un colpo di yo-yo.
La macchina partì mentre Adrien sospirava pesantemente.
-Secondo te, Plagg- sussurrò al suo kwami nascosto nel taschino -Anche io sembro così spaventoso quando attacco un akuma?-
-Quando combatti devi per forza sembrare spaventoso ai tuoi nemici, Adrien. Fa parte del gioco.-
-Ma noi siamo i buoni...- il ragazzo guardò fuori dal finestrino, pensieroso.

Sul tetto della scuola, Ladybug guardava l’auto allontanarsi. Sospirò e si guardò le mani.
-Possibile che anche facendo del mio meglio io appaia troppo drastica?- si chiese -Eppure non mi sembra di essere mai stata cattiva nei confronti degli akumatizzati... Era proprio necessario che intervenisse? Dove sto sbagliando?-


 


Angolino dell'autrice:
In tutta onestà, non mi piacciono molto i personaggi perfetti. L'idea nasce da lì: guardando la terza serie, quando Adrien fa da esca per proteggere suo cugino 'molto antipatico' perché lui è 'il buono' (cito il nostro Adrien), mi sono detta che in confronto all'efficienza massima di Ladybug lui appare proprio 'buonista'. E in quel momento mi sono convinta che se i nostri due idoli, Ladybug e Adrien, dovessero conoscersi meglio, arriverebbero a non sopportarsi più.
La perfezione non necessita di aggiunte. Non sto parlando dell'aspetto avventuroso, siamo tutti d'accordo che Ladybug e Chat Noir sono una squadra fortissima; sto parlando del carattere, della forza d'animo di una Ladybug che non sbaglia mai. Sto parlando di un Adrien che non mente mai, che è puntale con i compiti e forte nello sport, che è il ragazzo perfetto.
Cosa succederebbe se queste due perfezioni venissero messe a confronto?
 
  
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