Anime & Manga > Pandora Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: God_Eden_Imperial    03/05/2021    0 recensioni
Stavolta Leo non avrebbe commesso gli stessi errori del passato.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elliot Nightray, Gilbert Nightray, Leo Baskerville, Vincent Nightray
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Aveva superato la giornata più difficile di tutto l'anno, almeno a detta sua. Era appena scoccata la mezzanotte e finalmente l'anniversario della morte di Elliot era terminato. Per tutta la mattinata aveva fatto avanti e indietro per la città con a seguito i suoi fidati servitori. Si era occupato di tutti gli affari ancora incompiuti e gli arretrati. Nel pomeriggio si era messo ad ascoltare Levi parlare del più e del meno, soltanto per tenersi la mente occupata, nonostante non gliene fregasse di una singola parola che usciva dalla bocca del precedente Glen. Arrivata la sera, invece, si era accomodato al suo pianoforte per comporre una canzone ma dovette interrompersi dopo pochi minuti. Accarezzare i tasti neri e bianchi gli avevano subito fatto tornare alla mente il suo ex padrone e si era bloccato, non riuscendo a scrivere nemmeno una nota.
Così decise di finire il libro che aveva iniziato il giorno precedente. Una storia che raccontava di una donna gravemente malata e del suo amore destinato a non compiersi a causa di ciò. Prima di esalare l'ultimo respiro, disse all'uomo che amava e che stava per abbandonare, una frase che rimase impressa nel cuore del giovane Leo, ormai vent'enne.
Gli diceva di andare avanti anche se lei non sarebbe più stata al suo fianco. Che desiderava che lui continuasse ad essere felice con un'altra donna. Data la sua giovane età, era giusto che si innamorasse di nuovo e mettesse su famiglia.
"Trovarsi un nuovo amore? Io...sarò in grado di innamorarmi ancora una volta?"
Sussurrò affondando il viso tra le ultime pagine, soffocando le lacrime che minacciavano di bagnargli il viso. Elliot di certo avrebbe voluto la stessa cosa per lui. Lo conosceva bene, meglio di chiunque altro. Passando tanto tempo con una persona, si riesce a comprendere anche i segreti e pensieri più profondi solo guardandola. Leo era consapevole del fatto che non poteva continuare a restare ancorato ad un passato tanto doloroso. Doveva andare avanti e vivere anche per Elliot.
Se non lo avesse fatto, il suo ex padrone si sarebbe di certo arrabbiato con lui e gli avrebbe rifilato un bel pugno in faccia, rimproverandolo di rimuginare troppo sulle cose.
Trovare un nuovo amore...
"Più facile a dirsi che a farsi"
Aggiunse sotto voce, mettendo via il libro. In quel momento, il viso sorridente di Vincent sbucò dalla porta del bagno.
"Padrone, la vasca è pronta"
Leo non se lo fece ripetere e scattò in piedi raggiungendo il suo servitore preferito. Dopo tutto lo stress accumulato durante la giornata, un bel bagno caldo era quello di cui aveva bisogno per rilassarsi e sciogliere i muscoli.
Spogliandosi, entrò lentamente nell'acqua, godendosi il calore che lo avvolse e che lo fece sentire subito meglio. Si lasciò sfuggire un sospiro di piacere mentre svuotava la mente dai pensieri tristi.
Stava per iniziare un altro giorno. Elliot era ormai morto da quattro anni. Rispetto alle prime volte il dolore si era a mano a mano alleviato ma non era del tutto scomparso. Affinché accadesse sarebbe dovuto passare altro tempo.
Ma non aveva fretta, dimenticarlo era l'ultima cosa che voleva. Mentre se ne stava tranquillo, ripensò alle poche volte in cui Elliot gli permetteva di entrare nella vasca con lui. La maggior parte delle volte era troppo imbarazzato per poterglielo chiedere, ma quando riusciva a lasciarsi andare era sempre una gioia per entrambi.
Un nuovo amore...
Quelle parole tornarono a presentarsi nel suo cervello e, lanciando una leggera occhiata in direzione della porta del bagno, vide Vincent appoggiato allo stipite che guardava in direzione della camera.
Magari potrei...
Avvampò al solo pensiero e si immerse completamente nell'acqua per scacciare l'imbarazzo.
Forse non era così tanto lontano come aveva pensato...il suo nuovo amore.
Vincent era sempre tanto gentile con lui. Lo viziava e gli restava accanto nei momenti difficili. Per non parlare di tutte le volte che lo accontentava anche per le cose più assurde e improbabili. Tutto ciò che Leo desiderava, Vincent lo rendeva realtà. Giorno dopo giorno il suo comportamento nei suoi confronti iniziò a cambiare. Si addolcì e adesso passavano anche ore e ore solo a chiacchierare o semplicemente a farsi compagnia.
Il silenzio non era un problema per loro ed era piacevole stare insieme.
Anche se non lo avrebbe mai ammesso, ogni tanto Leo pensava a Vincent in quel senso...come potenziale partner dopo la scomparsa di Elliot.
Le prime volte gli sembrava assurdo come ragionamento dati gli anni di differenza che c'erano tra loro, anche se erano un problema secondario. In fondo, come si suol dire: nell'amore non conta l'età.
C'era il fatto che Vincent avesse occhi soltanto per il suo amato Gilbert.
Sarebbe sempre stato più importante di lui e questo infastidiva Leo non poco, nonostante cercasse di non darlo a vedere.
Voleva innamorarsi e Vincent era, al momento, il più vicino al suo tipo ideale: intelligente, con la testa sulle spalle, responsabile, disordinato come lui...
Avevano molte cose in comune e questo gli piaceva. Adorava i suoi occhi, per non parlare del suo sorriso e dei suoi modi di fare. Quando metteva in imbarazzo il fratello solo per diletto, gli ricordava le volte in cui lui faceva esattamente lo stesso con Elliot solo per vedere che faccia avrebbe fatto.
Provare non costa nulla...giusto?
Si disse.
"Vincent"
Lo chiamò infine, prendendo coraggio. Il ragazzo più grande si volse verso di lui.
"Sai, con Elliot a volte facevamo il bagno insieme"
"Oh, immagino vi divertivate un sacco, padrone"
Scherzò e Leo si ritrovò ad avvampare di colpo. In ogni caso non volle demordere e decise di ignorare il commento.
"Questa vasca è troppo grande per i miei gusti. Perché non ti unisci a me?"
Ecco. Lo aveva detto e non poteva tornare indietro. Con il cuore in gola, attese la risposta.
"Ne è davvero sicuro padrone?"
"Io...sì"
Si maledisse per aver vacillato per un istante e deglutì.
"Ora vedi di sbrigarti o l'acqua si raffredderà"
Vincent non si oppose. Entrando nel bagno, chiuse la porta alle sue spalle, iniziando a spogliarsi con una lentezza quasi snervante. Leo gli lanciava qualche occhiatina ogni tanto, sentendo il rossore tornare a presentarsi sulle sue guance e il cuore battere più forte, soprattutto quando Vincent lo raggiunse dentro la vasca, permettendogli di appoggiarsi con la schiena contro il suo petto nudo.
Leo rabbrividì al contatto ma si rilassò quasi subito.
Era caldo, Vincent, e aveva sciolto i capelli. Ultimamente li portava sempre legati ed era un peccato, soprattutto ora che li aveva lasciati crescere di nuovo. Gli arrivavano a metà schiena come in passato ed erano bellissimi.
"Sono sorpreso della richiesta del padrone"
Ammise afferrando lo shampoo per insaponare i capelli di Leo che non glielo permise. Togliendogli la boccetta di mano, gli disse di voltarsi. Stavolta si sarebbe preso lui cura di Vincent e non il contrario. Tante volte aveva permesso ad Elliot di lavargli i capelli.
Il ragazzo più grande non si mosse mentre Leo passava delicatamente le mani tra le sue chiome chiare e disordinate. Erano così soffici...sembrava di accarezzare tanti fili dorati. Quelli del suo ex padrone erano sempre secchi nonostante tutti i prodotti che utilizzasse.
"Chiudi gli occhi"
Gli ordinò sciacquandogli i capelli con altrettanta delicatezza.

Una volta terminato il bagno, Leo si gettò di peso sul suo letto, assaporando la morbidezza del suo pigiama e la freschezza delle lenzuola. Lo adorava, era così piacevole.
Vincent lo raggiunse poco dopo, rimboccandogli le coperte nonostante le polemiche del suo padrone.
"Posso fare da solo. Ho vent'anni, santo cielo!"
"Faccio solo il mio dovere, padrone"
Leo non rispose e mise su un tenero broncio. Spegnendo la luce, Vincent si diresse alla porta.
"Buonanotte"
"Notte"
Sussurrò Leo in risposta, affondando il viso nel cuscino.
Che sto facendo? Dovrei fermarlo...voglio stare ancora un po' con lui.
Si disse. Certo, si sarebbero rivisti la mattina seguente ma ci sarebbero stati anche tutti gli altri e desiderava potessero restare da soli.
Magari tenerlo vicino tutta la notte e...spingersi oltre.
Di nuovo il suo viso si scaldò a tale pensiero. Senza nemmeno rendersene conto, scattò a sedere sul materasso, voltandosi in direzione di Vincent che stava per lasciare la camera.
"Aspetta"
Il servitore si fermò, osservandolo curiosamente. Leo sentiva il cuore rombolargli nel petto e un piacevole calore pervaderlo dalla testa ai piedi.
Da così tanto tempo non si sentiva in quel modo...
Improvvisamente divenne nervoso e le parole gli morirono in gola.
"Ecco...io..."
Balbettò stringendo il cuscino al petto e spostando lo sguardo altrove, sperando che Vincent non notasse il suo rossore evidente. Nonostante fosse buio, il chiarore dei raggi lunari illuminavano abbastanza la stanza affinché potesse accorgersene.
Vincent sorrise. Senza dare il tempo a Leo di aggiungere altro, gli si avvicinò, accomodandosi sul fondo del letto e rivolgendogli uno sguardo comprensivo.
"Non vuoi restare solo, vero? Stai pensando a lui?"
Leo non rispose e questo bastò come risposta. Rivolgendo gli occhi in direzione della luna, la sua mente volo al fratellastro.
"Possiamo dirgli qualche parola. Ovunque si trovi adesso, è possibile che possa comunque sentirci"
Al nuovo Glen venne quasi da ridere ma si trattenne.
"Non pensavo fossi il tipo da credere in questo genere di cose"
"Oh, mi ha scoperto. Mi conosce bene, padrone"
Semplicemente io e te ci somigliamo più di quanto immagini.
Pensò facendo spazio nel letto, così da permettergli di sdraiarsi accanto a lui. Vincent non era uno stupido; sapeva che avrebbe recepito il messaggio e, infatti, non sbagliava. Pochi istanti dopo sentì il letto dondolare con a seguire il fastidioso cigolio delle molle. Il corpo caldo di Vincent era vicino al suo, sentiva i capelli biondi solleticargli il collo scoperto e rabbrividì.
Voleva dare la colpa agli ormoni, perché in quel momento l'unica cosa che gli passò per l'anticamera del cervello fu di saltare addosso al suo servitore, baciarlo e farsi baciare; toccarlo e farsi toccare.
Cielo! Era così allettante che dovette trattenersi con tutto se stesso per non voltarsi e attaccarsi a lui, pregandolo di riempirlo d'amore per tutta la durata della notte. Era quasi l'una, anche se avessero svegliato qualcuno, non gli importava.
Il suo cuore batteva così forte che di certo Vincent poteva sentirlo nel silenzio che li circondava. Il corpo di Leo rabbrividì non appena i loro sguardi si incontrarono.
Un nuovo amore...forse...forse sei davvero tu.
Sperava solo che Levi non si mettesse in mezzo e non se ne uscisse con una delle sue solite battutine fuori luogo. Da quando aveva scoperto la sua cotta per Vincent, non faceva altro che metterlo in imbarazzo con frasi sconce a non finire.
Come, per esempio: "Lo vuoi, non è vero? Perché trattenersi? Sei Glen, puoi avere tutto ciò che desideri. Prendilo prima che lo faccia qualcun altro"
Adesso che Oz e Alice non c'erano più, Leo temeva che Gilbert si sarebbe fatto avanti, portandogli via il suo adorato Vincent. Anche se avevano legato moltissimo, non gli avrebbe permesso di avere tutta l'attenzione del fratello minore completamente su di se, più di quanto già non ne avesse, intendiamoci.
Levi aveva ragione. Voleva Vincent e se lo sarebbe preso! Le conseguenze non gli interessavano.
"L'idea di dirgli qualcosa non è male...inizia tu"
"Certo. Vediamo..."
Vincent si mise a pensare e Leo si lasciò la libertà di rigirarsi qualche ciocca bionda tra le dita. Mentre rifletteva, lo fece sedere e si mise dietro di lui, iniziando a sistemargli i capelli in varie acconciature. Se li legava sempre nella solita treccia che ricadeva sulla spalla. Voleva vederlo con altre pettinature.
"Ehi, Elliot...come va? Qui tutto bene. Gil ha ancora paura dei gatti. Ieri ne abbiamo incontrato uno per la strada e non appena si è strofinato contro la sua gamba, è saltato in aria per lo spavento, iniziando a urlare come un pazzo"
Rise e anche Leo nel ricordare l'espressione di terrore che si era dipinta sul suo viso. Era impallidito, saltando in braccio a Charlotte.
Tutti i Baskerville si misero a ridere, come il resto dei passanti che avevano assistito alla scenetta comica.
Intrecciando delicatamente le ciocche dorate, formò una traccia che poi arrotolò su se stessa, fino a formare uno chignon basso, fermandolo con alcune forcine.
"Poi...che altro...beh, ci manchi. Non è lo stesso senza di te ma stiamo andando avanti. Continuiamo a vivere anche per te"
Leo sorrise tristemente mentre scioglieva lo chignon per provare un'altra acconciatura. Vincent, accorgendosene, lo lasciò fare, restando immobile.
"Si sta divertendo, padrone?"
"Sì...ormai porto i capelli corti, quindi dovrò accontentarmi dei tuoi per giocare"
Il servitore non si lamentò, facendogli cenno di prendere parola. Leo, esitante, rivolse lo sguardo alla foto di Elliot che teneva incorniciata sul comodino accanto al letto.
"Elliot...ovunque tu sia in questo momento spero solo che tu sia felice. Che posso dirti? Sono il solito disordinato che ti faceva sempre innervosire. Continuo a leggere tanti libri in un solo giorno e non smetto di suonare il piano. Con i Baskerville nulla di nuovo. Il futuro Glen ancora non si è fatto vivo e va bene così. Non è niente male la vita adesso"
Vincent sorrise, sentendo le sue piccole mani passare tra i suoi capelli e accarezzandogli la testa.
"Stamattina ho letto un libro che mi ha fatto pensare a te. Ti ho amato Elliot, dico davvero e so che per te è lo stesso e ti voglio ringraziare per questo. Amare ed essere amati è una sensazione a cui mai rinuncerei. Adesso che tu non sei più qui...voglio innamorarmi di nuovo"
Vincent spostò di poco il viso verso il suo padrone, sorpreso da tale rivelazione.
Leo gli sciolse l'ennesima treccia, permettendogli di voltarsi completamente a guardarlo. I loro occhi si incontrarono e Leo ebbe un tuffo al cuore.
"Stavolta non cerco qualcuno come te...non vorrei si ripetesse il medesimo errore. Vorrei qualcuno che mi possa comprendere appieno. Che abbia passato ciò che ho passato io anche se in maniera differente. Voglio che ci sia sempre per me anche quando non voglio. Qualcuno con cui vado d'accordo e con cui mi trovo bene"
Mentre rivelava tutto ciò, si sporse verso Vincent che rimase immobile. Alzandosi sulle ginocchia e posando le mani sulle sue spalle, lo spinse sul letto, facendolo sdraiare di schiena, senza interrompere il contatto visivo.
Vincent sbarrò gli occhi, non aspettandoselo. Stava per parlare ma Leo glielo impedì. Sotto la luce della luna, il suo servitore risultava ancora più bello e gli mancò il fiato.
Sì, lo voleva!
"Prenditelo! Lo vuoi, quindi non esitare"
La voce di Levi scacciò vi ogni suo dubbio.
"Leo?"
Lo chiamò Vincent con dolcezza, ritrovandosi le labbra del suo padrone sulle proprie.
Una scarica di piacere lo attraversò. Allungando un braccio verso la foto di Elliot, la rivolse verso il basso sul comodino, così da concentrarsi unicamente su Vincent.
Approfondì il contatto, spingendolo maggiormente contro il materasso e mettendosi a cavalcioni su di lui, così da impedirgli di muoversi.
Chiuse gli occhi, continuando a baciarlo e fu felice nel sentire Vincent ricambiare. Come aveva immaginato, era di gran lunga più bravo di Elliot in questo genere di cose. Il suo ex padrone si imbarazzava sempre troppo e gran parte del lavoro doveva per lo più farlo lui.
Ma con Vincent era diverso. Sarebbe sempre stato diverso.
Il suo nuovo amore.
Lo baciò e si fece baciare. Lo toccò e si fece toccare.
Non preoccuparti Elliot...stavolta le cose andranno diversamente...stavolta...non lascerò andare la persona che amo.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pandora Hearts / Vai alla pagina dell'autore: God_Eden_Imperial